24 November, 2024
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Con la conferenza stampa di apertura e una coloratissima cerimonia inaugurale si è alzato il sipario sull’edizione 2019 del BISFed Boccia Regional Open, competizione internazionale di boccia paralimpica che rappresenta uno snodo chiave per gli atleti a caccia di una qualificazione per le prossime Paralimpiadi di Tokyo. Per il secondo anno consecutivo la BISFed ha dunque scelto la Sardegna, e il GeoVillage di Olbia in particolare, per l’organizzazione di evento di spicco nel panorama internazionale: “A nome della BISFed desidero ringraziare le istituzioni di Olbia per la collaborazione e la sensibilità mostrati – ha evidenziato Marta Macarenhas, rappresentante BISFed – dopo il successo della scorsa edizione è stato naturale tornare in Sardegna. Questa manifestazione è ormai diventata una realtà di rilievo grazie all’impegno del presidente della Federazione Italiana Bocce Marco Giunio De Sanctis e del presidente del comitato organizzatore Dario Della Gatta. Il Regional Open di Olbia sarà determinante verso le Olimpiadi di Tokyo, e sono certa che gli atleti daranno vita a una competizione entusiasmante”. Il presidente del Comitato Paralimpico Italiano Sandrino Porru ha speso parole di grande elogio non solo per l’organizzazione, ma anche per la disciplina della boccia paralimpica: “Questo sport rappresenta un’eccellenza che tutti possono praticare – ha dichiarato – e incarna alla perfezione lo spirito del paralimpismo. Ci auguriamo che l’Open di Olbia possa spianare la strada a qualche azzurro verso le paralimpiadi di Tokyo”. Il BISFed Boccia Regional Open porterà ancora una volta il nome di Olbia in giro per il mondo, permettendo inoltre di destagionalizzare l’indotto turistico. Tema, questo, particolarmente caro all’Assessore del comune gallurese Silvana Pinducciu: “Siamo lieti di ospitare per il secondo anno consecutivo una manifestazione di questo calibro nel nostro Comune – ha detto – a nome di tutta l’amministrazione porgo un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti, certa che daranno vita a delle giornate di sana competizione”. L’imponente macchina organizzativa del Regional Open olbiese fa capo all’Italyboccia del presidente Dario Della Gatta: “E’ la seconda volta che organizziamo questo evento in Sardegna – ha esordito – ma sono certo che negli anni a venire ci saranno tante altre edizioni. Ringrazio il presidente Fib De Sanctis e tutte le autorità che hanno favorito l’organizzazione dell’evento “. “Due anni fa, quando ho stilato il mio programma elettorale ho manifestato fin da subito l’intenzione di valorizzare la boccia paralimpica – ha detto invece il presidente Fib Marco Giunio De Sanctis – credo che il gioco della boccia abbia un grande potenziale, perché permette a tutti di esprimersi con eguali possibilità. In questo sport il disabile può davvero battere il normodotato, come la donna l’uomo. Desidero rivolgere un grande ringraziamento all’amministrazione territoriale, al Comune di Olbia, Sardegna in testa. La Sardegna è molto avanti in tema di cultura sportiva, e di sport paralimpico in particolare. E per questo motivo ritengo che il torneo internazionale di Olbia debba rappresentare una tappa permanente, incrementando il suo prestigio fino all’organizzazione vera e propria di un campionato sportivo di boccia paralimpica”.

Era nell’aria e puntualmente è successo. A distanza di tre mesi e mezzo dalle elezioni regionali che hanno registrato la schiacciante vittoria del centrodestra, si accende il dibattito sulla riforma degli Enti locali
In particolare sulla re-istituzione delle province cancellate dal referendum. In Consiglio è forte la spinta a sostegno della provincia del Nord Est e poco fa il consigliere regionale sardista Fabio Usai, eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, ha assunto una posizione chiarissima con un post pubblicato su facebook che riportiamo integralmente.

«In riferimento a quanto espresso oggi dall’assessore regionale, Quirico Sanna, sulla volontà della maggioranza di re-istituire, nel quadro della riforma di riorganizzazione degli enti locali, la provincia della Gallura per affiancarla a quelle storiche di Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro, mi assumo la responsabilità di prendere una posizione chiara e priva di ambiguità: se esiste un territorio in Sardegna che si differenzia dagli altri per le sue dinamiche e peculiarità storiche, geografiche, economiche, culturali e sociali, questo è proprio il Sulcis Iglesiente. Inoltre è noto a tutti che l’attuale provincia del Sud Sardegna, sottodimensionata e svuotata di poteri, mal concilia le esigenze provenienti da territori fortemente diversi tra loro che, dalla Barbagia di Seulo, passando per Muravera fino a Sant’Antioco, necessitano di rappresentanza e risposte politiche differenti, adatte alle proprie particolari specificità, che solo degli enti di prossimità realmente rappresentativi e geograficamente coerenti possono assicurare. Così come la ex provincia di Carbonia-Iglesias assicurava in passato al territorio del Sulcis Iglesiente, prima della sua insensata abolizione. Un impegno, quello della re-istituzione della precedente provincia, che ho assunto in campagna elettorale e che quotidianamente caratterizza la mia azione politica nel territorio dove le ripercussioni dell’abolizione dell’ente Intermedio negli ultimi anni hanno ingenerato consistenti deficit in termini di offerta di servizi, e un gravissimo gap per quanto riguarda la rappresentanza politica in tutte le principali vertenze per il lavoro territoriali e nei rapporti con l’ente regionale e, di riflesso, con lo “Stato Centrale”. A tal proposito, credo che all’azione intrapresa dall’Assessore agli Enti Locali, Quirico Sanna – al quale rinnovo piena stima e sostegno – che mira a voler re-istituire la provincia della Gallura, per le ragioni da egli espresse sulle specificità e peculiarità di tale territorio, vanno affiancate tutte le azioni necessarie per la re-istituzione della ex provincia di Carbonia-Iglesias. In piena coerenza con il sentimento popolare prevalente nel nostro territorio, mi adopererò con la massima determinazione per raggiungere questo obiettivo fondamentale per la rinascita del Sulcis Iglesiente.»

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«Il turista trentino investito in galleria si è fortunatamente salvato, ma quante croci dobbiamo ancora contare prima che la Strada Statale 195 venga messa in sicurezza? O che si provveda al più presto a far ripartire i lavori della Nuova Sulcitana, che ormai da 10 anni aspettano di essere ultimati? L’incidente del primo giugno, apre un’altra stagione ad altissimo rischio per tutti gli automobilisti e i motociclisti sardi che dovranno ancora una volta fare i conti con una strada pericolosa, carente per quanto riguarda la segnaletica, e in alcuni tratti, come all’interno della galleria del tratto Cacip, per giunta priva di illuminazione.» Appena due settimane fa il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere il completamento della Nuova Sulcitana, oggi la consigliera pentastellata Carla Cuccu rinnova l’appello indirizzato al presidente della Regione Christian Solinas ed alla Giunta. La richiesta di Carla Cuccu è perentoria: «Discutiamo la mozione al più presto. L’incidente in cui è rimasto coinvolto il ciclista trentino è un serio campanello d’allarme che ci deve chiamare all’intervento immediato in vista della stagione estiva alle porte: il turista rimasto ferito ha raccontato di aver svoltato per la strada a quattro corsie a causa della mancanza di una segnaletica stradale adeguata. Questa è soltanto l’ennesima tragedia sfiorata, una delle tante che quotidianamente portano la Sulcitana al centro degli articoli di cronaca nera. Queste tristi notizie possono essere evitate, lo dobbiamo a noi e a tutti i cittadini, sardi e non». «Il Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale – ricorda Carla Cuccu – ha presentato una mozione (primo firmatario il consigliere Michele Ciusa). Chiediamo che venga individuata un’altra ditta a cui affidare i lavori e che si proceda a trovare soluzioni tampone per garantire la sicurezza nell’immediato. Non possiamo più attendere, ogni giorno di attesa può costare una vita.»

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I piedi sulla sabbia, in riva al mare, con gli obiettivi delle macchine rivolti verso il sole calante: uno scenario spettacolare farà da cornice al laboratorio fotografico organizzato dalla cooperativa Cooltour Gallura, in collaborazione con il comune di Aglientu. I partecipanti impareranno a scattare con la luce color pastello del tramonto per ottenere una fotografia memorabile. Il laboratorio della Cooltour Gallura è inserito all’interno della manifestazione “I monumenti incontrano la lettura” ed è diviso in due parti: il mese scorso, il fotografo Fausto Ligios ha insegnato le nozioni di base della fotografia agli studenti della scuola di Aglientu durante alcune lezioni all’aperto che si sono concluse il 22 maggio. Le insegnanti dei ragazzi hanno commentato: «Siamo davvero molto soddisfatte riguardo la proposta didattica offerta dal progetto: i bambini sono stati molto contenti di aver vissuto questa esperienza, durante la quale hanno potuto conoscere meglio il proprio territorio e, soprattutto, hanno acquisito nuove competenze». Da sabato 8 giugno partirà la seconda fase del progetto, rivolto agli adulti: il costo dell’iscrizione è di 25 euro (ma è gratuito per i bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, se saranno accompagnati da un adulto pagante). La prima giornata, sabato prossimo, sarà dedicata alla lezione teorica, in collaborazione con il fotografo Fausto Ligios, alla scoperta del centro storico di Aglientu in occasione della manifestazione Stazzi e Cussogghj; la seconda lezione si svolgerà il 22 giugno, al tramonto, nella spiaggia di Rena Majore mentre la terza è prevista per il 25 giugno, al mattino, alla foce del Riu di li Saldi. La rassegna itinerante “I monumenti incontrano la lettura” è finanziata dalla Fondazione di Sardegna e dai Comuni di Santa Teresa Gallura, Aggius e Aglientu.

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Il comune di Carbonia ha indetto una procedura pubblica di mobilità esterna per la copertura di 1 posto, a tempo pieno e indeterminato, per il profilo professionale di Istruttore Direttivo tecnico (categoria D). L’avviso è riservato al personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato presso le Pubbliche Amministrazioni. Il candidato dovrà possedere come titolo di studio la Laurea Magistrale in Ingegneria (LM23-LM35) o eventuale titolo di studio ad essa equipollente. Per partecipare alla selezione il candidato dovrà esibire un documento attestante il nulla osta incondizionato e preventivo alla mobilità presso il comune di Carbonia rilasciato dall’Amministrazione di appartenenza. La domanda di ammissione alla procedura di mobilità, sottoscritta dal candidato, pena l’esclusione, dovrà essere inviata entro il 4 luglio 2019, secondo una delle seguenti modalità:

  • Spedita a mezzo raccomandata, con avviso di ricevimento, tramite servizio postale all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, in piazza Roma 1, 09013 Carbonia;
  • Inoltrata da una casella di posta elettronica certificata all’indirizzo di posta elettronica certificata del Comune di Carbonia, di seguito indicato: comcarbonia@pec.comcarbonia.org;
  • Recapitata, in busta chiusa, a mano all’Ufficio Protocollo del Comune.

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«Può un errore burocratico mettere a rischio le condizioni di vita di una persona? Tristemente sì. Può un’inadempienza minare alle basi le certezze di un gruppo di lavoratori? Tristemente sì. La vicenda riguarda 33 dipendenti ex Ati Ifras, precedentemente assunti dal comune di Sassari con contratto in scadenza il 3 giugno 2019. Ma coinvolge anche il comune di Sassari e la Regione Sardegna. Questo accade nell’Isola. Questo accade in Italia. E al ballo dei rimpalli delle responsabilità, a restare al palo sono sempre e soltanto i lavoratori, i cittadini.» Desirè Manca, capogruppo in Consiglio regionale del Movimento Cinque Stelle, ha deciso di porsi a piena disposizione della causa degli ex lavoratori Ati Ifras: «Seguirò con massima attenzione questa spinosa vicenda, e vigilerò affinché chi di dovere intervenga senza esitazioni mantenendo fede a promesse che troppo spesso sono solo parole gettate al vento. Le promesse vanno mantenute, perché scherzare sul diritto al lavoro, giocare con il destino dei lavoratori e delle loro famiglie, è atto gravissimo che non può né deve passare inosservato. Il problema va risolto, alla svelta e soprattutto nei termini indicati». Al 3 di giugno 33 lavoratori ex Ati Ifras, assunti dal Comune di Sassari, arrivano a scadenza di contratto. Poco prima della scadenza, preoccupati, chiedono alla Regione di tener fede alle promesse di rinnovo. Inizia il ping pong fra Comune di Sassari e Regione, mentre la tensione sale, il sindacato prova a sbrogliare la matassa e intanto inizia una nuova Odissea nel tentativo di salvare i posti di lavoro a rischio. Il 3 giugno si interrompono le comunicazioni fra lavoratori e Comune di Sassari: alla scadenza del contratto si resta a casa. «I lavoratori a quel punto si rivolgono direttamente a me. In Regione scopro che il comune di Sassari, oltre ad aver mandato in ritardo la richiesta di proroga dei contratti, aveva anche sbagliato indirizzo: gli Enti Locali ancora aspettano la comunicazione. Un errore. Due errori. Scade il contratto e 30 lavoratori restano a casa. Mi sembra allucinante.» Desirè Manca si rivolge direttamente all’assessore regionale al Lavoro – per domani, giovedì 6 giugno, è fissato un incontro agli Enti locali – e la situazione sembra destinata a sbloccarsi: data utile, appunto, giovedì 6 giugno. «Posto che come detto seguirò passo passo gli sviluppi di questa vertenza, mi chiedo: di chi è la colpa? In questo territorio nessuno mai si assume una responsabilità. Si parte con il rimpallo e non si arriva da nessuna parte. Intanto i cittadini pagano per tutti: lottano per sopravvivere, invece di continuare a lavorare, e a vivere. Vivere, non sopravvivere agli errori degli altri».

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Preg.mo direttore,

la procedura stabilita per l’elezione dei Comitati di quartiere pone alcune perplessità. E’ facilmente deducibile risalire, dal nome dei Comitati di quartiere in cui è stata suddivisa la città, al rione cui si riferisce. Quindi mentre è prevista l’elezione dei rispettivi Comitati nell’ambito cittadino e nelle frazioni storiche (Cortoghiana, Is Gannaus, Bacu Abis…) in quale comitato sono state incluse quelle piccole realtà come Barbusi, Is Serafinis, Caput Acquas, Is Perdas Tanas, Is Frassolis, Is Fonnesus, Tanas ed altre che si trovano nelle immediate vicinanze della città? Non è comprensibile, infatti, che siano state incluse nel Comitato di quartiere cittadino, comunque denominato, in quanto le stesse hanno tutt’altra diversità, particolarità ed omogeneità di problematiche, rispetto ai rioni cittadini. Anche per la miriade di frazioni poste alla periferia della città, si sarebbe dovuto prevedere l’istituzione di Comitati specifici, accorpandole, vista la molteplicità delle stesse, con quelle limitrofe aventi le stesse necessità. Le elezioni dei rappresentanti, poi, si sarebbero dovute demandare agli stessi abitanti. Lo scopo, infatti, non è quello che tutte le piccole realtà cittadine abbiano la loro rappresentanza? Stante l’attuale regolamentazione, un rione posto in periferia potrebbe non avere il proprio delegato. Altra constatazione: confermate le sezioni elettorali e le modalità previste per le elezioni comunali si stabilisce che gli abitanti di una stessa frazione devono operare la propria scelta in due sezioni diverse. Un esempio? Per la frazione di Sirai (come per altre frazioni) una parte dei cittadini, per eleggere il proprio delegato, deve recarsi nella sezione posta in via Dalmazia; l’altra parte deve operare la propria scelta nella sezione dei Is Gannaus! Come può questa ultima schiera di abitanti scegliere un rappresentante della frazione in cui abita fra i candidati di una realtà estranea alla propria? L’idea è che anche per l’elezione dei Comitati cittadini, i rappresentanti dovevano essere eletti fra i cittadini e dai cittadini del proprio rione. Gianni Zicca

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C’è tempo fino al 14 giugno per la presentazione di progetti di mediazione interculturale, rivolto a imprese sociali, organismi non lucrativi di utilità sociale, associazioni ed enti di promozione sociale, anche in associazione o consorzio, che si occupino di mediazione interculturale. L’avviso completo con tutti i documenti è consultabile qui: http://www.regione.sardegna.it/agenziaregionaleperillavoro/avvisi/

L’Avviso è finanziato dal PO FSE 2014-2020, Asse II, Azione 9.1.2. Lo stanziamento destinato al Sud Sardegna è di 114.000,00 euro e la nuova data di scadenza per la presentazione delle domande, riservata a soggetti con una sede operativa in tale area, è il prossimo 14 giugno. Per chiarimenti e informazioni gli interessati possono scrivere all’indirizzo dedicato aspal.serviziomediazione@aspalsardegna.it.

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Venerdì 7 giugno, a partire dalle ore 9.30, si terrà presso il Parco Villa Sulcis di Carbonia, la “Festa della lettura”, tappa conclusiva del progetto la “Scuola che legge”, progetto di diffusione della lettura iniziato a ottobre 2018 che ha visto coinvolte le scuole della città e del territorio.

Alla festa saranno presenti tutti gli attori coinvolti nell’ideazione, organizzazione e realizzazione del progetto e gli studenti e le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado che hanno partecipato durante tutto l’anno scolastico.

Il progetto è stato creato e realizzato con la collaborazione dell’Istituto Gramsci Amaldi di Carbonia, della libreria Lilith, del CSC Carbonia – Iglesias della Società Umanitaria, della Cooperativa Meela e dell’Associazione Libriamoci.
La festa sarà l’occasione per presentare i risultati raggiunti nel corso dell’anno e fornire tutte le informazioni necessarie.

Il progetto è interamente finanziato dalla Fondazione di Sardegna.

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L’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda ha illustrato, nella Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori), le linee programmatiche ed i principali interventi dell’assessorato regionale del Lavoro e della Formazione professionale, con particolare riferimento alle vertenze in atto.

Nel corso dell’audizione, la consigliera di Forza Italia ha sostanzialmente evidenziato un generale ritardo nell’applicazione di alcune misure ed ha lamentato anche una non efficace organizzazione interna dei diversi servizi dell’amministrazione. «La sfida – ha dichiarato Alessandra Zedda – è sulle politiche attive del  lavoro che devono essere semplificate nelle norme e nelle procedure con l’obiettivo di agevolare i meccanismi di sgravio per le imprese a vantaggio delle assunzioni». Nell’ambito delle politiche per l’impresa l’assessora ha definito la Sfirs “un partner non ideale per la gestione del microcredito” ed ha preannunciato l’integrazione  delle agevolazioni del microcredito con quelle del programma “Resto al Sud”. Un ulteriore sottolineatura critica ha riguardato l’assenza di una legge organica sulla cooperazione ed, alla luce di tale carenza, la consigliera Fi, ha auspicato la discussione a breve di un apposito disegno di legge,  nella stessa commissione e con il pieno coinvolgimento del sistema cooperativistico isolano. In ordine alle politiche di inclusione al lavoro, Alessandra Zedda ha insistito sulla necessità di aumentare la spesa a valere sui fondi Fse ed ha confermato l’imminente pubblicazione del bando “Alimentis”.

Un giudizio positivo è stato invece espresso sulla situazione organizzativa dei centri per l’impiego e l’assessora, a tale proposito, ha informato i commissari del Lavoro sulla volontà di migliorare le strutture e gli immobili (offerti dai Comuni) che ospitano tali centri, attraverso l’approvazione di un progetto di riqualificazione redatto in accordo con l’assessorato degli Enti Locali ed interamente finanziato con fondi europei. «Il sogno – ha dichiarato Alessandra Zedda – è però la realizzazione di una vera e propria cittadella del lavoro, ubicata a Cagliari negli spazi del Cisapi».

L’assessora ha inoltre promosso il piano “Lavoras” e ne ha ipotizzato la modifica con il coinvolgimento di tutti gli enti e le agenzie del “Sistema regione” ad iniziare da Arst, Abbanoa e Laore. «Serve un cambio di passo – ha dichiarato l’esponente della Giunta – e lavorerò in stretta collaborazione con gli assessorati di volta in volta interessati dalle misure e dalle azioni che dipendono strettamente dal Lavoro».

In ordine alle principali problematiche e sulle vertenze attualmente aperte, l’assessora Zedda, sollecitata anche dalle domande dei consiglieri Francesco Stara (Progressisti), Desirè Manca (Movimento 5 Stelle), Laura Caddeo (Progressisti), Piero Comandini (Partito Democratico) e Gianfranco Satta (Progressisti) ha salutato con soddisfazione il progetto sperimentale condotto con successo a favore dei 123 operatori del Policlinico sassarese che «grazie alle politiche attive del lavoro potranno, per i prossimi sei mesi, non soltanto avere una paga ma collaborare nella riduzione delle liste d’attesa e a migliorare, con la loro professionalità, i servizi del sistema sanitario a Sassari». Ulteriore soddisfazione è stata espressa per l’ottenimento della “mobilità in deroga” per gli 844 lavoratori delle aree industriali in crisi complessa nel Sulcis e a Porto Torres (impegnati circa 12 milioni di euro).

Non è ancora certa, invece, la pubblicazione del bando da 39 milioni di euro per il Parco geominerario. L’assessora ha infatti espresso perplessità sulla durata (soltanto due anni) ed ha mostrato favore per un affidamento almeno triennale con un sistema “misto” (operatori privati e sistema degli enti e delle agenzie regionali) con l’obiettivo della stabilizzazione dei lavoratori.

Alessandra Zedda non ha escluso inoltre la messa in liquidazione dell’Insar («difficile dimostrarne la strategicità») ma ha garantito la salvaguardia occupazionale per gli attuali 15 dipendenti della società partecipata per il 53% del capitale dalla Regione e per il 47% dall’Anpal. In ogni caso sembra difficile scongiurare la chiusura della sede di Sassari («eventuali progetti di rilancio non possono essere vincolati al mantenimento delle attuali sedi»).

Ulteriori approfondimenti hanno riguardato l’apprendistato («abbiamo salvato fondi per 2.700.000 euro: 700.000 destinati a Uniform per chiudere tutti i tirocini in programma fino alla fine del 2019 e due milioni da destinare al bando per le agenzie della formazione») e ai cosiddetti lavoratori in utilizzo («permangono discrasie sugli aventi diritto ma risultano concluse il 50% delle convenzioni con gli Enti Locali»).

A conclusione dell’articolato intervento dell’assessore Alessandra Zedda, il presidente Alfonso Marras ha ringraziato l’esponente dell’esecutivo regionale ed auspicando una sempre più proficua collaborazione, ha dichiarato l’impegno ad esprimere il parere della commissione in tempi celeri sull’ancora non pervenuta proposta di modifica del comma 38, articolo 6 della legge di Stabilità 2018 (delibera n.19/32 del 23 maggio 2019) riguardante interventi a favore dei lavoratori ex Sardinia Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri, Ottana energie e S&B Olmedo.

Terminata l’audizione dell’assessora Alessandra Zedda, la commissione Lavoro ha proceduto con l’audizione dei rappresentanti dei lavoratori del Centro antisetti (Pierfrancesco Pagliani, Luca Locci, Mauro Fois, Mario Tilocca) che hanno denunciato carenza di personale, di mezzi,  di organizzazione e di risorse per i servizi in capo ai centri provinciali antinsetti nella lotta antilarvale, nella deblattizzazione, nella disinfestazione e contro i ratti. Una situazione – così è stato detto – insostenibile per i circa 90 addetti che operano con tre differenti tipologie di contratto (regionale, enti locali e dei servizi).

Il presidente della commissione, Alfonso Marras, ha preso atto della rilevanza dei temi evidenziati ed ha preannunciato la convocazione dei diversi responsabili provinciali dei centri anti insetti, nonché un esame congiunto con la commissione Ambiente, in vista di una definitiva risoluzione del problema.