Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, risponde all’appello del giovane disabile: «Il Comune fa quello che può, sfruttando i programmi messi a disposizione dalla legge».
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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, risponde all’appello del giovane disabile che gli ha chiesto un incontro per verificare la possibilità di accedere ad un lavoro con l’applicazione della legge 68/99.
«Siamo dispiaciuti per la situazione del figlio della signora Adima Cotza. Ma è la stessa condizione in cui versano i tanti ragazzi portatori di disabilità seguiti dalla struttura dei Servizi sociali, sempre attenta e presente di fronte alle esigenze e ai problemi degli antiochensi – dice Ignazio Locci -. Il Comune fa quello che può e si muove all’interno del quadro normativo di riferimento, sfruttando i programmi messi a disposizione dalla legge. Ed è esattamente quello che si sta facendo anche con questo giovane antiochense.»
«Spiace che la signora sostenga che il figlio non sia stato ricevuto dal Sindaco: questo non corrisponde al vero e la mamma del ragazzo lo sa bene. È una falsità – aggiunge Ignazio Locci -. Per quanto attiene l’aspettativa della signora in merito all’assunzione del figlio in Comune, ribadiamo che la sua condizione è identica a quella di tanti altri disabili e che, per questo, il Comune non può fare favoritismi in base a singoli casi – conclude il sindaco di Sant’Antioco – ma si attiene alle disposizioni di legge e mette in campo gli strumenti di cui dispone.»
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