18 July, 2024
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Venerdì 7 giugno, a Milano, si terrà la cerimonia di premiazione del 6° Concorso Nazionale Poetico dedicato ad Alda Merini, una manifestazione alla quale sono state invitate tutte le Scuole Primarie, Secondarie di Primo e Secondo Grado d’Italia che hanno risposto in modo entusiastico nel ricordo della grande poetessa milanese.
Le premiazioni si terranno venerdì 7 giugno – ore 19.00, nel Chiostro della Certosa di Milano – Via Garegnano 28, con una serata gratuita aperta a tutti dove studenti, genitori e insegnanti potranno ascoltare le poesie vincitrici ma anche quelle meravigliose di Alda Merini accompagnate al piano, con le canzoni da lei amate, dal maestro Salvatore Gitto.
Il concorso ha visto in questa edizione la partecipazione per la prima volta di Casa Merini con l’eccezionalità di Diana Battaggia, consigliera di Casa Merini, come presidente della Giuria.
A rendere davvero imperdibile la serata sarà anche il Concerto della Rete Insieme per la Musica 2020, sessanta giovani elementi di cinque istituti scolastici diretti dal Maestro Igor Della Corte che hanno vinto un bando europeo e che si esibiranno per la prima volta nella Certosa e successivamente in altre località lombarde.
Un matrimonio dunque tra poesia e musica che può solo generare bellezza e amore per la cultura.
I vincitori, tre per categoria, arrivano da svariate regioni: Lombardia, Sicilia, Puglia, Abruzzo, Piemonte, Campania, Veneto ed entreranno nell’Albo d’oro di un Concorso Poetico che è diventato per gli studenti il più importante in Italia.

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Nella mattinata odierna, il prefetto di Nuoro  Anna Aida Bruzzese ha presieduto presso questa Prefettura la riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia, alla presenza del questore, dott. Massimo Alberto Colucci, del maggiore Marco Keten dell’Arma dei carabinieri del comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Antonio Urgeghe, e del commissario Capo della Polizia Stradale, dott. Roberto Piredda.

Il consesso interforze, cui ha partecipato il sindaco di Orsogolo, dott. Dionigi Deledda ha esaminato la questione relativa agli atti intimidatori nei confronti di militari dell’Arma dei carabinieri verificatisi in quella cittadina lo scorso 20 maggio.

Il primo cittadino ha espresso la massima solidarietà all’Arma, rappresentando il forte disappunto della cittadinanza per i gravi episodi avvenuti a ridosso della cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Caserma dei carabinieri, intitolata al maresciallo dei carabinieri medaglia d’oro al valor militare alla memoria Ettore D’Amore, svoltasi alla presenza dei massimi rappresentanti nazionali dell’Arma e assai partecipata dalla popolazione. Detti episodi non scalfiscono, comunque, la solennità e il valore istituzionale e sociale dell’evento, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale oltre che dalle istituzioni.

I rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno unanimemente evidenziato come la prossimità alla popolazione sia ormai consolidata con beneficio dell’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità. Altamente auspicabile è tuttavia una chiara presa di distanza dall’accaduto.

Nella circostanza, il Prefetto ha assicurato pieno supporto all’Amministrazione Comunale per la promozione di ogni utile iniziativa volta a favorire, specie nelle nuove generazioni, la cultura della legalità e il rafforzamento della coesione sociale.

Infine, tra gli altri argomenti all’ordine del giorno, è stata esaminata la congruità della pianificazione delle le misure di vigilanza e il raccordo operativo per il profilo di interesse a garanzia del regolare svolgimento delle operazioni di voto, in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

 

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Poco più della metà delle famiglie sarde ha accesso alla banda ultra larga. Infatti, il 53,8% della popolazione della Sardegna è servita dalla rete dati ad altissima velocità.

Lo rivela un dossier dell’Ufficio studi di Confartigianato Sardegna, sulla “Copertura con connettività in banda ultra larga delle famiglie sarde”, sui dati AGCOM del dicembre 2018, in base al quale solo una fetta limitata dei sardi può beneficiare di un servizio divenuto, praticamente, essenziale.

L’elaborazione sull’offerta di accesso ad Internet in banda ultra larga, rivela come la nostra Isola, a livello nazionale, con una copertura del 53,8% della popolazione (dato composto da una quota del 28,5% relativa alla velocità 30-100 Mbps e da una quota del 25,2% relativa alla velocità 100-1.000 Mbps), occupi appena il 15esimo posto. Nella classifica, la cui media nazionale è del 66% di copertura della popolazione, primeggiano la Puglia con l’82,3%, la Sicilia con il 77,2%, la Liguria con il 75,7%, il Lazio con il 73,9% e la Campania con il 72,3% mentre mostrano una copertura nettamente distante dalla media, su cui influisce anche la morfologia del territorio, la Valle d’Aosta con il 28,7%, il Molise con il 37,6% e il Trentino-Alto Adige con il 39,2%.

«Pur riconoscendo gli sforzi fatti per il potenziamento della Banda Ultra Larga per abbattere il digital divide nell’intero territorio regionale, nonostante le difficoltà legate all’orografia sarda – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – dobbiamo dire che siamo ancora troppo distanti sia dalla media nazionale, sia dalla percentuale raggiunta da altre regioni italiane”. “In un momento come questo, dove la competitività delle imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di connessione adeguate – sottolinea il Presidente – occorre completare la realizzazione delle infrastrutture, far passare la fibra e “accenderla”, per renderla effettivamente fruibile dai cittadini e dalle imprese.»

Il dossier, a livello nazionale, evidenzia come nel 2012 solo il 37,2% delle famiglie accedesse al web con connessione fissa a banda larga, percentuale arrivata al 48,8% del 2016, registrando una crescita del 28,8% in pochi anni.

A livello provinciale sardo, le più fortunate sono le famiglie di Cagliari, il cui territorio è coperto al 72%. Seguono quelle di Sassari (copertura al 55,9%), del Medio Campidano (55%), Carbonia-Iglesias (49%), Olbia Tempio (41,2%), Nuoro (38,6%), Oristano (32,3%). Chiude, ultima nell’Isola e a livello nazionale, l’Ogliastra con solo il 13,2% dei nuclei familiari coperti.

A livello nazionale, le famiglie più servite dalla banda ultra larga risiedono principalmente nel Mezzogiorno e sono quelle di Bari (91,5%), Prato (90,1%), Siracusa (88,3%), Barletta-Andria-Trani (87,7%) e Napoli (87,5%) mentre all’opposto le meno servite sono quelle di Ogliastra (13,2%), Valle d’Aosta (28,7%), Isernia (30,8%), L’Aquila (31,6%) e Rieti (31,7%).

L’analisi evidenza come presentino una copertura più bassa della media, proprio alcune delle regioni più esposte alla concorrenza internazionale: tra le maggiori regioni esportatrici solo la quota di famiglie servite da banda ultra larga del 68,1% rilevata per l’Emilia-Romagna supera la media nazionale; al di sotto della media nazionale la Lombardia con il 64,6%, il Piemonte con il 57,6% ed il Veneto con il 56,9%, che scivola al tredicesimo posto nel ranking regionale.

«La fibra è la strada migliore – aggiunge il presidente di Confartigianato Sardegna – ma ci vorranno anni prima che la nostra regione sia completamente cablata. E dunque nel frattempo bisogna garantire comunque il servizio adeguato e fare il modo che la banda larga arrivi negli edifici facendo leva su tecnologie alternative al cavo. Non possiamo permetterci che la Sardegna continui a restare indietro, ed è per questo che bisogna garantire soluzioni valide

Confartigianato Sardegna quindi accende i riflettori sul ruolo che tecnologie alternative, come quelle wireless e satellitari, che possono giocare nella partita della banda larga italiana. Anche perché gli intoppi di natura tecnica e burocratica che continuano a ostacolare il cammino italiano dell’Internet ad alta velocità non saranno di facile rimozione.

L’associazione artigiana ricorda anche come solo il 10% degli edifici possa dirsi “adeguatamente predisposto” per assicurare il diritto inderogabile di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica nonché favorire la riduzione dei costi di installazione di impianti per le comunicazioni elettroniche. Il 90% degli impianti per le comunicazioni elettroniche è (potenzialmente) soggetto ad interventi di integrazione/modifica/adeguamento nel corso della “vita” dell’edificio, con una frequenza maggiore rispetto ad ogni altro impianto. Ma nel 60% dei casi la percentuale delle “rinunce” è dovuta alla mancanza di adeguati spazi installativi.

«Per il sistema produttivo, la Banda ultra larga significa maggiore attività e possibilità di competere sui mercati di tutto il mondo – conclude Antonio Matzutzi e, soprattutto, significherebbe dare risposta alla crescente richiesta di servizi Internet, portali web, software e commercio elettronico. Un mercato in espansione che, tuttavia, sconta i ritardi infrastrutturali di tutto il Paese

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In Sardegna sono diverse le rassegne di teatro per ragazzi, meno usuali, invece, quelle dedicate alla prima infanzia, rivolte cioè alle bambine e ai bambini da 1 a 6 anni. Un Teatro Piccolissimo, con l’organizzazione di Cada Die Teatro, da sempre in prima fila nel promuovere il teatro per i più piccoli, rappresenta quindi un elemento di novità. Perché è una rassegna che va a rivolgersi proprio a quella fascia d’età, come parte integrante del progetto Sul filo – Una rete per piccoli equilibristi, nato con l’obiettivo di creare un polo di servizi per l’infanzia nell’Area Vasta di Cagliari. Fra le prime sperimentazioni nel settore in Italia, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Sul filo può contare sulla presenza in squadra di alcuni enti e organizzazioni qualificati e radicati nel territorio, come l’Università di Cagliari, CNR, scuole, associazioni. E Cada Die Teatro, che dal 24 maggio al 4 giugno propone al Teatro La Vetreria di Pirri Un Teatro Piccolissimo, appunto. Ogni anno, per tutta la durata del progetto (triennale), verranno ospitati spettacoli della scena nazionale e internazionale rivolti ai più piccoli.

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Dopo l’esordio dello scorso anno, venerdì 21 giugno 2019 si rinnova a Carbonia l’appuntamento con la “Festa della Musica”, un evento celebre in tutta Europa. Si tratta di una manifestazione nata nel 1982 in Francia e diffusasi, a partire dal 1985, in numerose città d’Europa e del mondo. Lo spirito della Festa si fonda sul principio della celebrazione della musica dal vivo e si svolge ogni anno il 21 giugno per il solstizio d’estate. L’iniziativa è rivolta a tutti i musicisti, professionisti e amatori, solisti, band e formazioni musicali di qualsiasi genere.

«La musica è una forma di espressione artistica che intendiamo valorizzare. Carbonia e il territorio rappresentano una fucina di talenti, che avranno l’opportunità di esibirsi, di farsi conoscere e apprezzare nel corso di questo evento», ha detto il sindaco Paola Massidda.
A tal proposito, il comune di Carbonia ha pubblicato un avviso esplorativo per la manifestazione di interesse per l’affidamento dell’organizzazione e realizzazione della “Festa della Musica 2019”.

L’importo di affidamento del servizio è di 5.000 euro (Iva compresa), fatto salvo il ribasso di gara.
Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 6 giugno 2019 con consegna a mano all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, in piazza Roma 1, oppure via Pec all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org . Le richieste dovranno recare la dicitura “Manifestazione d’interesse ad essere invitati alla procedura negoziata per l’affidamento dell’organizzazione e realizzazione della manifestazione del 21 giugno 2019”.

La manifestazione d’interesse è una semplice indagine conoscitiva, finalizzata all’individuazione di imprese e associazioni da invitare alla successiva procedura negoziata.

 

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Proseguono le audizioni della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale sulla vertenza latte. Dopo i pastori, sentiti nella serata di ieri, l’organismo consiliare presieduto da Pietro Maieli (Psd’Az) ha sentito in mattinata i vertici delle associazioni di categoria e i rappresentanti del mondo della cooperazione e dell’Oilos.

Coldiretti, Confagricoltura e Copagri hanno espresso soddisfazione per l’approvazione del decreto ministeriale che obbligherà i trasformatori a comunicare mensilmente le quantità di latte lavorato. Con dati certi, hanno sottolineato i rappresentanti delle associazioni, si potrà finalmente fare una programmazione seria che consenta di stabilire un prezzo minimo di vendita del prodotto.

Tutte le associazioni hanno inoltre auspicato una rapida chiusura del tavolo aperto dal Governo e dato un giudizio positivo sulla decisione di procedere alla modifica dello Statuto del Consorzio di tutela del pecorino romano e alla revisione del disciplinare di produzione dello stesso formaggio.

«La crisi è determinata dalla sovraproduzione di pecorino romano – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – il mercato è senza regole, nessuno rispetta i piani di produzione. Non è vero che c’è un eccesso di latte, il problema è che quasi tutto il latte viene trasformato in pecorino romano e commercializzato, nella quasi totalità, dagli industriali. Per garantire i pastori occorre stabilire un prezzo minimo di vendita.»

Altro tasto dolente è quello delle giacenze: «Su questo fronte non abbiamo dati certi. Non ci fidiamo dei Consorzi di tutela, per questo abbiamo chiesto un garante».

Richiesta condivisa dal presidente di Confagricoltura Luca Sanna: «Il Consorzio di tutela del pecorino romano si trincera dietro la privacy e non fornisce dati – ha affermato – è una situazione antipatica che non ci permette di fare valutazioni compiute e di procedere a una seria programmazione. Noi siamo disposti a fare la nostra parte. Il prezzo del latte non deve basarsi solo sulla produzione di pecorino romano ma tener conto anche delle altre produzioni di formaggio».

Il direttore generale di Copagri, Piero Tandeddu, è andato oltre invocando un diverso equilibrio tra quantità e qualità del latte prodotto: «Non tutto il latte è uguale, la qualità incide sulla trasformazione. Cominciamo a dire che il pecorino romano può essere prodotto solo con latte di pecore di razza sarda». Pietro Tandeddu ha poi auspicato un rafforzamento del mondo della cooperazione attraverso progetti di aggregazione: «Solo così potranno svolgere compiutamente il proprio ruolo sociale».

Patti di filiera, un osservatorio delle produzioni agricole, politiche di sostegno alle imprese per renderle più efficienti e competitive. Queste le principali richieste avanzate dal mondo della cooperazione.

Sergio Cardia (presidente Agci) ha espresso soddisfazione per la richiesta di riportare il tavolo di confronto all’assessorato all’agricoltura presentata dall’assessore Gabriella Murgia anche oggi presente ai lavori della Commissione. «E’ quella la sede naturale di confronto, la decisione di coinvolgere il prefetto era dovuta a un problema di ordine pubblico – ha detto Sergio Cardia – su altre questioni sarebbe invece opportuno procedere con tavoli nazionali. Sul prezzo dl latte c’è un lavoro già avviato, si riparta dal confronto interrotto il 19 gennaio nel tavolo verde regionale quando si arrivò a parlare di patto di filiera. Lo scoglio allora fu la fissazione di un prezzo minimo di vendita, con la collaborazione di tutti si può arrivare ad una soluzione condivisa».

La costituzione di un Osservatorio delle produzioni agricole ha invece suggerito Andrea Pilia di Confcoop Sardegna: «Si discute di questo problema del prezzo del latte da oltre 15 anni. La Commissione deve tener conto di quanto fatto fino ad oggi per non ricadere negli errori del passato. Un osservatorio consentirebbe di avere dati certificati ed oggettivi dello scenario produttivo. Solo così possiamo pensare di affrontare la sfida dei mercati».

Il presidente di Legacoop Claudio Atzori ha smontato le polemiche sulla mancanza di dati relativi alle produzioni di formaggio: «Per le tre dop (pecorino romano, pecorino sardo e fiore sardo) ci sono i dati ufficiali di Ismea e dei consorzi di tutela, i dubbi riguardano le altre produzioni – ha detto – il problema del prezzo è che in Sardegna ci sono realtà produttive differenti. Le grandi cooperative e i grandi industriali riescono a stare sul mercato. Le realtà più piccole incontrano invece grosse difficoltà e non riescono a stare sul mercato. Noi abbiamo stretto da poco un patto con Coop Italia per la commercializzazione del pecorino romano nella sua catena nazionale di supermercati strappando un prezzo nettamente migliore rispetto ai 4,5 euro al chilo. La soluzione per il comparto passa attraverso la programmazione del nuovo Psr: servono progetti di filiera che mettano insieme i soggetti seri e che rafforzino le imprese del settore ».

Un rafforzamento delle imprese è stato invocato anche dal presidente di Oilos Tore Pala: «Un altro grande problema per i trasformatori è rappresentato dalle difficoltà di accesso al credito – ha detto – oggi occorre capire se l’Europa è disponibile ad aiutare industriali e cooperative a strutturarsi finanziariamente. Le cooperative sarde sono sottocapitalizzate, per rafforzare il comparto servono 250 milioni di euro. Soldi che potrebbero arrivare in prestito dalla Banca europea».

Le audizioni proseguiranno nel pomeriggio con i rappresentanti degli industriali ed i vertici dei Consorzi di tutela del pecorino romano, pecorino sardo e fiore sardo.

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Spettacoli, dibattiti e concerti per riflettere sul tema della famiglia, della sessualità, sulla lotta alle discriminazioni e sulle politiche di genere: organizzato dalla compagnia Lucidosottile, prende il via venerdì 24 maggio, a Cagliari, la quinta edizione del Family Festival. “Wo.Men: gli uomini raccontano di donne supreme” è il tema scelto dalle direttrici artistiche Tiziana Troja e Michela Sale Musio che oggi, nel corso di una conferenza stampa, hanno anche lanciato la loro proposta alla politica, impegnata nella campagna elettorale in vista delle imminenti elezioni comunali.

«Dal 2010 lavoriamo insieme ad altre associazioni nello spazio dell’Ex Liceo Artistico di piazzetta Dettori ma, nonostante le nostre sollecitazioni, con il Comune non si è arrivati ad un accordo duraturo in grado di darci la certezza di poter investire su questo spazio – hanno spiegato le due attrici -. Non solo: a questa incertezza si aggiunge anche quella costituita dal progetto di ristrutturazione dello stabile, approvato dal Comune. Noi dunque potremmo essere sfrattate da un momento all’altro, senza però sapere dove andare. Per questo chiediamo alla prossima amministrazione di avere una alternativa allo spazio dell’ExArt e di poi poterci proporre per gestire l’Ex Liceo Artistico una volta terminati i lavori.»

«L’ExArt è diventato un centro culturale fondamentale per lo spettacolo a Cagliari perché le sue tre sale, dedicate al teatro, alla danza e al cinema, autogestite da un gruppo di associazioni di cui Lucidosottile è la capofila, vengono messi a disposizione gli spazi a tutti gli artisti e i gruppi che si trovano in difficoltà, a costo di “gettone di partecipazione” che garantisce loro il coordinamento, i materiali, l’attrezzatura tecnica, le pulizie e il decoro dei locali È un servizio che noi da tempo garantiamo alla città e che meriterebbe di essere valorizzato. Ci troviamo invece a vivere in una situazione di continua incertezza e che mette a rischio il nostro lavoro perché anche noi abbiamo bisogno di uno spazio dove confrontarci con gli altri artisti e creare le nostre produzioni.»

Alla conferenza stampa è intervenuta anche l’attrice e regista Monica Nappo che sarà impegnata nel progetto ResidExArt. Insieme all’attrice Gaia Saitta, nello spazio di piazzetta Dettori lavorerà sulla messa in scena dello spettacolo “Ida & Ida”. “Le Lucide ci hanno dato fiducia piena. Qui presenteremo qui la prima tappa di un progetto basata su un libro di Gertrude Stein, mischiando danza, teatro e comicità”.

 

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Il Consorzio Universitario AUSI, che include il comune di Iglesias ed il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la KIP International School, ha presentato un Progetto per la promozione dello sviluppo sostenibile nel Sulcis Iglesiente, che si svilupperà ad Iglesias, nel Palazzo Bellavista di Monteponi, ed avrà come obiettivo l’individuazione e la formazione dei futuri professionisti nel campo dello sviluppo sostenibile.

Il Progetto sarà articolato in tre settori:
• Formazione di professionisti dello sviluppo locale, verde e sostenibile.
• Promozione delle innovazioni per lo sviluppo locale in Sardegna, con la produzione di un Catalogo   permanente delle innovazioni, in linea con l’Agenda ONU 2030, che ha definito gli standard del futuro ed in particolare il carattere trans-disciplinare dei nuovi progetti di sviluppo.
• Creazione di un Laboratorio Internazionale di Sviluppo Sostenibile nel Sulcis Iglesiente.

Per quanto riguarda il primo settore in particolare, il Progetto prevede, per il primo anno, un corso intensivo di aggiornamento per professionisti dello sviluppo sostenibile, indirizzato ai quadri delle Amministrazioni locali, di cooperative, di piccole imprese sociali, a giornalisti, ricercatori, ecc.

Successivamente verrà realizzato un Master Universitario Internazionale, gestito dal Consorzio AUSI in collaborazione con le Università della Sardegna ed in sinergia con la KIP International School.

Grazie al Master Universitario Internazionale, della durata di tre anni, si potrà garantire la formazione di figure fondamentali come i professionisti dello sviluppo sostenibile, tecnici in grado di affiancare le Istituzioni ed il settore privato nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse disponibili, per rispondere alle necessità delle persone, contribuendo a costruire uno sviluppo della società attento ai principi di equità, partecipazione, collaborazione e rispetto dell’ambiente.

Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio AUSI, presentando il Progetto all’Università degli Studi Milano-Bicocca, ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa fondamentale per il rilancio del Sulcis Iglesiente e per la promozione di uno sviluppo equo e sostenibile: «Attraverso l’istituzione di questi Master universitari portiamo Iglesias al centro del dibattito sullo sviluppo sostenibile in Sardegna».

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La Dinamo è in semifinale scudetto! Pochi minuti fa si è conclusa Gara3 che ha visto la squadra di Gianmarco Pozzecco imporsi ancora una volta sull’Happy Casa Brindisi, 92 a 87, per un 3 a 0 che conclude la serie dei quarti di finale. Per la Dinamo Banco di Sardegna è la 12ª vittoria consecutiva in campionato, la 20ª tra campionato e Fiba Europe Cup!

Come le prime due giocate al PalaSerradimigni, è stata una sfida appassionante, a lungo equilibrata ma con la Dinamo quasi sempre avanti nel punteggio, fino ad un massimo di 12 punti nel primo quarto, 21 a 9, concluso sul 24 a 18. La squadra di Francesco Vitucci ha reagito, ribattendo colpo su colpo, ed è andata al riposo sotto di un solo punto: 43 a 42. L’Happy Casa ha tentato di invertire l’inerzia della partita e della serie, andando alcune volte in vantaggio di un punto, ma la Dinamo non ha mai mollato di un centimetro e l’ha sempre ricacciata indietro, con una grande prova di squadra, ma con Jack Cooley e Dyshawn Pierre su tutti, entrambi con 25 di valutazione finale. Jack Cooley è stato eccezionale nell’area avversaria, realizzando 20 punti (9 su 12 da 2 punti e 2 tiri liberi) e catturando 9 rimbalzi. Ai rimbalzi la Dinamo ha ancora una volta stravinto la sfida, con un netto 37 a 24!

Chiuso il terzo quarto avanti di soli due punti, 67 a 65, nell’ultimo quarto la Dinamo ha fatto pesare la sua sicurezza in tutti i giocatori, con Marco Spissu autore di 3 triple e due liberi fondamentali per il +5 nelle battute finali, fissando il definitivo 92 a 87 che vale la semifinale scudetto!

Ben 6 gli uomini della Dinamo in doppia cifra, nonostante Achille Polonara sia rimasto all’asciutto di punti: Cooley 20, Thomas 18, Pierre 16, Spissu 13, Smith 12, Gentile 11.

La Dinamo ha chiuso con una percentuale del 68% nel tiro da due punti, 27 su 40; il 42% nel tiro da tre punti, 10 su 24; 73% ai tiri liberi, 8 su 11.

All’Happy Casa Brindisi non sono bastate le prove di Banks, autore di 25 punti, 24 di valutazione, e Gaffney, 16 punti, con altri due uomini in doppia cifra, Greene e Brown, autori di 10 punti a testa.

La conclusione rapida della serie, consente alla Dinamo qualche giorno di respiro, in attesa di conoscere l’avversario da affrontare in semifinale. Nell’altra serie dei quarti dello stessa parte del tabellone, questa sera la Sidigas Avellino ha battuto 69 a 62 i campioni d’Italia dell’Olimpia Milano, dominatori della “regular season” ed ora conduce 2 a 1. Tra due giorni nuova sfida in Irpinia. La Dinamo tifa Sidigas, perché l’eventuale eliminazione dell’Olimpia Milano potrebbe dare nuovo slancio ai sogni sassaresi. Il sogno scudetto di cui ha parlato Gianmarco Pozzecco dopo l’impresa compiuta nella finale di Fiba Europe Cup, a Wurzburg, potrebbe cominciare a prendere forma!

Happy Casa Brindisi – Dinamo Banco di Sardegna 87 a 92.

Punteggi parziali: 18 a 24, 24 a 19, 23 a 24, 22 a 25.

Punteggi progressivi: 18 a 24, 42 a 43, 65 a 67, 87 a 92.

Happy Casa Brindisi: Banks 25, Rush 6, Gaffney, Zanelli 4, Orlandino n.e., Guido n.e., Moraschini 9, Greene 10, Cazzolato n.e., Chappell 7, Taddeo n.e., Brown 10. All: Francesco Vitucci.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 13, Smith 12, McGee n.e., Carter 2, Devecchi, Magro n.,. Pierre 16, Gentile 11, Thomas 18, Polonara, Diop n.e., Cooley 20. All: Gianmarco Pozzecco.

Rashawn Thomas. Fonte: www.dinamobasket.com .