Antonio Tajani: «In Libia dobbiamo evitare il caos ed una nuova crisi migratoria. L’Unione europea intervenga immediatamente».
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«Sono molto preoccupato per l’evoluzione della situazione in Libia. Mi appello a tutte le parti affinché si fermino e evitino qualsiasi azione violenta.»
Lo ha detto stamane il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.
«Non vi può essere una soluzione militare alla crisi libica. Un nuovo conflitto causerebbe solo altre perdite di vite umane e danni enormi al Paese e alla sua popolazione. Rischiamo anche una nuova crisi migratoria, con l’aumento di flussi, principalmente verso l’Italia e gli altri Paesi mediterranei – ha aggiunto Antonio Tajani -. Di fronte a questa escalation, l’Unione europea deve intervenire immediatamente e parlare con una voce unica e autorevole, contribuendo a una soluzione pacifica e democratica, nel quadro delle Nazioni Unite, come chiesto a più riprese dal Parlamento europeo.»
«L’avanzata delle milizie di Haftar verso Tripoli e possibili scontri nella capitale, porterebbero il Paese al caos di una guerra civile, rompendo il fragile equilibrio instauratosi nel quadro del processo di pace guidato dall’ONU – ha sottolineato ancora il presidente del Parlamento europeo -. Rischia anche di interrompersi definitivamente il percorso verso elezioni libere e democratiche, che devono essere le fondamenta su cui ricostruire uno Stato libico basato sulla partecipazione e la riconciliazione. Solo uno Stato di diritto, con istituzioni elette, può davvero garantire la sicurezza dei cittadini e rilanciare l’economia, dando solide prospettive al Paese.»
«La Libia è un partner strategico dell’Unione europea. Quanto sta accadendo a Tripoli non può non avere ripercussioni sulla stabilità e la sicurezza di tutta l’area del Sud del Mediterraneo e del Sahel – ha concluso Antonio Tajani -. Il Paese gioca anche un ruolo chiave nella gestione dei flussi migratori.»
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