L’Amministrazione comunale di Stintino vuole discutere con gli operatori economici del paese la possibilità di costituire un’area marina protetta di tipo C.
[bing_translator]
Un’area marina protetta di tipo C, con una riserva parziale che, così come prevede il ministero dell’Ambiente, rappresenti una «fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all’area marina protetta». Una zona in cui sia consentita la pesca sportiva contingentata ma non quella subacquea, se non quella di tipo professionale, quindi con limitazioni agli attrezzi utilizzabili e alla velocità di transito. Quindi ancora limitazioni alla qualità di imbarcazioni, in termini di caratteristiche tecniche contro l’inquinamento, che possono transitare nell’area marina protetta.
In linea di massima questa l’ipotesi che il comune di Stintino, con il contributo di pescatori professionali, cooperative di pescatori e operatori turistici, potrebbe presentare al ministero dell’Ambiente per il riconoscimento di una Amp allargata.
«Sono già numerosi gli operatori del settore che ci chiedono un allargamento dell’area marina protetta – fa sapere il sindaco di Stintino Antonio Diana – ed alcuni la vedono anche come una manna dal cielo.»
Per tutti, alla base, c’è la volontà di salvaguardare il mare e la riproduzione delle varie specie ittiche.
«Da parte degli operatori c’è anche l’attenzione alle nuove generazioni – riprende il primo cittadino – che, in futuro, potrebbero non trovare più le condizioni ideali per lo svolgimento delle attività di pesca. Un’area marina protetta di tipo “C” consentirebbe attività di fruizione e un uso sostenibile del mare con un modesto impatto ambientale.»
E se la pesca potrebbe trovare così un’occasione di sviluppo ulteriore, a goderne potrebbero essere anche gli operatori economici e gli stessi turisti. «Si potrebbe consentire, infatti – aggiunge Antonio Diana -, un passaggio controllato di imbarcazioni le quali, per il transito in zona, dovrebbero avere determinate caratteristiche, così da evitare anche l’inquinamento. Alcuni operatori, infatti, ci hanno chiesto la possibilità di contingentare le presenze a mare con un occhio di riguardo alle barche a vela – conclude Antonio Diana -. L’area marina protetta non deve essere vista, però, come un vincolo ma un’opportunità di sviluppo e di tutela del nostro patrimonio ambientale. Per questo motivo, nei prossimi giorni l’amministrazione comunale di Stintino convocherà gli operatori economici stintinesi per affrontare l’argomento in maniera compiuta.»
NO COMMENTS