13 November, 2024
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Cia Sardegna: «Pac 2021-2027, è necessaria una riforma sostanziale».

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Negli ultimi anni, la crisi economico-finanziaria, le forti tensioni sociali e l’instabilità non hanno risparmiato la Sardegna e le sue politiche.

Alle incertezze del quadro geo-politico sardo, nazionale e europeo, si devono aggiungere una seriedi sfide di portata globale.

Il cambiamento climatico, le cui ripercussioni si sono pesantemente sentite negli ultimi anni in Sardegna; la scarsità di risorse naturali, l’approvvigionamento alimentare, la crisi ambientale.

Sono questi gli elementi caratterizzanti lo scenario attuale e destinati a condizionare quello futuro in Sardegna.

In tale contesto, l’agricoltura e le regole comunitarie che ne disciplinano il funzionamento, sono chiamate a giocare un ruolo da protagonista nei prossimi anni.

La Pac è una delle politiche che hanno accompagnato e condizionato la crescita e lo sviluppo dell’agricoltura sarda.

È una politica importante perché garantisce la sicurezza e la salubrità delle produzioni agroalimentari così come è fondamentale per i territori e per la tenuta del sistema delle imprese agricole.

Per rispondere adeguatamente alle necessità attuali e future e per assicurare agli operatori agricoli il reddito adeguato a svolgere quotidianamente le funzioni sociali, economiche e ambientali di cui tutta la società sarda beneficia è pero necessario riformare profondamente la Politica Agricola Comunitaria.

CIA – Agricoltori italiani Regionale della Sardegna chiede alle forze politiche un impegno concreto sui seguenti ambiti strategici della Politica agricola comune e nello specifico:

– Il mantenimento dell’attuale livello di spesa, in termini reali ed a valori costanti, all’interno del prossimo Piano pluriennale finanziario (MFF 2021-2027) e un’accelerazione nel percorso di approvazione della nuova Pac post 2020.

– Il superamento dei parametri storici ai quali oggi è ancorato il sistema dei pagamenti diretti, verso un nuovo modello che faccia di un’efficiente remunerazione dei beni pubblici ambientali e sociali assicurati dalla presenza degli agricoltori, il suo elemento distintivo.

– L’accrescimento delle politiche di sostegno all’innovazione, al mercato e all’organizzazione di filiera, favorendo l’aggregazione, creando valore e rafforzando il potere contrattuale degli agricoltori lungo la filiera.

– Il consolidamento ed il rafforzamento del politiche di gestione del rischio e di stabilizzazione del reddito, attraverso una maggiore incisività degli strumenti di intervento per i rischi di perdita di prodotto e rendendo effettivamente praticabili quelli di difesa del reddito.

– Il collegamento incisivo tra competitività, sostenibilità e territorio che punti a rafforzare e meglio finalizzare gli interventi relativi a: innovazione, ricambio generazionale, sostegno alla sostenibilità delle imprese, multifunzionalità, agricoltura biologica, filiera di qualità legate al territorio, diversificazione, inclusione sociale, creazione di distretti locali integrati.

– La revisione dell’attuale sistema di gestione delle misure di sviluppo rurale, semplificandone le regole e i criteri di accesso ed assegnando priorità alla qualità dei progetti in termini di legame tra idea imprenditoriale ed elementi territoriali.

L’agricoltura sarda ha oggi bisogno di politiche di prospettiva. Le recenti elezioni hanno ridefinito il quadro politico del vecchio continente. La totale assenza di rappresentanze sarde in seno al parlamento europeo, con la conseguente diminuzione delle possibilità di incidere nella scelte di politica economica europea, pone con forza l’esigenza che tutte le istituzioni territoriali sostengano con forza l’idea di una sostanziale riforma della Politica Agricola Comunitaria che tuteli e garantisca l’esistenza stessa delle migliaia di aziende agricole presenti nel territorio sardo, già pesantemente minate dalla persistente crisi di cui il settore non intravede ancora la fine e con le inevitabili ricadute di natura sociale ed economiche.

Alessandro Vacca

Direttore Regionale Cia Sardegna

Francesco Erbì

Presidente Regionale Cia Sardegna

 

 

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