19 July, 2024
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Il cardiochirurgo Alessandro Murenu è il candidato sindaco di Cagliari del Movimento 5 Stelle.

«Le potenzialità dell’area cagliaritana sono enormi e non vedo l’ora di portare a tutti cittadini il mio sogno: risvegliare le energie con un progetto nuovo, per rendere il nostro un territorio sviluppato, accogliente e moderno.»

Nato a Cagliari 58 anni fa, cardiochirurgo all’Azienda Ospedaliera Brotzu, Alessandro Murenu è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali del 16 giugno.

«Ringrazio il Movimento 5 Stelle per avermi offerto la candidatura ad una delle cariche più alte della nostra splendida isola – aggiunge il candidato 5 Stelle – affronto la competizione elettorale con giusta umiltà, conscio del tanto lavoro da fare, con il grande amore trasmessomi dal mio papà per la Capitale della Sardegna e per il suo municipio, nei cui corridoi con i miei fratelli amavamo rincorrerci quando lo andavamo ad incontrare nei suoi rarissimi momenti di pausa dal suo lavoro di ingegnere.»

Nato nel 1961 a Cagliari, laureatosi e successivamente specializzatosi all’Università di Cagliari, Alessandro Murenu da oltre vent’anni è dirigente medico dell’Azienda Ospedaliera Brotzu dove lavora come cardiochirurgo specializzato in chirurgia toracica. Prima dell’assunzione a tempo indeterminato ha tenuto diversi corsi di formazione professionale in campo socio-sanitario e si è occupato di medicina del territorio come sostituto di Guardia Medica e medico di famiglia. Ha inoltre lavorato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari come Dirigente Medico di Chirurgia.

«Sono padre di sei figli, nati da due diversi matrimoni. I primi tre sono ormai autonomi e fra questi la maggiore, l’anno scorso, mi ha gratificato con una splendida nipotina – racconta Alessandro Murenu -. Da sempre ho praticato attività sportiva, soprattutto atletica leggera a livello agonistico, e in età matura mi sono dedicato alla maratona, completandone dieci dal 2010 al 2018, oltre a varie altre gare su strada. Insieme alla corsa, durante il mio tempo libero le mie attività preferite sono la lettura, la cura dei bonsai e la cucina.»

«La mia campagna elettorale sarà all’insegna della discontinuità con le proposte avanzate da centrodestra e centrosinistra. Cagliari ha bisogno di una prospettiva nuova e non di una riproposizione stantia di ricette e visioni ormai superate. Serve una spinta innovativa in tutti i settori: dalle attività produttive al commercio, dall’istruzione all’urbanistica, dalla cultura all’ambiente, senza dimenticare i bisogni delle persone e delle famiglie che si trovano in difficoltà. Cagliari ha bisogno di uno slancio nuovo per guardare al futuro e la nostra proposta di governo della città sarà all’altezza della sfida. Metto a disposizione la capacità, che credo di aver acquisito in tanti anni, di interfacciarmi con persone e decisioni ‘importanti’ ma, sopra ogni cosa – conclude Alessandro Murenu -, quella di trasmettere decisioni difficili e consolazione alle persone nel momento di loro massima debolezza e bisogno.»

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La Giunta Esecutiva della Confservizi-CISPEL Sardegna (Associazione regionale dei soggetti gestori dei servizi pubblici), nell’ultima riunione, ha nominato all’unanimità, quale vice presidente del Sindacato d’impresa, l’avv. Roberto Porrà, attuale presidente del CTM Spa di Cagliari.

L’Associazione riunisce le aziende pubbliche dei settori trasporti, idrico, ambiente e le società in house di regione, province e comuni della Sardegna.

La nomina avviene in un momento che vede l’Associazione impegnata sia sulla riforma del trasporto pubblico locale alla luce del Regolamento Europeo CE 1370/2007, sia sull’istituzione dell’Ente di Governo dell’ambito territoriale per quanto riguarda il settore ambiente-gestione dei rifiuti.

 

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Scarsa qualità dellacqua erogatalivelli di dispersione idrica da record e spese di manutenzione tra le più alte dItalia. E il disastroso mix che caratterizza il servizio idrico regionale in base ad un recente dossier della Cna Sardegna che analizza e mette a confronto alcune variabili relativa allinfrastruttura idrica: dalla capienza degli invasi ai costi sostenuti per gestire le retiA spiccare è, soprattutto, il severo giudizio degli utenti sardinel corso del 2018 oltre il 38% delle famiglie sarde si è infatti dichiarata molto insoddisfatta del servizio idrico fornito da Abbanoa, il dato più negativo tra tutte le regioni italiane e pari ad oltre il doppio della media nazionale (14,6%). Principale fattore penalizzante è rappresentato proprio dalla qualità dell’acqua erogata (odore, sapore e limpidezza), giudicata insoddisfacente dal 43,7% degli utenti intervistati dallIstat.

«La buona dotazione di infrastrutture e servizi costituisce un fattore imprescindibile per lo sviluppo socio-economico di un territorio  evidenziano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -: insieme ad energia e trasporti, un buon accesso alla risorsa idrica per famiglie e imprese produttive costituisce senza dubbio uno degli requisiti minimi di base. Oltre alla necessità di garantire una disponibilità sufficiente all’uso civile ed industriale, la crescente attenzione agli aspetti ambientali e climatici impone elevati livelli di efficienza nella gestione della risorsa e nella depurazione dei reflui prima della re-immissione in ambiente.»

Gli invasi. Il dossier esamina in primo luogo la situazione del sistema degli invasi non rilevando particolari criticità nellultimo periodo. Al 30 aprile 2019 il “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna” rileva la presenza di1,562 miliardi di metri cubi d’acqua, pari all’88.4% della capacità complessiva autorizzata, registrando un lieve aumento rispetto al 31 marzo 2019 (milioni di metri cubi in più)

La qualità del servizio. Ad allarmare è il severo giudizio degli utenti sulla qualità del servizio idrico regionaleSecondo una rilevazione Istat, nel 2018 oltre il 38% delle famiglie intervistate si è dichiarata insoddisfatta del servizio idrico: si tratta del dato più negativo tra le regioni italiane e pari ad oltre il doppio della media nazionale (14,6%). Il principale fattore penalizzante è lqualità dell’acqua erogata (odore, sapore e limpidezza), giudicata insoddisfacente dal 43,7% degli utenti intervistati.

La dispersione idrica. Indicazioni anche più preoccupanti vengono dai dati dell’ultimo Censimento delle acque (Istat 2015) che, evidenziando un notevolissimo scarto tra la quantità di acqua immessa in rete e quella effettivamente erogata, rivelano un livello di dispersione idrica da recordLa Sardegna risulta infatti la seconda regione italianaper dispersione idrica con il 55,6% dell’acqua immessa in rete che non giunge all’erogazione, valore inferiore solo a quello della Basilicata (56,3%)

Il dato è in gran parte da imputare ad una rete di distribuzione idrica ormai obsoleta e, in alcuni casi addirittura fatiscente, come risulta per le province di Sassari, Oristano e Nuoro dove la dispersione arriva a superare il 60%

Le cause della dispersione idrica  evidenzia la Cna Sardegna – possono essere molteplici: oltre che dalle perdite presenti nelle condutture obsolete o dagli sfiori di serbatoi difettosi, non è da escludere l’esistenza di grandi quantità di acqua destinata ad usi pubblici che non viene contabilizzata o l’esistenza di consistenti furti e prelievi abusivi.

I costi del sistema idrico. Eppure, analizzando la spesa per la manutenzione delle reti idriche nell’ultimo decennio (2008-2018) sia in termini assoluti che in rapporto alla popolazione emerge che, con una spesa in manutenzione ordinaria di 223 euro per abitante, la Sardegna detiene il primato assoluto tra tutte le regioni italiane (quinta per spesa totale, con 368 milioni di euro), mentre, per la manutenzione straordinaria, con 218 euro per abitante, si colloca al secondo posto dopo la Valle d’Aosta (sesta in termini assoluti con 359 milioni in dieci anni).

La ricerca analizza anche i fattori che determinano così elevati livelli di spesa in un contesto di bassa efficienza delle reti, evidenziando che per la Sardegna, caratterizzata da consistenti flussi turistici concentrati nei mesi estivi, la spesa procapite andrebbe calcolata sul numero effettivo di utilizzatori annui e non soltanto sui residentiIn molti contesti, inoltre, l’incremento dell’utenza in periodi limitati dell’anno sottopone le infrastrutture idriche a picchi di utilizzo per i quali, spesso, non sono state progettate, compromettendo la funzionalità della rete stessa (distribuzione, depurazione, smaltimento). 

«Viene da chiedersi se la nostra rete idrica sia in grado di soddisfare i fabbisogni di un sistema produttivo caratterizzato da agricoltura, pastorizia, agro-industria e comparto caseario, attività ad elevato fabbisogno idrico  evidenziano vertici della Cna sarda – di certo la stima della spesa procapite dovrebbe porre al denominatore anche gli abitanti equivalenti stimati in rapporto alle attività economiche.Inoltre bisogna valutare quanta parte della spesa effettuata sia destinata alla manutenzione e alla riqualificazione degli impianti di accumulazione e quanta, invecealla sistemazione delle reti di distribuzione che, alla prova dei fatti, rappresentano l’elemento debole del sistema idrico della Sardegna».

«In un contesto climatico che tende a caratterizzarsi per fenomeni di siccità sempre più intensi e prolungati l’esigenza di migliorare l’efficienza del sistema idrico limitando gli sprechi appare senza dubbio prioritaria sia per il benessere dei cittadini e sia per favorire lo sviluppo economico  concludono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu : se non si riducono gli sprechi qualunque intervento effettuato monte (bacini e invasinuovi impianti di desalinizzazione o per il miglioramento dell’efficienza di utilizzo industriale) risultlargamente depotenziato se non del tutto inefficace.» 

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Secondo appuntamento domenica 19 maggio a Cagliari per aCòa, la rassegna che la Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto dedica alle musiche tradizionali del Mediterraneo.

Questa volta al centro del matinée, in programma alle 11.00, nei suggestivi spazi del Palazzo Siotto di via dei Genovesi 114, saranno le launeddas, grazie alla presenza di maestri di questo strumento come Luigi Lai e Fabio Vargiolu.

L’incontro, dal titolo “Canne sonore”, sarà introdotto dal direttore artistico della manifestazione Marco Lutzu, e vedrà Luigi Lai e Fabio Vargiolu non solo suonare i propri strumenti ma anche interagire con il pubblico al quale saranno illustrati, ad esempio, i contesti sacri e profani in cui sono nate le musiche eseguite.

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«La chiusura del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Lanusei è la conseguenza di una carenza di personale medico dovuta all’assenza, da tempo, di programmazione nella formazione di specialisti e di una politica sanitaria che negli ultimi cinque anni non è stata capace di dare risposte, catapultando il sistema regionale dell’isola nell’emergenza.»

Così l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, risponde alle dichiarazioni del consigliere regionale Salvatore Corrias.

«Mi chiedo se il consigliere Corrias, nel denunciare l’inaccettabile depauperamento del sistema sanitario regionale, si riferisca proprio agli effetti della riforma varata dalla precedente giunta, che ha completamente scollegato la testa del sistema sanitario dai territori e dai loro problemi. Siamo al lavoro dal primo minuto e con tutte le energie disponibili per invertire il declino che ha portato il sistema regionale a registrare numerosi record negativi a livello nazionale Sull’Ortopedia di Lanusei – conclude l’assessore regionale della Sanità – ci stiamo confrontando con Ats e tutti gli organi preposti per trovare una soluzione d’emergenza.»

 

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Una visita cardiologica e un esame elettrocardiografico per prevenire la morte cardiaca improvvisa che, al giorno d’oggi, rappresenta circa il 45 per cento delle morti di origine cardiovascolare. Se poi la visita viene rivolta ai bambini in età scolare, rappresenta un vero e proprio provvedimento di medicina preventiva. È, in sostanza, quanto prevede il progetto della Cardiologia Pediatrica dell’Aou di Sassari che, nei giorni scorsi, è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna con un importo di 10mila euro.

A partire da settembre prossimo, sino a giugno, il progetto coinvolgerà 1.000 piccoli alunni delle prime classi delle scuole Primarie di Sassari.

«Può considerarsi un vero e proprio screening di massa afferma Mario Pala, direttore della Cardiologia Pediatrica perché a sei anni la maggior parte dei bambini non hanno mai fatto una visita e un esame di questo tipo. In Italia soltanto alcuni centri hanno avviato indagini simili mentre in Sardegna non è mai stato fatto su bambini in tenera età ma soltanto su adolescenti.»

Dai dati a disposizione della Cardiologia Pediatrica, in italia la morte cardiaca improvvisa in soggetti sotto i 35 anni si manifesta in apparente buono stato di salute ma ha alla base una patologia cardiaca non nota, come una cardiomiopatia ipertrofica, una displasia aritmogena del ventricolo destro, la sindrome di Brugada, la sindrome del Q-T lungo e la sindrome di Wolff-Parkinson-White.

«La prevenzione di questo eventoaggiunge lo specialistacontinua a rappresentare una delle principali sfide della cardiologia moderna. Ecco perché con questo progetto sottoporremo a visita cardiologica e a Ecg tutti i bambini che frequentano la prima classe delle primarie di Sassari, oltre 1.000. In un secondo tempo, se necessario e in presenza di un sospetto diagnostico, potremo procedere con ulteriori accertamenti clinici e strumentali anche nei confronti dei loro familiari.»

Il progetto ha avuto anche il sostegno del Comune di Sassari, con un contributo di 3 mila euro e la collaborazione dell’assessorato Politiche educative e giovanili guidato dall’assessora Alba Canu, dei dirigenti dei vari istituti scolastici cittadini coinvolti, quindi dell’Atp, azienda trasporti pubblici, con il presidente Roberto Mura, che metterà a disposizione gli scuolabus per il trasporto degli alunni dalla scuola alla struttura di viale San Pietro.

Tra gli obiettivi del programma, in prima battuta si punta a individuare eventuali patologie cardiache di cui i soggetti visitati potrebbero non essere a conoscenza, in particolare evidenziare alterazioni del sistema elettrico di conduzione del cuore che costituiscono un fattore di rischio per morte cardiaca improvvisa in soggetti in apparente buono stato di salute.

Il progetto, poi, mira a individuare nei bambini eventuali cardiopatie congenite che non hanno ancora dato segni o sintomi clinicamente significativi.

Infine, si punta ad avviare i bambini affetti da eventuali patologie cardiache, e i loro genitori, ad ulteriori accertamenti clinici e strumentali per poter instaurare i provvedimenti terapeutici opportuni.

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Domani, giovedì 16 maggio, Carbonia festeggia il suo patrono, San Ponziano. Una ricorrenza che verrà celebrata attraverso numerose iniziative di carattere religioso e civile. Alle ore 18, presso la Chiesa omonima, si svolgerà la Santa Messa Solenne, presieduta da don Andrea Zucca e concelebrata da tutti i parroci di Carbonia. Alle ore 19.00 si svolgerà il momento più atteso: la processione.

In concomitanza con il passaggio del corteo dei fedeli, è stata disposta la chiusura temporanea del traffico veicolare in piazza Roma, via Oberhausen, via Catania, via della Vittoria, piazza Garibaldi, Vico Garibaldi, viale Trento, via Roma, via Trieste, via Marconi, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, piazza Roma (partenza e rientro in Chiesa).

«La Festa di San Ponziano è, da sempre, una ricorrenza molto sentita dai nostri concittadini, per cui ci attendiamo un’ampia partecipazione di persone per celebrare nel migliore dei modi il nostro Patrono», ha detto il Sindaco Paola Massidda.

La serata di domani sarà allietata dalla presenza dei gruppi Folk di Nuraxi Figus, Flumentepido, Barbusi, Serbariu e Portoscuso.
Si ricorda, inoltre, che fino a domenica 19 maggio, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00, sarà possibile ammirare la mostra artistica di Roberto Meloni, dal titolo “Miniera tra fede e fatica”.

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Il presidente della Regione, Christian Solinas ha incontrato stamane, nel corso di una visita istituzionale a Villa Devoto, l’ambasciatore dell’Azerbaigian Mammad Ahmadzada.
Durante il colloquio, è stato tracciato lo scenario di una futura collaborazione tra la Sardegna e l’Azerbaigian. In particolare, il presidente Christian Solinas – che già negli anni scorsi aveva avuto modo di conoscere il diplomatico – ha descritto le opportunità per la crescita dei rapporti economici derivanti dalla centralità della collocazione dell’Isola, che ne fa uno strategico punto di snodo tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e l’Europa. Di notevole interesse per l‘ambasciatore anche le occasioni di sviluppo nei settori della logistica e della portualità. L’ambasciatore ha fatto rilevare che l’Italia rappresenta oggi uno dei principali partner commerciali dell’Azerbaigian e questo rapporto – ormai consolidato – può essere utile a stabilire nuovi proficui scambi con la Sardegna, soprattutto per quanto riguarda l’energia. Altri aspetti che sono stati trattati nell’incontro, sono quelli relativi allo sviluppo dei rapporti sul piano della cultura e dell’export per quanto riguarda le produzioni agroalimentari dell’Isola.

«Ho apprezzato particolarmente questo importante momento di incontro con l’ambasciatore che in maniera autorevole ha rappresentato i fattori culturali ed economici che possono unire la Sardegna e l’Azerbaigian – ha osservato il presidente della Regione -. Abbiamo un notevole potenziale che merita di essere valorizzato al meglio e abbiamo quindi bisogno di interlocutori seri che siano in grado di interpretare concretamente le nostre esigenze di crescita e scambio culturale.»

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La squadra artificieri dei carabinieri del comando provinciale di Cagliari ha effettuato stamane una dimostrazione anti sabotaggio, presso l’area portuale.
L’Arma, che contribuisce al dispositivo di sicurezza dell’area portuale, questa mattina ha partecipato ad un momento di dimostrazione delle capacità delle varie unità specializzate; in particolare, all’iniziativa organizzata dall’Autorità Portuale di Cagliari, al molo sabaudo, ha partecipato il team artificieri (composto da unità antisabotaggio del Comando Provinciale e unità cinofile della Compagnia CC di Cagliari) che ha simulato il rinvenimento di valigie sospette in quanto abbandonate sulla banchina; si tratta, peraltro, di procedure che il team è già normalmente chiamato ad attuare nei servizi di controllo del territorio all’atto di un qualsiasi rinvenimento ritenuto sospetto/pericoloso (come da ultimo ieri alla Rinascente di Cagliari).


Nella fattispecie, dopo un primo controllo da parte delle unità cinofile, sono intervenuti gli artificieri che, utilizzando il robot “Alvis”, hanno provveduto, mediante L’utilizzo di un cannone ad acqua, a disarticolare i componenti del possibile ordigno, bonificando e mettendo in sicurezza l’area.

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Ieri sera, a Villacidro, i carabinieri della locale stazione, unitamente ai colleghi del NORM, hanno arrestato L.I., 40enne di Villacidro, disoccupato, per i reati di minaccia, lesioni personali e rapina. L’uomo, nel corso del pomeriggio, presso l’abitazione dove risiede, ha minacciato di morte la madre convivente e l’ha picchiata violentemente al capo per impadronirsi delle chiavi dell’auto della donna, con la quale si è allontanato. Dopo la segnalazione della vittima, i carabinieri rintracciato ed arrestato l’uomo, che su disposizione del PM di turno, è stato tradotto presso la casa di reclusione di Uta. La donna soccorsa dai volontari del 118, è stata trasportata presso l’ospedale di San Gavino Monreale, dove dopo gli accertamenti e le cure del caso, le è stata riconosciuta una prognosi di 30 giorni.