27 November, 2024
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Un protocollo da condividere e che definisca le modalità di azione tra le parti, Rti e reparti Aou, per quanto riguarda il trasporto intraospedaliero dei pazienti. «Perché un paziente non può arrivare in ritardo per fare un esame, né gli operatori, né le macchine possono restare inoperativi in attesa che il paziente termini la visita». Quindi partenza del nuovo servizio a partire dal 1° giugno. È questo, in sostanza, quanto emerso ieri dalla riunione che ha visto impegnati il direttore generale dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, il direttore del Provveditorato Ivana Falco, il dirigente del progetto Progedinc Antonfranco Temussi, il coordinatore delle attività dei trasporti intraospedalieri Gianfranco Bichiri e le associazioni che si occupano del trasporti pazienti tra plessi ospedalieri dell’azienda di viale San Pietro.

All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’Rti che si è aggiudicata la procedura in emergenza per il trasporto intraospedaliero dei pazienti, e che vede a capo l’associazione dei vigili volontari di protezione civile del Soccorso sardo, quindi le associazioni Soccorso sardo Sardegna, Dueffe Soccorso, Pubblica Assistenza e Soccorso Croce Blu.

È stata Ivana Falco a ricordare che «all’aggiudicazione della procedura negoziata d’urgenza si è arrivati di recente, dopo che già altre due erano andate deserte. Nel frattempo sono stati indetti due tavoli per discutere il superamento di alcune criticità e delle modalità operative». Entro giugno è in programma la pubblicazione della procedura aperta comunitaria che, nel lungo periodo, darà maggiore stabilità al servizio.

Il raggruppamento temporaneo di impresa (Rti), intanto, per sei mesi – questa la durata prevista del servizio – metterà a disposizione sei ambulanze e due mezzi per la terapia intensiva. Uno di questi sarà per il trasporto della terapia intensiva neonatale, servizio che dovrà essere garantito con un mezzo certificato. Procedura quest’ultima che le associazioni si sono impegnate a realizzare a breve, prima dei termini previsti per la partenza del servizio.

«Partiamo già con una sinergia forte con il raggruppamento temporaneoha aggiunto Gianfranco Bichiri – e obiettivo è dare risposte brevi alle condizioni tempo-dipendenti. Per questo sarà necessario predisporre un protocollo operativo.»

«Da luglio 2018 a febbraio di quest’annoha ricordato Antonfranco Temussi l’Aou ha pagato le associazioni per un valore di oltre 700 mila euro. Una volta posta la firma sul contratto potremo saldare le fatture ancora in sospeso agli operatori delle ambulanze».

«Auspichiamo che si parta in tempi brevi, dopo la firma del contratto, entro il 1°giugnoha detto Nicolò Orrùper dare regolarità al servizio trasporti e, soprattutto, una risposta adeguata alle esigenze dell’utenza

In chiusura il direttore del Provveditorato, Ivana Falco, ha fatto sapere che in questi giorni sarà aggiudicata la procedura per il servizio trasporto salme e campioni biologici. Anche per questo servizio la partenza è prevista per i primi di giugno.

Infine, i rappresentanti delle altre associazioni di volontariato non incluse nel Rti, che sino a oggi hanno svolto il servizio, hanno fatto sapere che, per altri impegni assunti, dal 1° giugno non svolgeranno più alcuna attività di trasporto nell’ambito dei presidi ospedalieri sassaresi.

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Con la busta paga di maggio in arrivo la performance individuale per i dipendenti Aou del Comparto in possesso di una scheda contenente validi e sufficienti parametri di valutazione. Lo fa sapere il Servizio Risorse umane dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari che per questa operazione ha a disposizione circa 1,4 milioni di euro.

Si tratta di una prima trance del premio spettante ai dipendenti del Comparto. Una seconda, la performance organizzativa, sarà erogata quando l’organo indipendente di valutazione avrà dato il via libera.

«L’inserimento di questa voce nello stipendio di maggio vuole essere un ulteriore e concreto segnale di attenzione verso il personale dipendenteconclude il direttore amministrativo Lorenzo Pescini che rientra nel più ampio percorso intrapreso dall’attuale direzione aziendale finalizzato a ridurre significativamente i ritardi accumulati nel passato.»

Il collegio sindacale, intanto, con verbale del 10 maggio scorso, ha espresso parere positivo sulla compatibilità economico finanziaria riguardo l’ipotesi di accordo relativo alla liquidazione della produttività 2017.

«Come previsto dalla contrattazione decentratafa sapere il Servizio Risorse umane per l’erogazione del premio si dovrà tener conto dei criteri riportati sul regolamento aziendale “Misurazione e valutazione della performance. Pertanto, considerati i coefficienti di accesso relativi ai vari profili professionali, il premio sarà suddiviso in base al raggiungimento degli obiettivi di performance della struttura di riferimento e sulla base della valutazione e presenze individuali.»

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Dieci anni di spettacoli, laboratori, festival e impegno civile. Dieci anni di teatro per La Cernita, la compagnia di Carbonia attiva dal 2009 nel cuore di un territorio bello e complesso come il Sulcis-Iglesiente. Per celebrare questo traguardo La Cernita organizza una tre giorni nel piccolo e incantevole borgo minerario di Bacu Abis, da sempre centro operativo della compagnia, in programma da venerdì 24 a domenica 26 maggio.

E lo fa assieme ai suoi grandi protagonisti sulla scena, ai tanti partner che sostengono le iniziative, ad alcuni amici e ospiti speciali. Il tutto sotto la direzione artistica di Monica Porcedda, con Carla Galliu alla segreteria organizzativa e Erre Push a occuparsi di produzione e graphic design.

Tra gli ospiti il gruppo Teatro Albeschida, la sezione Anpi di Carbonia, Casa Emmaus, la saggista, giornalista e critica letteraria Angela Guiso, il grande musicista Gavino Murgia e tanti altri.

La compagnia

La Cernita Teatro, fin dalla sua nascita, ha scelto di adottare una pratica teatrale con una forte valenza sociale e comunitaria, agendo in cooperazione con le istituzioni, le cooperative sociali e le associazioni attive nel territorio. Un modo inclusivo di lavorare che ha dato vita a una forma nuova di fare teatro, finalizzata al cambiamento sociale e a una visione dell’arte come impegno civile e politico.

Nel cuore di un territorio caratterizzato da un forte disagio socio-economico, con un alto tasso di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile, le due donne che sono l’anima della compagnia – Monica Porcedda, Carla Galliu – hanno proposto e realizzato progetti preziosi, portati avanti con ragazzi e scuole. Un’anima viva e propulsiva che si è si rivolta e si rivolge a giovani, adulti, anziani, attori d’esperienza ed emergenti, ospiti del Centro Diurno di Salute Mentale di Carbonia, insegnanti, educatori e formatori. Un orizzonte che si allarga e coinvolge, senza stravolgere.

I Cantieri Creativi

La Cernita Teatro festeggia i suoi dieci anni di attività riassunti ad arte nei tre hashtag che rilanciano la ricorrenza: #contAtti#EmoAzioni #NarrAzioni.

Tra ricerca artistica ed esperienza umana e sociale, il progetto si divide in tre sezioni ed è destinato a differenti fasce d’età. Nato all’interno della Stagione Bacu Abis Teatro 2019, grazie ai contributi di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna e Comune di Carbonia, ha come obiettivo l’educazione al teatro e all’arte contemporanea.

#CantieriCreativi_Echoes_Echi dal mare

Un esperienza formativa di teatro civile e della memoria diretta da Monica Porcedda che ha coinvolto 30 attori, tra giovani, adulti e anziani, gli allievi del laboratorio permanente de La Cernita Teatro e gli allievi del Gruppo Teatro Albeschida, compagnia teatrale nata nel 2001 in seno alle attività del Centro Diurno di Salute Mentale di Carbonia. Il progetto nasce in collaborazione con la sezione ANPI di Carbonia. La perfomance finale è andata in scena giovedì 25 aprile 2019 in memoria dei tanti migranti vittime delle stragi in mare.

#CantieriCreativi_ragazzi

Un progetto di educazione al teatro e all’arte contemporanea tra il manuale e il digitale. Attraverso un ciclo di incontri sul teatro della relazione, costumi, scene e arte digitale, i giovani stanno lavorando per costruire insieme una perfomance finale che avrà come tema centrale il tempo, questo signore misterioso e invisibile che ci accompagna ogni giorno.

#CantieriCreativi_le mie stagioni 

Un laboratorio di pedagogia dell’espressione e lettura espressiva destinato ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, a educatori e formatori, diretto da Maria Giulia Cirronis e da realizzarsi a giugno dopo la chiusura delle scuole.

Il programma

Venerdì 24 maggio il sipario si alza alle ore 18.00, negli spazi del teatro di Bacu Abis: si comincia con la performance teatrale “Improvvisazioni su madame la th” prodotto dal Gruppo Teatro Albeschida per la regia di Giampiero Orrù e Maura Grussu, con testo di Alfredo Camera ed adattamento di Angela Nocco e Lillia Dettori.

A seguire proiezione di #Echoes, progetto affinato all’interno dei Cantieri Creativi a cura de La Cernita Teatro in collaborazione con Gruppo Teatro Albeschida e la sezione di Carbonia dell’Anpi.

In chiusura l’incontro/confronto con Casa Emmaus dal titolo #LaBellezzaCondivisa. Tre realtà – La Cernita, Albeschida e Casa Emmaus – che raccontano e sviluppano per immagini, parole e gesti il tema “Dalla vita dell’arte all’arte della vita tra ricerca artistica e esperienza umana e sociale”.

Sabato 25 maggio l’appuntamento è fissato alle 19 al circolo di Bacu Abis (fronte Teatro) con “Giulio Angioni e Primo Levi: raccontare il tempo”. Un dialogo tra Monica Porcedda ed Angela Guiso, critica letteraria, saggista, giornalista e presidente del Premio Letterario Cambosu. Un incontro per riscoprire la Sardegna attraverso la poesia di Giulio Angioni e la prosa di un Primo Levi, a 100 anni dalla sua nascita. Un evento realizzato in collaborazione con la Società Umanitaria di Carbonia.

Alle 21si prosegue poi al teatro di Bacu Abis per “Frammenti di tempo: omaggio a Giulio Angioni e a Primo Levi”, a cura della compagnia teatrale La Cernita Teatro e del musicista Gavino Murgia. Sul palco Lucia Longu, Mariella Mannai, Monica Porcedda, Luciano Sulas, Rosanna Sulas.

Domenica 26 maggio ultimo atto di questa tre giorni di spettacoli, riflessioni e festeggiamenti. Alle 17.00, ancora al teatro di Bacu Abis, va in scena “Chi va piano va sano e va lontanto!”, esito finale del laboratorio #SpazioLabBimbi diretto da Monica Porcedda con Luminita Loredana Surduc assistente alla regia. Un’esperienza ludica e creativa che utilizza il teatro come strumento di scoperta e sperimentazione di sé e dell’altro fra corpi, voci, emozioni, parole, immagini, libertà e tanta fantasia. Sul palco Filippo Salidu, Viola Mereu, Giovanni Fois, Laura Fois, Alberto Porcu, Francesca Camporelli, Lorenzo Camporelli e Francesco Vadalà.

A seguire l’ultimo atto di questo intenso fine settimana con “Kairos”, perfomance conclusiva del progetto #CantieriCreativi ragazzi, con Dario Mura, Cristina Alciator, Gioia Di Pasquale, Leonardo Massa, Sofia Caciarru e Leonardo Cacciarru, con Monica Porcedda e la preziosa partecipazione di Maria Giulia Cirronis, Marco Nateri, Luminita Loredana Surduc, Giampietro Guttuso e FabLabSulcis.

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C’è anche una delegazione di studenti sardi a Palermo per partecipare alle celebrazioni “Insieme contro le mafie per il XXVII anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio”. Gli studenti di Carbonia, Sassari e Sant’Antioco si sono imbarcati ieri a Civitavecchia a bordo della “Nave della Legalità” e sono arrivati oggi nel capoluogo siciliano per partecipare alle manifestazioni.

«Sono grato agli studenti e agli insegnanti sardi – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais – per la grande sensibilità che dimostrano. La lotta alla criminalità organizzata, ma anche ad ogni forma di violenza fisica o psicologica o a ogni  discriminazione, deve partire proprio dalla scuola.»

La delegazione sarda è formata da quattro studenti dell’Istituto comprensivo Deledda-Pascoli di Carbonia da quattro del Liceo Scientifico Lussu di Sant’Antioco e da quattro dell’Istituto comprensivo Salvatore Farina di Sassari.

Il presidente Michele Pais ha telefonato agli insegnanti che accompagnano i ragazzi in questo viaggio della legalità: «Vi ringrazio a nome dell’intero Consiglio regionale, nel giorno del 27° anniversario della strage di Capaci, dove persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta, della vostra partecipazione. Rinnoviamo il nostro impegno civico e istituzionale che deve essere sempre una costante, una stella polare, che ci deve accompagnare tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno».

Il presidente Michele Pais ha ricordato l’estremo sacrificio ed il coraggio di chi ha lottato contro la mafia e il grande tributo di sangue dato dalla Sardegna in un’altra grande strage avvenuta sempre 27 anni fa: quella di Via D’Amelio a Palermo dove perse la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta tra cui Emanuela Loi.

Il presidente Michele Pais ha invitato i tre Istituti nella sede dell’Assemblea nell’ambito dell’iniziativa “Scuole in Consiglio”.  «Oggi più che mai – ha sottolineato Michele Pais – le istituzioni devono ricreare quel senso civico di rispetto e, al tempo stesso, di interazione con la nostra intera Comunità. Le istituzioni siamo noi tutti ed il “palazzo” regionale deve tornare ad essere la casa di tutti i sardi. Solo così, con un rinnovato patto sociale con le nuove generazioni, potremo assicurare un futuro di serenità e di libertà per i nostri figli, affinché ogni forma di criminalità venga definitivamente sconfitta».

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Questa mattina, a Cagliari, negli uffici dell’assessorato regionale della Sanità, l’assessore Mario Nieddu ha incontrato una delegazione del personale sanitario dell’Ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Al centro il problema della carenza di medici specialisti e le preoccupazioni del territorio sul futuro del riassetto della rete ospedaliera.

«La situazione di emergenza è innegabile – dice Mario Nieddu – e non nasce oggi. La mia esperienza di medico arriva dal territorio e capisco bene lo stato d’animo dei cittadini e del personale sanitario, che da tempo fa grandissimi sacrifici per garantire i servizi. Non c’è nessuna intenzione di ridimensionare il presidio di Lanusei o di chiuderlo, così come non è nei nostri disegni attuare una riforma che crei squilibri sui territori.»

Sulla questione del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Nostra Signora della Mercede, l’assessore Mario Nieddu ha aggiunto: «Gli operatori sanitari sono bene al corrente delle attuali problematiche. Non abbiamo lasciato nulla di intentato e stiamo continuando a lavorare per trovare una soluzione. Nell’incontro sono comunque emersi spunti che hanno permesso di individuare possibili percorsi per evitare, quantomeno, che la situazione si aggravi e per scongiurare che quanto accaduto per il reparto di Ortopedia si ripeta».

A margine dell’incontro l’assessore Mario Nieddu ha comunicato al consigliere regionale ogliastrino, l’on. Salvatore Corrias, che nelle prossime settimane convocherà sindaci e operatori del territorio, in conferenza socio-sanitaria.

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30 mesi di attività, dal febbraio 2017 al febbraio 2019, circa 1,17mln € di dotazione finanziaria, 360 imprese, 77 associazioni, 92 Comuni ed enti territoriali coinvolti nel processo partecipativo attraverso 51 living lab, 5 workshop transfrontalieri e 62 Team coaching & Individual Business coaching per la creazione di 28 itinerari e servizi esperienziali raccolti in un Catalogo transfrontaliero per scoprire come vivere al meglio la Barbagia, l’Ogliastra, il Montiferru, il Beigua, l’Amiata, la Garfagnana, la Lunigiana, l’Alto Var Verdon, la Balagne e la Corsica orientale. Sono questi i numeri del progetto ViviMed, cofinanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 del FESR, illustrati nel corso dell’evento finale che si è svolto questa mattina a Cagliari nella suggestiva cornice del Convento San Giuseppe alla presenza degli 8 partner, in rappresentanza di 10 territori, degli attori coinvolti e delle istituzioni regionali. Sotto il coordinamento di ASPAL (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) e di Sardegna Ricerche, ViviMed ha promosso nell’entroterra e in aree a vocazione rurale sistemi locali di qualità, in grado di generare un turismo esperienziale sostenibile e multi-stagionale, rendendo più competitiva, professionalizzata ed eco-compatibile l’offerta turistica e facilitando il posizionamento nel mercato del turismo esperienziale e green dei territori coinvolti. 
L’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha sottolineato come lo sviluppo, in un contesto sempre più globalizzato, passa dal confronto e dalla collaborazione tra attori economici e istituzionali provenienti da diversi contesti: «Il progetto ViviMed è l’esempio di come fare rete e creare un ecosistema di scambio faccia emergere potenzialità inesplorate, capaci di produrre reddito anche nelle realtà più difficili come le aree interne. Il contributo dei partner transfrontalieri – ha sottolineato l’assessore del Lsvoro – ha permesso di conoscere alcune azioni efficaci che nell’entroterra della Sardegna trovano un luogo ideale. Si è partiti dalla necessità di migliorare l’offerta turistica di quelle aree, per generare ricadute positive in termini di occupazione e benessere per le popolazioni che ci vivono, e per dare ai visitatori l’occasione di fare un’esperienza di viaggio unica e di qualità. Sarà interessante – ha concluso l’assessore – capire l’impatto delle relazioni avviate in questi mesi nelle iniziative che concretamente potranno essere realizzate, anche con il sostegno della Regione, che si impegnerà per dare un’opportunità di crescita ai territori coinvolti».
Concetti ribaditi anche dal collega di Giunta, Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo che, nel sottolineare i risultati raggiunti dal progetto, ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema per sviluppare al meglio il comparto turistico in Sardegna: «Mi sto sforzando di dirlo a tutte le parti interessate, non possiamo più permetterci di andare da soli. Bisogna fare sistema, sia al nostro interno, attraverso un coordinamento ottimale tra i vari assessorati, sia all’esterno, per vendere al meglio quello che definisco “il brand Sardegna», una meta ancora troppo poco conosciuta a livello internazionale. Oggi la stagione è ferma a pochi mesi l’anno, una questione vecchia che però non ha ancora trovato una soluzione. Penso che sia necessario connettere le varie forme di turismo, non limitandosi alle coste ma valorizzando, con maggior decisione, anche le zone interne. Formazione, accoglienza e marketing, e una buona gestione di tutto ciò che si fa, sono la chiave vincente per fare del buon turismo. «Fondamentale – ha concluso l’assessore Gianni Chessa – una politica dei trasporti che consenta alla nostra regione di essere raggiunta 365 giorni all’anno: per tale motivo, ho invitato i tre principali aeroporti dell’isola a dialogare e a condividere numeri, strategie e obiettivi che devono diventare una strategia comune per il successo della Sardegna nel mondo». 
Giuseppe Fasolino, assessore regionale del Bilancio, ha lodato ViviMed come un buon esempio nel campo dei progetti transfrontalieri perché ha promosso lo sviluppo di strategie di innovazione ecoturistica intervenendo sul sistema delle conoscenze e delle competenze specifiche: «Particolarmente significative risultano essere sia la mappatura delle PMI delle varie filiere del turismo che l’analisi delle competenze professionali delle imprese del settore. Grazie allo straordinario lavoro fatto in questi anni oggi siamo in possesso di una mappa delle risorse territoriali di grande importanza per sviluppare strategie turistiche mirate a livello locale e di posizionamento in campo nazionale e internazionale». 
Dal suo canto, il Direttore generale dell’ASPAL, Massimo Temussi, ha evidenziato come l’Agenzia abbia voluto scommettere su questo progetto, credendo nelle potenzialità della rete degli attori e dei territori: «”Il lavoro svolto in questi mesi di scambi e relazioni ha portato a una sperimentazione di nuovi modelli di crescita sostenibile, partendo dalle ricchezze dei luoghi per valorizzarle in un’ottica di profitto, con un approccio innovativo. Il confronto con i partner nazionali e francesi – ha evidenziato Massimo Temussi – ha permesso di conoscere realtà simili alle nostre aree interne della Sardegna coinvolte nel progetto, per promuovere le iniziative che in altri contesti hanno già prodotto importanti risultati. Buone pratiche ed esperienze stimolanti che hanno animato un tessuto economico, e incentivato la creazione di iniziative imprenditoriali capaci di attrarre turisti, con un’offerta differenziata e di qualità. Ci impegneremo per dare seguito al progetto e mettere a sistema i risultati già ottenuti». 
Valter Songini, responsabile della Comunicazione di Sardegna Ricerche, ha infine affermato: «Il progetto ViviMed ha rappresentato importante in quanto ha messo l’isola in contatto con regioni italiane ed europee che hanno caratteristiche simili sul versante del turismo sostenibile delle aree rurali e ha consentito di arrivare a un risultato importante che è quello di aver creato un Catalogo integrato di offerte turistiche comune alle 5 regioni».
 

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Domani, 24 maggio, a Cagliari, è in programma il corso organizzato dall’Ordine dei giornalisti dal titolo “Libertà di espressione, rispetto reciproco e contrasto alla discriminazione: quali equilibri nella comunicazione e nel discorso pubblico?”.

La libertà di espressione è uno degli assi portanti del sistema dei diritti civili e politici delle democrazie liberali. La manifestazione del pensiero, attraverso atti linguistici o anche attraverso gesti simbolici, è elemento caratterizzante l’essere umano. Nondimeno, attraverso parole e contenuti espressivi si possono provocare “ferite”: le parole possono diventare pietre. Su questa premessa si pone il problema se sia legittimo in una democrazia liberale stabilire dei limiti normativi alla libertà di espressione. Nel contesto italiano troviamo le classiche limitazioni a tutela dell’onore individuale; ma oggi le questioni più problematiche concernono norme in cui l’interesse di tutela si identifica con la pari dignità ed anche il sentimento, di particolari gruppi e categorie di persone. Ne sono un esempio le leggi che tutelano con sanzioni penali il sentimento religioso, la dignità etnica o l’identità culturale di gruppi minoritari o di interi popoli, e, da ultimo, quelle volte a contrastare la menzogna negazionista.

L’evento sarà condotto da Federico Bacco, cagliaritano, dottore di ricerca in Diritto penale e Criminologia nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e autore della monografia “Tra sentimenti ed eguale rispetto. Problemi di legittimazione della tutela penale” (Giappichelli, 2018). Interverranno Pietro Ciarlo, ordinario di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Cagliari, e Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna.

Il corso, organizzato dall’Associazione della Stampa e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, si svolgerà a Cagliari nella Sala Giorgio Pisano (piazzetta L’Unione Sarda), dalle 14.00 alle 17.00. La partecipazione all’evento darà diritto a 5 crediti formativi.

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Nuovo appuntamento, sabato 25 maggio, a Cagliari, con Echi lontani, il festival che ripropone il meraviglioso repertorio della musica antica suonata nei luoghi più suggestivi della città.

Alle 21.00, nella cornice del Palazzo Siotto di via Dei Genovesi 114, arriva Sven Schwannberger, cantante e liutista che sarà protagonista di un concerto dal titolo Giovanni Nauwach, un tedesco in Italia.

Il programma della serata sarà incentrato sui brani scritti da Giovanni Nauwach (ca. 1595-1630), cantante e suonatore di liuto, che studiò in Italia, visse a Dresda e Vienna, e si ispirò al nuovo stile di canto arrivato dall’Italia agli inizi del XVII secolo.

Nel suo concerto Sven Schwannberger propone un recital molto personale sviluppato lungo diversi anni, in cui combina le composizioni italiana e tedesca di Giovanni Nauwach, con testi dell’importante poeta tedesco Martin Opitz. Quest’ultimo, nel 1627, fece una traduzione elaborata e completa del canto di Salomone, una raccolta di poesie d’amore contenuta nella Bibbia. Le otto sezioni di questo testo saranno la struttura del programma della serata.

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Ora c’è l’ufficialità: l’Assl ha confermato la potabilità dell’acqua distribuita nella rete idrica di Buggerru. L’esito delle ultime analisi, che concludono un lungo periodo di verifiche, è stato comunicato dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione di Iglesias. E’ l’atto fondamentale che già questa mattina ha consentito al sindaco Laura Cappelli di revocare l’ordinanza di non potabilità in vigore dal 2014.

«È un momento molto importante per la mia comunità e per tutti gli abitanti di Buggerru – commenta il sindaco Laura Cappelli -. Insieme ad Abbanoa abbiamo lavorato intensamente per risolvere un problema strutturale del Paese, “condannato” a non avere l’acqua potabile a partire dal momento in cui sono cambiati i parametri di riferimento per la potabilità. Abbiamo dimostrato che la collaborazione tra enti e società dell’idrico e il lavoro di qualità permettono di raggiungere risultati concreti al dì là delle polemiche e delle contrapposizioni.»

Lo storico risultato, infatti, è stato ottenuto grazie all’attivazione del nuovo impianto di trattamento delle acque delle sorgenti locali che è stato realizzato grazie a una convenzione a 3 fra Comune, Abbanoa ed Egas che ha consentito di finanziare l’intervento (Egas), progettarlo (Abbanoa) e realizzarlo (Comune). Abbanoa ha preso ora in carico la gestione dell’impianto completando alla fase del collaudo avviato già alla fine del 2018. Da mesi, infatti, le analisi effettuate sull’acqua prodotta dal nuovo potabilizzatore confermavano l’abbattimento dei valori di piombo. Nel 2013 era cambiata la normativa e i livello di legge era passato da 25 milligrammi per litro ad appena 10 milligrammi. La stessa acqua fornita da una sorgente locale, che in precedenza era potabile, era diventata tutto d’un tratto fuori norma. Il paese si era ritrovato in questo modo a dover dipendere dalla realizzazione di un potabilizzatore.

Gli ultimi mesi sono stati fondamentali per consentire un totale ricambio dell’acqua distribuita nelle reti idriche del centro abitato e garantire il completo assestamento di tutto il sistema. I numerosi controlli effettuati in tutto questo tempo hanno confermato la piena riuscita dell’operazione ora certificata dalla Assl di Carbonia.

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Una delegazione composta dal Consorzio Universitario con il proprio Centro di Competenza RESTART, dall’Agenzia Regionale Forestas, dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, dal Consiglio Nazionale Delle Ricerche sede di Sassari, dall’Agenzia LAORE Sardegna, dal BIM Taloro e dal CEAS di Lodè ha partecipando al IV congresso mondiale di Agroforestry a Montpellier conclusosi oggi.

L’ampia compagine fa parte della  più ampia delegazione italiana composta inoltre dal Consiglio Nazionale Delle Ricerche (presenti con diverse sedi territoriali nazionali), dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dall’Accademia dei Georgofili, dalla SISEF – Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, dal Consiglio Nazionale per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, dall’Agenzia Veneto Agricoltura e dall’Associazione Italiana di AgroForestazione oltre che dei partner istituzionali locali rappresentati dal Comune e dalla provincia di Nuoro dalla Camera di Commercio del capoluogo barbaricino. Ulteriori patrocini e collaborazioni si stanno aggiungendo numerosi.

Si tratta di una doverosa presenza, garantita non solo per promuovere le produzioni e le eccellenze agro-forestali italiane e sarde ma anche per prendere in consegna il compito di organizzare la prossima conferenza a Europea a Nuoro il prossimo maggio del 2020.

Tutta la delegazione farà, infatti, parte del Comitato Nazionale che sovrintenderà all’edizione italiana del 2020 affidando al Consorzio Universitario il compito di organizzatore locale.

Si tratta del primo appuntamento dell’evento EURAF in Italia e, in generale, in area mediterranea a dimostrazione di un interesse crescente verso il tema dell’agroforestazione il cui riconoscimento è passato anche attraverso il riconoscimento alla sardegna di Isola Forestale d’Europa.

Le conferenze europee EURAF coinvolgono centinaia di partecipanti e costituiscono una importante occasione di confronto e visibilità per gli operatori pubblici e privati che operano attorno ai temi dell’agroforestry, nuovo settore attenzionato dalla ricerca e dalle politiche pubbliche nonché dalle imprese in prospettiva di valorizzazione delle produzioni agroalimentari .

Sono state proprio queste ultime  le protagoniste dello “European Agroforestry Tour” tenutosi nella serata del 20 maggio,  in cui, grazie anche al magistrale allestimento organizzato dall’Agenzia LAORE, le produzioni agroalimentari montane e agroforestali nonché le eccellenze artigiane della Sardegna hanno potuto incontrare il gradimento degli oltre 1.500 ospiti presenti da tutto il mondo.

Numerose le richieste e gli apprezzamenti  per i nostri prodotti quali il Fiore Sardo, il pane carasau, il miele e i torroni, i liquori di piante officinali torroni e la birra alle castagne di Desulo ma anche apprezzamento per le produzioni artigiane realizzate attraverso legno, sughero nonché le testimonianze dell’arte tessile e cestinaie.

L’iniziativa del 2020 porterà Nuoro e la Sardegna all’attenzione di centinaia di operatori internazionali provenienti dal mondo della ricerca scientifica delle istituzioni e delle imprese. La ricaduta per la città sarà notevole non solo per il polo universitario, animatore dell’iniziativa, ma per tutta la comunità che potrà trarre notevole benefici anche economici per la presenza di tanti ospiti..