18 July, 2024
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Tutte le domeniche del mese di aprile (7-14-21-28), nei giorni di Pasquetta (22 aprile) e dell’anniversario della Liberazione d’Italia (25 aprile), il Nuraghe Sirai di Carbonia sarà aperto al pubblico. Sei appuntamenti imperdibili per gli amanti dell’archeologia, della storia e della cultura.
L’iniziativa è stata organizzata dal comune di Carbonia, dal ministero dei Beni culturali, dalla Cooperativa Sistema Museo, dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.

«Assisteremo a un bellissimo evento che mira a replicare il successo delle domeniche del mese di ottobre del 2018, quando oltre 1.200 tra residenti e turisti poterono ammirare la fortezza sardo fenicia, visitandone le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra e la più antica officina del vetro. Il modo migliore per promuovere e valorizzare la conoscenza e la fruizione di un sito archeologico che, insieme all’intero patrimonio museale cittadino, può rappresentare un volano per lo sviluppo turistico-culturale del nostro territorio», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«L’iniziativa delle “Domeniche al Nuraghe“ offrirà ai turisti e ai nostri concittadini la possibilità di accedere agli scavi finora condotti e anche a quelli in corso d’opera, grazie alla presenza di una squadra di lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e grazie alle visite guidate a cura della Cooperativa Sistema Museo», ha detto l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

Le visite guidate si svolgeranno a cadenza oraria, con quattro appuntamenti nell’arco delle sei giornate in calendario: ore 9.30; ore 11.30; ore 15.30; ore 17.30.

Il biglietto ha un costo di 5 euro.
Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il numero 0781 1867304 oppure scrivere un’email all’indirizzo carbonia@sistemamuseo.it .

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«In Italia sono diverse migliaia gli agricoltori che, grazie alla legge 242/2016 e alla luce delle nuove tecniche agronomiche e colturali, hanno deciso di investire sulla canapa industriale, la quale rappresenta a nostro avviso una di quelle cosiddette colture minori che tanto possono dare al primario del nostro Paese, anche in termini di reddito dal momento che per questo mercato si prevede in Europa un giro d’affari di 28 miliardi al 2021; ricordiamo, infatti, che il Belpaese, fino alla metà del secolo scorso, era il maggior produttore europeo di canapa ed il secondo a livello mondiale.»

Lo ha detto il presidente della Copagri Franco Verrascina, accogliendo con soddisfazione la nascita del Consorzio nazionale per la tutela della canapa, presentato in occasione di una conferenza stampa svoltasi alla Camera.

«Si tratta di una coltura che ha un grande potenziale, agricolo e non solo, poiché i suoi utilizzi vanno dall’alimentare alla cosmetica e dalla bioedilizia al tessile; dai semi di canapa, infatti, si estrae un olio saturo di grassi essenziali e una farina priva di glutine», ricorda il presidente della Copagri, che da sempre è impegnata per il recupero e il rilancio della filiera quale volano di crescita economica per le aree rurali.

«Condividiamo in pieno le finalità del neonato Consorzio, il quale mira fra l’altro a colmare il vuoto normativo legato all’applicazione della Legge 242/2016 per la promozione della filiera della canapa; sono proprio i nostri produttori a chiedere chiarezza, in modo da poter operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori attraverso la certificazione e la tracciabilità delle produzioni», aggiunge Franco Verrascina.

«Siamo pertanto pronti e disponibili a confrontarci con le istituzioni preposte, con l’obiettivo finale di dare certezze ai produttori; a tale risultato si può arrivare solo attraverso la concertazione e la definizione di un quadro normativo chiaro e trasparente, che miri a superare l’eterogeneità delle varietà certificate e l’assenza di un protocollo di analisi», conclude il presidente della Copagri.

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L’Amministrazione comunale di Iglesias ha promosso l’istituzione di un fondo economico per le tre bambine rimaste orfane in seguito alla morte della madre Federica Madau, assassinata dal marito il 2 marzo 2017.

Un conto corrente bancario attraverso il quale permettere a chiunque voglia partecipare con una libera donazione, di contribuire alle esigenze attuali e future delle bambine, vista anche l’assenza di parenti prossimi che possano garantire loro un adeguato sostegno economico fino al raggiungimento della maggiore età.

Il conto è stato aperto presso la Banca Intesa Sanpaolo (filiale di largo Gennari) a Cagliari, e ha due diverse coordinate:

– La prima, da utilizzarsi per i bonifici nazionali, ha il codice IBAN:
IT34 A030 6904 8561 0000 0002 683

– Per i versamenti dall’estero, oltre al codice Iban, va indicato il BIC:
BCITITMM

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Smeralda Holding, che da sempre considera l’impegno ambientale una parte integrante delle proprie attività sul territorio della Costa Smeralda, rinnova il suo sostegno alla Fondazione One Ocean, la piattaforma nata in Italia dalla volontà dello Yacht Club Costa Smeralda per accelerare gli interventi sulle problematiche più urgenti che affliggono gli oceani. La Fondazione verrà supportata attraverso le società del Gruppo Marina di Porto Cervo e Cantieri di Porto Cervo con le quali lo Yacht Club Costa Smeralda condivide lo scenario naturale in cui risiede.

«Rinnoviamo la nostra fiducia e il nostro sostegno alla Fondazione e allo Yacht Club Costa Smeralda per questo importante progetto per la salvaguardia del mare – commenta Mario Ferraro, amministratore delegato di Smeralda Holding – che rappresenta la più grande e preziosa risorsa della nostra attività turistica ma soprattutto del nostro pianeta ed è un dovere di tutti noi tutelarlo. Più in generale, la difesa del territorio è inoltre un impegno imprescindibile del nostro Gruppo in Costa Smeralda ed è per questo che ci consideriamo un partner naturale di questa importante iniziativa.»

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Via libera del Parlamento europeo alle nuove regole sul mercato del gas. Il testo è stato approvato con 465 voti favorevoli, 95 contrari e 68 astensioni.

Le norme modificate creeranno un mercato UE del gas più competitivo, garantendo che la proprietà dei gasdotti che entrano nel territorio dell’UE sia separata da quella dell’approvvigionamento di gas. I gasdotti devono diventare accessibili ad altri operatori, come già avviene per i gasdotti interni all’UE. Queste norme porteranno a una maggiore concorrenza, permettendo ai consumatori europei di beneficiare di prezzi più bassi.

Viene inoltre chiarito che tutte queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri di gasdotti con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-UE) o il progetto NordStream2.

Le norme modificate conferiscono all’UE una competenza esclusiva sugli accordi su nuovi gasdotti fra l’UE e Paesi terzi, anche per la concessione di deroghe. La Commissione può tuttavia autorizzare lo Stato membro in cui si trova il primo punto di entrata del gasdotto ad avviare dei negoziati per la fornitura di gas da un nuovo gasdotto proveniente da un Paese terzo, a meno che non lo ritenga in contrasto con il diritto comunitario o pregiudizievole per la concorrenza o la sicurezza dell’approvvigionamento.

Spetterà sempre alla Commissione decidere se concedere o meno una deroga alle regole sulla concorrenza, per uno specifico gasdotto, dopo aver consultato gli altri Paesi UE interessati.

Per quanto riguarda i gasdotti esistenti (collegati ai gasdotti dell’UE prima dell’entrata in vigore della presente direttiva), uno Stato membro potrà decidere in merito a una deroga dalle regole sulla concorrenza entro un anno dall’entrata in vigore di questa direttiva, qualora ciò non pregiudichi la libera concorrenza.

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Consueto bagno di folla per la Carovana dello Sport Integrato, che a Vignola (provincia di Modena) ha vissuto la sua nona tappa. La due giorni emiliana della comitiva Csen è scivolata via all’insegna della gioia, e ha visto una partecipazione attiva e compatta da parte di tutta la comunità. La grande attenzione che tutta la regione ha rivolto al passaggio della Carovana è testimoniata anche dalla medaglia che il governatore Stefano Bonaccini ha voluto inviare in segno di apprezzamento per il progetto.

La Carovana è giunta nel centro emiliano mercoledì pomeriggio, accolta con tutti gli onori dall’amministrazione comunale. L’evento “Benvenuta Carovana” si è tenuto nella sede del Municipio di Vignola, e ha visto, tra gli altri, l’intervento del primo cittadino Simone Pelloni: «Siamo felici di accogliere una Carovana che porta con sé entusiasmo e valori importanti – ha dichiarato – speriamo che questo clima positivo possa contagiare tutto il nostro territorio».

Non ha fatto mancare la sua presenza Gianfranco Sartini, vice presidente Csen nazionale: «Per noi l’educazione è fondamentale – ha esordito – l’Emilia Romagna è felicissima di accogliere questo evento. Ringraziamo tutti i partecipanti, comprese le famiglie degli atleti e i ragazzi delle scuole di Vignola. Elevare la cultura integrazione, sia nello sport che nella vita di tutti i giorni non è semplice: le istituzioni che non solo gli atleti olimpici si occupano di pratica sportiva, ma tutta la nostra società. La partita più importante, ora, si gioca sul tavolo delle istituzioni sportive. Quelle politiche già da tempo hanno compreso che non ci sono differenze di sorta tra i cittadini».

Particolarmente vivo il supporto del Comitato regionale Csen, rappresentato dalla presidentessa Francesca Formuso: «La Carovana rappresenta un momento di orgoglio e profonda condivisione, anche delle fragilità e dei limiti di ciascuno di noi – ha spiegato – portiamo avanti un progetto iniziato 5 anni fa, che ora dà dei frutti importanti. Ringraziamo la Regione Emilia Romagna, che ci ha consegnato medaglia a testimonianza dell’importante missione sociale del progetto».

A organizzare nei minimi dettagli l’evento Valentina Caggio, coordinatrice regionale del progetto: «La Carovana è un viaggio fisico e simbolico – ha sottolineato – rappresenta un incontro con sé stessi ma anche con il prossimo. È un’occasione formidabile perché l’incontro sia fertile e gioioso e porti i valori dell’integrazione in giro per l’Italia».

Tra gli artefici principali della tappa emiliana dell’evento i ragazzi dell’Istituto Scientifico Paradisi-Allegreti, protagonisti dell’alternanza scuola-lavoro e del prezioso contributo alla stesura della Carta dei Valori dello Sport Integrato, puntualmente sottoscritta da tutti i presenti: «E’ stata un’esperienza bella ed emozionante – ha detto una delle studentesse – abbiamo avuto modo di toccare con mano l’integrazione sociale attraverso lo sport partecipando a delle partite di Football Integrato. Devo ammettere di essermi divertita tantissimo e di aver scoperto un mondo nuovo e affascinante».

Stamani, nella palestra dell’Istituto Paradisi-Allegretti, si è tenuto l’evento-clou, ovvero la gara esibizione di Football Integrato. L’evento, cui hanno preso parte alcune centinaia di studenti delle scuole di Vignola e del circondario, è stato aperto da uno spettacolo di Danza Integrata da parte del gruppo Danceability di Forlì, che ha offerto l’esibizione dal titolo “Incontro senza barriere”, a cura di Michela Turrini. A seguire la gara, vinta dalla squadra rossa su quella blu per 20-14 dopo 40 minuti di grande intensità.

Prima di lasciare Vignola, tutta la spedizione ha potuto godersi una piacevolissima gita alla scoperta degli scenari naturalistici in riva al fiume Panaro.

Sempre giovedì pomeriggio, nella sala delle adunanze consiliari di Vignola, si è tenuto l’evento di formazione che ha visto l’interessata partecipazione di alcune realtà locali che operano nel settore della disabilità. Relatori il professor Alessandro Grandi, formatore Fisdir, ed Andrea Bruni, formatore Csen. Durante l’incontro sono state inoltre ascoltate le testimonianze della coordinatrice della Carovana Romina Mascia, dell’atleta Mauro Batzella e della volontaria Claudia Loddo.

Si terra in Veneto, e più precisamente a Vigasio (provincia di Verona) l’undicesima tappa della Carovana dello Sport Integrato. Quella conclusiva per quanto concerne il secondo equipaggio. Dopo l’evento pubblico di accoglienza, gli atleti disputeranno una nuova gara esibizione sabato mattina nel Palasport comunale. Il fischio d’inizio è previsto per le 10.00.

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È assurdo che un monumento come l’Anfiteatro Romano sia abbandonato da 8 anni, lasciando all’inesorabile degrado del tempo una vera e propria ricchezza storica, turistica e artistica della città di Cagliari.

Sabato 6 aprile, alle ore 11.00, i Riformatori Sardi, nel corso di una conferenza stampa nell’area antistante l’Anfiteatro in Viale Sant’Ignazio, illustreranno le idee progettuali per il recupero del sito.

«È arrivato il momento di agire – concludono i Riformatori Sardi – 8 anni di abbandono e degrado sono troppi; l’Anfiteatro merita di più e meglio, Cagliari merita di più e meglio!»

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Si aprirà domani, 6 aprile, alle ore 20,30, a Sassari, il cancello della gabbia pronta a ospitare i 24 guerrieri del Fight club championship 3, la manifestazione di arti marziali in programma al Tarantini Fight training center di via Venezia.

Quattro le discipline nelle quali daranno spettacolo gli atleti appartenenti alla migliori società sportive della Sardegna. Sicure scintille e tanta adrenalina per le Mma, le arti marziali miste, Muay thai e Kick boxing, tanta tecnica e resistenza nel grappling.

Ad aprire la serie dei combattimenti saranno gli atleti di casa del team Angelo Tarantini, Matteo Chessa e Matteo Dore che affronteranno, rispettivamente, i due atleti della Budokan Jacopo Uras e Simone Spanu.

La Budokan sarà ancora in gabbia con Giovanni Andolfi, Nicola Mura e Michele Spanu che se la vedranno con Antonio Sanna e Italo Dessolis della scuola The strong room quindi Paolo Faggioni della Kombat Group.

Il team sassarese guidato da Angelo Tarantini sarà ancora all’interno dell’ottagono con Federico Casu che combatterà contro Fabio Mazzette della Kombat Group quindi Federica Meloni contro Martina Rindi della Kimura Academy e Jessica Meloni contro Silvana Azara della Thaiboxing Trinità.

Manuele Loiacono della Budokan sarà nella gabbia in un match che lo vedrà opposto a Mattia Agus della Nova Uniao.

Gabriele Pagano del team Tarantini torna a combattere in gabbia contro Alfredo Pellegrini (The strong room), mentre Nicolò Piras Nova Uniao sarà opposto a Ruggero Marras della Mad Dogs.

Attesa, infine, per il match event della serata che vedrà la giovane promessa del team Tarantini Giovanni Mulas combattere contro Diego Deiana della Nuoro Fight academy.

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La casa editrice Europa Edizioni ha pubblicato “Il diavolo della scogliera”, il nuovo giallo di Carlo Giuseppe Lucardi (pp. 106 – 14,90 euro).

Siamo sulla leggiadra isola di San Pietro, a poche miglia dalla costa sarda, dove la vita trascorre pacifica. Il vecchio pescatore Scimùn, detto il Gabibbo, dice che le aragoste sono sparite dal fondale da quando il diavolo è risalito dall’abisso e s’è annidato dentro Villa Bianca, una costruzione Liberty a picco sulla scogliera, dove una bislacca troupe sta girando una fiction. A detta della gente gli attori perdono tempo: più che altro si dedicano a festini di sesso e droga. Nessuno crede al vecchio Scimùn, almeno finché il Male non si palesa. Giulio Baldi, medico di bell’aspetto, passa una notte d’amore con l’attrice protagonista e fa un sogno spaventoso. Di lì a poco qualcuno tenta di ucciderlo e un musicista di fama internazionale, il Mago dei Suoni, scompare senza lasciare traccia nei pressi della Villa. Infine sono commessi feroci delitti. Il carabiniere Ciro Della Rosa dovrà dipanare una matassa che sembra inestricabile, perché tra bislacchi attori, omicidi atroci, cani, antichi misteri e Sacre Icone, ognuno pare non essere quel che sembra, e su tutto incombe una Presenza malvagia che si fa sempre più sinistra. Della Rosa, infine, scoprirà l’inganno che si cela dietro le trame del diavolo della scogliera. Un thriller di marca, che si tinge di rosso-sangue e di blu-marino. Un thriller brillante e a tratti spassoso, condito d’ironia e autoironia, che avvince il lettore fino all’ultimo sconcertante mistero.

«Il diavolo è risalito dall’abisso e si è sistemato nella Villa. Non se ne andrà finché non avrà trovato quello che cerca!».

Carlo Giuseppe Lucardi è nato a Genova nel 1953. Chirurgo ospedaliero con la passione per la scrittura fin dai tempi dell’Università, ha già pubblicato “L’anno della luna”, un libro ambientato nel 1969, l’anno dell’Apollo 11 e Il caso dell’assessore, prima indagine di Ciro Della Rosa.

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Ieri il Parlamento ha approvato la sua posizione per negoziare con il Consiglio la revisione delle norme sul distacco dei conducenti, sui periodi di riposo dei conducenti e su una migliore applicazione delle norme in materia di cabotaggio. L’obiettivo è anche di porre fine alle distorsioni della concorrenza da parte dei trasportatori che utilizzano società fittizie.

Per individuare i casi di violazione delle norme da parte dei trasportatori stradali, il Parlamento intende sostituire l’attuale limite che si applica al numero complessivo delle operazioni di cabotaggio (le operazioni di trasporto in un altro paese UE effettuate a seguito di una consegna transfrontaliera) con un limite temporale di 3 giorni e introdurre la registrazione dei passaggi di frontiera tramite i tachigrafi.

Dovrebbe inoltre essere previsto un “periodo di riposo” per i veicoli di 60 ore, da trascorrere nel paese d’origine prima di poter dirigersi verso un altro cabotaggio, per evitare il cosiddetto “cabotaggio sistematico”.

Per combattere l’uso delle società fittizie, le imprese di trasporto dovrebbero avere la parte sostanziale delle proprie attività nello Stato membro in cui sono registrate. Poiché sempre più operatori utilizzano veicoli commerciali leggeri per fornire servizi di trasporto, i deputati vogliono che queste regole si applichino anche a tali operatori.

Le norme comunitarie sul distacco dei lavoratori dovrebbero applicarsi anche ai lavoratori distaccati nel settore dei trasporti, per evitare il peso burocratico causato dai diversi approcci nazionali e garantire un’equa remunerazione dei conducenti.

In pratica, i deputati chiedono che le norme esistenti sul distacco dei lavoratori si applichino al cabotaggio e alle operazioni di trasporto transfrontaliero, escludendo però il transito e le operazioni bilaterali con un carico o scarico supplementare in ogni direzione (o zero in uscita e due al ritorno).

I deputati vogliono inoltre che le tecnologie digitali siano utilizzate per semplificare la vita dei conducenti e ridurre i tempi di controllo su strada. Chiedono anche che le autorità nazionali si concentrino sulle imprese con risultati insoddisfacenti in materia di conformità, riducendo nel contempo i controlli casuali sugli operatori che rispettano la legge.

I deputati hanno infine proposto modifiche per garantire migliori condizioni di riposo per i conducenti. Le imprese dovranno organizzare i loro orari in modo che i conducenti possano tornare a casa a intervalli regolari (almeno ogni 4 settimane). Il periodo di riposo obbligatorio alla fine della settimana non dovrebbe essere speso nella cabina del camion, aggiungono i deputati.