18 July, 2024
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«Gli organici delle strutture sanitarie in Sardegna sono ridotte all’osso. Inaccettabile il fatto che la sanità pubblica continui ad essere smantellata e si faccia passare il tempo senza porre in essere una programmazione concreta e realizzabile a brevissimo termine. Mi chiedo se, a questo punto, il presidente Christian Solinas e l’assessore Mario Nieddu facciano finta di nulla.»

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione consiliare, punta il dito contro quello che definisce «l’immobilismo della politica sanitaria della Giunta Solinas davanti alla vergognosa campagna acquisti del personale di eccellenza da parte del Mater Olbia».

«Le nostre eccellenze ospedaliere pubbliche come il Brotzu e il SS. Trinità – ad esempio – sono state letteralmente sabotate e svuotate di personale, affossandone specialità e competenze – evidenzia Carla Cuccu -. La sanità pubblica non deve essere smembrata da quella privata. Non ci sono infermieri e ostetriche sufficienti per soddisfare le richieste di pazienti, e al momento il personale medico e paramedico che resiste deve essere ringraziato perché lo fa solamente per senso di coscienza, senso del dovere e amore per il proprio lavoro e per i pazienti. Tutto questo tra l’indifferenza della Giunta che continua a incartarsi su nomine di direzioni generali, e davanti alle richieste di aumentare la dotazione organica, con le stabilizzazioni di personale medico e paramedico, e la conseguenza che ad oggi i vari reparti degli ospedali sono in pieno caos.»

Una soluzione-tampone – secondo la consigliera del M5S – potrebbe essere mutuata da quanto hanno stabilito le Forze Armate: «Far sottoscrivere ai medici nel contratto di rinnovo del CCN il vincolo di prestazioni per minimo 10 anni e, qualora intendano andare via alla scadenza, darne avviso con un minino di 5 anni di preavviso, il tempo necessario per formare un nuovo specialista».

«Troppi i turni da coprire per pochi professionisti disponibili: tutto questo non può non causare gravi conseguenze non solo al personale stesso, ma anche ai pazienti che hanno necessità di cure puntuali e urgenti. Il governatore Christian Solinas non può più aspettare. Ci auguriamo – conclude Carla Cuccu – che intervenga immediatamente per porre fine a questa situazione pericolosa per la salute di tutti.»

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Prende il via domani, lunedì 13 maggio, la prevendita dei biglietti per gli ultimi due concerti della 2ª edizione di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu. Protagonisti di quello in programma il 29 giugno alle Tenute Sella & Mosca (a una decina di chilometri da Alghero), un’autentica icona della canzone d’autore come Gino Paoli e un pianista lirico e raffinato come Danilo Rea, nome di primo piano della scena jazzistica nazionale. Il loro live “Due come noi che…” si presenta come un concerto unico ed emozionante, a base di voce, pianoforte e improvvisazione, su una scaletta aperta che si rinnova di volta in volta con brani tratti dai tre dischi pubblicati dal duo. I biglietti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna: un posto nel primo settore costa 30 euro (più 2,50 euro di diritti di prevendita); 25 euro (più diritti di prevendita) nel secondo e terzo settore.
Si pagano invece 20 euro (più diritti di prevendita) in tutti i settori per il concerto di Bill Frisell, atteso il 7 luglio, sempre alle Tenute Sella & Mosca, per chiudere in bellezza questa seconda edizione di JazzAlguer in trio con Thomas Morgan al contrabbasso e Rudy Royston alla batteria. Bill Frisell è uno di quei musicisti che si riconoscono immediatamente all’ascolto per lo stile e il timbro inconfondibile del suo strumento. Nel corso di una carriera artistica ultraquarantennale, costellata di dischi e riconoscimenti prestigiosi, il chitarrista americano (nato a Baltimora nel 1951) ha attraversato generi e stili lavorando con i musicisti più diversi. Ma è con la sua attività da leader che ha ottenuto i maggiori consensi, affermandosi come uno dei più ricercati artisti dello strumento a corde della scena musicale contemporanea grazie a un’abile fusione di rock, country, jazz e blues, secondo una ricetta di cui è un raffinato e originale interprete.

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E’ andato in archivio con grande successo il penultimo atto della Carovana dello Sport Integrato. A Narni, in provincia di Terni, i ragazzi dell’Equipaggio 4 hanno vissuto una due giorni caratterizzata da un clima di grande festa.

Lasciata la Toscana, la comitiva Csen ha raggiunto dopo un lungo viaggio la sede municipale di Narni, dove è andata in scena la caldissima accoglienza da parte della comunità locale. A fare gli onori di casa l’assessore dello Sport del comune di Narni, Lorenzo Lucarelli: «Siamo felici e orgogliosi ospitare la Carovana – ha detto – è doveroso da parte delle istituzioni sostenere progetti come quello promosso da Csen. E’ particolarmente bello accogliere questa festa di sport e integrazione sociale proprio nei giorni in cui si celebra La Corsa dell’Anello, ovvero l’evento principale della città. L’inclusione deve diventare la base della nostra società. Siamo felici che a essere coinvolte siano state le scuole. Il nostro liceo, del resto, è sempre attento alle iniziative nobili. La volontà è quella di porre le basi per far sbocciare questo progetto. Ci piacerebbe avere nella nostra città un’attività permanente di Football Integrato».

Componente fondamentale della tappa umbra, assieme alla tutor regionale Giulia Servi, i ragazzi del Liceo Sportivo “Gandhi” di Narni coordinati dall’insegnante di Scienze Motorie Maria Gabriella Brizzi: «Il nostro Liceo ha, tra le sue missioni, quella di preparare i ragazzi a ad affrontare le diversità. Lavoriamo per dare una preparazione specifica sul mondo dello sport, e anche su tutte le dinamiche collaterali legate ad esso. La collaborazione e l’inclusione devono diventare due presupposti fondamentali per la nostra società. Tutti siamo diversi a prescindere dalle nostre abilità».

Presente anche Jacopo Tommaso Strinelli, delegato per la Provincia Terni del Comitato Italiano Paralimpico: «Abbiamo accolto il progetto della Carovana con grande attenzione – ha affermato – perché permette realmente di far stare insieme persone con e senza disabilità sullo stesso campo di gioco. La pratica sportiva è da sempre motivo di socializzazione. Lo Sport Integrato ha in comune con il Cip l’obiettivo di tirar fuori persone dalle case. Vogliamo allontanare la segregazione negli istituti e nelle case, e far sì che le persone con disabilità possano fruire facilmente dei benefici dello sport. Come sostiene il responsabile Csen Progetti Andrea Bruni, quando troviamo di fronte a noi un ostacolo che non ci permette di uscire di casa, dobbiamo cercare di superarlo con tutte le nostre forze. E prima o poi riusciremo a farlo».

E’ stato applaudito dai presenti anche l’intervento di Deborah Ferlazzo, Educatrice Professionale ed Educatrice Sportiva con il Csen nella terza e, parzialmente, anche alla quarta frazione della Carovana: «Questo progetto ha rappresentato una meravigliosa esperienza di vita e di crescita – ha dichiarato – ho avuto l’opportunità di accompagnare in questo viaggio tre ospiti del Centro Diurno “Il Giardino dei Sorrisi” di Aprilia, in provincia di Latina. Per loro si è trattato di una sfida del tutto lontana dagli schemi e dai ritmi cui erano abituati. E i risultati, devo ammettere, sono stati sorprendenti. Tutti e tre si sono messi in gioco senza esitazioni, hanno organizzato le loro giornate, preso decisioni e affrontato tutte le difficoltà del caso. Anche a livello relazionale. Si è trattato di un’esperienza magica, e i progressi sono stati possibili anche grazie a un gruppo che li ha accolti bene, senza mai assumere un atteggiamento giudicante. C’era chi aveva costantemente lo sguardo rivolto verso il basso, ma che durante questo viaggio ha trovato il coraggio di parlare di fronte a una telecamera o a delle persone sconosciute. Si tratta di obiettivi importanti. Il mio plauso va a Il Giardino dei Sorrisi, perché ha saputo cogliere l’opportunità racchiusa nella mia proposta e l’ha poi sostenuta in fase organizzativa. Di recente c’è stato un incontro tra il Responsabile Csen Progetti Andrea Bruni, i rappresentanti del Centro Diurno e l’azienda che la gestisce al fine di porre delle basi di continuità rispetto allo Sport Integrato. La Carovana può essere stata, in estrema sintesi, un trampolino di lancio per le loro nuove vite. Sono onorata di essere stata testimone di tutto questo: ringrazio il Csen e tutti coloro i quali hanno condiviso con me un’esperienza così affascinante, sia nel terzo che nel quarto Equipaggio».

Venerdì mattina, nel Palasport Comunale di Narni, gli atleti della Carovana sono stati accolti in grande stile, e hanno dato vita a un incontro avvincente in cui, ad avere la meglio, è stata la squadra rossa.

Dopo aver assaggiato le prelibatezze locali, nel pomeriggio i ragazzi hanno quindi potuto godere delle affascinanti bellezze architettoniche di Narni Sotterranea. Dopo di che, nella mattinata di sabato, hanno chiuso le valigie con destinazione Roma, dove martedì si terrà il grande evento conclusivo che chiamerà a raccolta tutti e 4 gli Equipaggi che hanno dato vita alla Carovana dello Sport Integrato.

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La giornata di sabato al Padiglione Oval del Salone del libro di Torino ha portato in dote una serie di appuntamenti imperdibili per gli appassionati di storia della Sardegna. Curiosità e chicche messe in campo dall’AES per far scoprire l’isola dei retabli, quella di Vico Mossa, del “sassarino” Michele Papandrea, e infine, quella del viceré Baltasar de Zuñiga, che dalla Sardegna finì in America per fondare San Antonio del Texas.

Il tutto in una terza giornata salutata fin dal primo mattino da lunghe file ai cancelli del Lingotto, con linee internet intasate e a tratti inutilizzabili a causa del sovraffollamento. All’interno di una vivace e caotica atmosfera, la stessa che da sempre contraddistingue questa importante manifestazione, lo stand AES ha dato il via ai lavori accogliendo gli studenti del Liceo linguistico Eleonora d’Arborea di Cagliari, ai quali sono stati evidenziati gli aspetti più crudi della guerra e della propaganda attraverso le vicende di Michele Papandrea, “sassarino” ex primo cittadino di Nuoro. La storia di questo personaggio è stata approfondita da Marina Moncelsi nel libro “Michele e gli altri. Un sindaco tra i caduti della prima guerra mondiale”, edito da Aipsa. L’autrice, in compagnia di Annamaria Baldussi, ha parlato ai ragazzi di questo convinto antimilitarista che, ai tempi della Grande Guerra, grazie al ruolo istituzionale avrebbe potuto essere esonerato dal servizio militare, e invece decise di partire, per restare ucciso in battaglia.

Ad appassionare il pubblico è stata anche la presentazione di “La via dei retabli”, un volume edito da Carlo Delfino e realizzato dalla compianta Carla Virdis Limentani assieme a Maria Vittoria Spissu la quale, in un vivace dibattito con Valerio Mosso e Stefano Manavella, ha illustrato il lavoro di ricerca. Un lavoro che mette in relazione queste straordinarie opere con la più vasta cultura artistica mediterranea ed europea.

Nel pomeriggio, tra un via vai di curiosi, l’attenzione si è rivolta a “Io rido perché ho paura”, una pubblicazione Poliedro dedicata a Vico Mossa e all’architettura sarda tra ruralità e modernità, realizzata in collaborazione con il comune di Serramanna. A Torino hanno portato il loro contributo Guido Carcangiu (comune di Serramana), Enrico Pusceddu (Presidente Associazione Internazionale “Città della Terra Cruda”), Alessandra Mocci (Archivio d’Architettura Vico Mossa), Roberto Podda (Curatore della mostra che si tiene al Politecnico di Milano e del libro, Alceo Vado (architetto), Enrico Pinna (giornalista e fotografo), Paola Gambero (curatrice della mostra) e Marco Biraghi (storico dell’architettura).

Forte curiosità ha suscitato infine un personaggio poco conosciuto, la cui vita avventurosa rischia di sembrare quasi leggendaria. Quella del nobile spagnolo don Baltasar de Zuñiga, che in un mondo di complesse evoluzioni da viceré di Sardegna divenne governatore oltreoceano della Nueva España, per poi presiedere il Consiglio delle Indie. La storia è descritta nel libro “La spada e la gloria dalla Sardegna all’America” edito da Carlo Delfino, che l’autore Umberto Oppus (direttore generale dell’ANCI Sardegna)  ha ben descritto coadiuvato dagli interventi della presidente Fasi, Serafina Mascia e del giornalista Massimo Boccaletti.

In serata il Bar letterario Da Pietro è stato teatro della presentazione dell’ultimo libro di Flavio Soriga, “Nelle mie vene”, edito da Bombiani. In compagnia dello scrittore hanno parlato Emila Zazza, Alberto Urgu e Nicola Muscas. Sempre al Bar letterario di via San Domenico, l’autore Giulio Concu con Daniela Falconi hanno presentato “Cadono dal cielo”, edito dal Maestrale. Entrambi gli appuntamenti sono stati realizzati in collaborazione con l’Associazione dei sardi in Torino Antonio Gramsci.

Stasera, all’Oratorio San Filippo Neri, si terrà l’“Omaggio a Paolo Pillonca”, con gli interventi del figlio Pier Sandro, di Bachisio Bandinu e di Franco Siddi. Verranno tracciati i tratti di uomo, di fine poeta e scrittore e attento giornalista, straordinario conoscitore della lingua e letteratura sarda, nonché direttore di una delle riviste più lette in Sardegna. Seguirà il tributo offerto da Peter Marcias, che proporrà, in anteprima nazionale e in collaborazione con la Sardegna Film Commission, la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”.

Programma di oggi (12 maggio)

La Sala Ciano stamane accoglie la presentazione di Books of Sardinia, piattaforma di marketplace e interscambio culturale e professionale. Partecipano Simonetta Castia, Anita Molino, Ana Urrestarazu, Marian Val e Marco Zapparoli.

La sezione “Tra Isola e mondo” propone allo stand AES “Luce degli addii” (Condaghes), con l’autore Eliano Cau. È offerto uno sguardo sulla Sardegna remota fra il Barigadu e la “Mandra Olisày”, sullo sfondo del XVIII secolo, in cui si consumano le drammatiche vicende di padre Benedetto Loy e Cipriana Podda.

Alle 12.00, Claudia Desogus dialoga con Giovanni Fara del suo “Il viaggio incantato. Racconti di janas, surbiles e altre figure leggendarie della tradizione sarda” (Catartica). Alle 13.00, l’autore Giulio Concu incontra i lettori per presentare “Maschere e carnevali della Sardegna” (Imago multimedia) e, alle 16.00, Flavio Passi presenta “Nel regno di Xij” (Effetto Ed.) in un aperto confronto con l’autore Bernardo De Muro.

Alle 19.00 all’Oratorio San Filippo Neri un altro momento molto atteso, l’“Omaggio a Paolo Pillonca” a cura di AES e dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”.

Alle 20.00, a conclusione del programma, seguirà “Uno sguardo alla terra. Omaggio a Manlio, 2018”, con la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”, a cura dell’AES, dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci” e della Sardegna Film Commission. Interverrà il regista Peter Marcias.

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Il 14° goal di Leonardo Pavoletti, 10° di testa, non è bastato al Cagliari per evitare la sconfitta interna con la Lazio. La squadra di Rolando Maran ha sofferto a lungo la maggiore intraprendenza della squadra di Simone Inzaghi, ancora in corsa per un posto nelle prossime competizioni europee, andata in goal prima con Luis Alberto, poi con Correa, e s’è “svegliata” solo nel finale, quando con il ritorno in campo di Luca Castro ha messo in difficoltà la difesa capitolina, realizzato un bel goal sull’asse Castro-Pavoletti e, nei minuti finali, sperato addirittura nel pareggio.

«La Lazio è una signora squadra, che attraversa un buon momento di forma – ha commentato a fine partita Christian Maraner, in panchina al osto di Rolando Maran, squalificato dopo l’espulsione di Napoli -. Per ottenere un risultato positivo avremmo dovuto mettere in campo alcune caratteristiche che nel primo tempo non siamo riusciti ad esprimere, sia per il primo caldo sia per le qualità dell’avversario. Abbiamo fatto fatica ad essere lucidi in certe letture e subìto il palleggio della Lazio. Siamo andati meglio nella ripresa, nonostante il gol incassato, abbiamo mostrato una maggior determinazione. Abbiamo anche avuto un paio di situazioni favorevoli per raddrizzare la partita, purtroppo non è andata bene.»

Sabato prossimo è in programma il penultimo impegno di campionato, sul campo del Genoa.

Leonardo Pavoletti. Foto di Fabio Murru.

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Il Carbonia alle porte del sogno della promozione in Eccellenza. Sul campo Comunale di Li Punti, alle 16.00, la squadra di Fabio Piras, terza classificata nel girone A, gioca la semifinale (in partita unica) della Coppa Primavera con la squadra locale, seconda classificata nel girone B (dirige Stefano Selva di Alghero, assistenti di linea Michel Melis ed Alessandro Anedda di Cagliari). La formula prevede che, in caso di parità al termine dei 90′ e degli eventuali 30′ supplementari, passi il turno la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare che poi è quella che ha il vantaggio del fattore campo, ovvero il Li Punti. Il Carbonia, dunque, non ha alternative, se vuole continuare a coltivare il sogno della promozione in Eccellenza, oggi deve vincere.

Nell’altra semifinale, alla stessa ora, al campo C.RA.S. di via San Paolo, a Cagliari, si affrontano il La Palma Monte Urpinu, secondo classificato nel girone A (scavalcato in testa alla classifica dalla San Marco Assemini ’80 nel confronto diretto disputato domenica scorsa a San Sperate), ed il Thiesi, terzo classificato nel girone B (dirige Marco Casula di Ozieri, assistenti di linea Francesco Meloni di Cagliari e Luca Mocci di Oristano).

Si giocano oggi anche le partite per la permanenza in Promozione. Sul campo Comunale Meledina di Ozieri, si affrontano Ozierese e Posada (dirige Gian Piero Gatta di Sassari, assistenti di linea Flavio Pisu e Riccardo Loi di Oristano); sul campo Comunale di Siliqua Vecchio Borgo Sant’Elia e Villasor (dirige Giampaolo Scifo di Nuoro, assistenti di linea Giuseppe Ladu di Nuoro e Francesco Serusi di Oristano).

Nel girone B del campionato di Prima Categoria, continua il testa a testa tra Freccia Parte Montis e Villacidrese, divise da un solo punto in vetta alla classifica, ora insidiata, dopo il pareggio nel confronto diretto di domenica scorsa, dal Cortoghiana, tornato a due soli punti dal primo posto, a due giornate dalla fine della stagione regolare. La Frccia Parte Montis di Mogoro oggi ospita l’Oristanese, la Villacidrese gioca sul campo del Seui Arcueri di Giampaolo Grudina, già salvo, ed il Cortoghiana ospita la Gioventù Sportiva Samassi.

Sugli altri campi, derby tra Fermassenti ed Atletico Narcao che vale il quarto posto, oggi occupato dall’Atletico Narcao con un punto di vantaggio; l’Atletico Villaperuccio gioca sul campo della Libertas Barumini; l’Isola di Sant’Antioco gioca sul campo della Tharros, ad Oristano. Completano il programma della penultima giornata, le partite Atletico Sanluri-Circolo Ricreativo Arborea, Villanovafranca-Gergei e Sadali-Virtus Villamar.

Alle 16.30, infine, sul campo Comunale di Sant’Antioco, l’Antiochense festeggia la promozione in Prima Categoria, affrontando il Bindua.

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Settimana densa di manifestazioni ed eventi per il Museo del Carbone quella che va dal 13 al 19 maggio: si inizia Lunedì 13 fino alla domenica con la VI edizione di #MuseumWeek, Sabato 18 maggio si aggiunge l’appuntamento con la Notte dei Musei, in contemporanea con la Festa del Patrimonio della città di Carbonia che abbraccia sabato 18 e domenica 19 maggio. Ecco il dettaglio delle manifestazioni:

Dal 13 al 19 maggio:  #MuseumWeek

7 giorni, 7 temi e 7 hashtag corrispondenti: ogni giorno un argomento diverso per i post su Twitter ma anche Facebook e Instagram, per condividere la cultura nei suoi diversi aspetti. La #MuseumWeek mira ad incoraggiare le esperienze museali trasversali, ludiche e istruttive allo stesso tempo, con la condivisione sui social network. All’edizione 2018 hanno partecipato circa 5.000 istituzioni culturali in 120 Paesi. L’obiettivo è coinvolgere attivamente il pubblico oltre che appassionati e professionisti del settore museale, aumentando l’interesse dei visitatori. Tra i temi della Museum Week spicca il primo, #WomenInCulture: il ruolo delle donne nella cultura.

Sabato 18 maggio: La Notte dei Musei al Museo del Carbone.

L’apertura straordinaria a partire dalle 21.00 prevede la possibilità di visitare il sottosuolo in notturna accompagnati dalle guide del museo, alla scoperta delle gallerie della miniera: la visita guidata della galleria sotterranea dura circa un’ora e si svolge al buio, solo con l’ausilio di piccole torce da casco. Partenze previste: ore 21.00/ 22.00/ 23.00. Biglietto ridotto 6.00 – E’ consigliata la prenotazione.

Sempre a partire dalle 21.00 sarà possibile assistere alla proiezione sulla volta della lampisteria della selezione di filmati “Memorie dal territorio”, curata del C.S.C. Carbonia della Società Umanitaria e con montaggio a cura del Servizio Audiovisivi della Coop. Progetto S.C.I.L.A. Sarà inoltre fruibile la mostra fotografica “Piccole Meraviglie” di Fabio Corona: un’immersione nel mondo dei fiori alla scoperta delle orchidee spontanee del territorio. L’ingresso nella lampisteria per mostra e proiezione sarà gratuito.

Per informazioni e prenotazioni delle visite in sottosuolo: Museo del Carbone, tel. 0781 62727, www.museodelcarbone.it .

Sabato 18 e domenica 19 maggio:  Festa del Patrimonio della città di Carbonia.

L’iniziativa, inaugurata lo scorso anno, mira a rafforzare il senso di identità e di appartenenza dei cittadini ai tanti luoghi e simboli storico-culturali che caratterizzano il territorio comunale. L’obiettivo è attuare un progetto sistemico di valorizzazione del patrimonio, dal paesaggio all’ambiente, dall’architettura agli spazi urbani. Per l’occasione il Museo del Carbone prevede il biglietto ridotto per la visita guidata della galleria sotterranea, con regolari orari di apertura della biglietteria: dalle 10.00 alle 17.00 con interruzione delle visite in sottosuolo dalle 12.30 alle 14.30. Dalle 10.00 del Sabato 18 maggio sarà visitabile la mostra fotografica “Piccole Meraviglie” di Fabio Corona, sopra descritta.

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Una mostra di disegni e una raccolta fondi per dare ai bambini ricoverati nella Clinica Pediatrica dell’Aou di Sassari, diretta dal Prof. Roberto Antonucci, un ambiente più rassicurante e a “misura di bambino”. Il progetto “#beforchildren”, avviato nel novembre 2018 dall’Aou di Sassari e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze con l’obiettivo di rendere l’ambiente ospedaliero più children-friendly per i piccoli pazienti della Clinica, si arricchisce adesso di un nuovo tassello: la collaborazione tra il Dipartimento DIDA di Firenze e la Dinamo Sassari. E sarà proprio quest’ultima a mettere a disposizione del laboratorio Design for kids del Dipartimento DIDA gli spazi per la realizzazione della mostra e farsi promotrice della raccolta fondi a beneficio della Clinica Pediatrica di Sassari.

L’iniziativa è stata presentata oggi nella Club House Dinamo dall’ amministratore delegato biancoblu Renato Nicolai, dal responsabile della Clinica Pediatrica Aou di Sassari Roberto Antonucci, e dalla referente del progetto dottoressa Marta Maini.

«Questa collaborazione – ha detto Renato Nicolai – nasce dall’iniziativa dell’Università di Firenze e ecoinvolge la Clinica Pediatrica di Sassari e oggi siamo qui per presentarvela con l’auspicio di coinvolgere tutti, cpn l’obiettivo di dare una mano a questo progetto. Insieme con la nostra Fondazione Dinamo e con lo Store, abbiamo deciso di ospitare all’interno del palazzetto una mostra di disegni e di sostenere una raccolta fondi a beneficio dell’attivià di progetto, nel solco di una sinergia con la Clinica Pediatrica di Sassari che ci ha già visti attivi su diversi fronti», ha concluso l’amministratore delegato della Dinamo.
«Per noi è una grande soddisfazione essere beneficiari di questo progetto che – ha aggiunto Roberto Antonucci – nato dalla tesi di laurea della dottoressa Maini in collaborazione con il dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, oggi giunge a un traguardo fondamentale. L’obiettivo è quello di migliorare l’esperienza dei piccoli pazienti della Clinica pediatrica e siamo felici della grande sensibilità mostrata dalla Dinamo Sassari.»

«Abbiamo iniziato una serie di iniziative strategiche e tra queste – ha spiegato Marta Maini – abbiamo pensato di creare una mascotte che potesse aiutare i piccoli pazienti a esorcizzare le paure che possono avere in un ambiente estraneo come quello di reparto sanitario. E per sceglierla abbiamo coinvolto tanti bambini delle scuole della città, che hanno fatto dei disegni da oggi (e fino a domenica mattina) esposti al PalaSerradimigni».

La mostra, inaugurata oggi, venerdì 10 maggio alle ore 10.30 al PalaSerradimigni, espone una selezione di disegni elaborati durante i laboratori realizzati con gli alunni delle scuole elementari e medie dell’Istituto comprensivo Monte Rosello Alto, dell’Istituto comprensivo Brigata Sassari e dell’Istituto comprensivo San Giuseppe. La mostra sarà visitabile dalla cittadinanza nelle giornate di venerdì e sabato e nella mattina di domenica. La realizzazione grafica dell’allestimento è stata offerta da Character srl.

260 disegni frutto della creatività dei designer in erba, che hanno dato libero sfogo alla loro fantasia. A guidarli sono state, oltre alle loro insegnanti che hanno mostrato grande sensibilità per l’iniziativa, la dirigente medico della Pediatria Donatella Meloni e la dottoressa Marta Maini. Il progetto denominato #beforchildren è stato realizzato proprio nell’ambito della tesi magistrale di Marta Maini, giovane sassarese che si è laureata al corso di laurea magistrale in Design del Dipartimento DIDA dell’Universitá degli Studi di Firenze.
I disegni raccolti sono stati analizzati e studiati proprio all’interno del laboratorio di Design for Kids del DIDA, diretto dalla professoressa Laura Giraldi, e sono state individuate le caratteristiche comuni e i tratti distintivi tra essi.
Lo studio sugli elaborati ha portato alla progettazione della mascotte Bè, una pecorella bianca contornata di nero con un ciuffo azzurro. Il personaggio vuole essere un compagno d’avventura per tutti i bambini che dovranno affrontare una qualsiasi esperienza ospedaliera nella Clinica Pediatrica di Sassari.

, nome scelto appositamente per essere genderfree, vuole riscattare il concetto della pecora come animale pauroso. Il personaggio, infatti, insegnerà in vari modi al bambino a non avere paura dell’ambiente ospedaliero e a essere coraggioso. Il personaggio scelto vuole inoltre rimarcare il legame con il territorio e la volontà di rappresentare, comunicare e rendere riconoscibile la struttura pediatrica nel panorama nazionale e internazionale. Il lavoro di tesi, presentato lo scorso luglio al Design Campus dell’Università degli Studi di Firenze, è ora in fase di pubblicazione da parte del Dipartimento DIDA.

Obiettivo finale sarà la realizzazione di un nuovo ambiente ospedaliero per i piccoli pazienti all’interno della Clinica Pediatrica, caratterizzato da un sistema di segnaletica e wayfinding in cui la mascotte farà da guida rassicurandolo e intrattenendo i piccoli pazienti.

Domenica 12 maggio in occasione della partita Dinamo – Cantù, sarà presentata al pubblico la mascotte Bè e la dirigenza della Dinamo illustrerà al grande pubblico di tifosi presenti sugli spalti l’iniziativa di raccolta fondi promossa da Dinamo e dal laboratorio Design for kids del Dipartimento DIDA a beneficio della Clinica Pediatrica di Sassari. Sarà possibile contribuire alla raccolta fondi anche da venerdì 10 maggio in occasione dell’inaugurazione.

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Il Cagliari ospita la Lazio, alla Sardegna Arena, alle 18.00, nell’anticipo della terz’ultima giornata del campionato di serie A 2018/2019 (dirige Michael Fabbri di Ravenna, assistenti di linea Alessandro Costanzo di Orvieto e Dario Cecconi di Empoli, quarto ufficiale Aleandro Di Paolo di Avezzano, addetti al VAR Gianpaolo Calvarese di Teramo ed Alessandro Lo Cicero di Brescia.

Rolando Maran, costretto a seguire la partita lontano dalla panchina per la squalifica rimediata la settimana scorsa dopo l’espulsione di Napoli, deve fare a meno di Luca Ceppitelli, vittima di una infiammazione al tendine d’achille, Paolo Faragò, operato all’anca nei giorni scorsi, e dello squalificato Artur Ionita. Sono nuovamente disponibili, invece, Ragnar Klavan e Lucas Castro.

«Avevamo la convinzione che concedendo il rigore fosse stato commesso un errore, dunque l’abbiamo fatto presente in modo vivace, ma certamente nessuno ha usato parole irriguardose – ha detto alla vigilia il tecnico rossoblu tornando su quanto è accaduto al San Paolo di Napoli sette giorni fa -. Abbiamo poi scoperto l’esistenza di un fattore tecnologico che in quel momento ignoravamo. Ho grande fiducia negli arbitri, so bene quanto arbitrare nel nostro campionato li sottoponga a pressioni incredibili.»

«Sarebbe sbagliato focalizzare l’attenzione sempre e solo sul risultato, sia quando si vince che quando si perde – ha aggiunto Rolando Maran -. A Napoli ho visto tante cose positive, la prestazione è stata buona e questo accresce autostima e morale. Siamo usciti dal campo con la consapevolezza di avere fatto il nostro dovere e di non avere lasciato nulla di intentato per ottenere punti. Dopo la prova incolore di Roma, si è avuta la dimostrazione che la squadra in questo finale di stagione ha ancora voglia di lottare.»

Parlando dell’avversario odierno, la Lazio, Rolando Maran ha spiegato: «L’ho sempre ritenuta una delle squadre più forti del campionato, mi stupisce vederla un po’ indietro. Il fatto che sia arrivata in finale di Coppa Italia rafforza la mia convinzione. I biancazzurri abbinano qualità e fisicità, sanno come farti rallentare il gioco, sono maestri nell’aspettarti e ripartire. Non mi aspetto una Lazio dimessa, con la testa alla finale: ha bisogno di punti per rimanere attaccata al carro delle squadre in lotta per l’Europa. Noi dovremo giocare la partita perfetta ma sono fiducioso: abbiamo l’entusiasmo e la carica giusta».

 

 

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Dopo il concerto del 6 maggio, dedicato alla figura di Renato Fasano, gli appuntamenti concertistici del IX Festival pianistico del Conservatorio che quest’anno ha per sottotitolo “…80 ma non li dimostra…”, proseguono lunedì 13 maggio. Alle 20,30, ancora una volta nell’auditorium del “Da Palestrina”, è in programma un omaggio a un’altra figura di spicco nella storia dell’istituzione musicale: Oscar Crepas. Per l’occasione si esibirà il Quartetto Andala (formato dai violinisti Giorgio Oppo e Corrado Masoni, dal violista Luigi Moccia, dal violoncellista Andrea Pettinau) che proporrà i Quartetti n. 8 op. 110 di Dmitri Shostakovich e in fa maggiore di Maurice Ravel.

Si prosegue lunedì 20 maggio, sempre alle 20,30, con una serata dedicata al maestro Ennio Porrino, incentrata su alcune delle sue più interessanti composizioni cameristiche. Protagonisti saranno i pianisti c, il soprano Paola Spissu, l’organista Benedetta Porcedda il violinista Marco Ligas e il violoncellista Oscar Piastrelloni.

Lunedì 27 maggio, alle 18.00, secondo appuntamento con “Invito al Concerto”, curato dal presidente del Conservatorio Gianluca Floris: saranno ricordate le figure artistiche dei Maestri Arrigo Pola, Roberto Pellegrini e Nino Bonavolontà. Lo stesso giorno, ma alle 20,30 l’Auditorium ospiterà “Gran Galà” lirico in memoria di Arrigo Pola. Protagonisti saranno i soprani Ilaria Vanacore, Maria Grazia Piccardi e Vittoria Lai, i mezzosoprani Laura Spano e Lara Rotili, i tenori Francesco Scalas, Michelangelo Romero, Marco Puggioni e Mauro Secci, il baritono Gabriele Barria ed il basso Francesco Leone accompagnati al pianoforte da Riccardo Leone.

Il concerto di lunedì 3 giugno sarà dedicato al ricordo di Roberto Pellegrini, docente di Percussioni al “Da Palestrina” e musicista di grande sensibilità, scomparso nel 2014. Sul palcoscenico dell’auditorium si esibiranno in “Workers Union” di Louis Andriessen i “Percussionisti del Conservatorio”, ensemble formato da Gianluca Cossu, Silvia Cossu, Daniele Landis, Marta Dessì, Gianluca Marroccu, Paolo Susnik, Cinzia Curridori, Noemi Steri, Davide Collu, Enrico Locci, Andrea Peddis, Mattia Fozzi Roberto Migoni e Francesco Ciminiello, ed il “Massimo Ferra Trio” formato da Massimo Ferra alla chitarra, Massimo Tore al contrabbasso e Roberto Migoni alla batteria.

Sarà dedicato al Maestro Nino Bonavolontà l’ultimo concerto della programmazione primaverile del Festival, il 6 giugno: alle 18.00, si esibiranno le compagini orchestrali e corali del “Pierluigi da Palestrina” guidate da Alberto Pollesel e Pompeo Vernile in un programma interamente beethoveniano.

Il festival tornerà in autunno e proporrà oltre ad una conferenza e due incontri di “Invito al concerto” altre sei serate musicali nel corso delle quali verranno ricordate le personalità artistiche di altri due grandi direttori del “Pierluigi da Palestrina”: i Tito Aprea e Franco Margola. Saranno ricordate anche alcune grandi figure di docenti come la pianista Anna Paolone Zedda, il musicologo Ernesto Paolone, la pianista Arlette Giangrandi Eggmann, il violinista Renato Giangrandi, la pianista Angela Pintor Artizzu, il violoncellista Salvatore Pintor ed il compositore Franco Oppo.

Ideato dal pianista e docente del “Da Palestrina” Stefano Figliola, il Festival quest’anno è dedicato agli 80 anni dell’istituzione musicale. «Per questa IX edizione – sottolinea Stefano Figliola – il Festival ha dovuto necessariamente cambiare pelle per trasformarsi in un vero e proprio grande festival musicale, e questo per consentire di poter adeguatamente ricordare alcune tra quelle personalità artistiche che a vario titolo ne hanno segnato la storia in questi 80 anni».

Per tutti i Concerti del Festival è previsto un biglietto d’ingresso di 5 euro. Prevendita un’ora prima del Concerto