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Sono 6.638 le imprese artigiane che in Sardegna sono coinvolte nel mercato isolano delle vacanze, producendo beni, fornendo servizi e somministrando prodotti di altre realtà come le aziende agroalimentari, dei servizi balneari, della ristorazione, dei trasporti, della ricettività ma anche della manifattura, dell’abbigliamento, dell’intrattenimento e delle attività culturali.
Lo rileva l’elaborazione dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte UnionCamere-InfoCamere 2018), sull’artigianato interessato dalle attività turistiche nell’isola, che sottolinea acome queste rappresentino il 18,8% del totale delle imprese artigiane registrate negli albi camerali in aumento rispetto al 18.4% dell’anno precedente.
Con questo importante dato, l’Isola conferma il sesto posto nella classifica nazionale delle piccole e medie imprese maggiormente collegate al turismo; al primo la Sicilia con il 22,2% seguita dalla Campania con il 21,2 contro una media nazionale del 15,89%.
«Dalle prelibatezze alimentari ai capolavori della manifattura artistica, non c’è settore e attività in cui l’artigianato sardo non brilli per capacità di attrazione turistica.»
Così il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, commenta i dati delle imprese artigiane che lavorano a stretto contatto con il turismo.
«Dal mare alla montagna, passando per le zone interne – aggiunge Antonio Matzutzi – c’è l’imbarazzo della scelta per i turisti che vogliono scoprire, gustare, ammirare e acquistare il valore artigiano del bello, buono e ben fatto made in Sardegna.»
Nelle province sarde, ben 2.656 imprese artigiane operano nel turismo in provincia di Cagliari (in crescita di 44 unità rispetto all’anno prima), 1.243 a Nuoro ( +9 rispetto alla precedente rilevazione) e Sassari 2.296 (calo di 64 unità) e Oristano (-40, con una provincia che sconta il non risolto problema della rilevazione dei dati artigiani presso l’Albo Artigiani provinciale).
Sul fronte “turismo”, i dati ISTAT 2017 confermano l’appeal sempre importante della nostra regione nei confronti dei vacanzieri. Infatti, gli arrivi totali certificati sono stati 3milioni e 97mila, con il 48,2% di stranieri, per un totale di 14milioni e 222mila presenze totali. La nota negativa è che queste presenze rappresentano solo il 3,4% del totale italiano (16% si reca nel Veneto, il 10% in Toscana e il 9% in Lombardia).
La permanenza media nella nostra regione è di 4,6 giorni con un tasso di turisticità di 8,6 (dato dalle giornate di presenza nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante) contro una media nazionale di 6,9 presenze per abitante.
In Sardegna. A livello provinciale, osserviamo la maggiore concentrazione di presenze turistiche nella vecchia provincia di Sassari (ora Sassari-Olbia Tempio) con 1milione e 525mila arrivi e 7milioni e 492mila presenze e un tasso di turisticità di 15,2. Segue il Sud Sardegna (vecchia provincia di Cagliari) con 450mila arrivi e 1milione 400mila presenze con un tasso di turisticità di 3,3. Poi Nuoro con 457mila arrivi e 2milioni e 382mila presenze e tatto di turisticità di 11,2. Chiude Oristano con 216mila arrivi e 635mila presenze con il 4,0 di turisticità.
Un patrimonio che Confartigianato Sardegna valorizza con le tante attività messe in campo dalle Associazioni territoriali, come gli eventi che producono ricettività, sinergie, itinerari turistici, turismo esperienziale.
«Da molti anni siamo impegnati – sottolinea ancora il presidente – a promuovere le aziende artigiane a vocazione turistica che danno ricettività e constatiamo che è un settore con un trend in crescita e nel quale si integrano, in una logica di filiera, i pubblici esercizi, le imprese alimentari, quelle del trasporto persone e del tipico e tradizionale, ma anche quelle dell’abbigliamento e del benessere in generale. Questi numeri ci dimostrano come il legame tra i due settori sia ormai indissolubile e sempre più complementare la Sardegna è un’isola a vocazione turistica e tanti artigiani sono pronti per continuare, sempre più ad abbracciare lo sviluppo di queste attività.»
«Occorre, da un lato, migliorare il sistema istituzionale che governa questi due settori iniziando da un Assessorato che prenda in giusta considerazione le esigenze e le specificità dell’intero comparto artigiano, così come chiesto in campagna elettorale dalla nostra Associazione ai Candidati Presidente. Inoltre – conclude il segretario di Confartigianato Sardegna, Stefano Mameli – occorrerà intervenire sulla continuità territoriale, sia marittima che aerea, al fine di rendere più accessibile al turista il trasporto verso la Sardegna che oggi, da questo punto di vista, è meno competitiva di altre mete.»