Articolo UNO – Sardegna: «Stiamo accanto ai lavoratori e alle lavoratrici AIAS. Una Festa della Liberazione, ma non per tutti».
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«In questa giornata di festa, che ci ricorda i principi su cui si fonda la nostra Repubblica, quelli della Costituzione democratica e antifascista, non possiamo non pensare al primo articolo che recita che siamo una Repubblica fondata sul lavoro, lavoro inteso come nel successivo art. 4 che ci dice “[…] Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Si parla di lavoro dunque, e non di schiavitù, o di nuove forma schiavitù. I lavoratori e le lavoratrici AIAS si trovano in questo momento ancora con dieci mensilità di stipendi arretrati. Ad oggi, non è stata prospettata nessuna soluzione e tante famiglie ritirano i propri figli da scuola, non pagano i mutui e sono in forte difficoltà economica. I vari sindacalisti licenziati in questi anni stanno vincendo le cause contro AIAS, questi sono segnali che ci tengono in forte allarme e tensione.»
Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale di Articolo UNO – Sardegna.
«Il nuovo governatore Christian Solinas, come primo atto, ha sospeso la formazione di Sas Domos e lasciato così, in balia delle onde, intere famiglie che attendono certezze e lascia allo stesso modo il servizio che viene svolto per le fasce più deboli – dice il consigliere regionale Eugenio Lai -. Domani, 26 aprile, depositerò un’interrogazione in Consiglio per smuovere le acque istituzionalmente, lo stesso giorno in cui i sindacati confederali hanno proclamato uno sciopero.»
«Fino a questo momento – conclude la segreteria regionale di ArticoloUNO – Sardegna -, siamo stati al loro fianco in ognuna delle loro battaglie e rivendicazioni e continueremo a farlo.»
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