1 January, 2025
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Una serie di progetti e di avvisi per rafforzare l’azione strategica della Regione in favore dell’occupabilità, dell’inclusione e della creazione d’impresa. È quanto stabilisce una delibera approvata oggi in Giunta su proposta dell’assessorato del Lavoro. Persone a rischio di esclusione sociale, donne in stato di difficoltà e famiglie sono le principali categorie di beneficiari a cui guarda l’atto licenziato dall’Esecutivo regionale.

Ammonta a 25 milioni 500mila euro il finanziamento dei diversi interventi: 16 milioni 500mila di residui vincolati, di cui immediatamente disponibili 10 milioni, più 2 milioni di fondi regionali, 5 milioni di giacenze del bilancio dell’Insar e 2 milioni del Fondo Sociale Europeo.

La delibera prevede, da una parte, il rafforzamento di misure già avviate; dall’altra, l’avvio di nuovi interventi di politiche attive.

Tra i più innovativi spicca un progetto sperimentale di inclusione attiva, rivolto a varie categorie di donne a rischio di esclusione sociale: vittime di violenza, over 50 disoccupate o precarie a rischio povertà, donne che abbiano scontato pene detentive, donne Rom o appartenenti alle comunità minoritarie sinti e camminanti.

Sul primo versante, è sancito il potenziamento degli assegni formativi del Programma LavoRAS, considerato il grande fabbisogno per la massiccia adesione da parte di disoccupati presso i Centri per l’Impiego ai corsi proposti dalle Agenzie formative nell’ambito del catalogo. L’incremento delle risorse consentirà, nell’anno in corso, di finanziare nuovi assegni per oltre 2mila disoccupati. Vengono, inoltre, rafforzati progetti sperimentali rivolti ai più giovani e ai più deboli: per il finanziamento della totalità dei progetti idonei, in base all’avviso PROPILEI, si incrementano con fondi regionali le risorse del POR FSE; previste risorse aggiuntive per dar corso ad ulteriori progetti presentati dagli Istituti Tecnici Superiori sardi negli ambiti della green & blue economy.

È previsto, inoltre, l’incarico alla società in house IN.SAR. SPA di predisporre alcune schede progettuali in tema di politiche per l’impresa e servizio socio educativi, da finanziare con risorse regionali e FSE 2014-2020: il Progetto ITACA, destinato agli emigrati sardi, per favorire il loro rientro in Sardegna attraverso il sostegno all’avvio di un numero di imprese variabile tra un minimo 52 ed un massimo 93; il Progetto Fare impresa, per la creazione di iniziative di microimpresa da parte di donne disoccupate over 36, o percettrici di reddito di inclusione regionale, attraverso una sostegno finanziario e consulenze; Ore Preziose 2019, per l’erogazione a circa 1.700 famiglie di bonus, dell’importo massimo di 2mila 200 euro, per le rette degli asili.

 

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Vincenza Palmieri, presidente dell’INPEF, ha scritto una lettera aperta ai ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti; della Giustizia Alfonso Bonafede e della Famiglia e delle Disabilità Lorenzo Fontana, sul caso di «un ragazzo modello, punito dalla Giustizia».

Di seguito il testo integrale.

Onorevoli Ministri,

ci sono storie – ordinarie, straordinarie – sarete Voi a giudicarlo, che non possono essere taciute. Storie che vanno raccontate. E per le quali, magari, andrebbe scritto un finale diverso. 

Questa è una di esse. E’ la vicenda di un ragazzo di 16 anni, che vive da sempre con la mamma. Una mamma che con il figlio che le è stato affidato ha fatto un ottimo lavoro. “Paolo” (nome di fantasia), infatti, è un bravo ragazzo. Non è uno scapestrato: non si ubriaca, non si droga. Non è un bullo. E’ un adolescente che va a scuola con successo, rispettando le richieste dei professori. Lo studio gli piace; ha sempre dedicato tempo ad approfondimenti e ricerche. Ora frequenta un Liceo Linguistico. 

A casa, incontra persone madrelingua con cui fa conversazione, non soltanto nelle materie di base previste come oggetto di studio, ma anche e addirittura in Cinese. Le pagelle evidenziano buoni voti e qualità personali spiccate, che investe nello studio. Paolo è spiritoso, molto preparato, collaborativo nell’aiutare i compagni in difficoltà. I giudizi sono inequivocabilmente positivi.

La mamma lavora e vive in un contesto dignitoso; ed è riuscita a seguire il figlio offrendogli presenza e affetto. Paolo non ha mai sofferto di solitudine, è socievole, allegro. 

Allo stesso tempo, però, Paolo ha scelto – in questa fase della sua vita – di non volersi relazionare con il padre e i familiari paterni, dai quali sente di essere stato trascurato o addirittura mal sopportato. Nel momento in cui si è iscritto al Liceo linguistico, infatti, la sua scelta è stata da loro molto criticata. E oggi, quando racconta con entusiasmo di voler diventare Carabiniere, si sente rispondere dal padre che – così, magro come un chiodo – non ce la farà mai. Questo lo addolora profondamente.

Paolo rivendica il proprio diritto a scegliere per sé: chi siano i suoi amici, dove indirizzare le proprie energie, le proprie emozioni, passioni. Lo fa con educazione ma anche con profonda convinzione. 

Sottoposto a valutazioni neuropsichiatriche e psicologiche presso strutture pubbliche, le risultanze sono “nessuna evidenza clinica”. Eppure, l’esito finale che emerge, sorprendentemente, si trasforma in “disturbo dell’adattamento con sindrome ansiosa”. La mamma chiede, allora, una Consulenza all’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. Da Presidente e Consulente Tecnico, prendo in carico il caso e la documentazione relativa.

Cosa accade, oggi, a Paolo?

Si ritrova a non poter partecipare ad una attività istituzionale della scuola, che ha organizzato una visita di istruzione all’estero di una settimana. Il papà non ha mai risposto alla richiesta della madre di firmare l’autorizzazione e il Giudice – non apprezzando l’iniziativa della mamma, che aveva comunque firmato e pagato – ha disposto che il ragazzo resti a casa. Non ha apprezzato l’autonomia della madre, che non aveva ritenuto di privare il figlio di questa attività formativa importante e meritata, solo a causa del silenzio del padre.

E, dunque, i suoi compagni domenica sono partiti. Ma Paolo è rimasto a casa.

Il Giudice ha inteso punire la decisione autonoma della madre che non ha ritenuto che il silenzio del padre dovesse penalizzare il figlio. Ma – in maniera tutt’altro che indiretta – ha di fatto punito un ragazzo che non lo merita. 

Un ragazzo che, oggi, sta venendo stigmatizzato e ritenuto malato.

Su questo punto, difficile essere in disaccordo con le parole dell’Avvocato della mamma, Francesco Miraglia: «Ancora una volta devo constatare che anche nel caso de quo la nostra Giustizia Minorile non funziona e, se funziona, funziona male. Ancora più incredibile è il comportamento del Giudice che invece di rimanere super partes e soprattutto di provvedere alla tutela del Minore diventa Esso stesso parte del processo, vietando, di fatto, al Minore di partecipare ad un viaggio studio per punire la mamma la quale, da sempre, ha sottolineato un rapporto conflittuale con i servizi sociali. Questa vicenda merita sicuramente l’attenzione delle Istituzioni affinché violenze del genere da parte delle Autorità deposte a tutela dei Minori non accadano più».”

Le Istituzioni, in questo modo, si stanno accanendo in maniera miope su di lui; invece che intervenire sugli adulti. Un bambino che non ha mai dato motivo di preoccupazione. 

Per “vendetta” sulla madre, insomma, si punisce il bambino. Un bambino che deve credere nelle Istituzioni. E che vuole farlo. A tal punto da desiderare di entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri, servire e rappresentare lo Stato. Ma che, oggi, invece, è oggetto di errore da parte di quelle Istituzioni che lo penalizzano ingiustamente e che gli vogliono imporre di incontrare degli adulti indesiderati, mentre su questi stessi adulti non è stato fatto nessun intervento. Nessun progetto di presa di coscienza e consapevolezza sugli errori commessi, nessun percorso su come potersi riavvicinare a gradienti al loro giovane parente per riconquistarne la fiducia e la relazione.

Da una parte si vuole forzare un adolescente ad incontrare parenti con cui non ha mai avuto rapporti, perché loro per primi non li hanno voluti avere, e, insieme, gli si impedisce di istruirsi. Un ragazzo sano, con il quale si sta sbagliando tutto.

La visita d’istruzione, attualmente in corso presso un Paese dell’Unione Europea che non nomineremo per rendere non riconoscibile l’identità del ragazzo stesso, si sta snodando lungo questi punti:

  • Sistemazione in famiglia
  • Passeggiata per la città: orientarsi con le cartina
  • Visita guidata con un professore di arte della scuola
  • Lezioni di lingua (4 ore al giorno)
  • Pranzi in famiglia
  • Musei

Di fatto, il ragazzo, oggi, sta perdendo 20 ore di lingua straniera e una settimana intera di cultura straniera. La mamma poteva pensare che non sarebbe stato apprezzato l’aderire all’offerta formativa della scuola? 

Cosa chiediamo, dunque, ai Ministri competenti, alla stampa e all’opinione nazionale?

Chiediamo innanzitutto se sia possibile che questo bambino sia rimasto a casa. Paolo è discriminato. Discriminato rispetto ai compagni che si stanno chiedendo come mai non sia andato. E che, da adolescenti, si stanno rispondendo, in proposito. Paolo è esposto a derisione e all’emarginazione. Penalizzato nell’accesso all’Istruzione e nella Relazione con i compagni.

Ma chiediamo, ancor di più, se tutto ciò non rappresenti anche una grave violazione rispetto all’immagine delle Istituzioni.

Che messaggio educativo si veicola?

Domandiamo l’attenzione concreta del ministro per l’Istruzione; e che il Ministro della Famiglia prenda in carico questo caso. Così come il ministro della Giustizia, nel momento in cui un Magistrato ha agito nei confronti di un Minore e della sua Famiglia in modo talmente evidentemente paradossale.

Che idea si farà il ragazzo delle Istituzioni?

Che Cittadino stiamo costruendo?

E’, senza alcun dubbio, un caso non unico – Onorevoli Ministri – ma, anzi, emblematico. 

Sul quale vorremmo sentire la mano restauratrice delle Istituzioni pronte a difendere i Valori, la Famiglia e un giovane adolescente cresciuto in maniera sana e per bene, fino a questo momento.

Prof.ssa Vincenza Palmieri

Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

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La Giunta regionale ha richiesto al ministero delle Politiche agricole un provvedimento che riconosca il carattere di eccezionale avversità atmosferica degli eventi che hanno colpito le campagne della Sardegna da maggio a novembre del 2018. Lo prevede una delibera approvata oggi, su proposta dell’assessorato dell’Agricoltura, nella quale si richiede anche di determinare la concessione delle provvidenze per i danni alle strutture aziendali e alle scorte alimentari per il bestiame. I tecnici dell’Agenzia Argea hanno già predisposto la documentazione relativa all’accertamento dei danni subiti dalle aziende agricole sarde nella prima settimana di maggio e per tutto il periodo estivo e autunnale, in particolare nel mese di ottobre. Per quanto riguarda il settore agricolo e zootecnico, Argea ha verificato danni alle produzioni conseguenti ad allagamenti nei campi appena seminati o destinati a fieno, nelle aree in procinto della raccolta, come nel caso degli agrumeti o delle coltivazioni ortive, danni strutturali alle serre e anche colture in pieno campo per effetto della violenta grandinata del novembre scorso. Ingenti, inoltre, sono i danni accertati riguardanti le attività negli ovili e nelle stalle, dalla perdita di capi di bestiame al danneggiamento delle strutture.

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La Giunta regionale ha approvato la convenzione tra la Regione ed il ministero delle Infrastrutture per la riqualificazione delle strutture di volo e l’allungamento della pista dell’aeroporto di Olbia. Sono interventi fondamentali attesi da anni, previsti dalle delibere Cipe del 22 dicembre 2017 e del 28 febbraio 2018 che finalmente adegueranno lo scalo gallurese ai più moderni standard di sicurezza e apriranno prospettive di crescita decisive per il futuro del territorio. Le risorse disponibili ammontano a 26,22 milioni di euro alle quali si aggiungerà il cofinanziamento della Geasar. La società di gestione aeroportuale del “Costa Smeralda” sarà il soggetto attuatore dell’intervento.

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La Regione riduce la sua presenza in Abbanoa al 20%. Lo ha deciso la Giunta in seduta odierna, approvando una delibera con cui intende rafforzare il ruolo degli Enti locali nell’attività di indirizzo e controllo del Gestore Unico e assicurare la loro cooperazione per il raggiungimento di fini unitari nel sistema idrico integrato. L’azione dell’Esecutivo risponde pertanto alle finalità della legge regionale n. 4 del 2015 che ha stabilito che entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, ovvero il 12 febbraio 2020, la Regione debba cedere una quota delle proprie azioni in Abbanoa ai Comuni della Sardegna. La medesima legge, come di recente modificata con L.R. 25/2017, riserva alla Regione una quota di partecipazione nella misura del 20% del capitale sociale.

In considerazione di questo obiettivo, la Giunta ha autorizzato la dismissione immediata delle azioni in capo alla Regione e deciso di adottare, per le per le predette dismissioni, le modalità conseguenti all’applicazione dei criteri di cui all’articolo 6 della L.R. 4/2015, previa acquisizione delal Conferenza Permanente Regione – Enti Locali.

La Giunta ha inoltre stabilito di incaricare il Gestore Unico Abbanoa Spa di collocare le azioni che dovranno essere dismesse dalla Regione, fissando un termine per la conclusione delle operazioni non successivo al 30 settembre 2019. Ciò in considerazione della forte connessione del Gestore Unico con le realtà territoriali che consente una maggiore efficacia nelle operazioni di offerta e nella raccolta delle adesioni dei Comuni soci.

Lo scopo è quello di consentire il riequilibrio delle quote capitale di tutti i comuni dell’Ambito territoriale della Sardegna, in modo che la rappresentanza dei Comuni in seno all’assemblea dei soci sia in linea con il peso rappresentato dagli stessi all’interno di Egas.

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Una delegazione della Consulta Anziani di Iglesias, composta dal presidente Antonio Achenza e dai consiglieri Mario Baraglia, Giancarlo Dalmonte e Salvatore Loru, ha incontrato lo scorso 15 febbraio il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

L’incontro era stato richiesto dalla Consulta per intraprendere una collaborazione scientifico-progettuale finalizzata a sviluppare a Iglesias interventi nell’ambito dell’invecchiamento attivo e di valorizzazione del patrimonio culturale.

Il Magnifico Rettore ha mostrato grande interesse, ascoltato e valutato con particolare attenzione la fattibilità delle proposte presentate dalla Consulta. Dalla discussione è emerso che tutti i temi sono stati ritenuti molto interessanti e rispecchiano comuni intenti in cui s’intrecciano finalità sociali, culturali e scientifiche.

Gli argomenti tratti hanno riguardato:

  • l’invecchiamento attivo fra diritto ed opportunità sociali ed economiche – Silver economy – La città per gli anziani, servizi e svago – Proposta di legge regionale;
  • corso formativo sulla comunicazione da integrare nel progetto Accompagnatori Turistici Anziani predisposto dalla Consulta;
  • progetto di recupero del vecchio edificio abbandonato ex orfanatrofio “Infanzia e Patria” per realizzare un centro di aggregazione sociale;
  • indagine sugli anziani e sulla povertà di Iglesias – Analisi del fenomeno, cause ed effetti, soluzioni e proposte di aiuto;
  • progetto per avviare la realizzazione di un museo della storia politico-sindacale dell’Iglesiente dagli inizi dell’800 fino agli anni ’90 – Gruppo di lavoro coordinato dall’Università;
  • i nuovi ospedali esperienze a confronto – Organizzazione, cure, servizi e prestazioni sanitarie nei nuovi ospedali;
  • Abitazioni a misura di anziano – Progetti per ristrutturare ed adeguare le case degli anziani – Centro polivalenti per anziani.

A conclusione dell’incontro, considerato reciprocamente molto proficuo e rilevante, è stato concordato di dare inizio alla collaborazione e di avviare un percorso che porti a concretizzare la fattibilità delle proposte e dei progetti. A tal proposito, la Consulta presenterà un progetto d’insieme e, dopo una valutazione di merito da parte del Rettore, sarà convocata una nuova riunione per definire, con i Dipartimenti dell’Università interessati, lo studio dei temi, la programmazione delle iniziative e i partenariati pubblici e privati da coinvolgere.

La delegazione della Consulta, infine, ha espresso un grande apprezzamento e un sentito ringraziamento al Magnifico Rettore per la sensibilità, la disponibilità e la considerazione dimostrata.

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Non è riuscito il furbo tentativo di un incensurato, classe 1974, che ieri pomeriggio presso il Bricoman di Elmas ha sostituito il codice a barre di un prodotto costoso, con quello di un altro sicuramente più economico. Alcuni interruttori ed una bobina elettrica, questi i prodotti acquistati dall’uomo che ieri sera, giunto alla cassa del centro commerciale, stava pagando un corrispettivo senz’altro più basso del dovuto, ma non appena passate le casse è stato bloccato dal personale addetto alla sicurezza che subito ha allertato i carabinieri della stazione di Assemini. I militari, intervenuti immediatamente, dopo i dovuti accertamenti, hanno denunciato l’uomo in stato di libertà per il reato di truffa.

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Ultima opportunità per chi sta meditando di intraprendere lo studio della lingua russa in questa inizio del 2019, Il Centro di Lingua Russa e Cultura Slava presso il Consolato bielorusso di Cagliari segnala l’ultimo posto disponibile sia nel corso avanzato sia nel corso principianti con i seguenti orari:

LINGUA RUSSA AVANZATO:

Lunedì – mercoledì ore 16.00 – 18.00

LINGUA RUSSA PRINCIPIANTI

Lunedì – mercoledì ore 18.00 – 20.00 

Prima lezione il 27/02/2019 – il 4/3 pausa per ponte di carnevale – la seconda lezione in data 6/03/2019.

 

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Oggi la Giunta regionale ha dato il via libera al progetto presentato dalle società Esmeralda e Downtown per l’attuazione di due progetti di investimento, uno per l’ampliamento di una struttura ricettiva a Pula, nel rigoroso rispetto delle norme urbanistiche in vigore, l’altro per la creazione di una nuova unità produttiva attraverso la ristrutturazione e la gestione di un complesso immobiliare a Cagliari. Il valore complessivo dell’investimento è di 28 milioni: l’importo sarà cofinanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico con 6,9 milioni e dalla Regione con 1 milione. L’ampliamento della struttura di Pula porterà 29 posti di lavoro, il nuovo complesso nel capoluogo 45, per un totale di 74 nuovi occupati. 

Il secondo progetto approvato oggi dalla Giunta, presentato dalla società Bluserena, prevede un programma di sviluppo di attività turistiche con il recupero e il completamento di un complesso in località “Maccia Boina” nel comune di Badesi. Il valore complessivo dell’investimento è di 29,3 milioni, di cui 7 statali e 1 regionale. Con questo intervento verranno creati 50 nuovi posti di lavoro. 

Mise e Regione hanno deciso di promuovere e cofinanziare questi progetti perché li consideriamo di rilevante e significativo impatto per il rafforzamento del tessuto produttivo ed economico: si interviene su strutture esistenti per renderle più adeguate alle esigenze turistiche, tutelando l’ambiente e con l’obiettivo di allungare e incrementare il flusso dei turisti, strategia indispensabile per fare del turismo una reale occasione di sviluppo per tutta la Sardegna. Con i contratti di sviluppo non si interviene solo nel settore turistico: sono già stati cofinanziati due importanti progetti nel settore manifatturiero nella Sardegna centrale, Alimenta (latte ovino in polvere) e Antica Fornace (O-Rings, guarnizioni in gomma), per consentire l’ampliamento degli stabilimenti o la creazione di nuovi, favorire l’incremento della produzione e la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre ci sono gli accordi di innovazione, dove il filo conduttore è l’alta tecnologia, come i progetti Bat per i rilevatori satellitari a Decimomannu e Avio a Villaputzu e Perdasdefogu per la costruzione delle componenti del lanciatore Vega. Infine, i contratti di filiera sull’agroalimentare, in particolare frutta in guscio, olio e carne bovina, prodotti che, da un lato, grazie a una maggiore produzione, servano come nostre materie prime, e dall’altro siano in grado di conquistare sempre più i mercati nazionali e internazionali. Si tratta dunque di una serie di interventi che hanno riguardato tutti i settori e tutte le aree geografiche della Sardegna, costa e aree interne dal nord al sud passando per il centro.

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La Carovana dello Sport Integrato scalda i motori. A meno di un mese dalla partenza della grande kermesse che attraverserà tutta l’Italia per promuovere i valori dello sport e dell’integrazione sociale, a Roma – presso gli uffici della Biblioteca Nazionale – è stato ufficialmente presentato uno dei fiori all’occhiello della manifestazione: la Carta dei Valori dello Sport integrato. Un documento, frutto del lavoro degli studenti di 20 scuole italiane, che ha raccolto per iscritto tutti quei principi ispiratori che vogliono essere guida e motore per comunità socioculturali inclusive attraverso lo sport dilettantistico.

 L’occasione è stata ghiotta per fare il punto della situazione sulla spedizione della Carovana, ormai pronta ad abbracciare lo Stivale da Sud a Nord.

«Siamo stati i pionieri dello sport integrato – ha affermato il presidente CSEN Nazionale Francesco Proietti – abbiamo messo in campo uno sforzo enorme perché vogliamo lanciare un messaggio importante a tutto il Paese. La Carovana dello Sport Integrato è un progetto dall’alto spessore organizzativo e educativo, e non vedo al momento altre strutture in grado di metterlo in piedi come abbiamo fatto noi negli ultimi mesi”. Sono i numeri, del resto, a certificare la bontà dell’operato CSEN: con oltre 16mila associazioni nel registro CONI, 1 milione e mezzo di tesserati e mezzo milione di iscritti nei circoli ricreativi, l’Ente è da tempo tra i più “produttivi” a livello nazionale: «Notiamo di essere abbastanza copiati – ha aggiunto – e questo ci fa un enorme piacere, perché significa che il nostro lavoro viene apprezzato ovunque».

La Carovana rappresenterà un’esperienza di vita unica per i ragazzi che avranno l’opportunità di partecipare: «La centralità dello sportivo con disabilità intellettiva è la vera peculiarità di questo progetto – ha fatto sapere Marco Borzacchini, presidente Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) – a mia memoria non ne era mai stato organizzato uno di uguale portata. Per i ragazzi sarà bellissimo viaggiare e poter riabbracciare le proprie famiglie lungo il percorso della Carovana».

Non solo attività sportiva, ma anche vita all’interno del gruppo, disciplina e organizzazione. In una sola parola: autonomia. È questo uno dei risvolti principali della Carovana, come sottolineato dal Consigliere Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali Tobias Voltan: «Lo sport è un mezzo che ci consente di far praticare ai ragazzi tantissime attività, anche “collaterali” – ha spiegato – e ci permetterà di riscoprire quanto i ragazzi con disabilità intellettiva possano in realtà essere autonomi. La Carovana è un progetto innovativo e, per certi versi, rivoluzionario. Siamo curiosi di vedere come andrà e di scoprire come interagiranno tra loro i vari equipaggi, formati da persone con e senza disabilità».

La Carovana partirà e si concluderà nella Capitale, e una delle costanti durante il lungo viaggio dalla Sicilia fino alla Val d’Aosta sarà la presenza in prima fila del gonfalone della Regione Lazio. Un gesto simbolico, ma che ben testimonia la sensibilità dell’istituzione verso l’iniziativa: «I principi ispiratori della Carovana dello Sport Integrato si identificano con il modus operandi della Regione Lazio, che da sempre pone lo sport al centro delle proprie strategie – ha evidenziato Roberto Tavani, delegato allo sport della Presidenza della Regione Lazio – ne è riprova, per esempio, il recente bando sullo sport di cittadinanza. Nella passata consiliatura – racconta – la delega allo sport riguardava l’Assessorato alle Politiche Sociali. In questa, invece, il presidente Nicola Zingaretti ha scelto di assumere la delega allo sport. Questo proprio perché ritiene lo sport un modello primario di sviluppo sociale».

Lo Sport Integrato può e deve ancora compiere importanti passi avanti in Italia. Per questo motivo lo CSEN Nazionale ha pensato di istituire una iniziativa che potesse concretamente portare da Nord a Sud dell’Italia il “verbo” delle discipline rivolte all’integrazione tra atleti con e senza disabilità. Ed è in questo modo che è nata la Carovana dello Sport Integrato. A mettersi in marcia, dalla Sicilia fino alla Val d’Aosta, saranno 4 equipaggi così composti: 72 giovani atleti con e senza disabilità, 4 coordinatori, 8 educatori sportivi, 16 accompagnatori assistenti volontari, 4 arbitri di Football Integrato, 1 agenzia di comunicazione.

Tutto partirà da Roma, venerdì 15 marzo alle 9.30. In Piazza del Campidoglio i vertici CSEN presenteranno ufficialmente il progetto, mentre la Carovana riceverà il saluto delle autorità. Dopo di che scatterà il grande viaggio che toccherà tutte le regioni italiane: Sicilia (Palermo, 18 e 19 marzo), Calabria (Reggio Calabria, 20 e 21 marzo), Basilicata (Marsicovetere, 22 e 23 marzo), Puglia (Brindisi, 24 e 25 marzo), Campania (Napoli, 26 e 27 marzo), Molise (Riccia, 28 e 29 marzo), Abruzzo (Pescara, 30 e 31 marzo), Marche (Ascoli Piceno, 1 e 2 aprile), Emilia Romagna (Vignola, 3 e 4 aprile), Veneto (Vigasio, 5 e 6 aprile), Friuli Venezia Giulia (Lignano Sabbiadoro, 7 e 8 aprile), Trentino Alto Adige (Cavalese, 9 e 10 aprile), Lombardia (Meda, 11 e 12 aprile), Piemonte (Torino, 13 e 14 aprile), Valle d’Aosta (Point-Saint-Martin, 15 e 16 aprile), Sardegna (Sennori, 3 e 4 maggio), Liguria (Quiliano, 5 e 6 maggio), Toscana (Serravalle Pistoiese, 7 e 8 maggio), Umbria (Narni, 9 e 10 maggio), Lazio (Roma, 13 e 14 maggio).