Il Comitato contro la Società Pubblica di Progettazione attacca la Giunta Regionale.
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Il Comitato contro la Società Pubblica di Progettazione attacca la Giunta Regionale.
«La Giunta Regionale continua nella sua furia cieca contro il mondo delle libere professioni – scrive in una nota il coordinatore del Comitato Giorgio Angus -. Nonostante la compatta opposizione delle associazioni dei liberi professionisti e le prese di distanza dei candidati alla Presidenza del Centrodestra, dei Cinque Stelle e dello stesso Centrosinistra, la Giunta Regionale ha approvato con la delibera GR 6/56 una prima lista di lavori che vengono assegnati direttamente alla nuova società pubblica di progettazione, Opere e Infrastrutture Srl. Si tratta di una ciclovia, di tre porti, della sistemazione idraulica di un fiume e della bonifica di un’area militare. Il sapore elettorale di questa iniziativa è evidente, vista l’immediata esigenza di assumere il personale della società, che sarà composto da 6 funzionari, 2 istruttori tecnici ed 1 impiegato. Ma è del tutto evidente anche l’inadeguatezza di questa struttura, che dimostra come questi signori non abbiano la minima idea della complessità di queste opere e di quanto studio e lavoro ci vogliano per assolvere correttamente al ruolo di progettista nelle varie specializzazioni tipiche degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, dei geometri, dei botanici e di mille altri operatori del settore.»
«L’augurio è che la prossima Giunta cancelli come primo atto questa sciagurata società, che mette a repentaglio la sopravvivenza di decine di studi professionali in tutta la Sardegna e getta al vento un patrimonio di professionalità che rischiano di scomparire. La pubblica amministrazione si concentri sul vero imbuto che frena la realizzazione delle opere pubbliche, ovvero le procedure di affidamento e di controllo – conclude Giorgio Angius -, e lasci al mercato alle libere professioni il suo lavoro, che viene esercitato con professionalità e a costi contenutissimi nell’interesse di tutta la collettività.»