Cna Sardegna: «Mercato delle costruzioni: gli incentivi sostengono il recupero edilizio in Sardegna».
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Gli incentivi per il rinnovo sostengono il recupero edilizio in Sardegna: nel biennio 2016-2017 i lavori incentivati – per un importo medio pari a circa 440 milioni di euro all’anno – hanno costituito oltre un terzo della spesa complessiva per la riqualificazione edilizia privata, quota che supera il 50% se riferito al solo segmento residenziale (ambito di applicazione principale degli incentivi). Dopo il modesto calo del rinnovo edilizio residenziale registrato lo scorso anno, il maggior dinamismo del 2019 fa ritenere che nel prosieguo dell’anno gli incentivi possano svolgere un ruolo più decisivo nel sostenere il mercato del rinnovo edilizio. Lo si evince da un report della Cna Sardegna che evidenzia come la finanziaria regionale 2019 abbia confermato una serie di importanti incentivi alle famiglie e alle imprese sarde per interventi di efficientamento energetico, restauro e risanamento del patrimonio immobiliare dell’isola.
«Gli incentivi per il rinnovo, generico o finalizzato all’efficienza energetica, hanno nel tempo consolidato il proprio ruolo, fornendo uno stimolo fondamentale alla spesa per manutenzione del patrimonio edilizio esistente – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni -. A quelli previsti dalla legislazione nazionale si aggiungono e si possono sommare in Sardegna quelli previsti dalle nuove norme contenute nella legge di stabilità regionale 2019 che destina per le stesse finalità 25 milioni di euro e che prevede un contributo fino ad un massimo di 30mila euro (cumulabile con analoghi interventi statali) per unità immobiliare. Si tratta di un’occasione da non perdere per le famiglie e le imprese sarde, considerando l’eventualità di un ritorno alle aliquote standard negli anni a venire.»
Tabella 1. – Investimenti in riqualificazione incentivati1 in Sardegna – Importi in milioni di euro correnti
Investimenti privati in manutenzione edilizia straordinaria |
Investimenti veicolati dai provvedimenti di defiscalizzazione |
|||||
Totale edifici |
di cui in edifici residenziali |
Totale |
% su totale riqualificazione |
% su riqualificazione edifici residenziali |
||
2002 |
1.014 |
596 |
96 |
9,4% |
16,1% |
|
2007* |
1.210 |
738 |
147 |
12,1% |
19,9% |
|
2013 |
1.279 |
782 |
405 |
31,7% |
51,8% |
|
2014 |
1.309 |
797 |
433 |
33,1% |
54,3% |
|
2015 |
1.344 |
819 |
383 |
28,5% |
46,8% |
|
2016 |
1.305 |
833 |
438 |
33,5% |
52,6% |
|
2017 |
1.360 |
845 |
454 |
33,4% |
53,7% |
|
TOTALE 2002-2017 |
19.515 |
11.994 |
3.660 |
18,8% |
30,5% |
|
TOTALE 2007-2017 |
14.168 |
8.782 |
3.209 |
22,7% |
36,5% |
|
Fonte: Cna Sardegna
1: Per le detrazioni finalizzate al recupero edilizio, le stime ririferite agli anni 2011-2016 si basano sul peso regionale delle spese per recupero patrimonio edilizio di cui alle dichiarazioni IRPEF. Per le detrazioni finalizzate al risparmio energetico, dati ENEA dal 2007.
* Anno di entrata in vigore degli incentivi per il rinnovo energetico
L’impatto sull’occupazione
Il report della Cna Sardegna evidenzia come il ruolo strategico svolto dagli incentivi per il rilancio dell’edilizia dell’Isola emerga con evidenza dal relativo impatto occupazionale. Considerando che un investimento di 200mila euro in riqualificazione edilizia è in grado di assorbire due occupati diretti e uno nell’indotto, la ricerca stima che nel periodo 2016-2017 il meccanismo di agevolazione abbia dato lavoro a circa 6.800 occupati (includendo anche l’indotto): tale numero rappresenta il 17% degli occupati nelle costruzioni in Sardegna (fonte Istat, 2017).
Dall’analisi della dinamica di lungo periodo del rinnovo incentivato, ottenuto dai dati ufficiali ENEA per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica e di una stima per quanto riguarda il rinnovo generico, emerge una importante ripresa nel periodo più recente dopo la frenata registrata nel 2015. Quell’anno, l’incertezza circa l’effettiva proroga degli incentivi alle aliquote maggiorate e l’aumento dell’aliquota della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati dai promotori dell’intervento (passata a gennaio 2015 dal 4 all’8%), avevano ridimensionato il ricorso agli incentivi anche in Sardegna.
Negli ultimi due anni, le stime indicano una ripresa del ricorso alle forme di incentivo per sostenere interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio, soprattutto grazie alle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica.
In base ai dati ufficiali ENEA il 2017 ha fatto registrare un deciso aumento, con un numero di interventi passato da poco meno di 5.800 del 2016 a oltre 6.800, per un livello di investimenti attivati in Regione pari a 50 milioni di euro: un incremento importante e in controtendenza rispetto all’andamento nazionale.
Grazie alla dinamica recente il ricorso agli incentivi per intervenire sul patrimonio edilizio residenziale in Regione sta progressivamente assorbendo il divario con il resto del Paese, in termini di quota dei lavori incentivati sul totale dei lavori di riqualificazione (circa il 54% in Sardegna, contro il 56% al livello nazionale).
Proiezioni 2019: la Finanziaria regionale
Venendo al periodo recente nel 2018 il rinnovo edilizio residenziale in Sardegna è stimato in modesto calo, mentre – evidenzia il report della Cna Sardegna – per il 2019 le prime proiezioni sono all’insegna di un maggiore dinamismo e si ritiene che gli incentivi possano svolgere un ruolo più decisivo nel sostenere il mercato del rinnovo edilizio.
Come detto la legge Finanziaria 2019, infatti, conferma, per tutto il 2019, le aliquote potenziate per l’ecobonus (65% per lavori di coibentazione dell’involucro opaco, pompe di calore, collettori solari per la produzione di aria calda, domotica, tra i principali; 70% o 85% per interventi su parti comuni nei condomini), in altri casi quelle già ridotte dalla precedente legge di bilancio (50% per infissi e finestre o per caldaie senza valvole); inoltre, proroga fino alla fine dell’anno il bonus ristrutturazione con aliquota al 50% per gli interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, indipendentemente dal valore dei lavori eseguiti su unità immobiliari residenziali e su edifici non residenziali.
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