27 November, 2024
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Nascono in Sardegna i primi imput del giornalismo televisivo italiano. Un gruppetto di professionisti della Radio crea dal nulla un linguaggio completamente nuovo per parlare all’Italia del boom economico. “Quelli di via Teulada” (Graphofeel) scritto dall’autrice televisiva Daniela Attilini racconta l’evento che cambiò le abitudini degli italiani: la nascita del giornalismo televisivo, attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti. Gianni Attilini, collaboratore di Radio Cagliari, approda alla Rai assieme a Tito Stagno. Con l’entusiasmo dei pionieri, quando ancora non esistono macchine digitali né repertorio girato, si ricercano in velocità le immagini più adatte e precise per commentare le parole dei giornalisti. Un’ avventura incredibile che narra alcuni degli eventi che hanno segnato la nostra società: dallo sbarco sulla Luna di Tito Stagno, al rapimento di Aldo Moro e le stragi delle Brigate Rosse, passando per i “dietro le quinte” della messa in onda del primo TG e molto altro, descritti con ricchezza di particolari, grande brio, e un pizzico di nostalgia. Con i contributi di Tito Stagno e Angela Buttiglione.

Daniela Attilini, è nata a Roma nel 1970. Autrice televisiva, è stata inviata e curatrice di programmi radiofonici per RadioUno e RadioDue. È tra i responsabili del programma di RaiUno “La vita in diretta”. Tra le sue pubblicazioni: Cuba l’Isola Sospesa (2002), Accendi la TV Sono le otto (2003), Il Ciuccio in Gola (2004), Cotone Nero (2006), Piatto Freddo (2009), La Vendetta Pret a Porter (2009).

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Il Circolo Soci Euralcoop presenta, nei locali di Piazza Marmilla, a Carbonia, venerdì 23 novembre, alle 21.00 “Facciamo finta che….” chistu è Pippinu, un omaggio a Peppino Impastato, il giovane attivista siciliano assassinato a Cinisi il 9 maggio 1978.

Dalla irriverente, sarcastica e geniale scelta di un brano “normalizzante e rassicurante” (che cantava Ombretta Colli) come sigla di Onda Pazza dalle frequenze antimafiose (o antimafiopoli) di Radio Aut, inizia un percorso intorno ai temi e alla figura di Peppino Impastato a 40 anni dal suo massacro che prende spunto dal libro “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia” (edizioni Becco giallo), di cui vengono proiettate alcune tavole a fumetti e che si evolve con un percorso musicale declinato da Gerardo Ferrara (voce e percussioni) e dal maestro Tonino Macis (chitarra e mandoloncello) in cui si incrociano sonorità e canti “innestati” in una sorta di “ragionamento” sulle condizioni avverse e antidemocratiche che stiamo vivendo, oggi, nel nostro paese. 

“Facciamo finta che tutto va ben….”, perché la mafia è una stato d’animo, è uno stato dell’essere, è vivere in uno Stato comafioso.

Il lavoro è impreziosito da una testimonianza video su Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato di Cinisi, realizzata da Salvatore Bandinu dell’Ass. Antimafia Peppino Impastato di Cagliari.

“Facciamo finta che….” È una produzione Street Books e Circolo dei lettori Mieleamaro di Cagliari e di Radio Brada.

Il pubblico avrà inoltre la possibilità di visitare la Mostra fotografica “In Bianco e Colore” del fotografo Alessandro Spiga che sarà esposta nei locali del Circolo fino a sabato 1° dicembre.

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La Giunta regionale ha incrementato con un altro milione di euro i 2,5 milioni già stanziati per gli aiuti in conto interessi per operazioni di credito a breve termine (di durata fino a 12 mesi) destinati alle Piccole e Medie Imprese (PMI) operanti nel settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Rispetto al fondo iniziale, stanziato per le annualità 2016-2018, le nuove risorse interverranno sia per abbattere gli interessi sui prestiti di conduzione e sia, questa la novità, per abbattere i costi delle garanzie emesse dai confidi. Tale integrazione all’intervento originario è stata prevista per venire incontro alle difficoltà che le PMI interessate dal provvedimento hanno dovuto affrontare durante le calamità naturali intercorse negli anni 2017-2018.

«Abbiamo pensato di continuare a sostenere le nostre PMI, con adeguate misure di accesso al credito volte a favorire lo sviluppo e la competitività, poiché sono tutt’ora fortemente presenti alcune dinamiche negative originate dalla crisi economica che ha portato alla fase recessiva degli ultimi anni – ha detto Pier Luigi Caria -. Favorire l’accesso al credito per le attività di conduzione assicura un supporto importante per tali realtà produttive che purtroppo pagano alcuni gap strutturali di presenza sui mercati e numerosi cali di liquidità dovuti agli interventi di ristoro aziendale seguiti agli eventi calamitosi di queste ultime due stagioni.»

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La Regione, con tutte le sue amministrazioni, negli avvisi di mobilità per le figure professionali previste nei piani del fabbisogno per l’acquisizione del personale non dirigente, darà priorità al personale ex Esaf attualmente negli organici di Abbanoa. La società che gestisce il servizio idrico, dal canto suo, si impegna a rilasciare i relativi nulla osta alla cessione del contratto. Lo prevede l’intesa quadro sottoscritta dall’assessore del Personale Filippo Spanu e dal direttore generale Maria Giuseppina Medde con l’amministratore unico ed il direttore generale di Abbanoa, Abramo Garau e Sandro Murtas.

«Entro la fine del 2018 – ha detto l’assessore Filippo Spanu che ha fatto il punto della situazione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – sarà pubblicato il bando per le procedure della mobilità alle quali parteciperanno i lavoratori ex Esaf. L’intesa è il frutto di un’azione orientata al raggiungimento di un obiettivo condiviso e per questo ringrazio l’amministratore unico di Abbanoa Abramo Garau.»

La Giunta, nel Piano del Fabbisogno dell’Amministrazione regionale approvato lo scorso mese di luglio, ha previsto il reclutamento con procedure di mobilità di 57 lavoratori ex Esaf.(9 per la categoria D, 43 per la C e 5 per la categoria B).

«I contingenti da destinare alla mobilità – ha spiegato l’assessore del Personale – saranno sicuramente ampliati nel prossimo Piano del Fabbisogno.»

Queste procedure rappresentano ulteriori fasi attuative dei processi di inquadramento del personale ex Esaf nelle amministrazioni del Sistema Regione in base alla legge 10 del 2005.

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Il 92% dei sardi dichiara di essere troppo stressato, sottoposto a un carico di pressioni, incombenze e preoccupazioni che riduce la qualità della vita e arriva molte volte a incidere negativamente sulla salute, il lavoro e le relazioni sociali.

È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare.

Le principali fonti di stress per gli abitanti della Sardegna sono le difficoltà economiche (78%) e il lavoro (63%). Seguono, in terza posizione, i problemi di salute (56%), ma anche la relazione con il partner (24%) e la gestione e l’educazione dei figli (20%).

Tra i disturbi correlati allo stress che più condizionano la vita dei sardi, l’eccessiva stanchezza, spesso generata da insonnia (69%), gli sbalzi d’umore (49%), la tensione muscolare (31%) e la tachicardia o l’emicrania (27%).

Come gestire, allora, tutto questo stress? In generale, per il 49% dei sardi, il rimedio principe è un’attività fisica regolare, ideale per scaricare la tensione e ritrovare il proprio equilibrio. Tra le discipline considerate più efficaci, il 52% si affiderebbe ad attività rilassanti come yoga, pilates e meditazione, mentre il 46% sceglierebbe la corsa e il 41% il nuoto.

Ma oltre allo sport, secondo gli abitanti della Sardegna è possibile combattere gli effetti negativi dello stress anche attraverso sedute di fisioterapia e massaggi (51%), l’alimentazione, ad esempio bevendo infusi e tisane rilassanti (47%), ma anche frequentando centri termali (32%).

Capitolo lavoro. Se l’attività lavorativa è fonte di stress secondo quasi due sardi su tre, la prima causa scatenante è l’insoddisfazione economica (58%), dovuta a una remunerazione insufficiente e comunque non in linea con le proprie aspettative, seguita dalla mancata realizzazione professionale (54%), che aumenta il senso di inadeguatezza e di insuccesso, e dalla carenza di tempo per sé (42%). Tra le altre fonti stress, i carichi e ritmi di lavoro spesso pressanti (41%), ma anche il clima competitivo all’interno dell’azienda (39%), che porta a vivere in modo non sereno l’ambiente di lavoro, e il pendolarismo (37%).

L’azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e mettere in campo misure di welfare per affrontare e gestire lo stress lavoro correlato. In cima ai desiderata dei sardi, la flessibilità oraria e lo smartworking (56%), che permettono una migliore conciliazione dei tempi e degli impegni lavorativi con quelli della vita privata. Il 39% vorrebbe poi che venisse messa a disposizione dei dipendenti un’apposita sala relax e un ulteriore 31% vorrebbe usufruire di un abbonamento a un centro fitness.

«La tutela della salute passa anche dalla gestione di tutti quei fattori, come lo stress, che sono sempre più parte integrante della quotidianità e, in dosi eccessive, possono condizionare in molti modi il benessere psicofisico delle persone – commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo -. Insieme all’adozione, in generale, di uno stile di vita sano, che tutti possiamo impegnarci a mettere in pratica, anche il welfare aziendale ricopre un ruolo importante in questo senso. Anche perché, evidenzia la nostra ricerca, il lavoro è uno dei fattori di influenza sullo stato psicofisico. Per noi si tratta di un tema centrale: come Reale Mutua, infatti, siamo da sempre a fianco degli italiani e delle imprese con una serie di soluzioni, anche tecnologiche, per curare e tenere sotto controllo la propria salute e incentivare l’attività fisica.»

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Larga e convincente vittoria per la Dinamo Banco di Sardegna, sul campo del Franco Vulcano, a Szombathely, nell’ultima giornata della prima fase della Fiba Europe Cup: 92 a 60 (primo tempo 47 a 30). La squadra di Vincenzo Esposito, scesa in campo desiderosa di riscattare gli ultimi risultati negativi, ha impiegato qualche minuto per prendere le misure dell’avversario (18 a 14 al 10′) ma già nel secondo quarto ha allungato, con un parziale di +13, andando al riposo sul +17: 47 a 30. Il terzo quarto si è sviluppato sulla stessa falsariga del secondo, con un altro parziale di + 13, 28 a 15, per il +30 al 30′: 75 a 45. La difesa ha chiuso tutti i varchi alla squadra ungherese, concedendole altri 15 punti nell’ultimo quarto, per complessivi 60 punti, contro i 92 della Dinamo.

Cinque gli uomini della Dinamo in doppia cifra: Achille Polonara 15, Dishawan Pierre 15, Scott Bamforth 14, Marco Spissu 12, Rashawn Thomas 10.

«Siamo partiti un po’ contratti perché arriviamo da due sconfitte nelle ultime due sfide ma quando abbiamo iniziato a giocare con una buona difesa, controllare i rimbalzi e segnare dei canestri importanti ci siamo sciolti e abbiamo giocato la nostra pallacanestro – ha detto a fine match Vincenzo Esposito -. Siamo molto contenti di aver centrato la qualificazione al prossimo turno di Fiba Europe Cup ma sappiamo che, essendo una squadra nuova, abbiamo tanto da lavorare molto per crescere e fare bene in campionato e coppa.»

Falco Vulcano 60 – Dinamo Banco di Sardegna 92

Parziali: 14 a 18; 16 a 29; 15 a 28; 15 a 17.

Progressivi: 14 a 18; 30 a 47; 45 a 75; 60 a 92.

Falco Vulcano: Reddic 14, Kucsora 3, Biro 14, Varadi 10, Curry, Hodi, Toth 8, Kormendi, Norfleet, Bruinsma, Verszto, Pushtavar 11. All. Gasper Ckom.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 12, Smith 7, Bamforth 14, Devecchi, Parodi 2, Magro 2, Pierre 15, Gentile 8, Thomas 10, Polonara 15, Cooley 7. All. Vincenzo Esposito.

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Il Teatro Centrale di piazza Roma ospiterà sabato 24 novembre, alle ore 21.00, lo spettacolo intitolato “Coreodantzas”, organizzato da Mousikè e dall’associazione culturale Contraddanza con il patrocinio del comune di Carbonia. L’evento consiste in un balletto in due atti con coreografia e regia di Annalisa Mingioni.

«Uno spettacolo di danza, costumi, colori, gestualità e storie in cui l’antica cultura sarda si coniuga con il tradizionale balletto classico in una performance dall’elevata cifra stilistica, in grado arricchire l’ampia e articolata programmazione di eventi culturali previsti dall’Amministrazione comunale tra novembre e dicembre dell’anno in corso», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Le coreografie privilegiano il lavoro sulla persona, sulla qualità dei movimenti e sulla personalità specifica di ciascun danzatore, indagando e valorizzando eventuali differenze fisico-estetiche di ciascun professionista sulla scena.

Le musiche scelte sono provenienti dalla tradizione sarda, così come i costumi di scena. Questi ultimi si ispirano nelle forme e nei tessuti agli abiti tradizionali sardi e alla più antica raccolta di costumi presente in Sardegna, o liberamente costruiti omaggiando con fantasia la tradizione.

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«La Sardegna è regione leader sulla sostenibilità ambientale e per questo come assessorato regionale all’Ambiente abbiamo voluto organizzare a Cagliari una conferenza nazionale con l’obiettivo di rilanciare l’intera rete dei Ceas, i Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità. Proprio i Ceas sardi e di tutte le regioni sono protagonisti di questa due giorni finalizzata alla definizione di un nuovo Piano di azione che avrà bisogno di risorse. La nostra Regione, insieme alle altre, chiede allo Stato che la rete venga finanziata.»

Lo ha detto l’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che, oggi a Cagliari, ha aperto i lavori dell’iniziativa Ninfeas alla presenza di Antonella Rizzo, assessora della Regione Calabria, e di Francesca Ghirra, assessora alla Pianificazione Strategica e Urbanistica del comune di Cagliari. Alla giornata, con 300 partecipanti, tra cui soprattutto educatori ambientali provenienti da tutte le regioni italiane, Donatella Spano ha sottolineato l’importanza dello scambio di esperienze: «Confronti di questa portata ci permettono di valorizzare tutti gli investimenti che la Sardegna ha fatto in questi anni in cui abbiamo certificato e accreditato la maggior parte dei nostri Ceas mentre gli altri, già tutti con i requisiti, lavorano in quella direzione. La Regione sta continuando a finanziare i progetti di sostenibilità, lavorando in stretta sinergia con i territori». Infine, è stata notata l’assenza dei delegati del ministero dell’Ambiente. «C’è necessità nello scambio di buone pratiche anche di una progettazione comune e coordinata a livello complessivo, con la partecipazione delle Amministrazioni nazionali. Vogliamo che la manifestazione diventi la prima edizione di un appuntamento annuale e chiediamo la presenza anche del ministero dell’Ambiente».

I lavori odierni, con i vari interventi e l’apertura dei tavoli tematici, partono dallo stato attuale dei sistemi IN.F.E.A (INFormazione Educazione Ambientale) per delinearne i futuri scenari. E continuano nella giornata di domani, venerdì 23 novembre, al Convento di San Giuseppe (via Paracelso). La mattina è dedicata ai gruppi di lavoro mentre nel pomeriggio,a partire dalle 15.00, si apre la tavola rotonda di condivisione del programma di azione per il rilancio dei sistemi Infeas nazionale e regionali. Sarà presente l’assessora Spano alla quale, dopo il dibattito delle 17,30, sono affidate le conclusioni della manifestazione. Nella due giorni è possibile visitare l’area espositiva e di scambio di buon pratiche.

L’iniziativa, che viene realizzata a basso impatto ambientale, con l’utilizzo di materiali compostabili, riciclabili e riutilizzabili e la somministrazione di alimenti locali a chilometro zero e biologici, promuove la costruzione di connessioni e reti tra soggetti, esperienze e approcci diversi per valorizzare la diversità creativa, facilitare gli scambi, la diffusione di buone pratiche e la progettazione comune. La conferenza lavorerà infatti su cinque tavoli per affrontare il rapporto Stato-Regioni per il modello del sistema Infea nazionale, il modello funzionale e organizzativo dei Sistemi Infea. regionali, la sostenibilità economica dei Sistemi Infea regionali, le figure degli educatori ambientali alla sostenibilità e altre figure professionali e, infine, il ruolo dei sistemi Infea regionali nei processi partecipativi per l’educazione, la cultura e l’economia della sostenibilità. All’evento parteciperanno le diverse reti coinvolte sia a livello internazionale che nazionale e regionale come la rete Weec (World Environmental Education Congress), le Arpas, gli Enti locali, Enti e gli organismi intermedi, gli Enti di gestione delle Aree naturali protette, i Ceas, le Università, l’Ufficio scolastico regionale e associazioni ambientali e culturali. Durante tutta la manifestazione sarà visitabile un’area espositiva e scambio di buone pratiche dei sistemi Infeas nazionale e regionali.

 

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Penultimo appuntamento domani (venerdì 23 novembre) per il Festival organistico del Conservatorio di Cagliari. Alle 19,30, nella Cattedrale di Santa Maria, saranno ospiti tre allievi della classe di Organo del Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari, all’interno di un progetto di collaborazione tra le due istituzioni musicali.

Piergiovanni Domenighini, Fabio Frigato e Giulio Gelsomino eseguiranno brani di Max Reger (1973-1916) tra i compositori più fecondi ed interessanti del suo tempo.

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Il settore giovanile muay thai del Tarantini Fight Club si è messo in evidenza nell’edizione numero sei dell’Hearts on Fire che si è svolto nei giorni scorsi nella palestra comunale di Maracalagonis.

In uno dei galà, considerato tra i più importante d’Italia e tra i più prestigiosi nel panorama dello sport dell’Arte dei Re, ancora una volta spiccano le prestazioni dei piccoli atleti del Fight Club guidati dal tecnico Vincenzo Casu. 

Sul ring sono saliti i giovanissimi Nicolò Solinas, Erica Deiana, Luca Manchia, Alessandro Zedda, Melissa Allocca, Alessandro Allocca, si sono fatti valere, hanno concesso poco agli avversari e hanno messo in mostra la bontà della scuola sassarese.

Per l’esperienza e la crescita mostrata dei piccoli fighter, il tecnico Vincenzo Casu si è detto soddisfatto, anche nella convinzione che questa prestazione «servirà a preparare i campionati regionali in programma il 18 dicembre a Oristano».