Il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per la bocciatura da parte degli Stati membri della proposta di aggiungere nuovi Paesi nella lista nera UE sul riciclaggio.
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Il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per la bocciatura da parte degli Stati membri della proposta di aggiungere nuovi Paesi nella lista nera UE sul riciclaggio.
La risoluzione, adottata per alzata di mano, arriva una settimana dopo che gli Stati membri hanno rifiutato di includere 23 Paesi nell’aggiornamento della lista nera dell’UE. Questi Paesi sono stati proposti dalla Commissione, in quanto la loro legislazione antiriciclaggio è carente.
Nella risoluzione viene elogiato il lavoro svolto dalla Commissione ai fini dell’adozione di un elenco autonomo basato su “criteri rigorosi” che è stato accettato in passato sia dal Consiglio che dal Parlamento.
I deputati sottolineano che i Paesi nell’elenco hanno esercitato lobbying e pressione diplomatica. Tuttavia, tale pressione non dovrebbe compromettere la capacità delle istituzioni UE di affrontare il riciclaggio di denaro e contrastare il finanziamento del terrorismo.
Per questo motivo, i deputati ritengono che il processo di monitoraggio e decisionale debba essere condotto unicamente sulla base della metodologia concordata.
Nel testo si punta il dito anche contro la Russia, che non è stata inclusa nell’elenco proposto dalla Commissione, sottolineando come varie commissioni parlamentari (ECON, LIBE e TAX3) abbiano sollevato preoccupazioni in merito ai regimi contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo della Federazione russa.
La Commissione dovrà ora presentare un altro elenco, identico o modificato, e il Parlamento europeo e il Consiglio avranno un mese di tempo per approvarlo o opporvisi.
In una risoluzione non vincolante adottata prima delle votazioni sulle nomine, i deputati deplorano che la Commissione europea e la grande maggioranza dei governi UE “non siano stati finora in grado di promuovere un maggiore equilibrio di genere in seno agli organismi e alle istituzioni dell’Unione, segnatamente per quanto riguarda le nomine di alto livello nei settori attinenti alle questioni economiche, finanziarie e monetarie”.
La risoluzione, approvata da 453 voti favorevoli, 50 contrari e 71 astensioni, chiede una maggiore trasparenza nelle procedure di assunzione e nomina dei direttori esecutivi delle agenzie dell’Unione europea, con la pubblicazione dell’elenco dei candidati e dei candidati preselezionati, e delle ragioni alla base della preselezione.
I deputati affermano inoltre che, in futuro, il Parlamento si impegnerà a non prendere in considerazione liste di candidati in cui il principio dell’equilibrio di genere non sia stato rispettato, insieme ai relativi requisiti del processo di selezione su qualifiche ed esperienza.
L’equilibrio di genere nelle commissioni e nei governi garantisce competenza e prospettive più ampie. Al contrario, con la mancanza di equilibrio di genere le istituzioni rischiano di perdere candidati potenzialmente eccellenti.
La nomina di Philip Lane (IE) a membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE) è stata approvata con 284 voti favorevoli, 182 contrari e 94 astensioni.
La nomina di José Manuel Campa (ES) a Presidente dell’Autorità bancaria europea (ABE) è stata approvata con 287 voti favorevoli, 179 contrari e 81 astensioni.
La nomina di Sebastiano Laviola (IT) a nuovo membro del Comitato di risoluzione unico (SRB) è stata approvata con 312 voti favorevoli, 156 contrari e 90 astensioni.
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