L’ex coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi è durissimo sui programmi dell’Enel che prevedono il «gas dappertutto, fuorché in Sardegna».
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L’ex coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi è durissimo sui programmi dell’Enel che prevedono il «gas dappertutto, fuorché in Sardegna».
«Dopo aver messo su un binario morto il programma per la metanizzazione della Sardegna, il Governo programma una analoga sorte per le centrali elettriche sarde – denuncia Tore Cherchi -. L’Enel, infatti, ha presentato il progetto per riconvertire da carbone a gas e energie rinnovabili, le quattro centrali “continentali” di Fusina, La Spezia, Torre Valdaliga (Civitavecchia) e Brindisi. Niente gas e niente riconversione per la centrale Enel del Sulcis e quindi chiusura o gestione in deroga con carbone.»
«Nel mentre gli investimenti per la ripartenza delle fabbriche di Sideralloys ed Eurallumina, perfino già contrattualizzati, stanno saltando per aria perché non c’è più, in Sardegna, uno scenario energetico certo – aggiunge Tore Cherchi -. Eurallumina, Sideralloys e Enel valgono insieme 1.320 lavoratori negli impianti e oltre 2.600 posti di lavoro indotti nel territorio. Ciò che è stato faticosamente costruito nel periodo precedente, a prezzo di lotte dei lavoratori – conclude il coordinatore del Piano Sulcis -, viene ora cancellato con assoluta indifferenza per le ricadute sociali.»
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