23 December, 2024
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E’ stato siglato oggi, presso l’assessorato del Lavoro, un accordo con i sindacati regionali confederali sugli ammortizzatori sociali in deroga nelle aree di crisi complessa nel 2019.

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E’ stato siglato oggi, presso l’assessorato del Lavoro, un accordo con i sindacati regionali confederali CGIL, CISL, UIL, UGL, CONFSAL – FISMIC sugli ammortizzatori sociali in deroga nelle aree di crisi complessa nel 2019.

L’intesa prevede di impegnare, a copertura del Contratto di Solidarietà in favore dei lavoratori della RE.NO. Srl di Portoscuso, un importo complessivo di 1 milione 600mila euro, ovvero le somme residue dei 9 milioni di euro stanziati nel 2018 dal Governo Gentiloni, su proposta dei ministri Calenda e Poletti, per le sole due aree di crisi complessa sarde: Portovesme e Porto Torres.

Lo stanziamento, per far fronte al pericolo di un imminente licenziamento dei circa 200 lavoratori coinvolti, va a coprire con 800mila euro il periodo pregresso del 2018 (in attuazione della normativa speciale per le imprese nelle aree di crisi complessa) e con il medesimo importo il corrente anno.

In base all’accordo, a fronte di una programmazione biennale dell’ammortizzatore, il piano di politiche attive sarà concentrato nel secondo anno.

Con tale ultimo impegno di spesa, che si somma ai 400mila euro già destinati lo scorso 22 gennaio al rifinanziamento della CIGS in favore dei lavoratori della Portovesme Srl, si esauriscono le risorse statali messe nel 2018 a disposizione della Regione per gli ammortizzatori sociali nelle due aree di crisi complessa sarde.  

L’assessorato ha comunicato al ministero del Lavoro un fabbisogno di 16 milioni di euro, in modo da coprire i circa 1.000 trattamenti di mobilità per l’intero 2019. Non appena arriverà il decreto interministeriale Lavoro / MEF con l’assegnazione delle risorse, la Regione potrà, entro una settimana dalla data del decreto, aprire il Sistema Informativo Lavoro, prevedendo anche un’apposita sezione per la presentazione delle istanze da parte dei lavoratori delle aree di crisi complessa che, pur avendo i requisiti, non hanno presentato domanda per il 2018.

 

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