27 November, 2024
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Il comune di Oristano, in collaborazione con l’ENEA, organizza il Workshop sul BIM dal titolo: Building Information Modeling – “Innovazione e nuove frontiere per infrastrutture e città sostenibili”.

L’evento, programmato per venerdì 29 marzo, alle 15.00, nella sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, ha carattere regionale e rappresenta un momento attuativo del progetto europeo net-UBIEP (Network for Using Building Information Modelling BIM for Improving Energy Performance) promosso dall’ENEA per aumentare le prestazioni energetiche degli edifici.

Il tema assume un carattere di rilevanza strategica per tutti i comuni della Sardegna, ma anche per tutti quegli enti che hanno stazioni appaltanti (Aziende sanitarie, Consorzi Industriali, Consorzi di Bonifica, etc.), per gli ordini professionali e le associazioni di categoria.

«L’evento – osserva il sindaco di Oristano Andrea Lutzu – per Oristano e per il territorio dell’area vasta rappresenta un’opportunità per creare rete con l’ENEA e avviare un percorso per approfondire le tematiche connesse ad energia, clima e sviluppo sostenibile. Parlare di modelli virtuosi per l’efficientamento energetico, rappresenta un primo passo per aggiornare il PAES, il Piano d’azione per l’energia sostenibile di Oristano. Ma è una interessante opportunità per indirizzarci verso il PAESC (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima) e dare seguito alle politiche in tema di adattamento ai cambiamenti climatici che l’amministrazione ha già avviato con altri progetti tra cui “ADAPT”, in attuazione del programma “Po Marittimo Italia Francia Interreg”.»

«Anche gli altri comuni dell’area vasta hanno interesse perché si pone l’opportunità di realizzare dei piani congiunti per l’energia ed il clima che attraverso una programmazione mirata, consentano di ottimizzare lo sviluppo delle politiche in tema di energia, mobilità, e sviluppo urbano, e di rafforzare i modelli cooperativi per l’attuazione della Programmazione Territoriale di cui Oristano è partner con l’unione dei Comuni del Sinis Terra dei Giganti  aggiunge il sindaco di Oristano -. In questo modo si creano le condizioni per attrarre risorse comunitarie, nazionali e regionali.»

Il seminario di Oristano ha l’obiettivo di presentare la metodologia BIM fornendo ai partecipanti una conoscenza di base del Building Information Modelling, un modello da utilizzare durante l’intero ciclo di vita di un edificio: dalla progettazione alla costruzione, gestione, manutenzione, ristrutturazione, per arrivare, infine, alla demolizione.

È importante che tutti i professionisti e i tecnici, che partecipano alle diverse fasi della progettazione e della realizzazione, abbiano uno specifico ruolo di raccolta, gestione e memorizzazione di tutte le informazioni necessarie, durante l’intero il ciclo di vita dell’edificio. Ogni tecnico, dipendente pubblico, progettista, costruttore, gestore di strutture o fornitore, deve dunque conoscere quali informazioni possano essere utilizzate potenzialmente da qualsiasi altro attore. Tutte le informazioni dovranno essere disponibili per tutta la vita dell’edificio anche quando il processo che l’ha generato è terminato. È quindi essenziale che tutti i diversi attori utilizzino lo stesso linguaggio, gli stessi dizionari e la stessa struttura dei dati.

Il Seminario vede inoltre il supporto organizzativo della Confartigianato Imprese Sardegna con lo scopo di divulgare alle aziende del contesto regionale l’innovazione che il BIM comporta anche in prospettiva per lo sviluppo di prodotti per l’edilizia, inseribili nei cataloghi BIM.

La partecipazione consente il riconoscimento dei crediti formativi professionali ai sensi del Regolamento per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continuo.

 

 

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«Gli amici i domandano: “Ma il 4 marzo hai dormito?”, e io penso che per me è 4 marzo ogni giorno. Quattro marzo quando mangio, 4 marzo quando vado a dormire, 4 marzo quando compro un biglietto di treno, organizzo un viaggio e penso che accanto a me Davide non ci sarà più.»

Era la mattina del 4 marzo 2018 quando Francesca Fioretti ha saputo che il suo compagno Davide Astori, capitano della Fiorentina, era morto nel sonno mentre si preparava a giocare in trasferta a Udine. Nella sola intervista che ha scelto di dare a un anno da quel lutto, racconta a Vanity Fair – che la pubblica nel numero in edicola da oggi mercoledì 21 marzo – come sta ricostruendo una vita per sé e per Vittoria, la bambina che ha avuto da Davide.

«Ognuno attraversa il dolore a modo proprio. All’inizio, avevo paura di tutto. Per molti mesi non ho acceso la tv né ho dormito nella nostra stanza. Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene. Mi ha aiutato una psicologa infantile. Ci sono andata subito, il giorno dopo la morte di Davide. Ero in confusione totale. Lei mi ha aiutato a capire che il 4 marzo era finita un’intera esistenza, e che avrei dovuto cominciarne una completamente nuova. Ho poco più di 30 anni (34 in questi giorni, ndr) e, anche se a volte penso che innamorarsi di nuovo sia impossibile, mi auguro ancora di scoprire posti nuovi, ridere, uscire a cena con gli amici.»

In questa nuova esistenza c’è anche spazio per il suo lavoro di attrice: oggi, 21 marzo, è sul palco, al teatro Delfino di Milano, con Lungs di Duncan Macmillan, la storia di una coppia che invecchia insieme, come a lei e a Davide non è stato concesso. All’inizio, quando gliel’hanno proposto, ha detto no. «Pensavo che dopo la morte di Davide non sarei stata in grado di sostenere la parte». Poi ha cambiato idea. «Perché in un momento della vita in cui mi è impossibile astrarmi, lì sopra, come per miracolo, ci riesco. Il teatro è stata una salvezza».

Il 4 marzo, a San Pellegrino, c’è stata la prima delle commemorazioni pubbliche di Astori, e a Francesca ha portato un’amarezza in più. «Si è tenuta alle 8 di mattina, a quell’ora portavo Vittoria a scuola. Sono arrivata a funzione conclusa e nel primo pomeriggio, senza telecamere in chiesa, sono andata con suo padre e tre familiari a ricordarlo. Hanno scritto “la compagna non c’era” e si sono permessi di insinuare cose spiacevoli, di dire quello che avrei dovuto o non dovuto fare. Ma non mi hanno ferita perché a questo sistema, al “non so niente”, ma giudico comunque”, ho fatto il callo».

A Vanity Fair Francesca ha voluto parlare, più che per sé, per tutte le donne che vengono ancora considerate compagne di serie B. «Sono sicura che se fossi stata la moglie di Davide, in un Paese in cui le coppie di fatto sono trattate come abusive, le cose sarebbero andate diversamente e non mi avrebbero mancato di rispetto. Mi sono accadute cose kafkiane. A poche ore dalla sua morte, sono state bloccate le carte di credito in comune, con le quali sostenevamo le spese familiari, e ho scoperto che per i prossimi 15 anni sarei stata seguita da un giudice tutelare. Io sono stata veramente fortunata, ho incontrato una donna saggia e illuminata. Ma se penso che altre donne rischiano di trovarsi a stretto contatto con una burocrazia complessa, mi vengono i brividi. Ho sempre lavorato e guadagnato, ma penso ai tanti che si trovano nella mia situazione e ai quali non è riconosciuto alcun diritto. Se la mia storia dovesse servire veramente a qualcuno, spero aiuti a cambiare la legislazione. A non distinguere tra amori di serie A e di serie B».

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«Pronti a collaborare ma sulla base di un progetto e percorso organizzato ben preciso. La decisione del comune di Oristano di emanare l’ordinanza numero 23 del 26 gennaio con cui si impone la sistemazione delle strade rurali ai frontisti entro la fine di questo mese non è stata concordata e condivisa. Inoltre, così come è articolata, è difficilmente percorribile, non consentirà ai singoli di intervenire in maniera efficace e attribuisce forti responsabilità che ci destano preoccupazione e non permetteranno di raggiungere l’obiettivo.»

Lo scrive, in una nota, Elisabetta Falchi, vice presidente Confagricoltura Oristano.

«Il territorio che circonda Oristano è costituito da circa 90 chilometri di strade rurali e di penetrazione agraria – aggiunge Elisabetta Falchi -. Si tratta di vie necessarie per raggiungere le aziende agricole che purtroppo hanno la caratteristica di essere particolarmente frammentate. Come agricoltori non ci siamo mai sottratti alla necessità di portare avanti azioni che possano permettere la sistemazione delle aree in oggetto e, soprattutto, da tempo chiediamo un intervento anche delle istituzioni proprio per attivare un piano di manutenzione. Il fondo stradale danneggiato crea problemi, soprattutto, a chi opera quotidianamente nelle campagne, generando maggiori costi per i tempi di trasferimento da un campo all’altro e per la manutenzione continua alle diverse attrezzature agricole sottoposte a forti sollecitazioni e alta usura . Per questo motivo, sin da subito, chiediamo all’amministrazione di individuare un percorso che possa coinvolgere tutti i soggetti interessati in maniera equa. Una strada da seguire, che la nostra organizzazione si dice pronta da subito ad appoggiare, è quella del consorzio tra le diverse parti in cui ciascuno partecipa in base a quanto dovuto – conclude Elisabetta Falchi -. Non imposizioni ma partecipazione e coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.»

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Lunedì 25 marzo, dalle 16.30 alle alle 18.00, presso la sede camerale (via Papandrea 8), a Nuoro, si terrà la presentazione del progetto “Intraprendiamo – Sviluppa la tua idea di impresa”, realizzato dal CREA (Centro Servizi di Ateneo per l’Innovazione e l’Imprenditorialità) dell’Università degli studi di Cagliari.

Il progetto propone 2 percorsi di formazione ed accompagnamento alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo:

  • 1 percorso su ICT
  • 1 percorso su agrifood
  • 2 edizioni per ciascuno dei due percorsi
  • 20 partecipanti per classe 
  • Sedi: Cagliari (1ª edizione su ICT e 1ª edizione su Agrifood) e Nuoro (1ª edizione su ICT e 1ª edizione su Agrifood)
  • Durata di ciascun percorso 130 ore + 40 ore di mobilità transnazionale

Le edizioni su ICT ed Agrifood, in programma a Nuoro, si terranno presso la sede della Camera di Commercio di Nuoro, secondo le modalità ed il calendario che sarà pubblicato nei prossimi giorni. 

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Ieri pomeriggio i carabinieri della stazione di San Bartolomeo, insieme al nucleo cinofili della Guardia di Finanza di Cagliari, hanno arrestato in flagranza di reato di traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi e munizioni, un pregiudicato classe 1962 nato a Cagliari e residente a Monserrato. L’importante attività di polizia giudiziaria è iniziata intorno alle 17.00, quando durante un normale controllo alla circolazione stradale, il pregiudicato è stato colto alla guida della propria autovettura privo di titolo di guida, revisione e copertura assicurativa. L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine per pregresse vicende di polizia giudiziaria, è stato immediatamente sanzionato amministrativamente ai sensi del codice della strada. Denotando un atteggiamento poco sereno i carabinieri, mediante l’ausilio dei cani cinofili della Guardia di Finanza, hanno eseguito una perquisizione sul veicolo dell’uomo che è stato sottoposto a sequestro.

Durante l’attività di perquisizione è emersa la presenza di tracce di sostanze stupefacenti. A quel punto, i militari operanti, fortemente insospettiti, si sono recati presso l’abitazione dell’uomo a Monserrato. Dopo diverse ore di ricerca, i carabinieri rinvenivano circa 1 kg di cocaina, 1,3 kg di eroina, nonché alcuni grammi di hashish.

Nel proseguo dell’attività, i carabinieri hanno rinvenuto anche diverso materiale utile per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente, 500 € in contanti, una pistola a tamburo detenuta illegalmente dall’uomo, nonché ai circa 400 munizioni di vario tipo e calibro. L’uomo, immediatamente arrestato, è stato tradotto presso la casa circondariale di Uta.

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La Direzione generale dell’assessorato dell’Industria ha inviato una nota alle associazioni di categoria, alle associazioni degli Enti locali, ai Sindacati e a tutti gli Ordini professionali, in merito alle problematiche riscontrate nel corso degli ultimi dieci giorni in seguito al rilascio della nuova piattaforma di gestione delle pratiche SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia).

In allegato la lettera inviata dalla Direzione generale dell’assessorato dell’Industria.

«A seguito delle numerose segnalazioni e richieste pervenute nell’ultima settimana, si ritiene opportuno fornire una serie di aggiornamenti che possano essere utili ad avere un quadro più preciso dell’attuale situazione.

E’ ormai fatto notorio che il SUAPE ed il corredo legislativo e regolamentare che sono stati posti a base del “procedimento unico” costituiscono un importante strumento di semplificazione nell’attività di Comuni, Enti terzi, cittadini ed imprese.

In questi anni sono state introdotte importanti innovazioni ed evoluzioni, e al tempo stesso si è condivisa la necessità di rinnovare in maniera sostanziale la piattaforma SUAPE ed il sistema che presiede al suo funzionamento anche per allinearlo, dopo quasi dieci anni di operatività, ai più alti standard del settore.

Si era tutti consapevoli della complessità della sfida e l’intera progettazione, realizzazione e fase di pre produzione della nuova piattaforma hanno visto il coinvolgimento e la collaborazione di tutti gli enti e soggetti interessati a vario titolo, tanto a livello sostanziale e procedimentale che tecnologico.

Vale la pena evidenziare che, tra il 2010 ed il 2015, al SUAP sono state presentate 155.397 pratiche.

Nel 2013 è iniziata la sperimentazione dello Sportello Unico Edilizia e nel 2016, con la L.R. n. 24 è stato definitivamente istituito lo Sportello Unico Attività Produttive ed Edilizia.

Le pratiche presentate nel biennio 2015-2017 sono state 143.633 (+92,42% rispetto al quinquennio precedente).

Con l’avvio della nuova piattaforma SUAPE si è proceduto a far migrare nei nuovi sistemi oltre 400.000 pratiche.

Ciò significa che, nel corso del 2018 e dei primi mesi del 2019, si sono aggiunte oltre 100.000 pratiche, con una crescita esponenziale nel numero di enti e soggetti che operano quotidianamente sul sistema.

Il nuovo sistema è stato reso disponibile agli utenti lunedì 11 marzo a partire dalle ore 8.30, ed è stato preceduto nelle giornate di sabato e domenica, oltre che dalla migrazione delle oltre 400.000 pratiche della vecchia piattaforma, dalla configurazione di circa 600 enti e dall’accreditamento e profilazione di più 6.000 operatori.

All’avvio sono stati registrati malfunzionamenti dovuti ad un accesso degli utenti di gran lunga superiore alle previsioni (con picchi di oltre 2.000/2.500 utenti contemporanei, contro i 500 medi precedenti) e a problematiche inerenti le pratiche migrate per le quali si sono presentate una serie di casistiche non correttamente gestite dall’applicativo.

Si è immediatamente proceduto come segue:

• raddoppio della potenza di calcolo a disposizione del sistema;

• risoluzione delle problematiche bloccanti riscontrate;

• raccolta di tutte le segnalazioni anche di malfunzionamenti minori.

La vastità ed eterogeneità del parco pratiche migrato, unito all’abnorme numero di accessi da parte degli utenti è stato tale da rendere non attuabile un’immediata identificazione di tutte le casistiche che generavano errori, dal momento che si è dovuto dare priorità a stabilizzare la potenza di calcolo e le performance del sistema nelle prime 72 ore di operatività.

Al fine di conseguire una progressiva riduzione delle criticità rilevate, nel corso di tutta la settimana si è operato con una politica di rilasci frequenti con correzioni degli errori bloccanti non appena queste si sono rese disponibili.

Dei vari interventi è stata data opportuna comunicazione agli utenti attraverso comunicati quotidiani pubblicati nella pagina di accesso dello SUAPE.

Inoltre a partire da lunedì 18 marzo è stata predisposta una linea telefonica dedicata per SUAPE e Enti terzi con l’impiego di due risorse professionali aggiuntive, oltre a quelle che già operano sul I e II livello di Help Desk, a cui si aggiunge il supporto amministrativo del Coordinamento Regionale SUAPE e quello tecnologico del RTI. Questa task force è in via di potenziamento con personale di SardegnaIT reso disponibile per supportare più efficacemente gli Enti terzi.

Si è peraltro proceduto alla pubblicazione di un primo set di FAQ che forniscono agli utenti le risposte ai quesiti più comuni e, in particolare, si è provveduto a dare ampia diffusione (Ordini e Collegi professionali nonché Associazioni di categoria) delle procedure utili a configurare correttamente i personal computer ed i browser degli utenti in modo da poter operare correttamente con il nuovo sistema.

Gli interventi che sono stati prontamente messi in atto, sia sul lato informatico che su quello più propriamente di assistenza agli operatori, hanno prodotto immediati risultati.

Complessivamente da lunedì 11 marzo a martedì 19 marzo sono state inoltrate 1.287 pratiche con un flusso giornaliero che è cresciuto progressivamente fino alle 301 pratiche di martedì 19 marzo (dato che si è andato allineando con la media precedente all’avvio della nuova piattaforma, superandola nelle ultime due giornate).

In particolare, nella giornata di lunedì 18 sono state inviate 262 pratiche, 2.508 comunicazioni, 204 integrazioni (a pratiche).

Nella giornata di martedì 19 sono state inviate 301 pratiche, 2.874 comunicazioni, 213 integrazioni.

Come si può vedere dalla tabella seguente, i caricamenti si concentrano in particolare nella fascia pomeridiana e serale con il 68% delle pratiche caricate tra le 13:00 e le 20:00.

Tutto ciò premesso, va evidenziato che, sin dai primi giorni, a fronte del presentarsi di alcuni mal funzionamenti, si sono registrate immediate lamentele e richieste di ripristino del precedente sistema.

E’ opportuno innanzitutto premettere che il nuovo sistema è stato ideato conformemente allo stato dell’arte in materia di progettazione di architetture di applicativi software complessi e seguendo quanto esplicitamente indicato nel Linee guida della Agenzia Digitale Italiana e nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.

Ferme restando le criticità evidenziate nelle premesse, appare altresì evidente che la nuova piattaforma, per quanto testata in fase di pre-produzione, necessita, come tutti i sistemi informativi aventi una così importante e pervasiva operatività, di una prima ed inevitabile fase di assestamento con la messa on line.    

E’ pertanto nostra ferma convinzione che l’attività dispiegata in questa prima settimana, pur a fronte delle criticità inizialmente incontrate da Comuni, Enti terzi ed utenti, stia consentendo al nuovo sistema di convergere verso una stabilità di funzionamento che sconta comunque la complessità e l’innovatività della piattaforma e del procedimento sottostante e dei numeri che caratterizzano il sistema Sardegna SUAPE, chiamato a svolgere funzioni di front e back office molto diverse rispetto al passato.

Il ripristino della vecchia piattaforma, allo stato attuale, non risulta giustificata in considerazione dei miglioramenti apportati al funzionamento del sistema nel corso della prima settimana di operatività. A ciò si aggiunga che l’utilizzo contemporaneo delle due piattaforme, lungi dall’essere un’ipotesi risolutiva, potrebbe, anche nel brevissimo periodo, determinare un aggravio del procedimento ed un rallentamento del sistema nel suo complesso, oltre al fatto che il “momento zero”, ovvero il passaggio dall’una all’altra, non sarebbe praticamente identificabile e ciò potrebbe determinare ulteriori criticità.

Al contempo, non è ipotizzabile il ritorno alla vecchia piattaforma con una sperimentazione che dovrebbe coinvolgere un numero ristretto di comuni. In tale ipotesi infatti tutti gli enti terzi del procedimento unico ed un amplissimo bacino di utenza si troverebbero comunque ad utilizzare contemporaneamente due sistemi totalmente diversi con notevoli criticità sia sul fronte gestionale che strettamente operativo.           

Il salto tecnologico che si è venuto a determinare, rispetto ad un sistema oramai obsoleto, con costi di manutenzione oramai insostenibili, inadeguato e incapace di interfacciarsi adeguatamente con gli altri sistemi, basato ancora su strumenti e mezzi, quali i pdf editabili, ormai superati da forme più efficienti ed efficaci di modulistica, ha chiaramente determinato difficoltà in quanti erano abituati ad utilizzare la vecchia piattaforma, e ciò, nonostante l’attività di formazione che è stata assicurata nei mesi precedenti, i tutorial e la manualistica che è stata resa disponibile.

Appare pertanto evidente che l’intero sistema SUAPE, costituito non solo dalla piattaforma, ma anche dai molti soggetti che come Comuni, Enti terzi, utenti operano quotidianamente sul sistema, deve scontare una fase di adeguamento e adattamento, che richiede la collaborazione oltre che la fiducia di tutti sulla bontà ed utilità del progetto e su quanti, a vario titolo, hanno lavorato ad esso.

La validità di un progetto di questa portata non può certo essere valutata nel breve periodo di funzionamento, ma richiede una visione di medio-lungo termine, che sappia andare oltre le disfunzioni iniziali, gran parte delle quali risolte, e da una funzionalità che, come evidenziano chiaramente i dati, si è ormai stabilizzata su livelli analoghi a quelli della precedente piattaforma.

Ciò non significa negare i problemi, sia quelli iniziali che quelli attuali, ma cercare di risolverli, evitando di guardare indietro ad un sistema che ormai era incapace di rispondere adeguatamente alle necessità degli operatori tecnici, amministrativi ed economici.

In conclusione, allo stato attuale, nel corso della settimana, si continuerà a verificare e valutare l’effettività e l’efficacia degli interventi effettuati, anche grazie alle preziose e fattive segnalazioni tecniche che Enti Locali ed Enti terzi, Associazioni di categoria, Ordini professionali ed utenti vorranno far pervenire con l’obiettivo comune di migliorare il sistema e renderlo pienamente operativo nel breve termine.»

Il Direttore Generale

Roberto Saba

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Venerdì 29 marzo, la Sala Blu del Centro Culturale di via Cattaneo 82, a Iglesias, ospiterà “Marganai: dalle proteste alle proposte”, una giornata di incontri e dibattiti per discutere di gestione forestale, sostenibilità, selvicoltura e paesaggio.

La giornata sarà divisa in due momenti distinti: nel corso della mattina Paolo Mori, giornalista, dottore in Scienze Forestali e fondatore di “Compagnia delle Foreste”, modererà il convegno “Progetto SAM. I risultati della ricerca multidisciplinare”, mentre la serata sarà dedicata alla tavola rotonda “Selvicoltura e paesaggio”.

Un evento completamente gratuito, promosso dall’Università di Sassari con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Iglesias e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, per il quale, per motivi organizzativi e richiesta l’iscrizione attraverso un modulo compilabile online sul sito https://www.progettomarganai.it/it/news/206-marganai-dalle-proteste-alle-proposte.

Il Progetto SAM (Sostenibilità Ambientale e Socio-Economica delle utilizzazioni forestali nel ceduo del Marganai), ha come obiettivo generale la definizione di linee guida di supporto alla pianificazione forestale per l’area oggetto di studio, considerando il contesto storico, l’esigenza di produzione legnosa, la sensibilità socio-economica e la multifunzionalità del bosco.

La strategia per il raggiungimento di questo obiettivo si basa su due differenti ambiti di ricerca: da una parte saranno analizzati gli aspetti della sostenibilità ambientale, dall’altra quelli dell’impatto socio-economico delle utilizzazioni forestali sull’economia locale.

Il progetto, pertanto, punta altresì a raggiungere due diversi obiettivi specifici:

– contribuire alla definizione di criteri specifici per una gestione sostenibile dei boschi cedui nel Marganai;

– indagare le condizioni di sostenibilità socio-economica della gestione del bosco ceduo nell’area.

– analizzare le implicazioni del governo a ceduo dei boschi di leccio sulla stabilità del soprassuolo e dei pendii, focalizzando l‘attenzione sui meccanismi più rilevanti che influiscono in questi fenomeni;

– evidenziare presso i portatori d’interesse il tema della selvicoltura e le implicazioni socio-economiche della gestione forestale, raccogliendo percezioni attuali e memorie storiche.

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«La sospensione dell’erogazione del secondo acconto dei contributi pubblici 2016 alle emittenti radiotelevisive locali disposto dal Governo Nazionale lo scorso 25 febbraio è un atto irresponsabile e dannoso

Lo sostiene il segretario Generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega in difesa delle emittenti sarde penalizzate da questo ritardo.

«I contributi pubblici, che incidono mediamente per circa ¼ dei ricavi totali iscritti a bilancio dalle emittenti locali sarde, sono fermi alla erogazione del primo acconto del 2016 – evidenzia Tonino Ortega -. Questo ennesimo ritardo si rifletterà in modo sempre più negativo sull’andamento occupazionale e sulle condizioni economiche dei lavoratori delle TV private sarde.»

Per questo la Uilcom Sardegna si appella alle Segreterie Nazionali perché possano intervenire anche legalmente per sbloccare l’erogazione del nuovo acconto lasciando impregiudicati i presupposti dei ricorsi sui quali dovrà pronunciarsi il giudice.

«Il nuovo regolamento per le graduatorie approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto 2017 doveva essere più snello e garantire stanziamenti più rapidi – spiega il numero uno della Uilcom sarda – ma la realtà dei fatti sta dimostrando che il cambio di passo per ora non c’è stato ed i contributi dovuti anche per il 2017 e il 2018 restano ancora fermi e dimenticati da tutti. Il Governo nazionale dovrebbe intervenire nel pieno delle sue prerogative per riaffermare il principio della semplificazione e della velocizzazione procedurale che doveva ispirare il Regolamento

Infine, dalla Uilcom Sardegna un appello alla nuova Giunta regionale in attesa di composizione.

«La Regione sarda è chiamata a monitorare l’andamento occupazionale dell’intero settore delle TV Private della Sardegna nella transizione dalla vecchia alla nuova normativa e vigilare sulla regolarità delle retribuzioni e sul rispetto dei CCNL da parte delle imprese destinatarie dei contributi Regionali – afferma Tonino Ortega che ribadisce la richiesta alle istituzioni isolane di valorizzare il patrimonio rappresentato dalle Tv locali -. Chiediamo ancora una volta un finanziamento stabile e corposo della legge regionale 3/2015 in modo da permettere alle emittenti isolane di investire in occupazione e, soprattutto, in termini di qualità ed innovazione tecnologica – conclude -. La politica sarda ha il dovere di tutelare il glorioso passato che fa di queste televisioni locali l’archivio di memoria storica della nostra regione

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L’Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Alghero, con il delegato Aldo Panti, ha organizzato una conviviale il  23 c.m.,  a Villa Loreto (Alghero), sul tema Il Carciofo Spinoso Sardo, nell’ambito delle attività volte a valorizzare i prodotti tipici del territorio. “Il carciofo spinoso della Sardegna, aspetti economici e curiosità”, sarà l’argomento dell’incontro che si terrà a Villa Loreto (Alghero) il 23 marzo, alle 12.30, e precederà la conviviale organizzata per l’occasione, che avrà come alimento principale proprio il carciofo.

La conferenza vedrà per relatori il prof. Franco Mario Andrea, già professore ordinario di Scienze merceologiche dell’Università di Sassari e vice delegato della Accademia della Cucina Delegazione di Alghero e la dott.ssa Rosanna Seazzu, produttrice del carciofo spinoso sardo.

L’incontro, come già detto avrà per argomento le problematiche relative al carciofo spinoso che come tutti sanno è l’unica DOP (Denominazione di Origine Protetta) tra i carciofi italiani a potersi fregiare di questo marchio comunitario.

Gli argomenti trattati spazieranno dalle problematiche tecno-economiche sino a toccare argomenti più attinenti all’aattività conviviale quali l’evoluzione del carciofo nella cultura culinaria.

La produttrice Rosanna Seazzu, dell’Azienda Agricola Sas eredi Seazzu Mario di Valledoria, tratterà le problematiche legate alla creazione e crescita di una azienda del settore con particolare riferimento a quelle legate alle difficoltà di genere.

Anche il  menu previsto, prevede un ampio uso  del carciofo spinoso, così da poter essere in sintonia con l’argomento trattato nell’incontro.

L’Accademia della Cucina Italiana è una organizzazione che nasce in Italia, ma attualmente si è espansa in tutto il mondo, con la finalità di trasformare quello che è un avvenimento conviviale in un momento culturale. L’ obiettivo è la riscoperta di antichi valori legati alla tradizione culinaria e verificare come la ristorazione interpreti questa necessità che è fortemente legata alla valorizzazione dei territori. Per tale motivo questo incontro che fa seguito a quelli organizzati su argomenti che hanno trattato su “L’aroma dei Formaggi”, “la diffusione del Tartufo in  Sardegna”, “La produzione del miele in Sardegna” e tanti altri rientra negli obiettivi e finalità proprie di questa organizzazione.

L’attività dell’Accademia della cucina Italiana viene pubblicizzata su una propria rivista mensile ed un volume, aggiornato annualmente, sui ristoranti che sono stati visitati dalle organizzazioni periferiche.

Interverrà all’incontro anche il direttore della D.O.P. il dott. Carlo Cherchi, che porterà la sua esperienza.

All’evento parteciperanno diversi delegati e Accademici della regione Sardegna.

Il menu della conviviale prevede un uso importante di carciofo spinoso così da poter essere in sintonia con l’argomento.

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Nella XVI legislatura, nonostante l’introduzione della doppia preferenza di genere, solo il 13,33% dei consiglieri è donna. Fanno parte dell’Assemblea: Alessandra Zedda (Forza Italia), Desirè Alma Manca (Movimento 5 Stelle), Maria Laura Orrù (Sardegna in Comune con Massimo Zedda), Elena Fancello (Movimento 5 Stelle), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Carla Cuccu (Movimento 5 Stelle), Sara Canu (Lega Salvini Sardegna), Laura Caddeo (Noi, la Sardegna con Massimo Zedda).  Il numero delle consigliere della legislatura che sta per cominciare è lo stesso della  XIV, della XI (le elette furono 8 su 80) e della XIII 8 donne consigliere su  85). Nelle 16 legislature su un totale di 1174 consiglieri, le elette sono state 69 con una percentuale del 5,87%.

Il nuovo Consiglio regionale sarà profondamente rinnovato, con ben 40 seggi su 60 assegnati a nuovi consiglieri.

Tornano, infatti, nell’Aula di via Roma soltanto 6 consiglieri con 2 o più legislature alle spalle. Oltre al consigliere “anziano” Giorgio Oppi dell’Udc (7) faranno parte della nuova Assemblea anche Michele Cossa dei Riformatori sardi con oltre 2 legislature (alla sua prima esperienza subentrò a Massimo Fantola), Alessandra Zedda ed Antonello Peru di Forza Italia (2 ciascuno), Cesare Moriconi del Pd e Daniele Secondo Cocco di Leu, anch’essi con 2 legislature già maturate.

Le riconferme rispetto alla legislatura appena conclusa sono invece 20: Piero Comandini, Gianfranco Ganau, Giuseppe Meloni, Valter Piscedda, Cesare Moriconi e Roberto Deriu del Pd, Antonello Peru ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Stefano Tunis (ora con Sardegna20venti), Nanni Lancioni del PSd’Az, Giovanni Satta (ora nel Psd’Az), Eugenio Lai e Daniele Secondo Cocco di Leu, Francesco Agus di Campo Progressista, Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, Giorgio Oppi e Gian Filippo Sechi dell’Udc, Alfonso Marras e Michele Cossa dei Riformatori e Domenico Gallus (ora con Sardegna 20venti).