18 July, 2024
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Stati Uniti e Germania. Usa ed Europa. Partendo da Luogosanto, valorizzando lo slogan, diventato un tormentone sui social, “Cuore sardo e anima internazionale”, la cantina Siddùra ha deciso, anche per il 2019, di puntare decisamente sull’export. Quello più lontano e, a suo modo, complesso risulta essere il mercato nord americano, dove Siddùra è presente in gran parte della California e in Canada con trattative avanzate negli Stati Uniti e in Texas. Si parla di alcune migliaia di bottiglie all’anno, numeri ancora piccoli ma che confermano la valenza strategica del mercato USA. I dati dello Us Department of Commerce del 2018 confermano come l’Italia resista al secondo posto nell’export di vino dopo la Francia. L’andamento resta divergente, caratterizzato da un valore delle importazioni che ha superato i 6,2 miliardi di dollari, con una crescita del 4,9%, mentre le quantità hanno subito una contrazione di -4,6%. Un dato che si spiega con l’aumento del prezzo medio da 4,9 a 5,4 dollari al litro. In questo senso Siddùra ha scelto di puntare ancora una volta sulla qualità dei suoi vini, mantenendo un livello dei prezzi conforme a quello del mercato italiano, investendo molto su Nudo, il suo rosato da uve cannonau. I vini rosati sono stati quelli che nel 2018 hanno intercettato maggiormente i gusti del pubblico americano, con una crescita di quasi il 32% in termini di valore e di poco superiori al 21% in termini di quantità. Ancora una nicchia sul mercato statunitense, dato che rappresentano meno del 6% dell’import totale, ma certamente un segmento sul quale è giusto puntare.

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Il Consiglio comunale di Calasetta, nella seduta di giovedì 21 marzo, ha approvato lo schema di contratto (con l’Agenzia del Demanio, la Regione, l’Avvocatura di Stato e la Capitaneria di porto di Cagliari) per trasferire la proprietà di un’area di oltre 16mila metri quadrati dal Demanio al patrimonio dell’ente tabarchino.

In cambio, il Comune si impegna nella cessione allo Stato, a titolo gratuito, dell’immobile attualmente adibito a caserma dei carabinieri.

Per l’amministrazione, il provvedimento corrisponde a una grande svolta sotto il profilo gestionale delle aree (che ricadono sul lungomare Colombo e sul lungomare Genova): «L’acquisizione di questi spazi ci consentirà di disporre finalmente, in maniera libera da vincoli calati dall’alto, di un’area nevralgica dell’abitato – spiega il sindaco Antonio Vigo – ponendo la parola fine a una procedura che abbiamo attivato con una richiesta formale nel 2011, ovvero fin dal mio primo mandato».

Nella zona in questione, proprietà del Demanio dal 1926, il Comune potrà, infatti, promuovere iniziative relative alla gestione dei fabbricati di Piazza Principato di Monaco e di “Mare Produce”, nonché a quella dei parcheggi: «Saremo in grado di definire i bandi per l’affitto dei locali dell’area, per la gestione degli stalli a pagamento, per l’occupazione del suolo pubblico in occasione del mercato rionale – aggiunge il sindaco di Calasetta – con guadagni destinati alle casse del Comune, e non più a quelle dello Stato».

Ed i benefici emergono anche alla luce dell’imminente inizio degli imponenti lavori di riqualificazione del waterfront, il porticciolo cittadino: «Il progetto di rifacimento del polo portuale prevede la realizzazione di tre piazzole dotate di servizi per le attività commerciali – conclude Antonio Vigo – aspetto che rappresenterà un altro introito per l’ente».

In seguito alla recente approvazione in Consiglio comunale, il documento di contratto approderà negli uffici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il perfezionamento della procedura.

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All’insegna dell’originalità, è così che Rossella Regina, cantante showgirl nota negli ambienti televisivi ed il suo Team di Professionisti dell’immagine ha voluto accogliere il 21 marzo, almeno convenzionalmente considerato il primo giorno di Primavera. Un’originalità che si è materializzata in un mix di ingredienti, tra i quali gli immancabili fiori, colori, glitter e tanta, tanta fantasia. Il risultato è, da una parte, una re-interpretazione di Flora, Dea della Primavera, dall’altra di Diana, Dea delle Selve.

A curare l’immagine dell’artista adottivo-bolognese il make-up Artist & Hair Stylist originario di Quartu Sant’Elena Samuele Caredda (non nuovo a collaborazioni con la versatile Rossella), che il bolognese Dario Mingarelli ha ben saputo tradurre in piccoli capolavori fotografici all’interno della Hart Hair Academy di Bologna.

La Flora re-intepretata da Caredda si presenta adornata da una maschera floreale, realizzata dal MUA stesso, dietro alla quale il volto della modella è parzialmente truccato, ciò a sottolineare l’incipit della stagione. A completare l’immagine un’acconciatura aerea adornata da boccioli oltre a guanti speciali realizzati sempre a cura del creativo d’origine sarda.

Massimo slancio di fantasia per la Dea Diana, che il Truccatore ha voluto immaginare nei panni di un unicorno impreziosito da gemme colorate, polveri luminose e una lunga chioma di festoni variopinti.

«La Primavera è la stagione che preferisco – confessa Rossella – grazie al clima mite, al rigoglìo della Natura, si è particolarmente ispirati e questo, per noi Artisti, è tutto. E siamo così ispirati che ci lasciamo anche scappare informazioni ‘top secret’ – confessa a sorpresa – come quella che sto per accennarvi… – suspence – un mio prossimo passaggio TV nazionale ad aprile» ma non si sbilancia oltre.

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Domenica 24 marzo, alle ore 22.15, su Rai 5, andrà in onda un documentario della durata di 53 minuti dedicato al Cammino Minerario di Santa Barbara. Rai 5 è un canale televisivo trasmesso in chiaro, edito dalla Rai e gestito dalla struttura Rai Cultura.

«Si tratta di una straordinaria vetrina che consentirà di far conoscere a livello nazionale le peculiarità del nostro territorio, con una promozione a costo zero delle bellezze naturalistiche, archeologiche e storiche che costituiscono il Cammino Minerario di Santa Barbara. Un importante esempio di turismo sostenibile, strategico, innovativo, che passa per il mare, le miniere, i monumenti religiosi, i colori, i sapori e i profumi», ha detto il sindaco Paola Massidda.

In questo contesto, un ruolo chiave nella valorizzazione del territorio è svolto dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, ente del cui Consiglio di Amministrazione fa parte il sindaco di Carbonia Paola Massidda.

Il documentario sul Cammino Minerario di Santa Barbara, realizzato dalla giornalista Lucrezia Lo Bianco, è un’ulteriore conferma del grande interesse dei media nazionali nei confronti del Cammino Minerario di Santa Barbara, che rappresenta un volano per lo sviluppo turistico sostenibile del territorio del Sulcis Iglesiente Guspinese.

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Stamane il sindaco di Carbonia Paola Massidda, ha emesso un’ordinanza, che prevede il divieto di utilizzo dell’acqua per usi potabili e alimentari per le abitazioni situate in via Liguria, nel tratto compreso tra piazza Cagliari e via Lombardia.

Il provvedimento è stato adottato in seguito alle comunicazioni effettuate dall’ATS Sardegna – ASSL Carbonia – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione. Le analisi effettuate su un campione d’acqua prelevato in data 13 marzo 2019 in via Liguria, sono risultate non conformi agli standard di qualità previsti dal D. Lgs. n. 31/2001, per il superamento dei parametri di alluminio e ferro.

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Ancora un prestigioso riconoscimento alla pittrice Liliana Cano una delle grandi decane dell’arte in Sardegna. All’artista, nata in Friuli nel 1924, da genitori sardi e ritornata nell’isola nel 1996, in occasione dell’inaugurazione alle ore 18.00 (apertura al pubblico ore 17.00) della mostra “Vénus Tissèes” in programma da sabato 23 marzo al 03 maggio presso i locali di Banca Generali in Viale dei Giornalisti 6 a Cagliari, verrà consegnato da Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della longevità (CmdL) il premio Prometeo.

«Così come il titano Prometeo amico dell’umanità e del progresso rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, così Liliana Cano ci offre il fascino dell’efficacia espressiva, una creatività capace di sfidare il tempo – afferma Roberto Pili – questo suo continuum di crescita individuale fa si che questa 94enne ci confermi che non vi è alcun limite di età per esprimere le potenzialità creative. Il premio Prometeo 2019 non poteva che andare Liliana Cano, un’artista che con la sua creatività in continua ascesa abbraccia due secoli, ben oltre i confini dei suoi anni. Liliana Canu con la sua pittura ci dimostra quanto siano anacronistici i pregiudizi e le barriere che limitano, emarginano in base alle classi d’età. E così la sua finisce per essere un’arte socialmente significativa che prende forza col trascorrere del tempo senza alcuna fretta di atterrare in attesa della più piena realizzazione di se.»

Alla mostra curata da Marte sotto la direzione artistica di Flaminia Fanari e presentata dal Direttore della Fondazione Meta Alghero Paolo Sirena, verranno presentate le opere di Liliana Cano relative al suo periodo francese che va dal 1977 al 1996 e accanto a queste grandi tele rappresentative di una lunga fase di elaborazione creativa, figurano anche una ventina di lavori inediti eseguiti con colori acrilici su tavola, in cui le dimensioni contenute valorizzano l’intima e raccolta preziosità dei contenuti.

«Da sempre Banca Generali è attenta alle eccellenze del territorio ed alla loro valorizzazione per cui è sembrata logica la scelta di poter ospitare nei nostri spazi le opere di Liliana, uno degli artisti più rappresentativi della nostra terra», dichiara Alessandro Cardia District Manager per la Sardegna e la provincia laziale della banca.

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Il 26 marzo del 1909 Enrico Costa, gravemente ammalato, si spegneva nella sua “casetta” di via Cavour all’età di sessantasette anni. E la città di Sassari perdeva uno dei suoi più grandi intellettuali di sempre. A centodieci anni dalla morte, il Circolo Culturale Aristeo ne commemora la poliedrica ed affascinante personalità con una nuova mostra dal titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, allestita dal 26 marzo al 17 aprile nei prestigiosi ambienti della Biblioteca Universitaria. Un evento che farà da apripista ad altre interessanti iniziative nelle prossime settimane.

La cerimonia di inaugurazione avrà luogo martedì sera alle 18, con gli interventi della direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi e della presidente del Circolo Aristeo, Simonetta Castia, e la partecipazione straordinaria della Corale Luigi Canepa.

Questo nuovo allestimento, che va ad ampliare il già ricco patrimonio archivistico e bibliografico delle precedenti raccolte, arriva dopo una preziosa serie di eventi che in questi anni hanno permesso di riscoprire la figura complessa e multiforme di un personaggio straordinario, trovando il culmine, lo scorso dicembre, nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.

L’esposizione si implementa di una serie di grandi pannelli, i quali ripropongono diverse fasi cronologiche della vita, a partire dal segmento sul giovane Enrico, per approfondirne le passioni, i romanzi e il successo, e poi scandagliare nel suo impegnato ruolo di archivista. Vengono focalizzati alcuni aspetti della personalità poliedrica di uomo dell’ottocento, l’amore per la città, le tradizioni, il teatro, la musica, l’illustrazione e la letteratura di colui che fu anche fondatore del romanzo storico in Sardegna, nonché maestro ispiratore di Grazia Deledda.

Tra i più interessanti documenti, all’interno delle teche c’è sicuramente “Il paracamino”, celebre quadro realizzato nel 1895 per l’Archivio municipale, che ricostruisce in modo emblematico la storia civica attraverso le insegne simbolo delle dominazioni. Quindi “Il Sassari”, la monumentale opera che lo scrittore dedicò alla città, frutto di quasi tre decenni di lavoro ininterrotto, che in diverse migliaia di pagine raccoglie e celebra le grandi e piccole memorie storiche. E, infine, “I giorni e le opere”, una cronologia completa che evidenzia le date e i momenti più significativi, umani e professionali della vita del Costa.

I pannelli più piccoli mostrano invece la versatilità del personaggio, i suoi interessi di etnografo attraverso “L’album dei costumi sardi” e l’ideazione del “Festival dei costumi” che, dedicato alla regina Margherita, più in là diverrà la Cavalcata sarda. Un altro approfondimento sarà riservato proprio allo scambio epistolare con la sovrana, realizzato grazie all’intermediazione della dama di compagnia, la marchesa Paola Pes di Villamarina.

Non poteva mancare l’esperienza del giornalista, prima come direttore del periodico “La Stella di Sardegna” e quindi come assiduo collaboratore della Nuova Sardegna, per la quale firmava con l’anagramma “Actos”. Altro spazio sarà dedicato al volontariato laico. In pochi sanno che Costa fu promotore in città, insieme ad altri sottoscrittori, di un ente di beneficienza diffuso a livello nazionale, le Cucine economiche, che si occupava di dare da mangiare ai poveri.

L’amore infinito per la musica sarà poi evidenziato  attraverso un focus sull’opera “David Rizio”, composta dall’illustre concittadino Luigi Canepa su libretto del Costa, del quale era anche cugino.

Saranno presenti immagine fotografiche inedite e, tra le rarità, il manoscritto autografo di una delle prime opere, “Storia di un gatto” del 1863. L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.

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Dopo l’applauditissimo concerto del Quartetto Vanvitelli, che giovedì 21 ha inaugurato la Stagione 2019, domenica 24 marzo per il festival Echi lontani arriva il secondo appuntamento.

Alle 11.00, ancora una volta nel suggestivo Palazzo Siotto di Cagliari, sale sul palco il Duo Daccapo (composto da Enrico Bissolo e Luigi Accardo) per un matinèe interamente dedicato alle musiche per clavicembalo composte da Francoise Cuperin e Johann Sebastian Bach.

Nella scrittura tastieristica, Couperin (1668-1733) considera con attenzione speciale le peculiarità del clavicembalo, rendendo impossibile eseguire lo stesso brano scambiando le tastiere di questo strumento e dell’organo, come ancora all’epoca era possibile. Dei suoi brani di composizioni per clavicembalo, ordinati in 27 ordres e distribuiti in quattro libri, domenica saranno proposti: IV Ordre e III Ordre.

Johann Sebastian Bach (1685-1750) ha dedicato al clavicembalo un gruppo imponente di concerti solistici risalenti al decennio 1727- 1736 trascorso a Lipsia. Di questi, l’aspetto più rilevante è quello di una vera e propria ridefinizione del ruolo del cembalo, considerato sino a quel momento uno strumento di accompagnamento con scarse possibilità solistiche. Nell’appuntamento di domenica del genio tedesco sarà proposto il Concerto per due clavicembali in Do Maggiore BWV 1061.

Echi lontani, giunto alla 25ª edizione, è organizzato dall’omonima associazione culturale in partenariato con il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e con la collaborazione della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” e dell’associazione culturale “Le Officine” con l’obiettivo di proporre il prezioso patrimonio della musica antica suonato nei più suggestivi angoli del capoluogo sardo.

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Dopo la grande manifestazione di Cagliari, dove oltre cinquemila tra studenti, volontari, rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini hanno celebrato in piazza del Carmine l’arrivo della primavera con la 24a Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, non si ferma l’impegno di Libera Sardegna per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di giustizia e legalità. Sabato 23 marzo ad Ozieri verrà dedicata una piazza ad Emanuela Loi, la giovane agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio a Palermo insieme al giudice Paolo Borsellino e agli altri uomini della scorta. 

L’appuntamento è fissato per le ore 10.00, presso l’Anfiteatro dei giardini del Cantaro (in caso di maltempo la commemorazione si terrà presso il Teatro civico “Oriana Fallaci”). All’iniziativa, che rientra nel cartellone “Verso il 21 marzo”, organizzato da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale, sarà presente anche la sorella di Emanuela e rappresentante di Libera Memoria, Claudia Loi. Insieme a lei, interverranno il sindaco Marco Murgia, il vescovo mons. Corrado Melis, il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru, il referente del presidio Libera “Don Pino Puglisi” di Ozieri Tonino Becciu, il referente del Sa. Sol. Point 18 di Ozieri Giovanna Pani ed il consigliere comunale Davide Giordano.

 

 

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Domenica 24 marzo, alle 17.30, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – si apre la rassegna “Famiglie a teatro”. In scena per il turno A, “Il burattino impertinente”. Lo spettacolo, con la regia di Stella Iodice, della Compagnia Akròama. Dal team guidato da Lelio Lecis (direttore artistico) arriva l’ennesima conferma di qualità, arte, divertimento e cultura. Ovvero, un altro tassello di pregio per un  percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

Lo spettacolo. Chi non conosce la storia di Pinocchio, il burattino più famoso del mondo? Tra mille peripezie, inganni ed errori il nostro piccolo eroe cerca la via per diventare il bravo bambino che il suo papà Geppetto tanto desiderava. Nelle sue incredibili avventure Pinocchio si misura con le varie insidie che il mondo gli riserva, trovandosi più volte a dover ricorrere all’aiuto del Grillo Parlante e della Fata Turchina per togliersi dai guai. Lo spettacolo racconta in particolare il momento che costituisce la “scena madre” della fiaba, in cui il burattino, ottenuta la libertà e cinque monete d’oro da Mangiafuoco – il terribile burattinaio che si fa intenerire da Geppetto – cade nel tranello del Gatto e della Volpe e rischia di essere derubato a causa dell’avidità di voler vedere crescere il suo piccolo tesoro. Nella fiaba di Collodi il gioco dell’oscillazione tra virtù e tentazione nel percorso verso la maturità è continuo ed incessante. Ogni ostacolo e opportunità segnano una fase di questo percorso. Qui Pinocchio si misura con l’ambizione a possedere più di quanto gli serva per aiutare il suo papà, l’avidità appunto, e dovrà fare i conti con il pericolo di non poter più tornare sui suoi passi. Saranno come sempre i suoi angeli custodi a salvarlo e la lezione che ne scaturirà porterà pinocchio a considerare con più umiltà il ricongiungimento a Geppetto ed il valore dell’affetto dei suoi cari come bene infinitamente più prezioso di qualunque tesoro. Il “pezzo di legno”, grazie a questo prezioso insegnamento, sentirà finalmente battere dentro di sé il cuore di un bambino “vero”, trovando la felicità per sé e per il suo creatore-papà.

“Il burattino impertinente” ha in regia, più luci e fonica, Stella Iodice. Con Elena Idini, Emanuele Floris e Giuseppe Salaris.