18 July, 2024
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Venerdì 26 aprile, alle 11.00, la sala biblioteca del Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita la conferenza stampa di presentazione di 1 €uro festival”. L’edizione 2019 coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. In breve, appuntamenti imperdibili, ricchi di qualità, forieri di un’arte giovane e con nuove matrici espressive. Oltre a performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nella riproposizioni dei classici.

Ai lavori di presentazione della rassegna alle testate giornalistiche, per l’unicità e l’importanza culturale nel panorama artistico regionale e cittadino, partecipano Lelio Lecis (direttore artistico e regista della compagnia Akròama), Elisabetta Podda (presidente Akròama), Marina Mura (vicepresidente Akròama) e una folta rappresentanza di attori e registi impegnati nella rassegna. Il festival – autentica oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate per turno, con tredici spettacoli totali sui due turni, dal 3 maggio al 5 giugno.

Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica. “1 € festival” si apre con “Matte maschere maccus” portato in scena da Teatro circo Maccus. A seguire, Teatri di vita con “La maschia”, quindi Lucido sottile e Babbaiolas con “L’amore…eh’!”, Duo furia Agus presenta “Contemporary tango”, Teatro del segno va in scena con “Baroni in laguna”, mentre “Oggi è Otello” è il lavoro del Teatro scientifico. In calendario anche Luca Wu&The magical mistery four, Aldes con lo spettacolo “Quintetto”, Effimero meraviglioso con “Anche oggi mi sento proprio bene”. Marta Proietti Orzella chiude la serie di spettacoli per il turno A (che si sviluppa di martedì e venerdì) con “Gramsci Antonio: presente”. Nel turno B, in scaletta anche “Tanto pè cantà” di Origamundi, “Iccacuada” di Medas/Ilos e “Fuga dall’Asinara” di Teatro Sassari.

Il Teatro delle Saline con “1 € festival”, dà vita a una rassegna che vanta il convinto apprezzamento di pubblico e critica. Al centro del successo, il riuscito connubio di arte teatrale multidisciplinare, comicità, musica e danza con compagnie di profilo locale e nazionale. La Compagnia Akròama ha un ringraziamento particolare per i partner del progetto: dal ministero per i Beni e le attività culturali turistiche a Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

 

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«Insieme per una cultura di fraternità». È il titolo della Mariapoli (città di Maria) il nome dell’originale convivenza che da decenni si ripete ogni anno, nelle versioni più diverse, nei Paesi di 5 continenti dove il Movimento dei Focolari è diffuso.

Dal 25 al 28 aprile sono attesi ad Alghero da nord a sud della Sardegna, giovani e adulti, ragazzi e famiglie, persone dei più diversi ceti sociali, culture e credo.

L’appuntamento ricorre a 70 anni dalla nascita dei Focolari in Sardegna. È segnata, nell’aprile del 1949, dall’approdo nella nostra isola di Chiara Lubich insieme ad altre due giovani, che, pochi anni prima (1943), animate da un ideale di pace e unità, avevano dato vita, nel Nord Italia, a Trento, in una società dilaniata dalla guerra, ad una nuova esperienza evangelica di fraternità che segnerà la fondazione di quello che diventerà un ampio movimento di rinnovamento spirituale e sociale.

Sassari e Sanluri, le tappe percorse in quel primo viaggio che aveva gettato i semi di questo nuovo ideale che iniziava a diffondersi in tutta l’Italia.

L’edizione di Alghero sarà caratterizzata dall’apertura alla città. Il filo d’oro della fraternità condurrà nel pomeriggio di giovedì 25, ad un intreccio tra la storia di Alghero e le storie di tanti che, nel passato e nel presente, hanno avuto la loro vita trasformata dall’ideale portato da Chiara. Venerdì 26 avrà una coloritura distensiva ed ecologica con gita a Porto Conte. Nel pomeriggio, al centro storico della città, flash mob, e gazebo.

Nelle giornate di Alghero si parlerà di rom e yemeniti, di cristiani ebrei e musulmani di Terra Santa, «popoli che ci riguardano», di consumi, economia innovativa e sostenibilità. È prevista una tavola rotonda su «Religioni e popoli in dialogo», con interviste e testimonianze dove non mancherà il protagonismo dei più giovani. Sarà seguita da un momento celebrativo comune tra cattolici, evangelici  e musulmani. Verrà dato spazio anche ai temi della pace con l’intervento del Comitato riconversione RWM, per una economia disarmata. Coinvolta anche la consulta giovanile cittadina con il torneo WeCoop, i giochi della cooperazione.

Questo e altro, faranno della Mariapoli 2019, un laboratorio di fraternità dilatata sull’umanità.

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Come si viveva a Nuoro e in Barbagia durante il periodo della Sarda rivoluzione di fine Settecento? La risposta a questa e altre domande relative a uno dei momenti più emblematici della storia dell’isola sarà data durante il convegno “Angioy e il suo tempo – Riflettendo sulla nostra storia ai tempi della sarda rivoluzione (1793-1796)”, che si terrà venerdì 26 aprile alle 10.30, nella Sala studio dell’Archivio di Stato di Nuoro, al colle di Sant’Onofrio in via Mereu 39.

Introdurrà i lavori la direttrice Angela Andrea Oriani, che darà spazio agli interventi di Antonello Nasone, dottore di ricerca in filosofia, e di Stefano Alberto Tedde, operatore di sportello linguistico.

Il convegno sarà incentrato non solo sulla figura dell’Alternos durante il triennio rivoluzionario, ma anche su tutti i risvolti sociali, politici, socio-economici dell’isola e delle istituzioni sabaude alla fine del XVIII secolo. In particolare verrà anche fatto un focus sulla situazione nella città di Nuoro e nei vari territori della Barbagia. Si tenterà inoltre di capire come mai contadini, pastori e villici di queste zone non si unirono al movimento di protesta che caratterizzò invece il Capo di sopra della Sardegna.

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Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione della mensa unificata di nuova realizzazione della caserma  “Salvatore Pisano” di Capo Teulada sede del 1° Reggimento Corazzato, del 3° Reggimento Bersaglieri e del centro Addestramento Tattico (CAT) di 1° livello.

La nuova mensa, già sede del refettorio della Caserma Pisano, dopo importanti lavori di ristrutturazione che ha richiesto un investimento di oltre cinque milioni e 200.000 euro, è stata inaugurata alla presenza del comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Domenico Pintus, e dei sindaci di Teulada Daniele Serra, Santadi Elio Sundas, Villaperuccio Antonello Pirosu, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, ed assessori di Piscinas e Tratalias.

L’inaugurazione ha avuto inizio con una presentazione, nel corso della quale sono state illustrate le caratteristiche tecniche e di funzionamento d’avanguardia della nuova mensa.

A seguire un breve intervento del generale Giovanni Domenico Pintus, che ha sottolineato l’importanza dell’investimento realizzato dalla Forza Armata, orientato anche a favorire opportunità di lavoro per le aziende e le maestranze locali.

L’inaugurazione si è poi conclusa con la benedizione impartita dal parroco della chiesa della Vergine del Carmelo di Teulada don Ignazio Porcu ed il tradizionale taglio del nastro.

La nuova struttura costruita con materiali innovativi ed allestita con strumentazioni e attrezzature di ultima generazione, composta da locali per stoccaggio e lavorazione degli alimenti, locali cucina per la cottura e il confezionamento dei pasti e da 3 sale ricezione per un totale di circa oltre 600 posti a sedere, è in grado di confezionare sino a 6.000 pasti giornalieri.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219195517146690/

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Dopo anni di intenso lavoro e collaborazione con vari Paesi esteri, l’associazione culturale Palazzo d’Inverno anche nel 2019 rafforza i suoi sodalizi artistici con i partner francesi, debuttando il 27 aprile a Bois Camors, presso la Salle du Petit, con la formazione “Beni Medina y Salsa Sabor Breizh”.

Si tratta di un concerto che vede sul palco una grande orchestra composta da dieci elementi, sotto la direzione musicale di Rigoberto Gonzalez. Un ensemble multietnico dove convergono artisti francesi, spagnoli, colombiani e cubani col comune intento di fondere e sperimentare contaminazioni tra le più profonde radici delle sonorità cubane e varie sfumature del jazz. Un esperimento di ampio respiro che sfida ogni stereotipo espressivo, per conferire piena forza vitale alla voglia di coniare nuovi stili, sempre in ridefinizione, in sintonia con un’idea di arte priva di confini.

Tutti i componenti, affiatati sul piano artistico ma anche su quello umano, manifestano un gioioso esempio di confronto, crescita professionale e personale sotto il segno del valore dell’apertura e fiducia verso il mondo. L’orchestra, per la sua eccezionale capacità performativa, di comunicazione e coinvolgimento degli spettatori, è già ampiamente apprezzata in tutta la Bretagna, conquistando il cuore del pubblico e il favore della critica.

Un successo che a breve sarà suggellato dall’incisione di un disco, vivace compilation dei brani più significativi e rappresentativi del continuo work in progress dei musicisti e che sarà presentato quest’estate anche in Sardegna.

L’ambizioso progetto sonoro “Beni Medina y Salsa Sabor Breizh”, che vanta la preziosa collaborazione con la BM Production MC e l’Associazione Culturale Boom Latino, sarà replicato il 28 aprile 2019 presso la Master Factory di Vannes.

Durante tutte le date del concerto, Betty Oro e Geraldine Cousquier, si dedicheranno al pubblico per approfondire nella teoria e nella pratica i molteplici aspetti delle culture latine.

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Un intervento di trombectomia su un paziente di 98 anni, realizzato per rimuovere meccanicamente un trombo che occludeva un vaso sanguigno cerebrale. È quanto realizzato nei giorni scorsi dall’unità operativa Stroke Unit dell’Aou di Sassari, in collaborazione con l’Angiografia interventistica.

Un intervento delicato che, di solito, viene effettuato su pazienti che non superano i 90 anni. L’anziano è stato già dimesso, pressoché asintomatico, dal reparto diretto dal dottor Antonio Manca.

L’uomo era stato portato nella Stroke Unit del Santissima Annunziata con una severa paresi e incapacità a parlare. «Lo abbiamo subito trattato con trombolisi endovena – afferma il direttore dell’unità operativa al secondo piano dell’ospedale sassarese, Antonio Manca – e, successivamente, con trombectomia meccanica, con il supporto dei colleghi della angiografia interventistica. L’intervento ha consentito di arrivare a una pressoché completa guarigione clinica del paziente».

La trombectomia è un intervento che consente di “ripulire” le arterie e, al tempo stesso, di ridurre le possibilità della disabilità che scaturisce dall’ictus. Nell’arteria femorale, dall’inguine, viene inserito un catetere che viene fatto poi scivolare sino al punto in cui è situato il trombo che occlude il vaso sanguigno cerebrale. Una volta raggiunto, il trombo viene rimosso meccanicamente. «La trombectomia è indicata su pazienti che hanno l’occlusione nell’arteria cerebrale media ospiega ancora Antonio Manca nella carotide interna, cioè i più gravi in assoluto, destinati, quando sopravvivono, a gravi disabilità».

«Esistono dati in letteratura sull’efficacia e sicurezza della trombectomia meccanica per i novantenniprosegue anche se i trial clinici principali avevano arruolato pazienti fino a un massimo di 85 anni. La trombectomia meccanica, associata alla somministrazione della molecola trombolitica alteplase per via endovenosa, migliora i risultati funzionali, senza aumentare la mortalità nei pazienti con ischemia cerebrale acuta. La trombolisi per via endovenosa (Ivt) per il trattamento dell’ictus ischemico acuto è efficace per tutti i pazienti senza limiti di età.»

L’ictus cerebrale costituisce la seconda causa di morte e la terza causa di disabilità a livello mondiale, e la prima causa di disabilità negli anziani. L’ictus ischemico, il principale sottotipo di ictus (80 per cento dei casi), è causato dall’occlusione acuta di un vaso arterioso cerebrale. È una patologia tempo-dipendente per cui più è precoce l’intervento migliori sono i risultati clinici e minore la disabilità residua. La trombolisi, punta a sciogliere chimicamente il trombo causa dell’ictus.

La Stroke Unit dell’Aou di Sassari, unica struttura di questo genere nel Nord Sardegna, ha sei posti letto, registra circa 300 ricoveri annui, tratta circa 120 pazienti all’anno con trombolisi endovena e oltre 40 con trombectomia meccanica.

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La concentrazione consiste nella riduzione della percentuale d’acqua presente negli alimenti liquidi o comunque particolarmente ricchi di acqua, come ad esempio la salsa di pomodoro. Ma cosa succederebbe se lo stesso processo venisse applicato al teatro?

Lo scopriremo il 28 aprile con Vanessa Podda e Emanuele Masillo che porteranno in scena nella sala delle mura de “Il Ghetto” (Via Santa Croce 18, Cagliari) lo spettacolo All You Can Bibbia. Lo spettacolo di 50 minuti, nato da una costola del corto teatrale “La Bibbia, Tutta” del 2016, racchiude al suo interno i momenti principali della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse in un carosello di personaggi e situazioni che si susseguono in uno stile ironico con un ritmo forsennato.

Il teatro concentrato è un format di opere teatrali, e non solo, in cui tutto viene sintetizzato al massimo, le pause sono cancellate e le parole sono abbreviate. Il processo di concentrazione porta, conseguentemente, a scenari surreali, grotteschi e comici, rafforzati dall’utilizzo di un linguaggio che ruba alla contemporaneità, uno stile veloce e la tipica mancanza di pause della narrazione moderna da social network.

Per la rassegna Teatro in Castello e Marina vandrà in scena la compagnia Batisfera Teatro con lo spettacolo di burattini Efisio e la peste, il 5 maggio nella sala delle mura de “Il Ghetto”, in via Santa Croce. Il 26 maggio torneranno, invece, gli Artisti Fuori Posto, al Teatro Sant’Eulalia, con lo spettacolo grottesco Tipping point.

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«Daremo attenzione a tutte le aziende e alle strutture ospedaliere e il nostro impegno sarà quello di portare anche qui a Sassari la commissione sanità, per fare un sopralluogo nei presidi ospedalieri cittadini.»

Lo ha detto questa mattina il neo presidente della VI commissione regionale Salute e politiche sociali, Domenico Gallus, che in un incontro informale ha fatto visita al direttore generale dell’Aou Nicola Orrù.

Il consigliere regionale, a Sassari per motivi personali, si è intrattenuto con la direzione generale dell’Azienda di viale San Pietro e ha quindi espresso intenzioni programmatorie senza, però, affrontare alcun tema specifico.

«Un incontro fuori programma – ha aggiunto Nicola Orrù – ma che ha messo in evidenza la sensibilità per le problematiche della nostra azienda.»

All’incontro erano presenti anche il direttore sanitario Bruno Contu ed il direttore amministrativo Lorenzo Pescini.

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Venerdì 26 aprile, il festival Dromos promuove una riduzione eccezionale del 20 per cento su tutti i biglietti per l’imperdibile anteprima della sua ventunesima edizione: il concerto degli Snarky Puppy in programma il 18 luglio a Fordongianus. Solo venerdì si pagheranno dunque 16 euro (più i diritti di prevendita), anziché 20, per apprezzare dal vivo la formazione con base a New York nell’unica tappa sarda del tour all’insegna del nuovo disco, “Immigrance”, pubblicato il mese scorso: i biglietti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428).

Gli Snarky Puppy sono considerati da pubblico e critica tra le realtà più importanti del jazz, ma a ben vedere, quello fondato nel 2003 dal bassista e principale compositore Michael League non è esattamente un gruppo jazz, se si considerano le diverse categorie per cui si è aggiudicato ben tre Grammy Award, il prestigioso premio che ogni anno viene conferito come riconoscimento dei successi nell’industria musicale: per la miglior performance di rhythm & blues nel 2014 e per il miglior album strumentale nel 2016 (il disco “Sylva”) e nel 2017 (“Culcha Vulcha”). Non è nemmeno una band di fusion, ma piuttosto una sorta di collettivo che si muove tra jazz, funk e R&b, musica scritta e improvvisazione totale, con ben venticinque membri in rotazione, tutti attivi come sideman (con artisti come Erykah Badu, Snoop Dogg e D’Angelo), produttori (per Kirk Franklin, David Crosby e Salif Keïta) e solisti. Gli Snarky Puppy rappresentano sostanzialmente la convergenza della cultura musicale americana sia bianca che nera con vari accenti provenienti da tutto il mondo: Giappone, Argentina, Canada, Regno Unito e Porto Rico hanno una rappresentanza tra i componenti del gruppo. Ma più della diversità culturale dei singoli musicisti, la caratteristica distintiva della musica degli Snarky Puppy è la gioia di suonare insieme con l’impulso di crescere creativamente.

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Domani, giovedì 25 aprile, doppio appuntamento per il giorno della Festa della Liberazione, organizzata in collaborazione con Anpi e Cgil (l’ingresso agli spettacoli è gratuito).
Alle 19.00, nella Sala Bancri di Fucina Teatro, Mario Faticoni, accompagnato da Antonello Carta alla fisarmonica, presenta SERVABO, una riduzione del libro di Luigi Pintor (produzione Il Crogiuolo). Il recital sarà preceduto da un’introduzione dello storico Gianluca Scroccu.
«Scritta sotto il ritratto di un antenato mi colpì, quand’ero piccolissimo, una misteriosa parola latina: servabo. Può voler dire conserverò, terrò in serbo, terrò fede, o anche servirò, sarò utile”

Queste parole, che spiegano il titolo del libro, riassumono anche il significato di cinquant’anni di vita, raccontata, a partire dai ricordi della prima giovinezza, “per riordinare nella fantasia dei conti che non tornano nella realtà”. Un’autobiografia, “Servabo”, che rivela un uomo, Luigi Pintor, per il quale la politica fu innanzitutto un’esperienza etica profonda e il riflesso di un’intensità intellettuale e umana che si esprime con una scrittura letteraria di rara qualità.
«Ascoltare Servabo di Pintor in questa nuova produzione de Il crogiuolo – scrive Mario Faticoni – significa ascoltare la voce di un lucido indagatore italiano dei passaggi guerra-pace, fascismo-libertà; di un grande giornalista, di un letterato, di un fratello, di un uomo, di un sardo. Una voce saggia indispensabile ai giovani d’oggi. Voce di un loro coetaneo, tanto è breve, lucida, come i loro post. Voce lontana dall’odioso politichese-ingannevole, “intellettuale”, scaduta, respingente, rifiutata. Poche pagine, due di una decina di capitoletti, nella lettura ridotte ancor più all’essenziale. L’isola, Cagliari, la guerra, la mina, la prigione, la pace, il matrimonio, il mestiere di giornalista, l’esilio, l’avamposto, il dolore. La mia voce è alternata a quella musicale di Antonello Carta, antico compagno d’arte.»

A seguire, alle 21.00, sempre nello spazio Fucina Teatro va in scena “La Città Futura”, dall’opera di Antonio Gramsci, recital concerto con Stefano Giaccone (musicista e cantautore nato a Los Angeles nel 1959 ma trasferistosi a Torino dopo pochi anni, si è sempre mosso sulla scena rock indipendente, tra folk e jazz) e Giuseppe Manias (col fratello Luigi gestisce la Biblioteca Gramsciana di Ales). L’evento è dedicato alla Città Futura, numero unico del giornale curato per intero da Gramsci e pubblicato nel 1917, che aveva lo scopo di educare e formare i giovani. Giaccone, in collaborazione con Manias, racconta con letture e canzoni legate alla memoria, alle lotte, alla vita sociale la città dove dal 1911 al 1922 visse il filosofo e politico di Ales, Torino.
I testi originali gramsciani si snodano fra musiche eseguite dal vivo (voce più chitarra), letture, brevi commenti sociologici e storici, contributi audio. «Un continuo confronto/scontro con il Dopoguerra degli anni ’50 e ’60, l’attualità contemporanea e la proiezione futura. La città quale luogo/motore della prima rivoluzione industriale e luogo/liquido all’alba della rivoluzione informatica».

Dopo l’autobiografia romanzata di Lugi Pintor la sfortunata, e tragica, vicenda del fratello Giaime, intellettuale, traduttore, raffinato germanista, morto giovanissimo in un’azione di guerra partigiana nel 1943. Venerdì 26 aprile, alle 21, nella Sala Bancri di Fucina Teatro viene presentato “Il Viaggio di Giaime”, di Carlo Ferrucci, trasposizione in forma di recital teatrale del libro dell’autore “La mina tedesca. Il vero romanzo di Giaime Pintor” (2015), con Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Simeone Latini, Maria Loi, Fausto Siddi (produzione Il crogiuolo).
«’Il viaggio di Giaime’ – scrive Carlo Ferrucci – è un atto unico in cui ricostruisco, basandomi in parte su quanto riferitomi da Antonietta Pintor ma lavorando soprattutto – e inevitabilmente – di fantasia, alcuni episodi del viaggio compiuto da Giaime tra il 12 settembre e il 1 dicembre del ’43. Lavorando di fantasia ma cercando, nello stesso tempo, di riflettere il più fedelmente possibile i punti di vista e gli stati d’animo che si colgono negli scritti di Giaime, in particolare ne “Il colpo di stato del 25 luglio” (di cui riporto dei passi ad apertura di alcune scene).»