25 November, 2024
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«Il Viminale non era certo la sede giusta, e Matteo Salvini ha fatto un buco nel latte. Nel suo intervento alla ‘ghe pensi mi’ sulla crisi del settore ovino (“entro 48 ore risolvo tutto, non mi alzo dal tavolo se il prezzo del latte non passa da 60 centesimi a un euro”), Matteo Salvini non poteva che sbattere il muso su una realtà molto più complicata, dove l’emergenza richiede sì misure speciali, ma non ha i tempi dei Tweet elettorali.»

Lo afferma in una nota su Facebook il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. 

Per Pino Cabras «l’approccio dell’ennesimo salvatore ‘continentale’ da sbarco non poteva che ridimensionarsi perché letteralmente lui non sapeva nulla di un’attività umana che c’è da sempre e ha profondamente modellato i paesaggi e le identità umane in Sardegna. Non sapeva di problemi che durano con tempi secolari, difficoltà che nessun arrembaggio scomposto di 48 ore potrebbe rimettere a posto senza correggere un intero modello di sviluppo. Il che non significa che ci rassegniamo né che non si debba agire presto, anzi. Però non puoi fare promesse facilone senza tener conto della struttura del mercato, dei suoi padroni, delle burocrazie, delle catene di valore internazionali. Ma c’è modo e modo di aprire il dialogo, e i bluff giustamente si svelano presto».

«In questi giorni mi ha colpito leggere la data di un articolo che Antonio Gramsci scrisse in merito al prezzo vile sopportato dai pastori sardi e sulle cause della crisi: è il 1919, cento anni fa esatti, pazzesco – aggiunge Pino Cabras -. Gramsci analizza il fatto che non è certo la prima volta che discende bruscamente il prezzo del latte ovino e che il mercato sia dominato da quelli definisce ‘gli spogliatori di cadaveri’. Ossia gli industriali caseari. Nel quadro descritto da Gramsci, quando il prezzo del formaggio aumenta ne approfittano solo i caseari, i possessori del pascolo o gli allevatori più grandi, mentre i pastori fanno una vita grama, per giunta sotto il peso delle annate di siccità e delle alluvioni.»

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Si è concluso senza un accordo l’incontro svoltosi oggi al Viminale tra il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ed il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo Gianmarco Centinaio e i rappresentanti delle associazioni di allevatori sardi e dei produttori. Alla riunione era presente il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.

Tra le parti è stato compiuto un passo in avanti, soprattutto per la disponibilità garantita dai ministeri dell’Interno e dell’Agricoltura, della Regione Sardegna e del Banco di Sardegna, di mettere a disposizione 44 milioni di euro per il ritiro dal mercato delle eccedenze di pecorino romano, passaggio fondamentale per assicurare ai produttori un ritorno economico immediato e, soprattutto, un aumento del prezzo sul mercato, ma non si è arrivati ad un accordo sul prezzo del latte, nonostante il ministro avesse affermato alla vigilia che non avrebbe lasciato il tavolo se non dopo aver assicurato agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro, come da loro rivendicato nella loro durissima vertenza.

Il confronto ritorna ora a Cagliari, dove ieri c’era stato un primo incontro, senza alcun risultato.

«Abbiamo portato al tavolo la proposta che avevamo già presentato alla riunione di ieri e alla fine è stata l’unica discussa operativamente – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il solo modo concreto per affrontare l’emergenza, lo abbiamo ribadito, è far correre risorse per ritirare le eccedenze dal mercato, in modo sia temporaneo che definitivo, ipotesi condivisa da tutti i partecipanti. Già Ieri avevamo fatto passi avanti in questa direzione, dando la disponibilità di mobilitare 10 milioni, tramite la Sfirs, cifra che oggi abbiamo aumentato ulteriormente. È chiaro che per il comparto serve strutturare un percorso che guardi più lontano – ha sottolineato il presidente della Regione -, ma come ho detto, qui si tratta di risolvere l’emergenza. Noi facciamo la nostra parte, abbiamo chiesto al Governo di affiancarci in questo sforzo e abbiamo trovato risposte e risorse. Grazie a ciò qualche passo avanti è stato fatto, ma ancora insufficiente. L’obiettivo di chiudere la campagna casearia 2018-2019 con una remunerazione adeguata del latte, che anche stasera gli industriali non hanno proposto, potrà essere raggiunto solo grazie all’impegno di tutti, a iniziare dalle risorse che noi, il sistema finanziario regionale e ora il Governo stiamo assicurando. Ma come dicevo dobbiamo avere lo sguardo piu lungo e per questo continuiamo a lavorare a una soluzione che sia capace di creare le condizioni per una stabilità delle quotazioni nelle prossime campagne – ha concluso Francesco Pigliaru – e di cui continueremo a discutere assieme a tutti agli altri soggetti coinvolti. I lavori del tavolo proseguiranno infatti sabato a Cagliari.»

L’incontro svoltosi al Viminale. Foto di Oreste Fiorenza.

L’incontro svoltosi al Viminale. Foto di Oreste Fiorenza.

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I lavoratori ex Alcoa, diretti e indiretti, si sono riuniti oggi, dopo l’iniziativa organizzata precedentemente ai cancelli dello stabilimento, con il blocco dei cancelli per alcune ore, per analizzare ancora una volta lo stato dell’arte della vertenza e per organizzarsi in vista della possibile presentazione del Piano Industriale per il revamping ed il riavvio della fabbrica, precedentemente annunciata per il giorno 20 o per la settimana prossima al ministero dello Sviluppo economico. E, inoltre, per ribadire la proposta inerente l’attuazione della Cassa Integrazione quale strumento ideale per traghettare le maestranze nel periodo di transizione fino al riavvio totale dello stabilimento.
Alla fine dell’assemblea, dopo svariati interventi e le relazioni in merito alle interlocuzioni istituzionali già avviate dal gruppo promotore per favorire una migliore conoscenza della vertenza nelle sedi preposte a risolverla e per una gestione della stessa maggiormente trasparente e collegiale in riferimento a tutti gli attori locali e regionali, istituzionali, politici, sindacali e sociali coinvolti e da coinvolgere a pieno titolo, i lavoratori hanno deciso che dai prossimi giorni, in attesa della presentazione del Piano industriale e di quello occupazionale, in riferimento alle tempistiche, alle modalità e all’esaustività (rispetto alle rivendicazioni più volte dichiarate) con le quali verranno presentati, potranno essere organizzate, in qualsiasi momento, iniziative di mobilitazione e di lotta ai cancelli della fabbrica e anche oltre nel territorio o in ambito regionale.

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La RSU Eurallumina esprime soddisfazione per l’approvazione del decreto che prevede la copertura della cassa integrazione guadagni speciale per riorganizzazione aziendale per il 2019.

«Le diverse iniziative messe in atto in questi ultimi mesi – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, l’intensificarsi delle stesse azioni negli ultimi giorni da parte della RSU, le continue sollecitazioni verso le istituzioni aventi titolo, il coinvolgimento della Prefettura di Cagliari a cui è stato richiesto un intervento diretto per la risoluzione del problema, sino a cariche più alte come quella del presidente del Consiglio dei ministri, a cui va sommato l’impegno dell’azienda nel provvedere il più celermente possibile alle diverse richieste di ulteriori documentazioni da parte del ministero del Lavoro, con la correttezza della documentazione prodotta, insieme al coinvolgimento della F.U.L.C., tutto questo ha consentito, poche ore fa, il decreto per la copertura della CIGS per riorganizzazione aziendale per il 2019 pervenisse in azienda. Decreto che vale per tutti i lavoratori, indistintamente!!!»

«La dimostrazione che non bisogna attendere che le situazioni diventino croniche per agire – aggiunge la RSU Eurallumina -. L’azienda ha già avviato i contatti con l’INPS, ci sarà da attendere i tempi strettamente tecnici che sono purtroppo necessari, allora si potrà dar corso agli adempimenti per la sottoscrizione dei tabulati e potranno richiedere le spettanze. Altro è – conclude la RSU Eurallumina – il risultato di vitale importanza che dobbiamo portare a casa, ma il riconoscimento di questo diritto acquisito, ha oggi ricevuto la ratifica definitiva.»

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Due donne, una tradizione secolare, la Sardegna raccontata da diversi punti di vista attraverso un telaio. Maria Lai e Grazia Deledda, l’arte della tessitura, 23 Comuni che con un filo uniscono simbolicamente tutta l’Isola. È un progetto fortemente simbolico e suggestivo “Maria Lai – Andando via. Omaggio a Grazia Deledda”, un progetto che vuole portare la Sardegna nel mondo partendo dall’eredità artistica e culturale di due ambasciatrici sarde riconosciute e apprezzate a livello internazionale. Un arazzo, opera corale, accoglierà le tradizioni tessili delle 23 comunità che partecipano ognuna con le proprie peculiarità di stili, tecniche e materiali, per comporre una replica di “Andando via”, l’ultima grande opera pubblica di Maria Lai dedicata appunto a Grazia Deledda. Ciascuna Amministrazione partner del progetto, avrà cura di realizzare con risorse proprie una parte dell’opera, coinvolgendo gli artigiani locali e valorizzando le singole tradizioni tessili. 

L’assessorato regionale della Programmazione finanzia con 250mila euro l’internazionalizzazione dell’opera e la sua promozione nei Comuni che aderiscono al progetto. Oggi a Nuoro il progetto è stato presentato insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti (Galtellì, Aggius, Nule, Sarule, Samugheo, Mogoro, Dorgali, Tonara, Atzara, Villacidro Ulassai, Bonorva, Villamassargia, Mamoiada, Muravera, Zeddiani, Armungia, Bolotana, Oliena, Isili, Urzulei, Siliqua e Nuoro).

L’opera completa, dunque, si configurerà come un insieme di componenti, identificative di ciascun territorio, che comporranno un unico disegno, simbolico ed identitario. Legate all’opera, una serie di azioni di valorizzazione in chiave turistica, culturale e produttiva: percorsi turistico-culturali alla scoperta dei luoghi della tessitura, attraverso un circuito delle amministrazioni che aderiscono al partenariato legato a Maria Lai e dedicato alla valorizzazione della letteratura di Grazia Deledda; piccole opere di allestimento e adeguamento locali per consentire la realizzazione di corner espositivi dedicati al progetto; promozioni in Italia e all’estero. La Columbia University, con cui la Regione ha avviato una collaborazione proprio per la promozione della Sardegna negli Stati Uniti, ha già segnalato l’interesse ad avviare un percorso di studio, analisi e valorizzazione della figura e delle opere di Maria Lai nel quadro delle attività da svolgere a New York.

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L’antico organo “Agati Tronci”, custodito nella chiesa cagliaritana di Sant’Antonio Abate, si prepara a una nuova vita.

La prossima settimana partiranno le operazioni di smontaggio dell’imponente strumento, che poi prenderà il mare alla volta della Toscana, dove lo aspetta un restyling che durerà sino al 2022.

Il restauro è il coronamento di un progetto fortemente voluto dal “Labos”, il Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari, ideato e organizzato dal docente Angelo Castaldo e dal musicologo Roberto Milleddu.

Dal 19 al 23 febbraio l’“Agati Tronci”, datato 1887, il più grande organo storico della Sardegna, sarà smonato e preparato per il viaggio che lo porterà a Pistoia, nella bottega organaria di Samuele Maffucci, specializzata nel restauro di organi di cosiddetta “scuola toscana”.

I lavori di risistemazione dureranno tre anni, e una volta ritornato nella sua città l’organo dovrà ancora affrontare le operazioni di rimontaggio e reintonazione.

L’intera operazione avrà un costo di 120 mila euro, soldi provenienti dalla Curia arcivescovile di Cagliari e dall’arciconfraternita della Vergine Santissima d’Itria. Parte dei denari necessari arriva anche dalle offerte fatte dal pubblico negli anni, in occasione dei concerti organizzati da Labos per sensibilizzare sull’iniziativa.

L’organo custodito nella chiesa di Sant’Antonio rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’organaria italiana dell’Ottocento a Cagliari e in Sardegna. Si tratta di uno strumento che incarna la migliore tradizione costruttiva pistoiese nella sua fase matura. Nei suoi primi anni di vita fu considerato tra i migliori di Cagliari e utilizzato ampiamente per le celebrazioni liturgiche. Fu suonato dai principali organisti attivi in città.

La casa Agati Tronci, marchio nel quale nel 1883 venivano fuse le esperienze tra le due maggiori dinastie organare toscane, attive dal primo Settecento, è stata tra le più note e rinomate in Sardegna. Almeno fino al primo Novecento, quando in seguito alla morte di Filippo Tronci i suoi successori convertirono la fabbrica alla produzione di strumenti musicali a percussione.

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Nel corso dell’odierna attività di controllo sul rispetto della normativa in materia di pesca svolta dal personale in forza presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, è stata operata la confisca di 300 esemplari di riccio di mare (Paracentrotus lividus). Questi sono stati rinvenuti a bordo del natante di proprietà di un pescatore sportivo fermato dal personale militare della Guardia Costiera nel porto turistico di Portoscuso, dove si stava ormeggiando di ritorno da una battuta di pesca. I ricci sono stati confiscati e, successivamente, reimmessi in mare, mentre all’uomo è stata contestata la violazione delle vigenti norme in materia di pesca marittima.

Ricordiamo che la normativa in vigore, prevede che il pescatore sportivo o ricreativo può raccogliere esemplari di riccio di mare (max 50 unità di misura consentita) solamente nei giorni di sabato, domenica e festivi durante il periodo consentito dal calendario (cfr. art. 7 comma 4 del decreto n. 3097/DecA/61 del 08.11.2018 della Regione Autonoma della Sardegna).

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Alla vigilia delle elezioni regionali, il Forum del Terzo Settore della Sardegna rivolge alla politica la richiesta di una maggiore attenzione ai temi dell’associazionismo, del volontariato e della solidarietà.

«Il Terzo Settore della Sardegna è una realtà consolidata nel sistema sociale sardo e negli anni è fortemente cresciuto in tutti gli ambiti che lo compongono: Volontariato, Promozione Sociale, Cooperazione Sociale, Mutualità e Fondazioni. Oggi il Terzo Settore assicura una molteplicità di servizi e produzioni, che si traducono in lavoro, inclusione sociale di soggetti svantaggiati, prefigurazione di nuove ed efficaci strategie di intervento socio-economico determinando in misura crescente un ruolo decisivo nel welfare, sempre più ridotto dal progressivo venir meno dell’intervento diretto degli enti pubblici», si legge in un documento approvato dall’Assemblea regionale del Forum del Terzo Settore della Sardegna.

«Il Terzo settore in Sardegna è ricco di numerose realtà non associate né riconducibili a reti di organizzazioni e questo rende difficile inquadrare il terzo settore come un soggetto unico e omogeneo. Né si può pensare di ricondurlo alle sole grandi o piccole reti nazionali, pure presenti in Sardegna, che per quanto presenti, non rappresentano da sole tutto questo vastissimo mondo. È presente in Sardegna una fitta rete di piccole e medie organizzazioni di livello locale e un numero crescente di organizzazioni locali a forte impatto regionale. Tutto ciò determina una notevole difficoltà del settore a costruire in modo organico e omogeneo una rete rappresentativa di tutto il Terzo Settore Sardo.»

«L’autogoverno del Terzo Settore è reso ancor più necessario dalla legge 106/2016 e dai decreti attuativi, che delineano non solo un nuovo quadro legislativo e normativo ma anche un nuovo scenario che ricomprende tutto il Terzo Settore.»

«Questo processo dovrà essere governato a livello nazionale come a livello locale, valorizzando le autonomie territoriali e rendendole protagoniste, perché possa realizzarsi nell’interesse dei destinatari delle attività degli enti di Terzo Settore, salvaguardandone l’identità e l’autonomia e favorendo lo scambio e l’intreccio culturale tra settori diversi che sono chiamati ad interagire. La riforma indica la necessità che gli enti di TS trovino il luogo in cui ciascuno, nella sua autonomia, ha adeguata rappresentanza. Un compito arduo, difficile e irrinunciabile che va perseguito con entusiasmo e determinazione, sapendo che la crescita del Terzo Settore significa la crescita della solidarietà sociale e dell’economia solidale.»

«In tal senso va riconosciuto il ruolo svolto dall’unico Centro di servizio per il volontariato della Sardegna nel costruire una rete solidale ed operativa tra le organizzazioni di volontariato della Sardegna. Né va taciuto il contributo programmatico sul fronte delle politiche sociali, con particolare riferimento alla povertà e alla presenza del volontariato e del Terzo Settore nell’Isola. La riforma del Terzo Settore chiama in causa in modo considerevole il ruolo e le attività del Csv, non più rivolte solo al Volontariato ma anche ai volontari presenti e operanti in tutti gli enti di Terzo Settore.»

«Allo scopo di favorire questi processi di crescita e comunicazione del Terzo Settore Sardo, sarà opportuno promuovere e organizzare una Conferenza Programmatica Regionale aperta a tutti i soggetti del Terzo Settore Sardo. Un momento di confronto, dialogo, di partecipazione, di analisi di problemi e di proposte di soluzioni comuni tra gli enti di Terzo Settore della Sardegna. Sarà una delle opportunità e una delle occasioni per far emergere la vitalità e le potenzialità del Terzo Settore in Sardegna e le capacità del Forum che lo rappresenta. Un punto di arrivo – conclude la nota – e, insieme, il punto di ripartenza.»

 

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MeA, la scuola civica di musica intercomunale di Siniscola, Posada, Torpè e Lodè con sede a La Caletta, terrà l’evento inaugurale domani 15 febbraio 2019, dalle 18.00 alle 20.30, presso l’ITCG Luigi Oggiano, in via Pietro Micca 13, a Siniscola. L’evento prevede un piccolo concerto a cura dei docenti della scuola, una conferenza stampa/presentazione (struttura organizzativa, corsi, classi e attività collaterali) e un rinfresco.

Durante la serata la presentazione sarà intervallata dalle performance musicali dei docenti:

Carlo Sezzi – docente di batteria

Giovanni Trapani – docente di chitarra moderna

Betty Uscidda – docente di canto moderno

Cristian Orsini – docente di dj e produzione elettronica

Totore Chessa – docente di organetto diatonico

Simone Pala – docente di sax

Fabrizio Leoni – docente di basso e contabbasso

Andrea Cabras – docente di percussioni

Gianmario Solinas – docente di pianoforte e tastiere

Valentina Satta – docente di propedeutica

Tetyana Shcherbyna – docente di violino.

La direzione artistica è affidata a Carlo Sezzi, la gestione alla cooperativa Doc Educational nella persona di Franca Carai.

MeA nasce per soddisfare le esigenze espressive, musicali, creative e artistiche dei suoi allievi e, a questo scopo, si riconduce l’attività ordinaria della direzione e dello staff di Doc Educational per l’anno 2018-2019. Tale attività consiste:

– in una offerta formativa qualificata e diversificata con corsi e laboratori destinati ai principianti, agli amatoriali e ai professionisti del settore.

– nella attività di un corpo docente composto da musicisti scelti per titoli, esperienza didattica e curriculum artistico.

– nella gestione delle attività in spazi confortevoli allestiti per attività didattiche individuali (lezioni strumentali) e collettive (laboratori di musica d’insieme).

– nella creazione di una struttura di gestione divisa per aree e competenze a supporto dell’attività e della comunicazione tra scuola, allievi e comunità.

I corsi che MeA ha attivato in questo primo anno di attività sono 11: pianoforte, chitarra, violino, canto moderno, tastiere moderne e midi, deejay e musica elettronica, batteria, organetto diatonico, teoria musicale e solfeggio, propedeutica musicale. Dal mese di Marzo 2019 MeA aprirà i primi tre laboratori di musica d’insieme per allievi e musicisti.

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Dopo l’Ep “On The Street” del 2016 e “Jumpin’ Up And Down” del 2017, arriva “Weak Like A Man, il nuovo album di Andrea Cubeddu.

Andrea Cubeddu è un cantautore blues sardo, figlio di una misteriosa unione tra le terre bagnate dal Mississippi ed il fecondo entroterra barbaricino. Le sue radici isolane si sono nutrite dei lontani canti del popolo afroamericano, dando vita ad un blues vivo e fortemente emotivo.

Le storie raccolte nel suo nuovo albumWeak Like A Man celebrano la debolezza umana. La società moderna ha delineato un profilo preciso dell’uomo perfetto, privo di ogni difetto, sicuro di sé e orientato verso il raggiungimento di una felicità omologata, data dal denaro e dalla notorietà. Nella continua ricerca di virtù stereotipate, spesso si dimentica quanto invece sia la debolezza a caratterizzarci visceralmente. 

Weak Like A Man racconta delle lotte che continuamente imperversano nel nostro animo, dei drammi che affrontiamo giorno dopo giorno, del confronto con il prossimo e della presa di coscienza della nostra limitatezza e innata capacità al fallimento. Questo album rivela il volto nascosto dell’uomo, capace di piangere e perdere, quanto di rimettersi in gioco e affrontare il mondo a viso aperto.

Le date del tour

13/02 Padova

14/02 Vittorio Veneto

15/02 Tezze sul Brenta

16/02 Trieste

17/02 Vicenza

20/02 Padova

21/02 Casal Borsetti

22/02 Rimini

23/02 Macerata

24/02 Jesi

27/02 L’Aquila

28/02 Civitavecchia

01/03 Guidonia

02/03 Pescara

03/03 Roma.