22 November, 2024
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Domani, domenica 5 aprile, a Cagliari il festival Echi lontani prosegue con un concerto dal titolo ‘Monteverdi: III libro dei Madrigali’, evento che rientra nel progetto pluriennale del festival dedicato all’esecuzione integrale dei madrigali del grande compositore di Cremona.

L’appuntamento è alle 11,30 nella chiesa monumentale di Santa Chiara – salita Santa Chiara – dove si esibirà l’ensemble vocale Ricercare (composto da Alice Madeddu e Maria Paola Nonne, soprani, Federica Moi, alto, Alessandro Porcu, baritono, Alessio Faedda e Manuel Cossu, tenori, Andrea Macis, basso) diretto da Riccardo Leone.

Dopo il concerto di domenica, Echi lontani ritorna sabato 11 maggio, sempre a Cagliari, con un concerto dell’organista Gianluca Cagnani, tra i più notevoli esperti e studiosi dell’opera di Johann Sebastian Bach.

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Francesco Porcu.

Destinare alla ricettività diffusa riqualificando parte delle 260mila abitazioni vuote esistenti in Sardegna e in gran parte presenti nei piccoli borghi dell’interno dell’isola, destinati a scomparire nonostante abbiano spesso caratteristiche storico-architettoniche di rilevante interesse. E’ questa la proposta che la Cna Sardegna lancia alle istituzioni sarde in un dossier che, censendo l’impressionante mole di edifici inutilizzati nell’isola soprattutto nelle zone dell’interno (metà dello stock residenziale non utilizzato nella nostra regione si trova in nuclei urbani piccoli o piccolissimi), evidenzia l’enorme opportunità rappresentata dalla creazione di alberghi diffusi in quei territori: questo modello di sviluppo turistico ed economico – di cui la nostra è tra le regioni italiane pioniere – non crea impatto ambientale ma contribuisce a rivitalizzare il territorio recuperando, riqualificando e mettendo in rete le strutture esistenti, rilanciando attività tradizionali in fase di dismissione e stimolando nuove iniziative imprenditoriali.

«L’indotto turistico potrebbe costituire una carta vincente per il rilancio sociale ed economico di molte realtà in declino dell’isola – spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna, commentando il dossier – e l’attività di riqualificazione del patrimonio edilizio e degli spazi della vita comune potrebbe rappresentare un’opportunità di lavoro non trascurabile per le imprese artigiane locali

In base all’ultimo Censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni (2011) in Sardegna ci sono 261.120 “abitazioni vuote”, pari al 28,2% del patrimonio edilizio complessivo, che in gran parte si trovano nei centri urbani: in 579 città o paesi sardi si contano ben 212.496 abitazioni vuote, pari al 25,6% dello stock residenziale complessivo. Nei 596 nuclei minori (insediamenti costituiti da un gruppo di almeno quindici edifici e almeno quindici famiglie residenti) le abitazioni vuote sono invece 21.455, con una quota sullo stock complessivo che sale al 61,7%. La restante parte (27.169 abitazioni, pari al 43,9% dello stock) è disseminata nel vasto arcipelago di edilizia diffusa che costella il paesaggio sardo. Sebbene nella definizione ISTAT si considerino vuote anche quelle abitazioni occupate saltuariamente per brevi periodi, e quindi anche seconde case utilizzate per turismo o vacanza si tratta di un grande patrimonio edilizio sottoutilizzato e dal grande potenziale economico, sociale e culturale.

Tabella 1 – Popolazione, famiglie e abitazioni per ampiezza demografica di centri e nuclei abitati

Classe di ampiezza demografica località Numero località Popolazione Famiglie Abitazioni per stato di utilizzo Altro tipo di alloggio
Occupate Occupate da non residenti Vuote Totale
Meno di 10 abitanti 143 410 255 244 1 5.531 5.776 3
10 – 49 abitanti 307 8.056 3.913 3.817 6 17.191 21.014 30
50 – 149 abitanti 202 17.494 7.719 7.547 13 16.391 23.951 39
150 – 249 abitanti 72 13.683 6.043 5.910 3 10.341 16.254 20
250 – 499 abitanti 85 30.605 13.658 13.364 9 18.752 32.125 48
500 – 1999 abitanti 206 222.601 93.485 92.135 55 53.142 145.332 1.001
2000 abitanti ed oltre 160 1.256.598 515.894 506.105 1.088 112.603 619.796 1.088
Totale 1.175 1.549.447 640.967 629.122 1.175 233.951 864.248 2.229

Fonte: stime Cna Sardegna su dati ISTAT

La distribuzione territoriale del patrimonio non utilizzato disegna la mappa dello spopolamento e dell’abbandono di piccoli centri urbani e borghi che, spesso, presentano caratteristiche storico-architettoniche di rilevante interesse. In tutta la Sardegna si contano 143 centri e nuclei abitati con meno di dieci abitanti ma con un patrimonio abitativo non utilizzato di 5.531 abitazioni, pari al 95,8% dello stock. In altre parole si tratta di un comune di dimensioni medie composto solo da case vuote. Ma non solo: nei 307 piccoli insediamenti con popolazione compresa tra 10 e 49 abitanti risultano non utilizzate ben 17.191 abitazioni, l’81,8% del patrimonio complessivo; infine, nelle 202 realtà con popolazione compresa tra 50 e 149 abitanti le abitazioni non occupate sono 23.951, con una quota sullo stock che rimane elevatissima, pari al 68,4%.

Si tratta di numeri impressionanti che, spingendosi fino a piccoli centri fino a 2 mila abitanti, portano a dire che la metà dello stock residenziale non utilizzato in Sardegna (121.348 abitazioni su un totale di 233.951) trova collocazione in nuclei urbani piccoli o piccolissimi.

Questa circostanza – sottolinea lo studio della Cna sarda – da un lato evidenzia l’esistenza di sempre più rilevanti fenomeni di degrado fisico e impoverimento socio-demografico dei piccoli centri dell’isola, dall’altro suggerisce la necessità di focalizzare l’attenzione su una risorsa che potrebbe rappresentare un importante volano di rilancio economico per realtà ormai avviate ad un inesorabile declino.

Si pensi ad esempio alle iniziative dei Comuni di Ollolai (Nuoro) e Nulvi (Sassari) che per combattere lo spopolamento e riportare i giovani nei paesi hanno aderito ad un programma di alienazione del patrimonio disabitato al prezzo simbolico di un euro, con l’obbligo per l’acquirente di realizzare interventi di recupero e riqualificazione dell’immobile.

L’albergo “diffuso” in Sardegna

Di grande interesse – secondo la Cna Sardegna – sono anche tutte le iniziative orientate a sostenere il rilancio economico di realtà in declino con la creazione di alberghi diffusi, alberghi residenziali e B&B, concepiti come sistema a rete a gestione centralizzata delle prenotazioni e dei servizi accessori (dalle pulizie, alla ristorazione, alle visite guidate, al noleggio di mezzi di trasporto, ecc.). Si tratta un modello di offerta ricettiva di recente diffusione in Italia ed Europa, tra l’altro riconosciuto in modo formale per la prima volta proprio in Sardegna con una normativa specifica del 1998, la cui particolarità consiste nell’offrire agli ospiti l’esperienza di vita in un autentico borgo storico o in un piccolo nucleo rurale, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, dove è situata la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro e tutti gli altri servizi che contraddistinguono l’ospitalità alberghiera.

I numeri. Attualmente la Sardegna conta 8 delle 57 strutture riconosciute ufficialmente dall’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, lo stesso numero del Lazio e, tra tutte le regioni italiane, inferiore solo alla Toscana (9). Gli alberghi diffusi censiti dalla Regione sarda sono 14 e le statistiche sull’offerta turistica evidenziano un notevole potenziale di crescita per queste particolari forme di ospitalità alberghiera. Nel 2018 i 14 alberghi diffusi e gli 80 alberghi residenziali, con una offerta complessiva di 14.278 posti letto (l’1,5% delle strutture e il 6,5% dei posti letto), hanno infatti accolto 192.756 arrivi e 1.182.513 presenze, pari rispettivamente all’8,1% degli arrivi e l’11% delle presenze complessivamente registrate in regione.

«La storia di queste realtà mostra chiaramente gli effetti rigenerativi che sono in grado di innescare, dando opportunità di rilancio ad attività tradizionali in fase di dismissione (forni e caseifici artigianali, lavorazione tessuti, ecc.) e stimolando la creazione di nuove iniziative (visite guidate, corsi su produzioni tipiche, intrattenimento, ecc.) – aggiungono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu. Quello dell’albergo diffuso è senza dubbio un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale, visto che non prevede nuovi sviluppi edilizi ma si limita a recuperare, riqualificare e mettere in rete le strutture esistenti. L’attività finisce sempre per costituire l’elemento attorno al quale la comunità si ricostituisce, stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali come componente chiave dell’offerta

Tra le possibili strategie per la rivitalizzazione di borghi in abbandono – secondo la Cna sarda – vanno valutate anche le iniziative focalizzate alla creazione di sistemi ricettivi orientati a target ben specifici, quali anziani in cerca di ambienti sani e lontani dallo stress metropolitano o persone che necessitano di periodi di riabilitazione e assistenza medica.

Il ruolo della pubblica amministrazione nella valorizzazione dei borghi

Secondo la Cna Sardegna le iniziative imprenditoriali per la valorizzazione dei piccoli borghi dell’isola presuppongono però un contributo molto più attivo delle amministrazioni pubbliche locali, nel ruolo di promotori o facilitatori nelle fasi di acquisizione degli immobili e nella redazione del progetto, che, quasi sempre, data la rilevanza dei fattori messi in campo, assume il carattere di un vero e proprio progetto urbanistico.

«Il ruolo dell’amministrazione è assolutamente centrale per creare i presupposti dell’iniziativa privata – concludono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu -: dalla ideazione, alla redazione fino allo sviluppo del progetto». Le amministrazioni possono chiamare dei soggetti privati attraverso un bando pubblico coinvolgendo imprese locali, artigiani, commercianti, ristoratori. Oppure valutare una proposta privata concordando i dettagli del progetto per massimizzare le ricadute di interesse pubblico ed eventualmente integrando la proposta con altri interventi finanziati in partenariato o mediante fondi specifici (giardini pubblici, luoghi d’incontro e spazi museali, ecc.).

Il ruolo della pubblica amministrazione, evidenzia la Cna sarda, può inoltre consistere nella intermediazione tra proprietari degli immobili e gli imprenditori che intendono realizzare l’iniziativa; l’amministrazione locale può realizzare autonomamente programmi di acquisizione di immobili dismessi, offrendo il patrimonio acquisito per la realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale; può inoltre attivarsi nel raccogliere e mettere in contatto i proprietari degli immobili dismessi con gli imprenditori interessati allo sviluppo del progetto.

Quanto alle risorse finanziarie, i programmi possono essere realizzati con risorse esclusivamente private oppure con un cofinanziamento pubblico-privato: in questo caso l’amministrazione si può attivare nell’individuazione di canali di finanziamento nazionali e UE.

Spesso – rileva infine lo studio della Cna – è la scarsa dotazione di infrastrutture e servizi a costituire una barriera insormontabile all’avvio di iniziative di valorizzazione dei piccoli borghi, ma il recente sviluppo di servizi erogati dagli enti locali attraverso il web piò offrire un’alternativa efficace: l’amministrazione pubblica può perciò attivarsi promuovendo lo sviluppo di una efficiente piattaforma per l’accesso ai servizi (carte di identità elettronica, certificati, modulistica ed autorizzazioni) ma creando dei centri polifunzionali che ospitino, alternativamente, un ufficio postale o un locale del municipio, un laboratorio medico, un centro di assistenza fiscale, in modo da assolvere alle funzioni di interesse per le nuove comunità dei borghi.

 

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È iniziata l’esercitazione “Iglesias 2019”, con la simulazione di un intervento di protezione civile in seguito ad un elevato rischio idrogeologico nelle Frazioni di Bindua e San Giovanni Miniera e nella zona di Corso Colombo.

– Ore 7.30. Attivazione del COC (Centro Operativo Comunale)

– Ore 8.00. Valutazione congiunta dello stato di emergenza da parte di Sindaco e Prefettura.
Allerta di tutte le Forze dell’Ordine, compreso il corpo dei Vigili del Fuoco e del servizio 118.

– Ore 8.15. Comunicazione alla SORI (Sala Operativa Regionale Integrata) di attivazione delle 9 funzioni del Piano Comunale di Protezione Civile (ad esclusione del censimento danni).

Attualmente i mezzi di soccorso delle Forze dell’Ordine si stanno recando nei luoghi prestabiliti.

Prossimo aggiornamento alle ore 11.00 circa.

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«Gli indennizzi ad agricoltori e allevatori dopo le alluvioni del 2017 non posso aspettare. Serve un urgente intervento del presidente Christian Solinas.»

Carla Cuccu, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, interviene a sostegno del mondo agricolo che ha chiesto al Governatore sardo tempi più veloci per i pagamenti e una riforma del settore.

«Non è accettabile che lo stallo sulla nomina dell’assessore all’Agricoltura possa proseguire. L’immobilismo politico danneggia il mondo produttivo isolano – aggiunge Carla Cuccu – e sapere che da due anni sono state liquidate appena 10 pratiche delle oltre 10.000 domande di risarcimento presentate vuol dire che burocrazia non fa rima con amministrazione efficiente.»

I fondi europei sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo della Sardegna, e le emergenze della nostra Isola dovranno essere una priorità dell’aula di Bruxelles. «Per questo – sottolinea Carla Cuccu – è fondamentale dotare la Regione di una riorganizzazione della macchina amministrativa, con funzionari e specializzazioni che si occupino di predisporre i bandi, e di ottenere finanziamenti da poter liquidare in tempi brevi e certi».

La consigliera regionale pentastellata punta il dito anche contro il cattivo uso dei fondi europei. «Tra Por, Fesr, e altri fondi comunitari è aumentata la disponibilità di risorse per la Sardegna rispetto a quanto era stato chiesto ma, nonostante ciò, è stato dimostrato che la classe politica non è riuscita a spenderle bene».

«La classe politica – conclude Carla Cuccu – in questi anni si è distinta per una scarsa capacità dell’uso di queste risorse fondamentali per lo sviluppo della nostra economia. Noi vogliamo dar voce e dignità alla Sardegna in Europa.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas ha riunito stasera nella sala Emilio Lussu a Villa Devoto la Giunta regionale. Tra i provvedimenti adottati, su proposta del presidente, l’approvazione degli indirizzi per lo svolgimento delle elezioni dei sindaci e dei consigli comunali dei Comuni della Sardegna.
Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, sono state approvate le prescrizioni regionali antincendi relative alla Campagna 2017/2018, aggiornamento 2019. Nel documento sono descritte tutte le misure dirette a contrastare le azioni che possono determinare innesco di incendi e a disciplinare l’uso del fuoco per l’intero anno solare. La dotazione di mezzi prevede, per questa stagione, tra l’altro, l’utilizzo di 11 elicotteri e 3 Canadair. Le prescrizioni approvate sono previste ed individuate dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

«Confermiamo anche quest’anno la dotazione del personale dell’Agenzia Forestas per accelerare e completare le operazioni di sfalcio nei territori comunali, nonché delle associazioni di protezione civile, del corpo forestale regionale e la disponibilità ad utilizzare le associazioni di volontariato presenti nei singoli Comuni» ha spiegato l’assessore. Un’ulteriore novità è rappresentata dal coinvolgimento di Abbanoa e Anas, rispettivamente per l’utilizzo degli idranti nel territorio e del personale per accelerare lo sfalcio nelle adiacenze dei tracciati stradali di pertinenza.
L’assessore Gianni Lampis ha portato in approvazione anche il provvedimento che permette al comune di Pula la prosecuzione degli importanti interventi per la messa in sicurezza dell’area archeologica di Nora.

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Il Consiglio regionale si riunisce mercoledì 8 maggio, alle ore 11.00. All’ordine del giorno ci sono le dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Christian Solinas. La discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche si aprirà venerdì alle 10,30. A norma del Regolamento del Consiglio ogni consigliere regionale che si iscrive potrà  intervenire per un massimo di 15 minuti.

Al momento non ci sono certezze sulla presentazione, da parte del presidente Christian Solinas, dei sette assessori ancora mancanti nella sua Giunta.

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Per la prima volta nella sua storia, il Comune di Sant’Antioco ottiene la Bandiera blu. Un importante riconoscimento internazionale che proietta Sant’Antioco tra le mete turistiche di qualità. Ad aggiudicarsi il prestigioso vessillo è la spiaggia di Maladroxia, in grado di offrire ogni genere di servizio ai bagnanti (compresi i portatori di disabilità, grazie allo stabilimento “Isola del Cuore”, dedicato a pazienti affetti da patologie gravi e gravissime). 

«È un sogno che si avvera – commenta il sindaco Ignazio Locci – abbiamo creduto fortemente nelle potenzialità di Sant’Antioco, certi di poter strappare la Bandiera Blu. Con immensa gioia, ho il piacere di annunciare che isseremo la bandiera nella nostra bellissima spiaggia di Maladroxia il primo luglio 2019. Siamo orgogliosi di essere riusciti a raggiungere questo obiettivo. Tengo a ringraziare gli Uffici Comunali che si sono impegnati per produrre l’istanza al Fee Italia. La procedura, infatti, è molto lunga e complessa: prevede ben due step, a novembre e a dicembre. È richiesto uno screening completo del territorio: dalla qualità delle acque (le nostre sono certificate come “Eccellenti”), ai numeri sulla raccolta differenziata, nonché una mappatura completa dei luoghi di interesse, da quelli naturalistici (SIC e ZPS) a quelli archeologici e culturali. E ancora: le attività che vengono svolte all’insegna della valorizzazione dell’ambiente e del decoro urbano, la tipologia dei servizi presenti nella spiaggia candidata e, più in generale, nell’intero territorio comunale. Insomma, un iter lungo che, alla fine, ci ha visto vincitori. È evidente che Sant’Antioco e Maladroxia meritavano questa “medaglia”. E ad ulteriore conferma di ciò, sta il fatto che per la copertina delle Bandiere blu 2019 il FEE Italia ha scelto proprio uno scorcio della nostra spiaggia, in cui spiccano le sue acque cristalline.»

La notizia è stata ufficializzata questa mattina, a Roma, presso il CNR, dove si è tenuta la conferenza di presentazione delle Bandiere Blu 2019. In rappresentanza del comune di Sant’Antioco, erano presenti l’assessore Comunale Renato Avellino e il Consigliere comunale Pasquale Renna. «Siamo orgogliosi di aver rappresentato Sant’Antioco a questo importante evento – commentano Renato Avellino e Pasquale Renna – portare a casa la Bandiera Blu consegnataci stamane è un vero onore. Questo è un successo di tutti e tutti insieme dobbiamo dare il massimo per conservarla nel tempo».

In Sardegna, complessivamente, le spiagge sarde che hanno ricevuto la bandiera blu sono quattordici. Nel Sud Sardegna, oltre la spiaggia di Maladroxia, esordiente, ci sono la conferma di Porto Tramatzu, a Teulada e Mare Pintau al Poetto di Quartu Sant’Elena. Nel Sassarese ed in Gallura hanno ricevuto la bandiera blu Badesi, Trinità d’Agultu e Vignola, Santa Teresa Gallura, La Maddalena, Palau, Castelsardo, Sorso e Porto Ferro. Torre Grande in provincia di Oristano e, infine, Tortolì e Bari Sardo in provincia di Nuoro.

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La Regione Sardegna, con l’assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, partecipa alla 32ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 9 al 13 maggio prossimi al Lingotto Fiere.

Filo conduttore di quest’anno, la mescolanza tra culture, come recita il tema “Il gioco del mondo”. Un titolo tratto dall’omonimo romanzo Julio Cortàzar per trasmettere un messaggio: la cultura non contempla frontiere o linee divisorie; non ha confini, anzi supera divisioni e muri.
Su questo tema si confrontano e si presentano dieci case editrici isolane, che porteranno ciascuna una selezione di otto pubblicazioni: AmicoLibro Casa Editrice, Cabu Abbas Casa Editrice, EdiUni, Edizioni Segnavia, Coedisar, Pettirosso Editore, S’Alvure, Gi.A di Giorgio Ariu, Panoramika Editrice, Nema Press.

«Il ruolo delle istituzioni – dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas – con l’interim all’assessorato della Cultura, deve essere quello di stare accanto agli autori e operatori sardi, sempre più presenti nell’editoria nazionale e internazionale, sostenendo progetti e incoraggiando iniziative capaci di creare momenti di crescita culturale ed economica.»

Il programma 

Giovedì 9 maggio, alle ore 11.00, il taglio del nastro cui seguirà la presentazione e animazione del libro “I corvi farlocchi” dell’autore Giancarlo Biffi di una collana di libri per l’infanzia “Gufo rosmarino” (Segnavia). Nel pomeriggio, la presentazione del libro per bambini di Monica Trunci “Colorando gli animali” (S’alvure)”ì sarà abbinata a un laboratorio per i più piccoli.

 

A chiudere la prima serata, la presentazione di “Piove deserto” di Ciro Auriemma e Renato Troffa, (DeA Planeta), tra i più venduti in Sardegna negli ultimi due mesi.

 

Venerdì 10 maggio, alle ore 10.00, sarà illustrato il progetto internazionale Olympias – le olimpiadi dei giochi tradizionali della Sardegna. Si resterà in terra sarda anche con la proiezione dei filmati realizzati sui giochi tradizionali. A seguire, la presentazione di “Signorie territoriali nella Sardegna medievale. I Malaspina (secc. XIII-XIV)” di Alessandro Soddu (Carocci) e “La danza dei fiori secchi” di Carmen Salis (Amico Libro).

 

Alle ore 17.00, lo studio sulle fontane storiche sarde sarà al centro di una tavola rotonda. Sempre l’acqua sarà protagonista del film-documentario sulle architetture dell’acqua in Sardegna dal titolo “Funtaneris. Sulle strade dell’acqua”, regia di Massimo Gasole.

 

La giornata di sabato 11 maggio si aprirà col dibattito “Cosa è un’Agenzia letteraria”. Alle ore 12.00 seguiranno la presentazione del libro “Animali come noi” dell’autrice Monica Pais (Longanesi), in cima alle classifiche da un mese e delle novità librarie dell’autrice Neria de Giovanni (Nemapress), per chiudere con “Pioggia Sporca” di Lorenzo Scano (La Corte Editore), definito una delle nuove voci interessanti del noir nel panorama nazionale.

 

La presentazione del Premio Licanìas, per narrativa inedita in lingua italiana di autori, editi e inediti, residenti o nati in Sardegna, sarà la prima iniziativa di domenica 12 maggio. Farà seguito la presentazione delle collane del gruppo editoriale L’Unione Sarda, a cura del Direttore Editoriale Lorenzo Paolini.

Due, le presentazioni di libri in agenda: “Il sentiero del sole” di Tiziana Cimardi (Il Pettirosso Editore) e, nel pomeriggio, il volume a fumetti “Dimonios, la leggenda della Brigata Sassari” scritto da Bepi Vigna e illustrato da Gildo Atzori – Centro Internazionale del Fumetto (Edizioni grafiche Ghiani). A quest’ultimo saranno abbinati la proiezione del video realizzato con materiali fotografici di repertorio e alcune tavole del fumetto, e la presentazione del racconto illustrato “L’uomo che sognava gli struzzi” scritto da Bepi Vigna e illustrato da Giovannella Monaco (Grafiche 77, Tipografo/editore in Toscana).

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Gianluca Floris è il nuovo presidente della Conferenza nazionale dei presidenti dei conservatori, organo ausiliario del ministero dell’Istruzione, università e ricerca (MIUR). Presidente del Conservatorio di Cagliari dal 2014, Gianluca Floris era già stato eletto nel precedente direttivo della Conferenza dei Conservatori, scaduto il 18 aprile. Nell’importante momento di riorganizzazione del comparto della Alta Formazione Artistica e Musicale (del quale fanno parte anche le Accademie di Belle Arti, l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e l’Accademia Nazionale di Danza) la Conferenza Nazionale dei Presidenti dei Conservatori svolgerà, assieme a quella dei direttori e degli studenti, un importante ruolo di approfondimento e di suggerimento per il Ministero.

Gianluca Floris è stato eletto all’unanimità dal Consiglio direttivo della Conferenza, che si è riunito oggi nel Conservatorio di Milano. Del direttivo fanno parte: Giuseppe Ministeri (Presidente del Conservatorio di Messina), Raffaello Vignali (Presidente del conservatorio di Milano), Giovanni Frigo (Presidente del Conservatorio di Verona), Pasquale Maiorano (Presidente del Conservatorio di Firenze), Donatella Pieri (Presidente dell’ISSM di Modena) e Claudio Pelis (Presidente dell’ ISSM di Bergamo).

Artista lirico (tenore solista e regista) dal 1991, Gianluca Floris ha al suo attivo, oltre a una lunga e prestigiosa carriera teatrale e musicale, anche numerose pubblicazioni di romanzi e racconti per alcune delle più prestigiose case editrici nazionali, come PIEMME e Mondadori.

«I problemi dei conservatori italiani con i quali noi presidenti abbiamo a che fare – ha dichiarato Gianluca Floris – sono molteplici, ma i primi due sono sicuramente la struttura della governance dei nostri istituti e la condizione degli edifici storici nei quali molti conservatori italiani sono ospitati. Occorrerà una azione coordinata legislativa e regolamentare per affrontare efficacemente queste e altre criticità.»

 

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Marina Manconi è la nuova presidente dell’EBAS, Ente Bilaterale dell’Artigianato della Sardegna. Panificatrice gallurese di Tempio Pausania, e dirigente di Confartigianato Gallura, la Manconi guiderà l’Ente per i prossimi 3 anni.

Nel suo incarico verrà affiancata dal VicePresidente Federico Matta (UIL), e dai Componenti il Comitato di Presidenza Marianna Orru (CNA) e Samuele Piddiu (CGIL).

L’Ente Bilaterale per l’Artigianato della Sardegna, costituito nel 1993 su iniziativa delle quattro associazioni regionali dell’artigianato (Confartigianato, CNA, Casartigiani e Claai), e dai tre sindacati confederali (CGIL, CISL e UIL) ha il compito di raccogliere, da imprese e lavoratori, i Fondi previsti dalla contrattazione collettiva per ridistribuirli, sotto forma di prestazioni e servizi, a favore delle stesse aziende e dei loro dipendenti.

Nel rispetto del CCNL del settore artigiano e della normativa in materia di ammortizzatori sociali, aderiscono all’Ente 3.550 imprese, con i loro 10.668 addetti. La provincia più rappresentata è Sassari con 1.256 aziende e 3.916 addetti, seguita da Cagliari con 911 e 3.013 dipendenti.

Tra le attività dell’Ente c’è il sostegno al reddito con l’FSBA, il Fondo di Solidarietà Bilaterale alternativo, la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro attraverso l’Opra Sardegna, che ha compiti in materia di tutela della salute, la sanità integrativa con San.Arti., il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i lavoratori dell’artigianato, e la formazione, che con Fondartigianato promuove, realizza e diffonde le attività formative e di valorizzazione delle risorse umane nelle piccole e medie imprese. Inoltre, l’EBAS, eroga direttamente contributi a fondo perduto per l’occupazione, l’ambiente e la sicurezza, gli incentivi alla formazione e l’aggiornamento, gli eventi ordinari e gli eventi eccezionali.

Nel quadriennio 2015-2018, l’EBAS nell’Isola ha erogato 723mila euro di servizi. Di questi, 135mila sono stati destinati alle aziende, 125mila ai dipendenti e 462mila per gli ammortizzatori sociali. Nell’ultimo anno, nel 2018, è stato erogato un totale di 146mila euro, di cui 43mila alle aziende, 41mila ai dipendenti e 62mila come ammortizzatori sociali.

Per la presidente Manconi, «nonostante i timidi segnali di ripresa registrati dal settore, il settore artigiano soffre ancora il perdurare dell’incertezza economica e le imprese continuano ad accusare il colpo di oltre 10 anni di crisi e dell’allargarsi del cuneo fiscaleA pagare le spese della crisi, in questi anni, sono stati anche i dipendenti che nelle piccole imprese artigiane diventano spesso persone di famiglia, anche loro vittime innocenti di un’economia stagnante, talvolta recessiva».

«L’azione dell’EBAS – conclude Marina Manconi – quindi, ha il compito di stare vicino alle imprese e ai lavoratori che ne fanno parte. Nel prossimo periodo, imprese e addetti potranno godere di prestazioni, anche innovative, che siano vicine alle esigenze concrete, specifiche del sistema produttivo sardo, alle dimensioni medie che la caratterizzano, riducendo al minimo le difficoltà di accesso legate alla burocrazia interna