Il Parlamento europeo ha adottato oggi alcune modifiche al proprio regolamento interno per operare in modo più efficiente e trasparente.
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Il Parlamento europeo ha adottato oggi alcune modifiche al proprio regolamento interno per operare in modo più efficiente e trasparente.
Le principali modifiche adottate riguardano le norme di comportamento dei deputati (comprese le regole sulla trasparenza e le misure per prevenire le molestie psicologiche e sessuali), le interrogazioni parlamentari al Consiglio dei ministri dell’UE e alla Commissione europea e le condizioni da rispettare per costituire un gruppo politico.
Il regolamento modificato è stato approvato con 496 voti favorevoli, 114 contrari e 33 astensioni. Era necessaria la maggioranza assoluta dei deputati.
Gli attori chiave del processo legislativo, ovvero i relatori, i relatori ombra e i presidenti di commissione, dovranno pubblicare online, per ogni relazione legislativa, tutte le riunioni programmate con i lobbisti che rientrano nell’ambito di applicazione del registro per la trasparenza. Gli altri deputati sono comunque incoraggiati a fare lo stesso.
Inoltre, il sito web del Parlamento dovrà essere aggiornato dal punto di vista tecnico per consentire ai deputati di pubblicare le informazioni sull’utilizzo dell’indennità per le spese generali.
Le nuove norme prevedono che i deputati debbano astenersi da:
- “comportamenti scorretti” (ad esempio, esporre striscioni nelle sedute plenarie)
- “linguaggio offensivo” (ad esempio, un linguaggio diffamatorio, l’incitamento all’odio e l’incitamento alla discriminazione) e
- molestie psicologiche o sessuali.
Il codice di condotta del Parlamento sarà ora integrato al regolamento e i deputati dovranno impegnarsi a rispettarlo con una dichiarazione scritta. Qualora un deputato si rifiutasse di firmare tale dichiarazione, non potrà essere eletto a una carica in seno al Parlamento o ai suoi organi, né essere nominato relatore, far parte di una delegazione ufficiale o partecipare ai negoziati interistituzionali (triloghi). Una violazione di tali norme da parte di un deputato potrà portare a sanzioni.
Secondo i trattati, «i partiti politici a livello europeo contribuiscono a formare una coscienza politica europea e ad esprimere la volontà dei cittadini dell’Unione». Un’organizzazione deve soddisfare condizioni specifiche per potersi qualificare come partito politico europeo o fondazione europea. Secondo le nuove regole, un gruppo di almeno cinquanta cittadini può presentare una richiesta motivata al Parlamento europeo per chiedere all’autorità per i partiti politici e le fondazioni europee di verificare se un determinato partito o fondazione politica europea soddisfi tali requisiti.
La riforma comprende anche delle misure sulle interrogazioni parlamentari, in particolare al Consiglio UE e alla Commissione europea, le consultazioni delle commissioni parlamentari sulle informazioni riservate, le regole sulle commissioni permanenti, la votazione degli emendamenti e gli intergruppi parlamentari.
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