24 November, 2024
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Barilla è alla ricerca di varie figure professionali da inserire presso i propri stabilimenti presenti in Italia e all’estero. Le persone, che lavorano con passione per offrire prodotti gustosi, nutrienti, equilibrati, di qualità e sostenibili, rappresentano le risorse di maggior valore all’interno dell’azienda per questo Barilla si impegna a fornire un ambiente di lavoro accessibile, aperto e accogliente per coloro che hanno diverse abilità, stili di vita, orientamento sessuale, identità di genere, bisogni e aspettative, aiutandole a sfruttare al massimo il proprio potenziale professionale, guardando al futuro con coraggio. Le risorse lavorano per capire le differenze degli stili di vita e dei bisogni a livello globale per poter offrire nuovi prodotti capaci di contribuire al benessere e al piacere quotidiano delle persone. L’azienda nasce a Parma nel 1877 come piccola bottega di pane e pasta aperta da Pietro Barilla e oggi è diventata la principale azienda italiana a gestione familiare e leader mondiale nella produzione di pasta di semola e sughi pronti. Barilla è presente in oltre 100 paesi dove… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_barilla_giugno_2019.html .

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L’on. Maria Laura Orrù (Progressisti) ha presentato una mozione verde, sottoscritta da tutto il centrosinistra, per dire stop all’utilizzo di plastiche monouso su tutto il territorio regionale.
«C’è da mettersi in moto e darsi da fare, insieme, per un obiettivo superiore e sempre più urgente – dichiara Maria Laura Orrù -. Dobbiamo prendere spunto dai comuni che si sono già attivati e dare il buon esempio vietando da subito l’utilizzo delle plastiche monouso nelle amministrazioni pubbliche e nelle scuole. Bisogna insistere, urgono politiche precise, serve il coinvolgimento di tutti i comuni e i portatori di interesse per attivare un programma condiviso che assuma tutte le iniziative necessarie, dalla sensibilizzazione al controllo e l’informazione dei cittadini, al fine di minimizzare e poi vietare l’utilizzo di materiale monouso non biodegradabile sul territorio regionale. Questa è un’emergenza che non possiamo più rimandare.»
La Commissione Europa ha già deciso: entro il 2021 ci sarà il divieto assoluto di produzione e commercializzazione degli oggetti di plastica monouso maggiormente reperiti sulle nostre spiagge e nei nostri mari.

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Per i dipendenti Aou di Sassari è in arrivo il pagamento della performance organizzativa 2017. Nei giorni scorsi, infatti, l’organo indipendente di valutazione ha dato il via libera all’erogazione dell’emolumento dopo la valutazione degli obiettivi delle strutture per l’anno 2017.

La direzione generale ha dato, così, disposizione che nella busta paga di giugno vengano liquidate le spettanze relative alla performance organizzativa, secondo i criteri concordati in sede negoziale con i sindacati.

Nella busta paga di maggio, intanto, i dipendenti Aou hanno già ricevuto la performance individuale. Si trattava di una prima tranche del premio spettante ai dipendenti del Comparto.

La seconda, quella relativa alla performance organizzativa, arriverà appunto a fine giugno.

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Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna ha respinto il primo ricorso elettorale sulle Regionali del 24 febbraio scorso presentato da Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta, entrambi Cristiano popolari socialisti, e Marzia Cilloccu (Campo progressista), difesi dall’avvocato Antonio Gaia, che se fosse stato accolto, avrebbe stravolto la composizione del Consiglio regionale, con l’esclusione di 14 attuali consiglieri, tra i quali gli 8 della Lega (l’intero gruppo), difesi dagli avvocati Federico Freni e Simona Barchiesi, e portato probabilmente allo scioglimento anticipato dell’Assemblea e a nuove elezioni. Antonio Gaia ha già annunciato appello al Consiglio di Stato.

Le ragioni della bocciatura del ricorso verranno esposte nella motivazione. Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta e Marzia Cilloccu contestavano l’adesione tecnica di alcuni consiglieri a 7 partiti non rappresentati in Aula nella passata legislatura, per consentirgli di evitare la raccolta delle firme necessarie per poter presentare le liste.

Altri sette ricorsi verranno discussi il 26 luglio, presentati da Edoardo Tocco (Fi), Andrea Tunis (Sardegna 20Venti), Luca Pizzuto (LeU), Pietro Cocco (Pd), Gaetano Ledda (Psd’Az), Maria Paola Curreli (Pd) e da un elettore, Pietro Ciccu. Se accolti, cambierebbero la composizione del Consiglio regionale.

 

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E’ esplosa la polemica, ieri sera, tra maggioranza ed opposizione in Consiglio comunale, a Carbonia, sulla mozione presentata dal consigliere Massimo Usai, sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e da quattro consiglieri di maggioranza, tra i quali il capogruppo Manolo Cossu.

La mozione considerati e riscontrati «i ritardi accumulati da parte del Governo Nazionale, in merito al costo delle tariffe energetiche, presupposto primario per la ripresa della produzione dello stabilimento di Portovesme ex Alcoa oggi Sider Alloys, senza tralasciare le altrettanto importanti vertenze, quali Eurallumina, Portovesme s.r.l., Enel e dell’intero comparto industriale, oggetto dell’area di crisi complessa», impegnava «il Sindaco e la Giunta municipale, affinché venga promosso un tavolo tecnico permanente, volto a cercare di risolvere l’annosa questione di cui in premessa, stando affianco di chi lotta e soffre da troppo tempo, per giungere ad una soluzione volta alla ripresa della produzione industriale, con attenzione altresì per le problematiche ambientali, coinvolgendo l’intero territorio».

La mozione è stata bocciata a seguito di un risultato di parità, 10 voti favorevoli (tra i quali il consigliere di maggioranza Elio Loi), 10 contrari e 2 astenuti.

Nel proseguo dei lavori, è venuto meno il numero legale e la seduta è stata interrotta prima dell’esaurimento dell’ordine del giorno.

Il primo firmatario della mozione ha criticato aspramente la posizione contraria della maggioranza, su una problematica che affligge tutto il territorio e che necessita di un’unità di intenti per cercare di arrivare a convincere il Governo a modificare la sua posizione, in particolare sui tempi della decarbonizzazione che, qualora venisse confermata la scadenza del 2025, metterebbe in ginocchio il polo industriale e quindi l’intero territorio.

Il sindaco, Paola Massidda, ha motivato la scelta di bocciare la mozione, con il rifiuto delle opposizioni di emendare il testo, per evitare qualsiasi strumentalizzazione su una problematica così importante.

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Ritorna per professionisti e aziende l’opportunità di cogliere le nuove occasioni di lavoro collegate alle novità tecnologiche e alle incentivazioni su efficientamento energetico e rinnovabili. Le ricadute sul mondo del lavoro saranno, infatti, il cuore della tredicesima edizione di Ener.Loc, il convegno organizzato a Sassari dalla Fondazione Promo P.A., in partenariato con la Camera di Commercio e che si svolgerà giovedì 27 giugno nella sede di via Roma, 74.

Al convegno, rivolto anche alle pubbliche amministrazioni del territorio che hanno competenze nel settore, è stata invitata la nuova assessora dell’Industria Anita Pili, insieme ai protagonisti dell’energia a livello nazionale e regionale con i quali sarà possibile avere un confronto diretto. Fra gli ospiti illustri con i quali i partecipanti potranno interloquire, il presidente di Enea Federico Testa e Pietro Menga, numero uno della Commissione italiana veicoli elettrici. Le novità regolamentari di competenza del ministero dello Sviluppo economico saranno illustrate direttamente dal responsabile nazionale del settore Marcello Capra mentre sugli incentivi e i progetti di competenza regionale interverrà il dirigente del Servizio energia ed economia verde della Regione Stefano Piras.

Un’importante occasione di arricchimento professionale, dunque, che vedrà inoltre la presenza di testimoni e operatori del settore quali Anaci, Area, Enel-X e Bankitalia.

Il convegno si concluderà con la sessione pomeridiana, incentrata sul confronto con aziende, professionisti e tecnici della pubblica amministrazione, per l’esame di case study e soluzioni tecniche, con gli interventi fra gli altri del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Sassari e Olbia-Tempio Lorenzo Costantino Corda, di Teresa Cervino, responsabile dello Sportello Energia promosso dalla Camera di Commercio di Sassari, e di Carmine Battipaglia, del Comitato elettrotecnico italiano.

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Per il decimo anno l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna ha presentato alcune delle ricerche più rilevanti svolte dai suoi laboratori negli ultimi due anni. Presso la sala convegni della Promocamera di Sassari si sono dati appuntamento i ricercatori che operano nel campo della salute animale e della sicurezza alimentare dell’Isola, per fare il punto sullo stato dell’arte della ricerca negli ultimi due anni e sulle prospettive normative e finanziarie.

Dal convegno è emerso come sia prioritario mantenere alti standard di qualità e di quantità della ricerca, per poter accedere ai fondi messi a disposizione annualmente dal ministero della Salute (la cosiddetta ricerca corrente). I requisiti dei diversi enti di ricerca vengono valutati annualmente dal Ministero, tramite una serie di indicatori che monitorano il carattere innovativo della ricerca e la sua  ricaduta nei diversi ambiti sanitari (numero delle pubblicazioni, produzione di protocolli e metodi sperimentali, numero di report tecnici prodotti, personale coinvolto nella ricerca ecc.).

«Questi parametri – evidenzia il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Alberto Laddomada – negli ultimi anni sono in costante miglioramento. Nel 2018 i progetti che fanno capo alla ricerca corrente ammontano a 607.000 euro, il finanziamento per l’Istituto è dunque cresciuto di 50.000 euro rispetto al 2017. Così come sono aumentate considerevolmente le collaborazioni, cooperazioni comunitarie o internazionali.»

Nel triennio passato, la mole complessiva di attività e di finanziamenti per la ricerca dell’Istituto è cresciuta anche in base alla capacità di attrarre ulteriori finanziamenti che si aggiungono a quelli sulla ricerca corrente. Solo nel corso del 2018 ai finanziamenti per progetti di ricerca corrente si sono aggiunti circa 480.000 di risorse esterne. Fra questi, un programma di ricerca per l’utilizzo degli scarti di macellazione (progetto PRISMA), che vede un importo di più di € 68.000, un progetto relativo ad uno studio sulla Peste Suina Africana, finanziato con 100.000 euro, e un progetto strategico del Ministero dell’Università e Ricerca finanziato per circa 150.000 euro.

La previsione per il 2019 è di incrementare ulteriormente sia la ricerca corrente che, soprattutto, la ricerca derivante da progetti specifici. In cantiere l’Istituto ha già due importanti attività.

Uno è il progetto Helix, progetto per il recupero della sostanza mucosa dalle chiocciole a fini cosmetici e farmaceutici, finanziato dal ministero della Ricerca e dal Fondo Europeo di Coesione  per un totale di € 3.283.999 (di cui € 1.281.000 all’Istituto Zooprofilattico come capofila di un partenariato nazionale).

L’altro importante progetto, finanziato recentemente, riguarda la ricerca sul vaccino per la PSA, nella sua variante differente da quella sarda che sta aggredendo est Europa e Oriente del mondo, presentato sui finanziamenti Horizon 2020. E’ il progetto VACDIVA – A safe DIVA sus scrofa vaccine for African Swine Fever control – vedrà un finanziamento per l’Istituto di circa € 400.000 per quattro anni.

Pierfrancesco Catarci, della Direzione Generale della Sanità animale e farmaci veterinari, ha illustrato poi confortanti prospettive per la stabilizzazione dei precari della ricerca dell’Istituto attraverso la prossima finalizzazione della cosiddetta “Piramide della ricerca”, che prevede una loro stabilizzazione all’interno del comparto del Servizio Sanitario Nazionale.

La giornata è proseguita con la presentazione di alcune delle ricerche condotte dall’Istituto negli ultimi due anni: uno studio sulla Leptospirosi (a cura di Maria Nicoletta Ponti), su lentivirus di ovini e suini (responsabile Ciriaco Ligios), peste Suina africana (Annalisa Oggiano) su microrganismi patogeni emergenti (Sebastiano Virgilio), su vibrioni ittici in molluschi bivalvi (Fulvio Salati), sugli allergeni ittici negli alimenti (Bruna Vodret) e infine sugli stafilococchi coagulasi-negativi (Sebastiana Tola)

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In radio da domani 14 giugno e già disponibile in tutti i digital store “(Hey Tu) Vieni Con Me”, il secondo singolo del cantautore Alex Effe, nato a Iglesias. Il brano oltre alla sua firma  porta i prestigiosi nomi di Vittorio De Scalzi (New Trolls), Gianni Testa (anche producer), Giacomo Eva e Francesco Arpino. Prodotto da Gianni Testa per Joseba Publishing.

La canzone ha i “profumi e i colori” della sua terra, la Sardegna. Odore di mare, sole, percussioni e tanta voglia di ballare. Quattro generazioni di autori affermati messi insieme per il nuovo, incredibile, sensuale (Hey Tu) Vieni Con Me. Videoclip per la regia di Clizia Corti. Tutte le novità sul profilo ufficiale dell’artista.

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Sono partiti nei giorni scorsi, a Sassari, alcuni lavori di manutenzione straordinaria alle facciate del palazzo Bompiani, in viale San Pietro. Gli operai stanno demolendo i cornicioni ammalorati.

Per garantire la sicurezza degli utenti e dei dipendenti che lavorano nella palazzina, l’accesso alla struttura è stato temporaneamente spostato.

Per accedere alle strutture di Radioterapia, Neurologia, Ufficio protocollo, Direzione generale, Servizi Bilancio, Controllo di gestione e Affari generali, si potrà utilizzare la porta di colore bianco situata alla sinistra dell’ingresso principale, nell’area parcheggi.

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L’Etienne Manchon Trio ha vinto la seconda edizione di JazzAlguer Mediterrani, il concorso per giovani band inserito nel più ampio cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero (Ss) dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu. La formazione intestata al pianista francese, con Clément Daldosso al contrabbasso e Théo Moutou alla batteria, si è aggiudicata il primo posto nella serata finale del contest che si è svolta domenica 9 giugno.

A contendersi la palma della vittoria, i cinque gruppi selezionati dalla giuria fra i quarantuno iscritti quest’anno al concorso (due in più rispetto alla prima edizione). Tre le proposte italiane: il progetto Dalia della cantante fiorentina Sara Battaglini, con Federico Pierantoni al trombone e Enrico Ronzani al pianoforte; Emit della cantante e compositrice Camilla Battaglia con Michele Tino al sax alto, Andrea Lombardini al basso e Bernardo Guerra alla batteria; e Trikáranos, dei sardi Andrea Cocco (pianoforte), Matteo Marongiu (contrabbasso) e Roberto Migoni (batteria). Due, invece, i finalisti stranieri: l’Etienne Manchon Trio, appunto, e le catalane Escarteen Sisters, ovvero le sorelle Laia (violino e voce) e Flavia (violoncello e voce) Escartin, accompagnate da Francisco Lucas alla percussioni.
 
Ogni finalista aveva quindici minuti di tempo a disposizione per mettere in mostra dal vivo, sul palco allestito in largo San Francesco, il meglio della propria proposta artistica. Al termine delle esibizioni, la giuria formata da Nick The Nightfly, Paolo Fresu, Salvatore Maltana, (coordinatore artistico di JazzAlguer), il pianista Roberto Cipelli e la cantante Francesca Corrias, ha emesso il suo verdetto; ma, come nella prima edizione del concorso, la scelta finale non è stata facile, data l’alta qualità delle proposte, molto diverse tra loro, tutte originali e interessanti.