26 December, 2024
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Nel sito istituzionale del comune di Sant’Antioco, www.comune.santantioco.ca.it , sono in pubblicazione le graduatorie relative ai due progetti del Servizio civile nazionale promossi dal comune di Sant’Antioco. Uno è destinato al settore Cultura e Turismo ed è denominato “L’Isola dei Tesori”; l’altro ai Servizi Sociali e si chiama G.I.O.I.A. (Gestione, Iniziative, Orientamento, Idee, Azioni). Quattro i giovani selezionati per “L’Isola dei Tesori”, uno per G.I.O.I.A (per quest’ultimo progetto, tuttavia, gli uffici restano in attesa del parere del Ministero competente per il subentro di tre volontari). I beneficiari percepiranno 433,80 euro mensili per 12 mesi.

Il progetto G.I.O.I.A. avrà la finalità di mappare e studiare la fascia adulta (anche con minori a carico) che si rivolge ai Servizi sociali al fine di chiedere supporto e sostegno di vario genere e, nel contempo, mappare anche i servizi presenti nel territorio in risposta al bisogno complesso presente nella comunità antiochense. La proposta progettuale è frutto della convinzione che efficacia ed efficienza della programmazione dei servizi sia strettamente connessa al fatto che i servizi e i progetti attivati si sviluppino seguendo con attenzione l’evolversi dei bisogni della popolazione.

Il progetto “L’Isola dei Tesori” si prefigge l’obiettivo generale di offrire all’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, nonché agli operatori del settore turistico e culturale e all’intera cittadinanza, uno strumento di indirizzo che permetta di valutare la situazione esistente e individuare una serie di azioni volte allo sviluppo del turismo isolano. Ovvero: creazione di un Piano turistico Comunale che identifichi una politica di sviluppo dell’area, curando mirate strategie di comunicazione e di promozione; progettazione di strumenti idonei a promuovere e gestire lo sviluppo turistico, artigianale e commerciale e di valorizzazione dei beni ambientali, archeologici e storici.

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Riprende il programma della formazione continua per i giornalisti iscritti all’Ordine della Sardegna. Venerdì prossimo, 11 gennaio, a Sassari, dalle 15.30 alle 18.30 presso l’Aula magna del Dipartimento di Storia dell’Università, in via Zanfarino 62, si svolgerà in seminario dal titolo “Aldo Moro, un caso italiano”. Interverranno Gero Grassi, relatore di maggioranza nell’ultima commissione parlamentare di inchiesta sul “caso Moro”, Anthony Muroni, giornalista ed Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna.

Aldo Moro è stato uno dei politici italiani più incisivi dal dopoguerra sino alla fine degli anni ’70. Fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne segretario e presidente. Fu più volte ministro; cinque volte presidente del Consiglio, guidò governi di centro-sinistra, promuovendo nel periodo 1974-76 la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito Comunista. Fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse.

Gero Grassi uno dei più impegnati studiosi delle vicende dello statista, da deputato fu promotore della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro e autore e coautore di numerosi volumi sullo stesso argomento. Anthony Muroni, giornalista, ex direttore de L’Unione Sarda, è autore di alcuni importanti saggi sulla politica italiana. Infine Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna, già sindaco di Bortigiadas, ha partecipato ad alcune ricerche sulla figura di Aldo Moro e sul periodo storico che lo vide fra i protagonisti della politica italiana.

Si è concluso senza una decisione definitiva ed il conseguente aggiornamento delle parti a martedì prossimo, l’atteso incontro tra Comune di Carbonia e Carbonia Calcio sulla questione della gestione dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” e del campo di Is Gannaus, per la quale da tempo è in corso un contenzioso che nelle ultime settimane ha avuto contorni fortemente polemici.

Al termine dell’incontro, come annunciato ieri, il sindaco Paola Massidda, l’assessore dello Sport Valerio Piria ed il presidente della commissione Sport Manolo Cossu, hanno tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale hanno fatto un dettagliato aggiornamento della situazione.

Il sindaco Paola Massidda ha spiegato che la situazione legata al vecchio contenzioso, per il quale il Carbonia Calcio ha presentato opposizione all’ingiunzione di pagamento di 25.000 euro, è stata congelata, in attesa della prima udienza del Tribunale prevista per il prossimo mese di aprile, è che il confronto si è concentrato sul periodo di gestione sportiva dell’attuale dirigenza, per il quale l’Amministrazione comunale ha chiesto al Carbonia Calcio il pagamento di 4.760 euro per lo stadio Comunale “Carlo Zoboli” e 3.986 euro per il campo di Is Gannaus (questi ultimi in parte – hanno spiegato Paola Massidda e Valerio Piria -, relativi ad un periodo precedente, per i quali la società non ha presentato ricorso). I dirigenti – hanno detto i tre amministratori comunali – hanno spiegato di aver sostenuto diverse spese per la realizzazione di lavori di manutenzione degli impianti e l’Amministrazione ha chiesto la relativa documentazione. Per verificare il tutto, le parti si reincontreranno martedì prossimo.

Il sindaco, l’assessore ed il presidente della commissione hanno spiegato inoltre che l’Amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di creare problemi al Carbonia Calcio e di aver fatto fin qui tutto il possibile per andare incontro alle esigenze della società, anche con il bando di affidamento della gestione poi non andato a buon fine, ma al tempo stesso di non poter andare contro il regolamento di gestione degli impianti sportivi comunali e di voler superare il contenzioso per poter poi procedere serenamente per il futuro.

Abbiamo registrato in video la conferenza stampa che pubblicheremo domani.

La prima squadra, intanto, prepara la sfida alla capolista San Marco Assemini ’80, in programma domenica pomeriggio allo Stadio Comunale “Carlo Zoboli”.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218397174348619/UzpfSTE0NzA5NzMxOTc6MTAyMTgzOTc2Mjc5OTk5NjA/

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Il 12 gennaio del 2019 il prof. Manlio Brigaglia (Tempio Pausania, 12 gennaio 1929 – Sassari, 10 maggio 2018) avrebbe compiuto novanta anni. Lo voglio ricordare come docente di Italiano nel Liceo “Azuni” ametà degli anni Sessanta.

La prima volta che ho visto all’opera il professor Manlio Brigaglia è stato all’orale dell’esame di ammissione ai tre anni del Liceo dopo i due anni del Ginnasio nel glorioso Ginnasio-Liceo “Domenico Alberto Azuni” di Sassari, quindi nell’estate 1964. Sapevamo della fama che il professore si era conquistato – presso colleghi e alunni – in virtù della sua preparazione culturale ad amplissimo raggio e quindi della sua autorevolezza. Vedermelo di fronte non poteva non causarmi un po’ di timore reverenziale. Per mia fortuna, avevo letto da poco “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e quindi – quando mi chiese qual era l’ultimo libro che avevo letto – gli feci una buona impressione, confermata dal fatto che fui in grado di ricordare i personaggi principali. Il primo insegnamento che ricevetti: dovevo continuare a leggere con costanza dei buoni libri se volevo migliorare le mie possibilità espressive, in rapporto a quanto aveva potuto verificare dal mio tema, sufficiente certo ma non esaltante, diciamo così… La prima lezione: se ci fosse capitato di avere il professor Manlio Brigaglia come docente di Italiano, c’era già da sapere che non ci si poteva limitare alla lettura dei manuali, dei libri di testo. In effetti, ritrovàtomelo nei tre anni di Liceo come insegnante titolare, verificai da subito che avevamo nelle sue ore non un “lettore” di libri di testo (come succedeva con il docente di qualche altra disciplina…) ma un “monstrum” di memoria. Entrava in classe e non portava con sé né libri di testo né registro!

La parte dei canti della “Divina Commedia” che ci doveva spiegare in quell’ora la proponeva a mente, a memoria. Per tutti i tre anni, sempre così: mentre lui recitava e spiegava dovevamo seguire il testo di Dante nell’edizione curata da Natalino Sapegno. Per qualche passo ad interpretazione non univoca, ci faceva leggere la nota del Sapegno e si divertiva ad aggiungere il punto di vista – non coincidente – di qualche altro studioso.

All’interrogazione bisognava recitare a memoria (tanto per tenerla in esercizio e affinarla) i passi di Dante che ci aveva indicato, saper fare la parafrasi dei versi ma verificava anche se avevamo letto le pagine storico-critiche presenti nell’antologia in dotazione per ciascun anno. Anche per gli altri poeti il procedimento era lo stesso. Per i prosatori – data la sua esperienza di lettore dei propri testi per la radio regionale della Sardegna – non rinunciava al piacere di una lettura ad alta voce ben intonata. Per ritornare su Dante: se volete sapere chi è stato Dante – ci diceva – leggete il ritratto che ne ha fatto il critico fiorentino Piero Bargellini in un libro appena uscito (“Vita di Dante”, Vallecchi, 1964). Per ogni argomento ci dava indicazioni bibliografiche relative a pubblicazioni recenti e ci invitava a ricercarle senza timidezza nella Biblioteca Universitaria di Sassari. Ci educava alla lettura dei giornali: la pagina dei libri de “Il Giorno” imparammo a conoscerla da lui. Un giorno volle ricordarci a muso duro che la lingua in cui egli voleva che scrivessimo non doveva essere l’anti-lingua del pezzo appena uscito sul supplemento settimanale de “Il Giorno” (articolo poi diventato famosissimo) in cui Italo Calvino confrontava un immaginabile orribile burocratese in cui un maresciallo dei carabinieri avrebbe scritto un rapporto dopo una ispezione con i termini semplici e correnti di una riscrittura vicina al linguaggio parlato. Su questo non transigeva: se volete imparare a scrivere bene in italiano – ci diceva – seguite le indicazioni che vi dò io anche per l’uso corretto della punteggiatura (virgola; punto e virgola; due punti; punto). Le parentesi lasciatele stare – amava dire – e, se proprio è necessario, ricordatevi di chiuderle! La sua revisione dei temi era un lavoro certosino di correzione e di proposta alternativa per ogni espressione non adeguata. Insomma, se uno voleva imparare a scrivere doveva profittare dei suggerimenti rigorosi proposti dall’“allenatore”, in questo caso della mente. E mente – ci ricordava sempre – come già intendeva Dante, vuol dire memoria. E il professor Brigaglia, come ho già detto, era un maestro-monstrum di memoria. I voti non li segnava sul registro, ma li ricordava bene e giusti alla fine di ogni trimestre, quando ce li comunicava con appropriati commenti e suggerimenti per migliorare. Alle lezioni del professor Manlio Brigaglia si notava una sola assenza: la noia. E non era possibile la distrazione né di un singolo né della massa (questo avveniva con qualche altro docente). Tutto questo perché al professor Manlio Brigaglia, pronto a discutere con noi di ogni argomento cui sono sensibili i giovani – a partire dal calcio , nessuno si poteva permettere di mancare di rispetto, dato che era la rappresentazione vivente dell’educatore, rigoroso nell’insegnare come studiare, come documentarsi, come scrivere, come prepararsi agli Esami della Scuola e anche, e soprattutto, alle Prove della Vita. Come nella canzone di Francesco De Gregori “La leva calcistica della classe ’68”

Paolo Pulina

Vicepresidente della F.A.S.I.

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Il Comitato contro la società di progettazione regionale, promuove un nuovo appello ai candidati alla Presidenza della Giunta Regionale.

In un mese di attività centinaia di figure professionali tra ingegneri, architetti, geologi, geometri e tanti altri professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici in tutta la Sardegna, hanno sottoscritto la nostra proposta di cancellazione dell’ennesima società in house.

«Nonostante l’incontro con l’assessore Edoardo Balzarini – spiega Giorgio Angius, ingegnere e coordinatore del comitato – la Giunta ha deciso di portare avanti, con alcuni pareri contrari interni alla maggioranza, la costituzione della società “Infrastrutture di Sardegna Srl”.»

«Si tratta – prosegue Giorgio Angius – dell’ennesimo carrozzone pubblico, con la nomina di un Amministratore Unico, l’assunzione iniziale di una decina di persone, tra funzionari e tecnici istruttori e chissà quanti altri quando il clamore di questa di questa sciagurata iniziativa si placherà, lasciando agli amici degli amici la possibilità di giocare indisturbati con il destino di decine di studi professionali in Sardegna pur di accontentare qualcuno in questa delicata fase elettorale. Un vero e proprio cannone puntato contro le libere professioni!!!»

«Sarà, infatti, sufficiente una semplice delibera di Giunta per affidare alla nuova società tutte le consulenze e le progettazioni di interi ambiti, dalle sistemazioni idrauliche alle strade, lasciando di fatto senza lavoro decine di studi professionali in Sardegna, che oggi lavorano in un mercato libero, offrendo ottimi servizi a costi molto minori rispetto agli uffici tecnici pubblici – sottolinea ancora Giorgio Angius -. Chiediamo quindi ai candidati alla Presidenza della Regione di tutti gli schieramenti di dichiarare apertamente la loro avversità a questa iniziativa e di impegnarsi, in caso di elezione, affinché la società in house venga cancellata.»

«La soppressione della società costituisce un atto – conclude Angius – fondamentale per la tutela delle professioni tecniche che devono ritornare ad essere protagoniste della scena imprenditoriale della nostra Isola, soprattutto, se si considerano i tanti giovani professionisti che ogni anno sono costretti ad abbandonare la Sardegna in cerca di opportunità nel resto del Mondo.»

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La Protezione Civile della Regione Sardegna ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse valido fino all’intera giornata di domani, mercoledì 9 gennaio 2019.

Sulla Sardegna sono previsti forti venti di maestrale.

Domani si assisterà ad una progressiva attenuazione della ventilazione sulla Sardegna Settentrionale, mentre le zone costiere occidentali e meridionali saranno ancora interessate da ventilazione forte fino a burrasca. Sono possibili mareggiate sulle coste esposte a Nord Ovest.

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Giovedì 10 gennaio, presso il Palazzo Civico di Cagliari, in Via Roma 145, alcuni esponenti del Consiglio comunale di Cagliari, del Comitato Riconversione RWM, dell’ARCI, della Tavola sarda per la Pace, di Italia Nostra Sardegna, della Confederazione Sindacale Sarda, presenteranno ai giornalisti iniziative singole e congiunte sulla “questione” delle bombe prodotte in Sardegna ed esportate verso l’Arabia Saudita.

Interverrà il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

Parteciperanno, inoltre, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura, dell’Università, dell’impresa, dei sindacati, della politica, della società civile e delle chiese.

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«Abbatteremo le liste d’attesa attraverso una nuova gestione dei CUP delle Aziende sanitarie.»

È il commento dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru dopo l’approvazione della delibera presentata oggi in Giunta. L’Esecutivo Pigliaru questo pomeriggio ha autorizzato l’estensione delle linee di attività della società consortile per la sperimentazione gestionale dell’Azienda per la Tutela della salute (ATS). Le linee di attività aggiuntive riguardano le seguenti tipologie di gestione: servizi tecnico-informativi per la razionalizzazione dell’offerta (in ambito sovra locale) e CUP/ticket; servizi di archivistica di deposito; attività di radiodiagnostica, con particolare riferimento allo screening.

«Si tratta di una sperimentazione gestionale di un triennio – conclude l’assessore Luigi Arru – che ci aiuterà ad affrontare una situazione contingente dell’ATS con nuove linee più snelle e flessibili, che risponderanno più rapidamente alle esigenze dei cittadini.»

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La Carbosulcis cambia pelle e dice addio al carbone. Sull’estrazione del minerale, di fatto già interrotta da qualche tempo, la parola fine è stata messa a partire dall’1 gennaio 2019, come deciso dalla Commissione Europea che quattro anni fa ha approvato il piano di aiuti per la chiusura dell’attività mineraria. Il futuro della Carbosulcis e dei lavoratori risiede adesso nei progetti legati all’innovazione tecnologica e alla ricerca. È quanto prevede il Piano industriale 2018-2022, approvato oggi dalla Giunta regionale con una delibera proposta dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«È un momento storico, una svolta importante per una società che ha segnato la storia delle miniere in Sardegna – commenta l’assessore Maria Grazia Piras -. La Carbosulcis si proietta in una nuova dimensione. I punti di forza saranno l’innovazione tecnologica e la ricerca. Ma un posto rilevante lo avranno anche le attività manifatturiere legate a nuovi progetti e le iniziative in ambito energetico. Il piano industriale punta ad assicurare un futuro ai lavoratori più giovani e altamente qualificati, professionalità che saranno impegnate in programmi dove le tecnologie sperimentali rappresentano il cuore della ristrutturazione aziendale. Penso alla collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per il progetto Aria o all’intesa con l’Università di Cagliari per sviluppare un’attività di coltivazione e di trasformazione su scala industriale della Spirulina, un’alga che, una volta trattata, trova applicazione in integratori, prodotti alimentari o nel campo della cosmetica. La riconversione industriale – afferma ancora l’assessore Maria Grazia Piras – ha un obiettivo ambizioso: trasformare la Carbosulcis, entro il 2027, in una società economicamente autosufficiente, fornendo servizi alle realtà imprenditoriali private che si insedieranno nei siti di Nuraxi Figus e di Seruci. Sul ruolo e sulle prospettive delle ex miniere in Sardegna – ricorda, infine, l’assessore dell’Industria – il lavoro portato avanti in questi anni è stato molto impegnativo. Consegnando alcuni importanti siti ai Comuni, abbiamo avviato un percorso virtuoso per far crescere nuove attività economiche nel campo del turismo e della cultura. Sul versante legato alla ricerca, oltre che nei siti della Carbosulcis, si sta sviluppando un progetto scientifico rilevante anche nella miniera di Sos Enattos a Lula, candidato a ospitare il cosiddetto ‘Telescopio di Einstein’ per gli esperimenti sulle onde gravitazionali.»

Il Piano industriale della Carbosulcis 2018-2022 prevede la riconversione tramite avvio di nuove attività finanziate con risorse proprie e con incentivi nazionali. Sono previste anche collaborazioni strategiche con altre società partecipate dalla Regione (IGEA e Sotacarbo). Carbosulcis sarà più ‘snella’ rispetto al passato, ma ricca di competenze. Le iniziative principali sono: la realizzazione di un nuovo lotto di discarica per rifiuti non pericolosi, il progetto Aria (in collaborazione con l’INFN) e un programma di ricerca e innovazione, insieme all’Università di Cagliari per verificare la fattibilità dello stoccaggio di energia in sottosuolo. Per i prossimi anni, infine, i lavoratori della Carbosulcis saranno impegnati anche nella messa in sicurezza delle infrastrutture in sottosuolo e delle aree di superficie della miniera, così come previsto dal piano di chiusura dei siti.

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I sindaci del Sulcis Iglesiente si mobilitano per la ricostituzione della provincia del Sulcis Iglesiente. In una lettera inviata al presidente della Giunta regionale della Sardegna, al presidente del Consiglio regionale della Sardegna ed ai capigruppo del Consiglio regionale della Sardegna, scrivono che «l’attuale provincia del Sud Sardegna, costituita con la legge regionale n. 2 del 4 febbraio 2016 “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, ricomprende territori non omogenei per storia, cultura, tradizioni, geografia e situazione economico-sociale, ed un numero esorbitante di 107 Comuni».

«Tenuto conto degli esiti del referendum costituzionale del 2016 che a larga maggioranza ha riconfermato le Province quali enti necessari costituzionalmente garantiti – aggiungono i sindaci del Sulcis Iglesiente -, dato atto che cittadini ed amministratori comunali, sempre di più avvertono la mancanza di un ente intermedio di riferimento quale era stata la provincia cessata, che nel giro di pochi anni aveva cominciato a dare buoni risultati in termini di relazioni con i propri cittadini e realizzazione e manutenzione di opere pubbliche e servizi. Considerato che per le amministrazioni comunali la ex provincia è stato il luogo di confronto e di reale pianificazione e programmazione dello sviluppo del territorio,con risultati evidenti nella realizzazione e manutenzione delle strade, scuole, controllo diretto sull’ambiente, e vari servizi. Considerata la positiva esperienza, vissuta dal nostro territorio, con l’ex provincia Carbonia Iglesias, che ricomprendeva un territorio omogeneo di 23 comuni, e vista l’impossibilità di una buona gestione di un territorio così vasto quale quello dell’attuale provincia del Sud Sardegna – concludono i sindaci del Sulcis Iglesiente -, si rivendica un provvedimento legislativo regionale per la ricostituzione della cessata Provincia.»