25 November, 2024
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La Giunta regionale ha dato il via libera alla delibera dell’assessorato del Lavoro che riprogramma gli importi di alcune azioni del Por FSE 2014-2020, per consentire la prosecuzione di attività già avviate ed il lancio di iniziative di nuovo respiro. Cinque gli interventi oggetto del provvedimento. Tre sono iscritti nelle azioni di qualificazione e riqualificazione in favore di disoccupati di lunga durata: 1 milione di euro per incrementare il finanziamento degli assegni formativi del programma LavoRAS, per sopperire all’esaurimento delle risorse che ha impedito, ad alcune centinaia di aspiranti allievi, di poter iniziare l’attività formativa individuata dai Centri per l’Impiego che li avevano presi in carico; 2 milioni 300mila euro destinati ad ASPAL per il nuovo avviso tirocini, che si sommano alle risorse nazionali già destinate allo scopo; 140mila euro ad incremento del finanziamento dei corsi LavoRAS per i giovani sotto i 35 anni.

La delibera consente, inoltre, così come previsto dalla legge regionale n. 48 del 28 dicembre, l’utilizzazione di 2 milioni di euro per il programma “Ore preziose, 2019”, per pagare parte delle rette degli asili nido, al fine di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. Con l’ausilio dell’IN SAR Spa., la direzione generale Lavoro attiverà il programma, dalla dotazione complessiva di 4 milioni di euro, comprese le risorse regionali stanziate dal Consiglio di via Roma. Per dare continuità all’attività di rafforzamento dell’offerta dell’alta formazione attraverso le Borse di dottorato, la delibera prevede l’apertura della seconda finestra nell’avviso per l’anno 2016, destinandovi ulteriori 3 milioni 519mila euro. 

Infine, vengono assegnati alla DG Personale ulteriori 92mila euro per una serie di attività connesse alla realizzazione del Piano per il Rafforzamento Amministrativo.

 

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E’ urgente chiarire, attraverso una adeguata campagna istituzionale sui mezzi di informazione. le modalità corrette di voto con la doppia preferenza di genere:  imprecisioni, incertezza,  confusione e strumentalizzazioni rischiano pesantemente  di vanificare la dpg, ma anche di provocare una valanga di schede annullate!

Come Coordinamento3-Donne di Sardegna esprimiamo una viva preoccupazione per la confusione, imprecisione e strumentalizzazione che si sta creando sull’uso della doppia preferenza di genere, che verrà sperimentata per la prima volta nella imminente scadenza elettorale del 24 febbraio.

C’è il rischio concreto non solo di una sua vanificazione, ma anche dell’annullamento di una grande quantità di schede elettorali, con pesanti ripercussioni sull’efficacia del voto del 24 febbraio.

Per questo abbiamo ritenuto opportuno inviare, in data odierna, una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, sollecitando,  qualora non fosse già prevista, un’adeguata e capillare campagna istituzionale, attraverso gli organi di informazione, carta stampata, web e tv, sulle modalità corrette di voto con la doppia preferenza di genere. «L’idea di promuovere migliori condizioni per l’accesso delle donne alle cariche elettive nelle istituzioni- è stottolineato nella lettera- viene malintesa e snaturata, appare persino strumentalizzata. In questa campagna elettorale, infatti, emerge il fraintendimento che vi siano quote riservate alle donne, che vi siano calcoli separati fra uomini e donne o che, addirittura, si possano esprimere preferenze disgiunte fra candidati di genere diverso e liste diverse. In questo modo, oltre a neutralizzare il valore di questa preziosa norma antidiscriminatoria, lasciando le donne sarde ancora ai margini della sfera politica e istituzionale, si può alterare il libero voto delle elettrici e degli elettori e, in ultima analisi, inficiarlo rendendolo nullo.»

Per tutte queste ragioni occorre fare al più presto chiarezza!

La norma sulla dpg fu approvata quasi all’unanimità dal Consiglio regionale della Sardegna il 21 novembre 2017, al culmine di una battaglia pluriennale e unitaria delle donne sarde, di cui Coordinamento 3 è parte integrante, delle loro associazioni e della stessa esigua rappresentanza consiliare, appena 4 donne a fronte di 56 uomini. E’ la legge statutaria regionale, n° 1 del 20 marzo 2018, con la stessa legge è stata prevista come è noto, la formazione di liste con il 50% di ogni genere: si tratta di una occasione storica ineludibile, che dovrebbe consentire l’elezione di un numero maggiore e paritario di donne, sanando un vulnus che ha caratterizzato 70 anni di storia istituzionale e democratica in Sardegna. Una occasione imperdibile per far  cambiare “volto” e strategie nelle politiche della regione sarda, in un’ottica di genere, così come indicato nella nostra “Carta di Impegni per la Parità”, sottoscritta da tutti e 7 i candidati alla presidenza della regione, in occasione della Convention del 26 gennaio scorso.

Carmìna Conte

Presidente Coordinamento3-Donne di Sardegna

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I Vescovi della Conferenza Episcopale Sarda, a nome della Chiesa che è in Sardegna, seguono con viva e partecipe preoccupazione la vibrante protesta dei pastori contro la politica del prezzo del latte. Siamo ben consapevoli che si tratta di un problema che negli anni ha assunto contorni sempre più insostenibili per un comparto fondamentale e strategico della nostra economia e, ancor prima, per la dignità e la sopravvivenza dei pastori e delle loro famiglie. Piange il cuore vedere le nostre strade invase da quel fiume bianco, che dovrebbe essere, invece, veicolo di benessere e di serenità per chi lo produce. È vero che la sopportazione è arrivata al limite e il senso dell’ingiustizia subita non può tollerare ulteriore indifferenza da parte di chi è tenuto ad assicurare il giusto riconoscimento a un lavoro tanto duro e spesso ingrato; eppure si tratta pur sempre di un ben di Dio che non deve andare sprecato.

A tutti gli allevatori della nostra Isola desideriamo far giungere il nostro affetto e la nostra convinta adesione alle ragioni che hanno determinato una protesta così estrema. Insieme vogliamo vigilare perché in questo momento delicato e di grande sofferenza non si infiltri una cultura di violenza che non appartiene alla nostra tradizione più genuina dove la protesta sa essere forte ma pur sempre civile. Apprezziamo, peraltro, il gesto di coloro che hanno trasformato il gesto di protesta, in atti di solidarietà verso le classi più povere delle nostre comunità. Segno di straordinaria sensibilità e nobiltà d’animo che ha sempre caratterizzato i nostri uomini di campagna.

Desideriamo fare appello agli industriali del settore e ai diversi livelli di responsabilità amministrativa e politica perché, ognuno per la sua parte, favoriscano la ripresa di una concertazione responsabile, ispirata a equità e giustizia, che superi ogni visione miope e di parte e riconosca la giusta dignità del lavoro nell’agropastorizia.

Cagliari, 11 febbraio 2019

I Vescovi della Sardegna

 

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La clamorosa protesta, messa in atto dai pastori sardi per porre all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale le drammatiche conseguenze – a livello dell’ economia di migliaia di famiglie di produttori – causate dal crollo del prezzo del latte ovino, ha suscitato un vastissimo movimento di solidarietà in Sardegna e in tutt’Italia.

La Federazione delle settanta associazioni dei sardi emigrati nell’Italia continentale, la F.A.S.I., esprime la propria adesione al legittimo desiderio dei pastori sardi di trovare un ascolto concreto delle loro ragioni presso le autorità regionali, nazionali ed europee che possono mettere fine a una vendita sottocosto del prezioso “oro bianco” che si produce negli allevamenti ovini dell’isola.

I sardi emigrati si sentono appartenenti a tutti gli effetti al Popolo Sardo e quindi sono particolarmente colpiti per la crisi che ha investito una realtà produttiva che da secoli ha connotato l’economia della Sardegna: nel mondo pastorale affondano peraltro le radici familiari di moltissimi di coloro che hanno lasciato l’isola e quindi la protesta dei lavoratori delle campagne non può non suscitare in essi una forte onda emotiva.

C’è poi da considerare il fatto che tutto l’agroalimentare prodotto nel comparto agropastorale sardo fa parte delle abitudini alimentari dei sardi emigrati, i quali sono ben determinati a continuare ad essere i primi consumatori finali fuori dei confini isolani.

La Federazione dei circoli dei sardi emigrati (istituzione legalmente riconosciuta dalla Regione autonoma della Sardegna) condivide le istanze rivendicative dei lavoratori corregionali nelle loro azioni di protesta perché essa è da sempre impegnata a sostenere l’economia agropastorale.

Le tantissime iniziative finalizzate alla promozione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari, svolte nei 70 circoli sparsi nella Penisola (che raggruppano  circa 30 mila soci), sono la prova concreta degli interventi di aiuto profusi nei confronti del mondo agropastorale. In modo particolare in questi ultimi anni, mediante progetti specifici relativi a questo settore produttivo, la F.A.S.I. ha consolidato il rapporto con  gli attori coinvolti nel sistema agropastorale sardo: consorzi di tutela, associazioni di categoria, piccoli e grandi imprenditori e, per ultimi ma non per importanza, movimenti e associazioni di pastori liberamente riconosciuti.

Con tutti loro la F.A.S.I. ha instaurato un rapporto di reciproca fiducia che ha consentito la  realizzazione di importanti iniziative che, sia nell’immediato che nel futuro, possono apportare un notevole beneficio all’economia della Sardegna. In tali iniziative il produttore primario, il pastore, si configura come la figura essenziale e più rappresentativa di tale filiera alimentare.

A questo punto, come F.A.S.I., ci permettiamo di dare un’indicazione su dove trovare gli elementi in grado di poter fronteggiare un problema così grave. Senza addentrarci in soluzioni tecniche, una cosa per noi è certa: la soluzione deve essere trovata all’interno degli organismi istituzionali democraticamente riconosciuti, e tra questi è fondamentale il ruolo dell’OILOS (Organizzazione Interprofessionale Latte Ovino Sardo), proposto dalla Regione autonoma dalla Sardegna e recentemente riconosciuto dal ministero delle politiche agricole, composto da: consorzi di tutela, associazioni di categoria, movimenti dei pastori, in rappresentanza del mondo della trasformazione del latte ovino sia a carattere industriale che cooperativistico.

Riteniamo che una grande responsabilità deve essere delegata a tale organismo sardo, in modo che possa dare risposte risolutive – nell’immediato e in prospettiva futura –  all’intero settore agropastorale: dopo l’emergenza, una nuova politica organica, innovazione, formazione, investimenti veri, politiche fondiarie, creazione di aziende di dimensioni competitive.

È evidente che è necessario un notevole sforzo di buona volontà e generosità da parte di tutti gli attori coinvolti, perché solo così si può dare uno sblocco e uno sbocco positivo al drammatico momento che tale settore sta attraversando.

Altrettanta solidarietà la F.A.S.I. manifesta nei confronti dei molti pastori di origine sarda che operano nelle regioni del centro Italia (Toscana, Umbria, Lazio, Marche), anch’essi appartenenti al nostro mondo dell’emigrazione, e che avvertono anch’essi il  disagio economico derivante da una congiuntura economica che, pur non essendo così grave come quella che ha colpito la Sardegna, inizia a penalizzare notevolmente  anche la redditività delle loro aziende.

A tutti i pastori sardi va la convinta e fraterna solidarietà della F.A.S.I.

Serafina Mascia

Presidente della F.A.S.I.

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Il tratto della SP 3 che collega Siniscola a Sant’Anna di Lodè potrà essere presto riaperto al transito, con regolazione del traffico a senso unico alternato. La Giunta regionale ha stanziato 300mila euro per un primo intervento di messa in sicurezza della strada, resa impraticabile da una frana caduta lo scorso 29 ottobre, con gravissimi disagi per il territorio. La necessità di intervenire con azioni tempestive e immediate, per ripristinare le condizioni di sicurezza, era stata illustrata in alcuni incontri convocati dalla provincia di Nuoro, in cui la Regione aveva assunto l’impegno di fornire le risorse necessarie agli interventi di messa in sicurezza e di ripristino dei collegamenti con l’abitato. La realizzazione delle opere sarà affidata alla provincia di Nuoro.

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La Giunta regionale, nella seduta di oggi, ha approvato la nuova pianta organica dell’Agenzia Aras all’interno dell’agenzia Laore Sardegna.

La dotazione organica viene definita in base alla consistenza del personale in servizio al 31 dicembre 2018, pari a 524 unità, incrementato delle unità lavorative da assumere in attuazione del piano dei fabbisogni per il triennio 2018-2020 e delle assunzioni da effettuarsi in attuazione della legge regionale n. 47, che prevede appunto l’inquadramento dei lavoratori dell’Aras, per complessive 257 unità.

Ora l’Agenzia Laore dovrà dare corso agli ulteriori adempimenti amministrativi e in particolare approvare il piano triennale dei fabbisogni e i bandi di concorso necessari per procedere all’assunzione del personale al fine di erogare direttamente l’assistenza tecnica alle aziende zootecniche.

Laore potrà avvalersi in modo strutturato di professionalità preziose che sinora hanno svolto un ruolo fondamentale nell’assistenza sulla Misura 14 del Benessere degli animali.

Prima dell’approvazione la Giunta ha condiviso con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali i contenuti della delibera.

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Il Parlamento europeo ha approvato oggi una serie di proposte legislative per contrastare la scarsità d’acqua facilitando il riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione agricola.

La nuova legge definisce gli standard minimi di qualità da rispettare per il riutilizzo dell’acqua destinata all’irrigazione agricola. Si stabiliscono inoltre gli obblighi per gli operatori della produzione, della distribuzione e dello stoccaggio, nonché le misure di gestione del rischio.

L’acqua recuperata (ovvero le acque reflue urbane che sono state trattate in un impianto di bonifica) sarà utilizzata per irrigare colture alimentari, colture alimentari trasformate e colture non alimentari. La Commissione dovrà valutare entro cinque anni se l’acqua recuperata può essere utilizzata in altri modi.

Secondo i deputati, gli Stati membri possono nel frattempo consentire che l’acqua recuperata possa essere utilizzata in altri modi, come il riutilizzo dell’acqua industriale e per scopi ricreativi e ambientali, a condizione che la salute umana, gli animali e l’ambiente siano completamente protetti.

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Ghiotta anteprima del festival Dromos immancabile appuntamento dell’estate musicale in Sardegna, quest’anno alla sua ventunesima edizione, in programma dal primo al 15 agosto con la consueta formula itinerante tra Oristano e una decina di centri della sua provincia. Il 18 luglio a Fordongianus arrivano gli Snarky Puppy per l’unica tappa sarda del tour italiano all’insegna del nuovo disco, “Immigrance” (in uscita il prossimo 15 marzo), che vedrà la band statunitense di scena anche a Grado (GO), l’11 luglio, per Udin&Jazz, il 12 al Pomigliano Jazz Festival di Avella (AV), il 14 a Tortona (AL) all’Arena Derthona, ed il 19 a Perugia per Umbria Jazz. E per Michael League, il bassista e leader che ha fondato gli Snarky Puppy nel 2003, la data di Fordongianus sarà un ritorno nel paesino del Barigadu un anno dopo la bellissima esibizione dell’estate scorsa – sempre sul palco del festival Dromos allestito nel suggestivo scenario della antica romane terme – alla testa, in quel caso, del gruppo Bokanté, l’altra formazione di cui è artefice.

Gli ultimi quattro anni hanno portato grandi cambiamenti per gli Snarky Puppy. Dopo un decennio di tournée e registrazioni senza sosta, il collettivo di casa a New York si è improvvisamente ritrovato tra le realtà più importanti nel mondo del jazz per la stampa e il pubblico. A ben vedere, quella di Michael League non è esattamente una jazz band, se si tiene conto delle diverse categorie per cui si è aggiudicata ben tre premi Grammy: miglior performance di rhythm & blues nel 2014, miglior album strumentale nel 2016 e nel 2017. Non è una band di fusion, e non è sicuramente una jam band: Snarky Puppy è piuttosto una sorta di collettivo che si muove tra jazz, funk e R&b, musica scritta e improvvisazione totale, con ben 25 membri in rotazione, tutti impegnati come sideman (con artisti come Erykah Badu, Snoop Dogg e D’Angelo), produttori (per Kirk Franklin, David Crosby e Salif Keïta) e solisti. Essenzialmente, gli Snarky Puppy rappresentano la convergenza della cultura musicale americana bianca e nera con vari innesti provenienti da tutto il mondo: Giappone, Argentina, Canada, Regno Unito e Porto Rico hanno tutti una rappresentanza nel gruppo. Ma più della diversità culturale dei singoli musicisti, la caratteristica distintiva della musica degli Snarky Puppy è la gioia di suonare insieme con l’impulso di crescere creativamente.

La diversità e l’appartenenza a luoghi e culture differenti sono i concetti a cui si ispira il nuovo album “Immigrance”, che giunge a distanza di tre anni dal precedente “Culcha Vulcha” e che, come quello, è un progetto in studio, composto dalla maggior parte dagli stessi musicisti. Il singolo, “Xavi”, è già disponibile, ed è ispirato a una meravigliosa esperienza che gli Snarky Puppy hanno vissuto lo scorso anno allo Gnawa Music Festival di Essaouira, in Marocco, durante una settimana di prove ed esibizioni con il maestro Hamid El Kasri ed il suo gruppo di musicisti.

 

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I sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis, dell’Unione dei Comuni Metalla e il Mare e dell’Unione dei Comuni Arcipelago del Sulcis, e del sindaco del comune di Iglesias, hanno rivolto un appello al presidente della Giunta regionale e all’assessore dell’Agricoltura, sulla vertenza della crisi del comparto agropastorale sul prezzo del latte ovino e caprino della Sardegna.

«Esprimiamo la più totale solidarietà e vicinanza ai pastori del territorio della Sardegna, per il percorso di protesta e rivendicazione su una equa remunerazione del prezzo del latte – si legge nella lettera-appello -. Rivendicazione che deve tenersi all’interno della legalità e dei gesti forti ma pacifici, per tenere unito come non mai l’ampissimo fronte che in questi giorni si è via via condensato intorno ad una questione essenziale, quale è il prezzo del latte, non solo per il mondo agropastorale sardo, ma più complessivamente per l’economia regionale.»

«Auspichiamo una soluzione, la più rapida possibile, della vertenza in essere, che riconosca in modo reale la tutela della parte più debole della filiera lattiero casearia sarda: gli allevatori. Chiediamo, pertanto – concludono -, un urgente incontro con l’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, ove monitorare l’evolvere della complessa vertenza in oggetto.»

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Intorno alle 9 di questa mattina, a Selargius, i carabinieri della locale Stazione, unitamente ai vigili del fuoco di Cagliari, sono intervenuti in un’abitazione di quella via Savio, dove, verosimilmente a causa di una stufa accesa accanto al materasso della camera da letto, era scaturito un incendio. All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto il cadavere di un pensionato invalido 63enne. Le cause del decesso, come certificato dal medico del 118 intervenuto, sono da ricondursi all’inalazione di monossido di carbonio, in assenza di segni riconducibili a maleficio. L’Autorità Giudiziaria, informata dalla stazione di Selargius, ha disposto l’esame cadaverico esterno da parte di un medico della Asl, prima della restituzione della salma ai familiari.