[bing_translator]
Scorrendo l’elenco delle attività svolte dal Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia nel corso degli anni 2011-2018 si rimane colpiti dall’intensità delle iniziative e dallo spessore che esse rivestono non solo per gli argomenti trattati, ma anche per i relatori e attori intervenuti.
Colpisce la varietà delle proposte che spaziano dalle conferenze per ricordare illustri personaggi della Sardegna, ai cori e ai cantanti solisti che hanno eseguito musiche e canti tradizionali, alla presentazione di nuovi scrittori, già affermati in campo nazionale, alla celebrazione dei 150 dell’Unità d’Italia, de “Sa Die de sa Sardigna”, e via dicendo.
Non si tralascia niente; tutto viene rappresentato in una cornice di sardità, che però non appare come in un contesto isolato, bensì, ricalcando il modello del villaggio globale, l’Isola rimane una piccola entità del mondo, in esso ben inserita e partecipe.
Ci si può domandare del perché di questo tipo di iniziative e non di altre; la domanda non sembri retorica: la risposta è che noi abbiamo bisogno di queste cose perché alto è il sentimento della nostra identità e quindi il desiderio di mantenerla e coltivarla attraverso i canali che più di altri rafforzano questo tipo di connotazione.
Le iniziative, che hanno prevalentemente carattere culturale, non si confermano quindi come esclusive e riservate a una ristretta élite di intellettuali; esse sono dirette e coinvolgono tutti, anche i non sardi, che peraltro nel nostro Circolo sono discretamente rappresentati a cominciare dal Consiglio Direttivo dove un componente è un “continentale” che ha trascorso in Sardegna molta parte della sua attività professionale.
Mi è doveroso ricordare che così alti risultati nel periodo 2011-2018 si sono ottenuti grazie al presidente che mi ha preceduto, il dott. Gesuino Piga, a cui va il mio sincero ringraziamento per avermi lasciato in eredità il tracciato di una strada molto ben definita e percorribile per lunghi anni ancora.
Quale è il nostro auspicio per il futuro? Le parole d’ordine sono migliorare e innovare, ma noi abbiamo un altro desiderio preminente; oltre a rafforzare la rete con le realtà socio-culturali presenti nel territorio, vogliamo in particolare riuscire a coinvolgere i sardi di seconda e terza generazione che all’interno del nostro Circolo non sono purtroppo molto presenti.
Questa è la sfida che ci proponiamo; non sarà facile, ma ci proveremo.
GESUINO PIGA, presidente onorario del Circolo “Logudoro”
FILIPPO SOGGIU, presidente emerito del Circolo “Logudoro” e della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.)
A testimonianza della feconda attività del nostro sodalizio è sufficiente rifarsi alla testimonianza costituita dalla documentazione raccolta dall’accorto e abile nostro Paolo Pulina a partire dagli esordi dell’Associazione: sfogliandola appare evidente che il Circolo è stato puntualmente fedele ai princìpi costitutivi della legge istitutiva (L.R. n. 7/1991), non solo come luogo di semplice, nostalgica aggregazione de “is sterraus”, ma di accorti e impegnati sodali, animati dal desiderio di recuperare e contribuire allo sviluppo della loro Piccola Patria Isolana.
Viene, pertanto, ad osservarsi il percorso seguito dal nostro Circolo durante i suoi “quasi 40 anni di esistenza”; a partire da quando, con lungimiranza, Paolo Pulina provvide alla raccolta puntuale ed all’assemblaggio di ogni documentazione, ufficiale o meno, che comunque facesse riferimento al sodalizio: articoli di giornale come di ogni altro scritto valido alla bisogna. Ciò ha avuto luogo fino alla cesura costituita dalla prima panoramica (2010) concernente i primi “Trent’anni di attività”, compendio che abbraccia e riepiloga il periodo tra il 1982 e il 2010.
Il periodo successivo costituisce l’oggetto della presente raccolta, che coincide col cambio di indirizzo che verrà impresso dal rinnovo delle cariche sociali avvenuto nel 2018: dopo i 16 anni continuativi della Presidenza di Filippo Soggiu e gli ulteriori 20 della Presidenza di Gesuino Piga. Fra quei due lunghi periodi si può riscontrare una ideale continuità d’azione e di programma, tesa originariamente a consolidare la nuova creatura, e in un secondo tempo anche, e soprattutto, a ricercare una prospettiva per l’affermazione ideologica e culturale della stessa. Di talché il Circolo Culturale Sardo “Logudoro” può dirsi, senza tema di smentita, che abbia sviluppato un ruolo fondamentale, segnando la via e l’indirizzo ideologico in modo da segnare l’esistenza stessa del Mondo dell’Emigrazione organizzata.
Ciò è stato possibile non solo per merito degli esponenti del sodalizio, ma di tutti coloro che si sono con essi associati nell’impegno, con trasporto, lealtà e lungimiranza, come a voler riscattare avvenimenti che li avevano estraniati e umiliati. Si può ben dire, pertanto, che in tale circostanza sono riemerse e si sono confermate nella loro integrità le doti di carattere tipiche della nostra stirpe: impegno, tenacia, riservatezza, lealtà, laboriosità, ma soprattutto aderenza e fede nel proprio carattere di “sardità”.
Si è in presenza di un quadro abbastanza esaustivo di quanto impegno, fatica e tenacia ma anche di intelligenza siano stati dimostrati dal nostro Popolo, che risulta ormai impegnato nell’affermare la propria personalità, impegno gratificato dalla solidarietà e dal rispetto delle popolazioni che li hanno ospitati, in genere sin dall’inizio.
L’azione sociale all’interno del sodalizio è stata caratterizzata da iniziative coerenti col carattere associazionistico dello stesso, normalmente ispirate dal folclore della Sardegna, ma anche dalle riflessioni tratte dalla nostra storia, dal ricordo di eventi e di personaggi caratteristici che l’hanno segnata, oltre ad essere ritmata dalla costante partecipazione alle iniziative, a livello sia di Circoscrizione, come di Federazione. Ampia anche l’opera di divulgazione volta in particolare a far conoscere gli specifici aspetti della nostra cultura e delle nostre tradizioni all’opinione pubblica cittadina, il tutto consolidando i vincoli di amicizia e solidarietà che ormai intercorrono stabilmente fra la nostra Comunità e la Cittadinanza pavese.
***
Nota. Nel periodo qui preso in considerazione, anni 2011-2018, i segnali di incertezze economiche si sono amplificati e trasformati in una irrefrenabile crisi che ha investito progressivamente tutto il pianeta con effetti devastanti. La già fragile economia isolana ne ha subìto terribili ripercussioni, essendo stata colta, per di più, nella delicata fase del trapasso da un regime marcatamente conservatore ad altro di più ampie aperture progressiste, impattando, pertanto, nel pieno di un mutamento radicale del quadro ideologico e politico-istituzionale. Per un tempo abbastanza lungo, si è paventato che si rendesse necessario di intervenire e modificare il regime della legislazione regionale sull’Emigrazione, vanto appunto della legislazione politico-sociale della Regione Autonoma della Sardegna. Fortunatamente, pur con comprensibile lentezza, le cose sono andate sistemandosi ed anche i bilanci sono andati assestandosi, e anche il flusso dei contributi previsti per le iniziative regionali ha ripreso a scorrere con una certa regolarità.
PAOLO PULINA
– vicepresidente vicario del Circolo culturale sardo “Logudoro”
– vicepresidente e responsabile Cultura/Informazione della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.)
Nella prefazione alle tre pubblicazioni che ho curato per il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia per documentare dettagliatamente le attività da esso realizzate a partire dall’anno di istituzione ufficiale del nostro sodalizio, cioè dal 1982:
1) Dieci anni di attività 1982-1991, Pavia, Antares, 1991, 192 pagine di rassegna stampa, ill.;
2) tre volumi di rassegna stampa (per oltre 500 pagine) riferiti alle iniziative del nostro Circolo nel decennio 1992-2001;
3)Trent’anni di attività, 1982-2010, a cura di Gesuino Piga e Paolo Pulina, Pavia, Nuova Tipografia Popolare, 2010, pagine 64, ill.;
ho espresso la mia ferma convinzione che «ciascuna comunità – anche la più piccola e marginale – deve preoccuparsi di conservare, preservare e valorizzare i documenti relativi alla propria attività».
Fondamentale, a questo scopo, è l’approntamento di una agile pubblicazione a stampa (quello che ho chiamato «archivio portatile») che diventa sicuro riferimento per riepilogare i dati essenziali anno per anno ma anche per aggregare, in scrupoloso ordine cronologico, la documentazione depositata nell’archivio fisso – e di ben più pesante ingombro – di un’Associazione, di una Comunità, di un Circolo.
L’attuale Consiglio Direttivo del Circolo, condividendo anch’esso questo principio metodologico, mi ha affidato l’incarico di aggiornare il nostro archivio documentario a stampa (quindi «portatile») raccogliendo in forma sintetica ma esauriente tutte le informazioni riguardanti le iniziative realizzate dal Circolo dall’anno 2011 fino all’anno 2018 compreso.
Portato a termine il lavoro, il mio primo suggerimento – rivolto ai Soci ma anche agli altri lettori “esterni” – è che essi recuperino nella propria libreria domestica il volume Trent’anni di attività, 1982-2010 e risfoglino non solo le introduzioni di Filippo Soggiu, di Gesuino Piga e del sottoscritto ma anche le restanti pagine con l’elenco minuzioso delle nostre manifestazioni.
Sarà un esercizio della memoria che consentirà di apprezzare meglio questo seguito della storia (arricchita questa volta anche da una significativa appendice fotografica). A questa storia spetta a noi tutti assicurare un futuro all’altezza di quanto realizzato nei 36 anni 1982-2018, cioè in un lungo arco temporale passato di cui possiamo essere legittimamente orgogliosi sia per la quantità delle proposte offerte ai Soci e ai cittadini di Pavia sia per la qualità di esse.