CIA Nord Sardegna: “La Regione non recepisca la legge 44/2019 per la movimentazione dei bovini”.
«Considerare tutto il territorio regionale come zona omogenea per la Blue tongue, non soggetta a restrizioni nella movimentazione dei bovini da carne, è un danno enorme per le aziende zootecniche della Gallura e del Sassarese, aree dove il sierotipo 3 del virus è assente, a differenza del resto dell’isola». Ad affermarlo è il presidente della Confederazione italiana agricoltori del Nord Sardegna, Michele Orecchioni, che lancia un appello alla Regione, e in particolare al presidente della Giunta regionale e all’assessore alla Sanità: «Come è già stato fatto in altre zone d’Italia, la Regione non deve recepire la Legge 44/2019, dove, all’articolo 4bis, stabilisce, appunto, che tutto il territorio nazionale è area omogenea non soggetta a restrizioni e libera la movimentazione degli animali delle specie sensibili al virus della Blue tongue». Prima dell’entrata in vigore del Decreto emergenze, poi convertito nella legge 44/2019, le province di Cagliari, Nuoro e Oristano erano zone di restrizione per il sierotipo 3 della Blue Tongue. Restava escluso dalle restrizioni il nord Sardegna, dove il sierotipo 3 non è mai apparso. «Nel nord Sardegna ci sono molte aziende che avevano già un filo diretto commerciale con la Penisola per l’esportazione dei bovini da carne, canale commerciale che ora è compromesso essendo stato parificata la zona settentrionale dell’isola alle altre zone dove è stato individuato il sierotipo 3 della Blue Tongue – aggiunge Michele Orecchioni -. Questo sta avendo effetti devastanti per le aziende, perché gli acquirenti non si fidano più: solo ieri, per fare un esempio, sono stati annullati dei modelli di vendita di 4 animali destinati alla Toscana e al Lazio».
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