19 July, 2024
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«Troppe promesse disattese sullo scalo di Fenosu. La Regione dimentica lo sviluppo di Oristano.»

La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia Oscar Cherchi.

«Si stanno spegnendo anche le ultime speranze di sviluppo dettate dal possibile avvio di una scuola d’eccellenza per la formazione dei piloti e dei manutentori aeronautici – spiega Oscar Cherchi –. La Regione avrebbe dovuto scommettere sul rilancio dello scalo di Fenosu, con una riconversione della struttura come avamposto per i turisti. Con la cessione delle quote da parte della Regione Sardegna è stata cancellata ogni possibilità per la ripartenza dell’infrastruttura.»

La vecchia Sogeaor – la società di gestione dell’aeroporto di Oristano – è ora sotto il controllo della Aeronike che ha rilevato le azioni degli altri membri. Progetti ambiziosi per dare gambe a nuove sfide.

«L’ultimo passaggio è stato sancito con l’abbandono della società da parte del Distretto Aerospaziale della Sardegna, che ha spezzato l’ipotesi di un sito per la sperimentazione delle nuove tecnologie e le ricerche spaziali – conclude Oscar Cherchi -. I progetti prevedono la realizzazione di un polo d’eccellenza per la formazione dei piloti e dei manutentori aeronautici, ma ci troviamo davanti ad una cattedrale nel deserto. Troppe promesse, sempre disattese, con il vecchio aeroporto diventato ormai una scatola vuota senza alcun futuro.»

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L’esame ormai prossimo della proposta di legge che modifica la riforma degli Enti locali, varata nel febbraio 2016 dal Consiglio regionale, e che prevede l’istituzione della provincia del Nord Est (ex provincia di Olbia Tempio) ridà fiato e speranza alle rivendicazioni dei diversi territori della Sardegna che, ad incominciare dal Sassarese e dall’Ogliastra, reclamano funzioni e poteri perduti con il ridimensionamento del ruolo degli enti intermedi. Ne sono convinti i sindaci e gli amministratori di Sassari, Alghero, Castelsardo e Valledoria che, in rappresentanza dei 66 Comuni della provincia di Sassari, hanno chiesto, nel corso di un apposito incontro con la conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, l’istituzione dell’“Area metropolitana del Nord Ovest della Sardegna”. 

Nel corso dei rispettivi interventi Nicola Sanna (Sassari), Franco Cuccureddu (Castelsardo), Paolo Spezziga (Valledoria) ed Alessandro Balzani (vice sindaco di Alghero) hanno auspicato l’approvazione degli emendamenti presentati alla proposta di legge n. 405, tendenti all’’istituzione dell’Area metropolitana, ed hanno lamentato le evidenti criticità della così detta “Rete metropolitana” che, come è noto, non è un ente costituzionalmente riconosciuto.

«Non possiamo disporre né di personale, né di strutture – ha dichiarato il sindaco Nicola Sanna – e meritiamo il riconoscimento dei compiti e delle funzioni che sono propri dell’area metropolitana.»

Franco Cuccureddu ha posto l’accento sulle difficoltà nella spendita delle risorse stanziate di recente dalla Regione alla Rete metropolitana («abbiamo ottenuto 75 milioni di euro da spendere nel prossimo triennio ma senza personale e mezzi è difficile garantirne il corretto utilizzo») mentre Paolo Spezziga ed Alessandro Balzani hanno insistito sul rilancio del Nord dell’Isola anche attraverso un più adeguato ed efficiente strumento amministrativo.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi ricordato il suo personale sostegno  offerto a suo tempo nella battaglia per l’istituzione della città metropolitana nel Nord Ovest ed ha invitato l’intera Assemblea sarda «a fare un’efficace sintesi delle proposte emendative che mirano all’istituzione dell’Area metropolitana e ad assicurare funzioni e poteri a quei territori che ne reclamano un’adeguata rimodulazione, anche alla luce del “No” referendario alla riforma costituzionale che prevedeva, tra le altre, anche l’abolizione delle province».

Il presidente del Consiglio regionale, in conclusione dei lavori, ha quindi annunciato la discussione in Aula della Pl. n. 405 (Giuseppe Meloni e più).

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L’Amministrazione comunale di Carbonia – in una nota – ringrazia i cittadini che hanno apposto la propria firma a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’ora di “Educazione alla Cittadinanza” come materia curricolare nelle scuole di ogni ordine e grado.

Sono state complessivamente più di 200 le persone di Carbonia che si sono recate presso l’ufficio Segreteria del Comune e nei banchetti allestiti in piazza Ciusa, a Carbonia, e in via Bresciano, a Cortoghiana, per sostenere un progetto – lanciato dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) – finalizzato a valorizzare il concetto di insegnamento scolastico come pilastro per la formazione di “buoni cittadini”, rispettosi delle regole alla base del vivere civile e sociale.

«L’obiettivo è accrescere nelle nuove generazioni il senso civico e di appartenenza alla comunità – ha detto il sindaco Paola Massidda -. Lo svolgimento di un’ora di lezione di educazione alla cittadinanza consentirà ai giovani di incrementare la loro conoscenza della Costituzione, del principio di eguaglianza, di educazione alla legalità e al rispetto dell’altro, nonché dell’educazione ambientale, digitale e alimentare. Ringrazio le associazioni e i cittadini che si sono adoperati, dando il loro piccolo ma tangibile contributo per far sì che questo progetto potesse cominciare a prendere corpo.»

In tutta Italia sono state raccolte oltre 78mila firme – un numero superiore rispetto a quelle previste (50mila) – a sostegno della legge di iniziativa popolare che mira a portare l’Educazione alla cittadinanza nei banchi di scuola. Un lungo cammino condiviso con tanti sindaci, amministratori locali e cittadini.

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L’Azienda per la Tutela della Salute avrà una quota del 2% del capitale di Sardegna IT. Lo ha deciso l’assemblea dei soci della società in house della Regione. Quote dello 0,125% vengono invece assegnate rispettivamente all’Azienda “Brotzu”, alle aziende ospedaliere-universitarie di Cagliari e Sassari e all’Azienda dell’Emergenza e Urgenza della Sardegna. Una quota del 2,5% è invece a disposizione dei Comuni. In questo modo, tutti i nuovi soci sono in grado di affidare direttamente incarichi alla società, secondo il modello dell’in house providing, per lo svolgimento di servizi strumentali nel settore dell’ICT media.
L’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, sottolinea che «si tratta di un’ulteriore conferma delle capacità tecniche e operative di Sardegna IT che svolge un ruolo fondamentale, che stiamo consolidando, nel quadro del Sistema Regione. Abbiamo voluto garantire agli enti locali e a una pluralità di soggetti pubblici la concreta possibilità di beneficiare di servizi altamente qualificati in grado di migliorare notevolmente l’attività amministrativa con notevoli vantaggi per i cittadini».

Sardegna IT è la società in house della Regione che si occupa di fornire alle diverse strutture dell’amministrazione, servizi strumentali nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Lo scorso 2 ottobre la Giunta ha approvato la delibera con le disposizioni relative all’ampliamento della compagine societaria attraverso l’inclusione, per un massimo del 5% del capitale sociale, degli enti locali e delle aziende sanitarie della Sardegna.

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Domani, venerdì 11 gennaio, a Cagliari, a Villa Devoto, alle 10.00, è in programma la sigla di un accordo di collaborazione tra la Regione e la Procura Generale Della Repubblica di Cagliari per l’attivazione, nelle procure sarde, di tirocini destinati a giovani laureati in materie giuridiche ed economiche.

Alla firma dell’accordo prenderanno parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, la dottoressa Francesca Nanni, procuratore generale di Cagliari, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ed il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi.

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Promossa da un gruppo di persone di varia appartenenza politica, molti non iscritti a un partito, si terrà lunedì 14 gennaio, a Carbonia, un’assemblea aperta sulle ragioni per battersi per l’unità politica dell’Europa e contro la sua disgregazione. Alle sconfitte, sostengono i promotori, «la sinistra deve reagire con spirito autocritico, ripartendo dalle idee e dai territori, e dalla discussione sulle questioni fondamentali, evitando le secche di un dibattito tutto schiacciato sulla polemica e sulla contingenza».

«L’Europa è percorsa da venti nazionalistici e sovranisti che trovano crescente alimento anche in Italia il cui governo pratica politiche con tratti marcatamente xenofobi – si legge in una nota dei promotori -. Bisogna reagire innanzitutto sul piano culturale. Nonostante le gravi difficoltà e i limiti dell’Unione Europea, emersi soprattutto negli anni più recenti, il rafforzamento anche politico, in una prospettiva federale, dell’Unione europea non ha alternative, se non negative. A dimostrarlo stanno il lungo periodo di pace – mai conosciuto prima – che l’Europa occidentale ha vissuto dal 1945 ad oggi; i progressi che l’Unione europea continua a segnare nell’affermazione e nella tutela dei diritti fondamentali, quali sono stati enunciati dalla Carta di Nizza del 2000; la formazione in atto, a dispetto dei rigurgiti sovranisti ed esclusivisti, di una identità transnazionale permeata di valori umanistici e solidali.»

«Sappiamo che i sovranismi e i populismi che rodono dall’interno l’Unione europea si alimentano specialmente del timore dell’immigrazione extra-comunitaria – si legge ancora nella nota -. Sappiamo però anche che l’esodo delle popolazioni dell’Asia e dell’Africa verso l’Europa è la conseguenza dei conflitti in atto in vaste aree di questi continenti e soprattutto, della dinamica dualistica dell’economia «mondializzata» che nelle aree forti porta ricchezza e benessere e nelle aree deboli miseria e disperazione. Serve perciò una risposta basata sui valori fondanti la civiltà europea che agisca sulle casi cause di fondo di questi fenomeni epocali.»

«Il populismo è alimentato anche dal disagio sociale che interessa una parte estesa della popolazione, soprattutto, nelle aree periferiche. Noi vogliamo un’Unione Europea che ponga al primo punto le questioni del lavoro e dell’equità sociale. Non casualmente, il programma federalista del Manifesto di Ventotene che continua ad essere un riferimento politico e culturale essenziale, ha una forte caratterizzazione anche sociale perché si propone – conclude la nota -, oltre che la “definitiva abolizione della divisione dell’Europa in stati nazionali sovrani», anche «l’emancipazione delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita.”»

L’assemblea aperta si terrà presso il Centro culturale Euralcoop piazza Roma, lunedì 14 gennaio, con inizio alle ore 17.30. Dopo il saluto di Moreno Pilloni, il dibattito, coordinato da Antonietta Melas e Roberto Murgia, sarà introdotto da Gian Giacomo Ortu, storico e da Gianmario Demuro, costituzionalista. L’intervento conclusivo verrà svolto da Tore Cherchi.

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Questo pomeriggio, alle ore 16,00, presso la Sala Convegni della Fondazione di Sardegna, in via san Salvatore da Horta, a Cagliari, si terrà l’evento di presentazione del XIII Rapporto dell’“Osservatorio sull’Economia Sociale e Civile in Sardegna”, curato dallo IARES, l’Istituto di ricerca delle Acli della Sardegna.

Si discute molto di interventi finanziari, di sussidi dedicati alla fuoriuscita dalle condizioni di povertà di tanta parte della popolazione priva di reddito e di lavoro, mentre si considerano meno le condizioni di contesto in cui i poveri si trovano a cominciare un percorso per il reinserimento e l’autonomia.

Lo IARES nell’ambito di un progetto di ricerca triennale ha indagato la dotazione di Capitale Sociale della Sardegna mettendola in relazione con le condizioni di svantaggio economico (povertà) dei contesti. L’obiettivo è comprendere quali caratteristiche sussistano per generare nuova ricchezza intesa in senso non monetario ma, anche in considerazione di questa, quali condizioni vi siano per basare la ricchezza sul lavoro, sul senso civico, sulla salute, sulla disponibilità a donare, sull’istruzione.

Il XIII Rapporto da conto del lavoro di ricerca e analisi su Capitale sociale e povertà della Sardegna svolto dallo IARES da cui derivano utili spunti per la definizione di azioni di policy.

Dopo i saluti di Franco Marras (presidente delle ACLI della Sardegna), Antonello Cabras (presidente della Fondazione di Sardegna), Massimo Zedda (sindaco di Cagliari), il gruppo di lavoro dello IARES presenterà i contenuti del rapporto.

Al termine si svolgerà una tavola rotonda sul tema: “Investire sul Capitale Sociale della Sardegna per promuovere autonomia e riscatto sociale” a cui parteciperanno Stefania Gelidi (Portavoce del Forum Terzo settore Sardegna), Stefano Tassinari (della Presidenza nazionale delle ACLI), Franco Manca (direttore regionale Pastorale del lavoro Conferenza Episcopale Sarda), Valter Piscedda (consigliere regionale), Benedetta Iannelli (consigliere comunale).

 

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Apre a Sant’Antioco l’ambulatorio infermieristico, un servizio sanitario assistenziale inserito all’interno delle Case della salute della ASSL di Carbonia. L’Ambulatorio, organizzato e gestito da infermieri e aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30 in via Rinascita, è stato attivato – spiegano dalla ASSL – allo scopo di rispondere ai bisogni assistenziali del cittadino attraverso l’erogazione di prestazioni infermieristiche; fornire alla cittadinanza un punto di ascolto sanitario che facilita l’orientamento e l’accessibilità ai servizi sanitari; garantire la presa in carico dei cittadini attraverso la continuità assistenziale tra ospedale e servizi sanitari territoriali (Ambulatori, Consultori, Medico di Medicina Generale e Servizi Domiciliari).

Il cittadino può rivolgersi all’Ambulatorio Infermieristico per una serie di prestazioni, tra le quali: terapia iniettiva (sottocutanea, intramuscolare e fleboclisi); rilievi pressori; rilevazione glicemia capillare; medicazioni; rimozione punti sutura delle ferite chirurgiche, eccetera (per l’elenco completo, si consiglia di prendere visione dell’opuscolo diffuso dalla ASSL).

Come accedere all’Ambulatorio Infermieristico? Il cittadino può rivolgersi direttamente all’ambulatorio per usufruire delle prestazioni richieste (è necessaria la prescrizione del Medico di famiglia solamente per le prestazioni terapeutiche di natura farmacologica) e – spiega la ASSL – sarà accolto ed assistito da un infermiere di riferimento. L’Ambulatorio Infermieristico Territoriale è un luogo dove l’infermiere incontra la popolazione del territorio e attraverso la presa in carico, l’individuazione dei bisogni e la definizione del piano assistenziale, garantisce attività e prestazioni atte a migliorare il bene salute. 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma esprime il proprio apprezzamento per l’approvazione della legge che detta “Disposizioni in materia di Disturbo da Gioco d’Azzardo”.

«Finalmente anche la Regione Sardegna – dichiara Daniela Forma – si dota di un provvedimento organico che contiene regole certe in materia di Gioco d’Azzardo, rendendo strutturali i provvedimenti che ad oggi consentivano di intervenire sul problema e garantendo una cornice legislativa regionale alle Amministrazioni comunali che, a più riprese, negli ultimi anni, avevano chiesto un nostro intervento. Lo abbiamo fatto – aggiunge Daniela Forma – tenendo bene a mente le finalità della nostra azione legislativa, vale a dire quelle di prevenire e contrastare la diffusione di dipendenze patologiche legate al gioco d’azzardo, di accrescere la consapevolezza del rischio correlato al gioco particolarmente nelle fasce più deboli della popolazione e di contenerne gli effetti negativi sul tessuto urbano.

Sul fronte delle competenze della Regione abbiamo reso strutturale il Piano regionale del gioco d’azzardo patologico, vale a dire quello strumento programmatorio biennale che contiene le attività che interessano l’intero contesto regionale in ordine alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e al sostegno psicologico dei soggetti problematici o patologici e dei loro familiari. Tale Piano – ricorda Daniela Forma – si dota delle risorse assegnate dal Fondo Nazionale per il GAP, dal Fondo Sanitario Regionale come pure da ulteriori risorse regionali stanziate annualmente nelle nostre Leggi di Stabilità. Abbiamo inoltre istituito l’Osservatorio Regionale del Disturbo da Gioco d’Azzardo, organismo tecnico incardinato presso l’assessorato regionale della Sanità, con il compito di monitorare il fenomeno in ambito regionale come pure lo stato di attuazione del Piano Regionale del GAP della Sardegna. Abbiamo istituito la Giornata regionale contro il disturbo da gioco d’azzardo quale occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi correlati al gioco e, contestualmente, metteremo in campo campagne di informazione e sensibilizzazione.

Ma l’azione sul fronte regionale non si esaurisce qui. Per rafforzare il nostro impegno – sottolinea ancora Daniela Forma – la Regione concede il proprio patrocinio a quelle iniziative di carattere culturale, sportivo e ricreativo che favoriscano la sensibilizzazione verso l’utilizzo responsabile del denaro e il contrasto al gioco d’azzardo mentre, di contro, lo nega a quelle iniziative che lo favoriscano. Viene istituito il logo “No Slot – Regione Sardegna” da rilasciare, per il tramite dei Comuni, ai locali che scelgono di non installare o di rimuovere apparecchiature per il gioco. Ci sono poi due importanti novità che sono state introdotte nel corso dei lavori d’Aula. La prima è l’istituzione di un “Fondo Regionale GAP per i Comuni” – così come richiesto dal sistema delle Autonomie locali nel proprio parere di competenza sulla legge – che integri le risorse che i Comuni introitano dai proventi delle sanzioni amministrative previste da questo provvedimento. La seconda novità riguarda le limitazioni della Pubblicità: la Regione Sardegna, infatti, promuove la stipula di accordi e protocolli d’intesa con il sistema delle autonomie locali al fine di vietare la vendita e la concessone di spazi pubblicitari che promuovano il gioco d’azzardo lecito e, per la stessa finalità, agisce unitamente agli enti del servizio pubblico regionale e locale di trasporto per vietare la concessione di spazi pubblicitari sui mezzi di trasporto che promuovano il gioco d’azzardo lecito.»

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E’ nato da pochissimi giorni un portale web attivo su scala nazionale, che si pone lo scopo di rivoluzionare il mondo del lavoro, adeguandosi all’era digitale 4.0., e che verrà presentato ufficialmente al Sardinian Job Day 2019, il 24 e 25 gennaio a Cagliari.

APP Lavoro è un portale gratuito dove tutti i lavoratori possono iscriversi (ed anche chi è in cerca di occupazione), inserire le informazioni personali ed il curriculum, ed essere recensiti dalle aziende per le quali lavorano o hanno lavorato, dai colleghi o ex colleghi, da chi ha avuto con loro rapporti professionali in generale. 

Queste recensioni daranno vita ad una vera e propria classifica, suddivisa per ogni professione, e consultabile in base alla località o su scala nazionale.  

Si avrà quindi la prima vera classifica dei migliori lavoratori d’Italia, suddivisa per professioni. Il tutto basato sui reali meriti di ogni lavoratore, quindi sulla meritocrazia!

APP Lavoro si pone quindi l’obiettivo, nel tempo, di sostituire o, comunque, integrare l’ormai obsoleto curriculum vitae (dove le competenze vengono inserite solo dal lavoratore stesso), con una scheda professionale online, dove i più meritevoli avranno grande visibilità, e dove le competenze verranno certificate da chi ha avuto modo di verificarle direttamente sul campo (aziende e colleghi). 

La diffusione del portale migliorerà anche in modo sostanziale l’impegno di tutti i lavoratori, che sapendo di essere sottoposti a valutazione, daranno sempre il meglio. Proprio come è innegabile che da quando si è diffuso Trip Advisor, gli hotels ed i ristoranti prestano molta più attenzione alla soddisfazione dei proprio clienti. 

Su APP Lavoro sarà possibile recensire anche le aziende, e sarà sempre concesso (e consigliato) rispondere ad eventuali recensioni non positive, così da poterle eventualmente motivare. 

Non sarà in alcun modo possibile rilasciare recensioni anonime, ne tantomeno recensire aspetti personali dei lavoratori, ma solo la sfera professionale, e per tutelare ulteriormente i nostri utenti, tutte le recensioni verranno verificate per l’approvazione dal nostro team, prima della pubblicazione. 

Tutti gli utenti avranno inoltre la possibilità di registrare un breve video di presentazione, che verrà inserito nella loro scheda, e caricato nel loro CV in PDF. Così che quando le aziende riceveranno il Cv, avranno anche la possibilità di vedere il breve video, dove il candidato si presenta ed espone le principali competenze. 

Quando il portale sarà diffuso diventerà un importantissimo mezzo per le aziende in cerca di nuovi collaboratori, e potremo così aiutare tutti i lavoratori più meritevoli, a trovare più facilmente lavoro o, comunque, a certificare le proprie competenze e capacità. 

L’azienda ha sede in Sardegna, a Olbia, e ha deciso di partire proprio dall’isola come “regione-pilota” per iniziare con le adesioni e la diffusione del portale.