I carabinieri di Dolianova hanno arrestato un 52enne e i due figli di 24 e 20 anni, per detenzione illegale di armi e munizionamento.
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Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Cagliari, ieri sera i carabinieri della Compagnia di Dolianova coadiuvati dai militari dello Squadrone eliportato cacciatori Sardegna, con l’aiuto prezioso di una unità cinofila, hanno svolto una serie di perquisizioni per la ricerca di armi, munizioni e materiale esplodente illegalmente detenuto. L’attività ha consentito di arrestare un padre M.R A. classe ’67 e i suoi due figli M.F.A., classe ’99 e M.G.A. classe ’95, tutti allevatori di Siurgus Donigala, ritenuti responsabili dei reati di detenzione illegale di armi e munizionamento.
Nello specifico, a seguito di attività informativa, i carabinieri della Stazione di San Nicolò Gerrei hanno individuato nell’abitazione del genitore un possibile obiettivo di interesse. Quando i militari hanno bussato alla porta dell’abitazione di famiglia, intuito il motivo di quella “scomoda presenza” presso la sua abitazione, l’uomo ha tentato di convincerli a depistare i militari nel tentativo di indurli ad interrompere l’attività; in particolare, come prova della sua “buona fede”, ha consegnato spontaneamente una pistola scacciacani di libera vendita, sfidando i militari a trovare qualche altra cosa di illegalmente. Ma i carabinieri, non potendo limitare, tanto meno interrompere, in nessun modo i loro compiti, hanno proceduto al più completo ed accurato controllo. Ulteriori sospetti di aver colto nel segno, sono sorti con il rinvenimento di alcune cartucce calibro 7,65. I dubbi dei carabinieri hanno trovato conferma quando uno dei due figli, la cui presenza in casa non era stata ancora notata, si è dato alla fuga con una valigetta ed un fucile, mentre il resto della famiglia era intento a distrarre i militari, con il padre in testa che minacciava i militari, brandendo una roncola lunga 1 metro.
Il ragazzo in fuga è stato visto e seguito da alcuni militari operanti che nelle aree limitrofe all’abitazione hanno rinvenuto un fucile calibro 12 calibro con matricola abrasa ed una valigetta con 5 pistole e altre cartucce più due passamontagna, abbandonati dal giovane in fuga.
Il ragazzo ha fatto rientro di lì a breve, dopo aver maldestramente cercato di rendersi irriconoscibile, tagliandosi la barba. Nell’ambito della perquisizione, sono stati trovati anche 40 grammi di marijuana suddivisa in dosi pronte ad essere smerciate, tre bilancini di precisione e materiale per porre sottovuoto e confezionare la sostanza stupefacente.
Ma, a quel punto, il quadro era chiaro: tutti i membri sapevano di quelle armi ed ognuno ha giocato un ruolo in quel tentativo di fuga.
La mole di elementi raccolti ha consentito ai carabinieri di delineare un preciso quadro indiziario che, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, ha fatto sì che a carico dei tre uomini scattasse l’arresto per detenzione di armi con l’aggiunta, per i due ragazzi, di possesso e spaccio di sostanze stupefacenti e, per il padre, di violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
I tre si trovano rinchiusi presso il carcere di Uta.
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