La Giunta regionale ha destinato 16,5 milioni di euro per aprire prospettive concrete di occupazione con un’alleanza tra scuola, formazione professionale e imprese.
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«Oltre 16,5 milioni di euro destinati dalla Giunta regionale, in questa fase, ad aprire prospettive concrete di occupazione, attraverso un’alleanza forte tra la Regione Sardegna, la scuola, la formazione professionale e le imprese, così come si propone il Fondo Sociale Europeo.»
È quanto ha reso noto l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi, oggi a Cagliari all’evento annuale del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo, dedicato quest’anno ai nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna: la nuova offerta formativa per i ragazzi dai 14 anni, che hanno appena concluso il primo ciclo di istruzione. L’evento è stato animato dalla presenza delle agenzie formative, delle scuole e degli studenti. I ragazzi possono ora scegliere tra i percorsi scolastici tradizionali quinquennali ed i percorsi di istruzione e formazione professionale che, a pari dei primi, concorrono a ridurre la dispersione scolastica nell’Isola e, come valore aggiunto, contribuiscono a creare un ponte tra il mondo della formazione e il mondo produttivo.
L’evento tematico si iscrive nelle azioni di comunicazione previste dal Por FSE, che quest’anno ha centrato e superato l’obiettivo di certificazione intermedia – 54.743.922 euro al 31 dicembre 2018 – con una domanda di pagamento al 10 dicembre di circa 56 milioni.
«Data la riduzione di circa 200 milioni di euro delle risorse a disposizione nella Programmazione 2014 – 2020 del Por FSE (un totale di 445 milioni di euro), abbiamo dovuto individuare con molta attenzione le misure necessarie per la nostra Terra – ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, intervenuta all’appuntamento -. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per i nostri ragazzi sono tra tali misure strategiche. Quando la Giunta si è insediata, per i ragazzi in dispersione scolastica non esisteva in Sardegna alcuna misura regionale. Perciò abbiamo da subito istituito i primi percorsi biennali, poi i triennali, e l’anno scorso il quarto anno (perché abbiamo costituito la rete regionale degli IeFP, che è parte della rete nazionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale) interfacciandoci con l’Ufficio Scolastico Regionale, grazie all’Osservatorio Regionale sulla dispersione scolastica istituito, con il collega Giuseppe Dessena, presso l’assessorato della Pubblica Istruzione. Abbiamo perseguito con molta convinzione l’obiettivo di istituire corsi che avessero pari dignità rispetto ai percorsi tradizionali nelle scuole, definendoli sulla base delle esigenze dei singoli territori. I percorsi di istruzione e formazione professionale hanno un’impronta educativa e culturale indispensabile per consentire ai ragazzi di transitare, se lo vogliono, da un sistema all’altro. Fino a non molto tempo fa non c’era un occhio benevolo sulla formazione professionale per i ragazzi. I dati relativi alla dispersione scolastica ci hanno convinto ad investire in percorsi di istruzione e formazione nuovi e complementari rispetto a quelli scolastici e così abbiamo segnato la fine della competizione tra i comparti dell’Istruzione e della Formazione. L’istruzione è al centro di tutte le nostre misure. Si pensi al REIS, dove viene presa in carico tutta la famiglia. Se nei nuclei famigliari esiste un ragazzo senza titolo di studio, la famiglia, per percepire il Reddito di Inclusione Sociale, deve assumere l’impegno di mandare i figli a scuola. Con grande piacere – ha concluso Virginia Mura – ho assistito oggi alle premiazioni da parte dell’Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico di ragazzi che si sono distinti in percorsi di istruzione e formazione professionale basati sulle scienze matematiche.»
«Considero la giornata di oggi il coronamento di un lungo percorso, molto virtuoso, che ci ha restituito tante soddisfazioni in termini di risultati concreti e risposte alle politiche messe in campo – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena -. Abbiamo scommesso sulla valorizzazione delle risorse umane, sulle capacità specifiche dei singoli ragazzi, e li abbiamo aiutati nel raggiungimento dei loro obiettivi. Con la collega Virginia Mura abbiamo inoltre lavorato e creduto fortemente nell’utilità dello strumento dell’Osservatorio, che serve a dare una concreta visione di insieme della situazione dei nostri giovani, e del loro percorso. Ogni studente deve avere, e oggi può farlo, la scelta tra la strada dell’istruzione e quella della formazione, e anche questo è garanzia di diritto allo studio.»
«Scegliere in modo opportuno la scuola superiore è un passaggio fondamentale per avvicinarsi all’orizzonte del lavoro: in questo senso i nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna (IeFP) consentono alle ragazze e ai ragazzi sardi di acquisire competenze in diversi settori e di specializzarsi in aree professionali favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro – ha dichiarato l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi -. Da oggi aumentano le opportunità a disposizione di chi vuole conseguire il Diploma professionale di Tecnico o la Qualifica professionale, grazie a un’offerta ampliata, integrata e differenziata tra Agenzie formative accreditate e Istituzioni scolastiche di istruzione professionale. Maggiori e migliori occasioni, dunque, per stimolare i giovani a manifestare le proprie attitudini e inclinazioni, misurando il proprio talento con le diverse opportunità proposte dal nuovo Sistema Unitario di offerta formativa, definito sulla base dei modelli europei più efficaci.»
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