18 July, 2024
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Articolo Uno a Nuoro condivide la decisione di andare alle prossime elezioni amministrative con una coalizione di centrosinistra ampia ed allargata alla società civile.»
Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo Uno.
«Siamo, inoltre, convinti che le primarie siano uno strumento chiave per dare voce e possibilità di decisione di un candidato, o di una candidata, sindaco che si riveli una scelta quanto più condivisa sia dalle formazioni politiche, sia dalla base che dalla cittadinanza. La troviamo un esercizio democratico di cui c’è necessità di questi tempi e a cui non ci sottrarremo, a maggior ragione in una città come Nuoro – conclude Luca Pizzuto – dove è chiaro che stiano emergendo contraddizioni politiche, l’unica alternativa possibile è, per noi, una scelta condivisa.»

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Domani, mercoledì 5 giugno, alle ore 16.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma l’Amministrazione comunale di Carbonia omaggerà con una pergamena tutti gli studenti e i membri delle associazioni sportive che hanno preso parte alla seconda edizione della Festa del Patrimonio, che ha avuto luogo a Carbonia nel weekend del 18 e 19 maggio. In particolare, le società sportive cittadine si sono distinte in occasione della sfilata inaugurale, quando in piazza Roma hanno dato vita ad esibizioni di alto livello sotto il profilo della tecnica e dello spettacolo.

Gli studenti degli Istituti scolastici locali si sono invece adoperati, con successo, nelle attività di informazione turistico-culturale sui luoghi simbolo della nostra città. «Motivi validi per dare un giusto e doveroso riconoscimento ai tanti giovani che hanno contribuito, con la loro partecipazione fattiva, alla buona riuscita dell’evento», ha detto il sindaco Paola Massidda.

L’iniziativa di premiazione dei ragazzi è stata promossa dall’assessorato dello Sport e Pubblica istruzione con l’obiettivo di «ringraziare studenti, sportivi e associazioni per il loro encomiabile impegno al servizio della città», ha aggiunto l’assessore Valerio Piria.

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Sabato 8 giugno, alle 10.30, a Villa Carboni (Via San Michele, 60), verrà presentato “Memorie di un anello”, il nuovo libro di Ada Lai, edito da Palabanda Edizioni.

Dalla Corsica alla Sardegna, prima in Gallura e, infine, a Cagliari, con i sentimenti più profondi che solo il capoluogo isolano sa stimolare e coltivare.

Un racconto che parte dal 1700, con vicende appassionanti e personaggi che si intrecciano con un robusto filo che li tiene insieme, e con un simbolo, un anello, che passando di mano in mano narra la sequenza di generazioni in un percorso dettato da una tradizione familiare divenuta nel tempo una romantica legge da rispettare con orgogliosa convinzione.

Alla presentazione del libro, insieme all’autrice, interverranno Maria Francesca Chiappe e Gianni Filippini, celebri giornalisti e scrittori, mentre le letture saranno affidate a Lia Careddu, con l’accompagnamento della preziosa musica di Nicola Agus e i video realizzati da Daniela Zedda, autrice anche della copertina del libro.

“Memorie di un anello” è la seconda opera di Ada Lai, già autrice de “La straordinaria storia Francesca Sanna Sulis. Donna di Sardegna”, libro che ha ricevuto numerosi consensi.

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E’ stato presentato ieri, nella Sala Riunioni del Centro Direzionale del comune di Iglesias, nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Amministrazione Comunale, il progetto “Will”, nato per contrastare la povertà educativa e sostenere la formazione scolastica ed extrascolastica.

“Will” è un progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e cofinanziato da quattro fondazioni: “Compagnia di San Paolo”, “Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze”, “Fondazione di Sardegna” e “Fondazione TerCas”, al fine di sostenere le carriere scolastiche e la formazione di studenti provenienti da famiglie a basso reddito, dalla fine della classe quinta, delle Scuole Elementari, fino all’inizio delle Scuole Superiori.

Le famiglie aderenti a “Will”, nei quattro anni di durata del Progetto potranno mettere da parte fino a 1.000 euro da dedicare alle spese relative alla formazione dello studente.
Per i nuclei familiari, sarà sufficiente risparmiare da 1 a 6 euro a settimana, versando ogni volta secondo le disponibilità del momento.
Quando sarà necessario provvedere ad una spesa scolastica o extrascolastica, “Will” quadruplicherà la cifra risparmiata, al fine di creare un circolo virtuoso nelle spese destinate alla formazione.

Per fornire un esempio, se una famiglia per 4 settimane ha messo da parte 5 euro a settimana, per un totale di 20 euro, avrà a disposizione 80 euro messi a disposizione da “Will” e caricati su un portfolio digitale, che gli utenti potranno controllare sul cellulare grazie all’app “Oval Money”.
In caso di non utilizzo, la cifra risparmiata sarà interamente restituita agli utenti alla fine del Progetto, o prima se si sceglierà di abbandonare “Will”.
Con il contributo di “Will” si potranno pagare servizi mensa, viaggi di istruzione scolastici, corsi sportivi, visite mediche sportive, doposcuola, laboratori teatrali, musicali, artistici, lezioni di lingue straniere e di informatica.
Si potranno acquistare materiali scolastici, libri, riviste, personal computer, tablet, abbonamenti per la connessioni internet e l’occorrente per le attività del doposcuola, come kit sportivi e strumenti musical, basterà presentare le ricevute di pagamento.
”Will” durerà per 4 anni e per aderire serve possedere uno smartphone attraverso il quale utilizzare l’apposita applicazione, oltre ad un conto corrente sul quale verranno versati i contributi di “Will”.
Per aderire occorre compilare la domanda online  all’indirizzo https://progettowill.it .

Possono aderire al progetto “Will” le famiglie con un figlio che sta frequentando la quinta elementare, la residenza nei Comuni di Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco, Fluminimaggiore e Gonnesa, ed un ISEE non superiore ai 9.000 euro.
Il coordinamento del Progetto è affidato alle cooperative sociali “Le Api” ed “Il Mio Mondo”, e la scadenza per le adesioni è fissata al 20 giugno 2019.

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«Sul Mater Olbia non ci sono smentite, né contraddizioni in nessun termine. Tantomeno da parte della maggioranza.» L’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu replica così a quanto riportato dai media a seguito del sopralluogo effettuato dalla Commissione Sanità nella giornata di ieri.

«Nel corso della mia audizione in Commissione il 21 maggio – spiega Mario Nieddu – ho riportato quanto rilevato durante la mia visita al nuovo ospedale il 15 aprile. Sull’alto livello della dotazione tecnologica della struttura mi ero già espresso subito dopo la visita; considerazioni che ho confermato e che qualcuno ha forzatamente voluto considerare inconciliabili con lo stato generale di una struttura che, al tempo, mostrava numerose aree ancora in fase di costruzione, nonché reparti e sale prive di arredi.»

Il 15 aprile, con l’assessore Mario Nieddu, avevano partecipato alla visita del Mater Olbia anche l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, i consiglieri regionali, Piero Maieli e Giovanni Satta, nonché il deputato e membro della commissione Sanità della Camera, Guido De Martini.

«A distanza di un mese e mezzo da quella visita – conclude l’assessore della Sanità – non posso che essere felice del fatto che i lavori stiano procedendo con celerità e che la Commissione presieduta dall’onorevole Domenico Gallus abbia trovato una situazione, evidentemente, molto migliorata rispetto ad aprile.»

 

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«Nessuna indicazione ai sindacati in merito alla proroga o al futuro della convenzione ad Aias.» Lo precisa l’assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, in merito a quanto riportato dalla stampa locale in riferimento all’incontro avvenuto ieri fra l’assessore e le sigle sindacali Ugl, Fials, Isa, Confintesa, Css, con la partecipazione del Comitato spontaneo dei lavoratori. «Finché il tavolo tecnico non concluderà le verifiche in corso – spiega Mario Nieddu – qualunque soluzione resta aperta. Di sicuro, quando verrà il momento, coinvolgeremo tutte le sigle sindacali. I punti fermi restano la continuità dei servizi erogati all’utenza e la tutela dei lavoratori». E proprio sul tavolo tecnico, convocato oggi in assessorato: «“L’associazione aveva preso l’impegno preciso a fornire tutte le informazioni sui bilanci, in grado di consentire le verifiche sui crediti che la stessa Aias sostiene di avere nei confronti di Ats e quindi della Regione. Parte di questa documentazione non è stata fornita, nonostante il sollecito a mantenere l’impegno preso. Oggi Aias si è presentata al tavolo, ancora una volta, senza la documentazione richiesta. Questo ci ha spinto a decidere per la sospensione del tavolo».

«Ad oggi – aggiunge l’assessore Mario Nieddu – gli unici dati completi sono quelli relativi agli anni 2017 e 2018. Il quadro emerso è quello di crediti significativamente inferiori a quelli dichiarati dall’associazione. Il tavolo ha svolto un lavoro puntuale, non vorrei che da parte di Aias ci fosse la volontà di interrompere questo percorso. Confidiamo ancora che nella giornata odierna Aias fornisca quanto promesso.»
Sul decreto ingiuntivo reso esecutivo dal tribunale di Olbia nei confronti di Ats, l’assessore precisa: «L’impegno preso con i sindacati è quello di verificare la situazione».

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«Nessun silenzio e immobilismo da parte della Regione in merito al completamento del percorso avviato dalla Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai inserito nella strategia nazionale per le aree interne. Il processo, pur individuando una virtuosa collaborazione istituzionale tra Governo centrale, Regione e il territorio interessato, prevede che l’intera governance sia in capo al Comitato Tecnico Aree Interne (CTAI), coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Agenzia per le politiche di coesione, e in tal senso il nostro impegno nel ruolo di facilitatore e di co-progettatore delle politiche di sviluppo locale non è mai venuto meno.»

E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, in merito ad alcune alle critiche di inattività dell’assessorato formulate della Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai sull’iter del progetto “Una Vita di qualità nel Cuore della Sardegna”, finanziato con 9 milioni di euro dal Ministero.

“Ci tengo a sottolineare – aggiunge Giuseppe Fasolino – che sulla vicenda l’impegno da parte della Regione rimane alto e costante. So quanto sia importante per un territorio avere delle certezze, soprattutto quando si programmano interventi destinati a incidere e favorire lo sviluppo locale. Forte della mia esperienza da sindaco esprimo soddisfazione per il lavoro fatto sin qui dalla Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai in tutto il percorso per l’attuazione della Strategia d’area e confermo la mia collaborazione per il conseguimento degli gli obiettivi prefissati.»

«Abbiamo già sollecitato al livello nazionale – sottolinea l’assessore – la verifica dei motivi che rischiano di determinare alcuni ritardi e confidiamo che alcune criticità che hanno causato disallineamenti informativi ed un rallentamento della procedura, in alcun modo imputabili alla Regione Sardegna, siano già stati superati, ora è indispensabile unire le forze affinché venga rispettata la tempistica che si era definita per l’avvio della Strategia nazionale per le Aree interne Gennargentu-Mandrolisai.»

«Il mio assessorato – conclude Giuseppe Fasolino – sia dal punto di vista istituzionale che per il supporto amministrativo, sarà al fianco del territorio, inoltre in relazione alle necessità dei vari ambiti di poter avviare in maniera concreta e definita tutti i progetti in itinere sto procedendo a calendarizzare una serie di incontri tecnici- istituzionali per analizzare eventuali criticità ancora in essere.»

 

L’assessore Giuseppe Fasolino ed il presidente Christian Solinas.

 

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Ad ogni edizione di “Primavera a Teatro”, l’associazione Estemporada diretta da Livia Lepri propone una serata indimenticabile dedicata ai più piccoli. E se lo scorso anno “La bella e la bestia” è stato uno degli spettacoli più seguiti, venerdì 7 giugno alle 20.30, a Palazzo di Città arriva un evento che promette di non essere da meno: dalla Toscana la compagnia Versiliadanza propone “Neverland – L’isola che non c’è”.

Sul palcoscenico del Civico si vedranno danzare Peter Pan, Wendy e Capitan Uncino. E ancora Trilly, Giglio Tigrato, i pirati e le sirene e il solito coccodrillo che, oltre ad aver divorato la mano di Uncino, ha ingurgitato una sveglia con il suo inconfondibile tic tac.

Sarà un viaggio a ritroso nei ricordi, intervallati da flash back, tra le avventure e i personaggi di una delle storie per bimbi e ragazzi più note al mondo, tratta dal capolavoro di James Mattew Barrie ed entrata a buon diritto nell’immaginario collettivo.

L’opera gode della regia di Lotte Lohrengel, mentre le scenografie sono realizzate da Sergio Cangini e i costumi da Ilaria Ariemme. Nell’interpretazione di Valentina Sechi e Leonardo Diana, che è anche autore delle coreografie, Peter e Wendy si ritrovano fatalmente adulti, colti di quando in quando da un ricordo, da qualcosa di non definito, che trasforma magicamente ai loro occhi gli oggetti di uso più comune.

Passo dopo passo, avventura dopo avventura, il loro viaggio tra mare e cieli stellati gli permetterà di ritornare nel fantastico paese che somiglia a un sogno misterioso, come misteriosa è Neverland, l’isola che non c’è.

Lo spettacolo si presenta di poetico impatto visivo. A parlare sono le immagini e il gesto, la musica, il corpo e la danza che traducono sulla scena il mito di un’infanzia avventurosa e fantastica. Il tutto espresso con una formula narrativa e immediata, fruibile anche dai più piccoli, e capace di traghettare verso profondi déjà vu, quelle ammalianti sensazioni di aver già visto le stesse scene in passato, magari da bambino.

Con la sola forza di due efficaci interpreti e il supporto di semplici elementi scenici, la rappresentazione è capace di ricreare sul palcoscenico un mondo di fantasia dove tutti i ragazzi hanno sognato almeno una volta di essere catapultati.

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

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«Per noi italiani il richiamo di casa è forte. Senti che manca qualcosa. È stato un anno pesante. Comincio a sentire il peso degli amici lontani, dei genitori anziani che vedo di rado. Ma alla mia età faccio solo scelte professionali. Non potrò allenare 20 anni. È l’anagrafe a dirlo (…) È roba faticosa, la panchina. Quando torno a casa in Toscana mi sento un estraneo. Negli ultimi anni ci avrò dormito trenta notti.»

Così Maurizio Sarri, nelle ore del giallo sul suo approdo alla Juventus, parla in esclusiva a Vanity Fair (che pubblica l’intervista nel numero in edicola da mercoledì 5 giugno) della sua voglia di tornare in Italia dopo l’anno passato nella panchina del Chelsea, che ha portato al trionfo in Europa League.

Maurizio Sarri, che è cresciuto in Toscana ma che ha origini napoletane, sulle pagine di Vanity Fair risponde alle polemiche dei tifosi del Napoli, che non vorrebbero vederlo andare a una squadra rivale dopo le tre stagioni alla guida negli azzurri, e indirettamente anche al presidente De Laurentiis, con cui un anno fa non si lasciò benissimo: «I napoletani conoscono l’amore che provo per loro, ho scelto l’estero l’anno scorso per non andare in una squadra italiana. La professione può portare ad altri percorsi, non cambierà il rapporto. Fedeltà è dare il 110% nel momento in cui ci sei. Che vuol dire essere fedele? E se un giorno la società ti manda via? Che fai: resti fedele a una moglie da cui hai divorziato? L’ultima bandiera è stata Totti, in futuro ne avremo zero». Quanto alla smania di cambiamento che sta spazzando via molte panchine del nostro campionato, Maurizio Sarri se la prende con «il concetto di vittoria a ogni costo. Un’estremizzazione che annebbia le menti dei tifosi e di alcuni dirigenti – cosa che mi preoccupa di più. È sport, non ha senso. Non si può essere scontenti di un secondo posto».

Del leggendario sarrismo, che la Treccani ha accolto tra i neologismi come concezione del calcio ma anche come atteggiamento di sfida all’establishment, Sarri dice che «è un modo di giocare a calcio e basta. Nasce dagli schiaffi presi. L’evoluzione è figlia delle sconfitte. Non solo nel calcio. Io dopo una vittoria non so gioire. Chi vince, resta fermo nelle sue convinzioni. Una sconfitta mi segna dentro più a lungo, mi rende critico, mi sposta un passo avanti. Mio nipote mi fa leggere la pagina facebook Sarrismo e Rivoluzione. Si divertono, io sono anti-social, non ho nemmeno whatsapp».

E a proposito delle sue posizioni politiche di sinistra, Maurizio Sarri spiega a Vanity Fair che «nel calcio ci si schiera poco. Per non trovarsi qualcuno contro. La mia estrazione è nota. Papà era gruista all’Italsider di Bagnoli. Mio nonno era partigiano, salvò due aviatori americani abbattuti dai nazisti, li tenne in casa per due mesi. È normale che avessi certe idee, oggi la politica non mi interessa più. Vedo storie di una tristezza estrema. Da lontano l’Italia è un posto che spreca occasioni».

Dei fuoriclasse – nel caso in cui dovesse allenare veramente la Juventus ne troverebbe uno di nome Cristiano Ronaldo – dice: «Esistono squadre medie di grandi giocatori o grandi squadre di giocatori medi. Io lavoro su questo. Il fuoriclasse è quello a disposizione della squadra, altrimenti è solo un bravo giocatore. Siamo pieni di palleggiatori fenomenali. Pure ai semafori. Il divertimento è contagioso se collettivo. Se ti diverti da solo, in 5 minuti arriva la noia».

Della leggendaria tuta che indossa in campo: «Se la società mi imponesse di andar vestito in altro modo, dovrei accettare. A me fanno tenerezza i giovani colleghi del campionato Primavera che portano la cravatta su campi improponibili. Mi fanno tristezza, sinceramente».

Delle sue superstizioni: «Ne ho meno di quelle che mi attribuiscono. Ho smesso di vestire solo di nero. Mi è rimasta l’abitudine di non mettere piede in campo, dentro le linee dico, finché la partita non è finita. Prima o poi abbandonerò pure questa: già in certi stadi le panchine son dalla parte opposta degli spogliatoi e il prato devo calpestarlo per forza. Quando cominci a vincere, le scaramanzie finiscono».

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Il comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco, tenente di vascello Francesco S.M. D’Istria, ha firmato l’ordinanza che, all’articolo 1, dispone che il servizio di salvamento, svolto da chiunque ed a qualsiasi titolo, è prestato all’utenza balneare per finalità di tutela della pubblica incolumità e di soccorso marittimo e le relative risorse sono censite compiutamente in seno alla locale pianificazione S.A.R. (Search and Rescue), quali articolazione specialistica del soccorso marittimo.

Le prescrizioni sono volte ad assicurare la fruizione a scopo balneare e ricreativo delle aree demaniali marittime in genere ed in particolare dagli specchi acquei frequentati dai bagnanti nei periodi della stagione balneare stabiliti annualmente con apposito D.D.G. della Regione Sardegna.

L’ordinanza, finalizzata a disciplinare i profili inerenti la sicurezza marittima in quanto connessa all’utilizzazione turistico-balneare delle aree demaniali marittime, si applica a chiunque gestisca, a qualunque titolo strutture destinate alla balneazione (stabilimenti o spiagge libere attrezzate), arenili asserviti a spiagge libere, per quanto applicabile, frequentate da bagnanti, compresi i rispettivi specchi acquei antistanti;

Durante la stagione balneare e negli orari di balneazione chiunque gestisca, a qualunque titolo, strutture balneari ha l’obbligo di predisporre servizi di salvamento con le modalità indicate nelle norme che seguono;

Ove una struttura balneare intenda operare prima della data di inizio della stagione balneare, ovvero, successivamente alla sua conclusione, tale struttura deve mantenere efficiente lo stesso standard dei servizi di sicurezza;

L’articolo 2 prevede che nelle spiagge destinate alla libera fruizione i Comuni rivieraschi provvedono ad organizzare il servizio di salvamento. Qualora i Comuni non provvedano a garantire il servizio di salvamento. Le Amministrazioni comunali, con proprio provvedimento adeguatamente motivato, attestano sotto la propria responsabilità di non poter in nessun modo garantire il servizio di assistenza e salvamento sui tratti di spiaggia libera di propria competenza.

Tale provvedimento deve essere tempestivamente trasmesso all’Autorità Marittima, alla Prefettura e alle altre istituzioni deputate allo svolgimento di compiti di vigilanza e soccorso., contemporaneamente, ad apporre sulle relative spiagge adeguata segnaletica ben visibile dagli utenti (redatta in più lingue) con la seguente dicitura: “ATTENZIONE – BALNEAZIONE NON SICURA PER MANCANZA DI APPOSITO SERVIZIO DI SALVATAGGIO”. ed un elenco di numeri d’emergenza (Emergenze in mare numero BLU 1530, Emergenza Sanitaria 118, Polizia di Stato 113, Carabinieri 112, VVF 115).

Per l’emergenza in mare e sulle spiagge, sarà compito del Comune curare il controllo della permanenza in loco della segnaletica, e se del caso, l’immediato ripristino della stessa. Suddetti comuni devono, altresì, provvedere ad effettuare il controllo della permanenza della predetta segnaletica e, se mancante o non leggibile, attivarsi per l’immediato ripristino della stessa.

Altresì, i Comuni rivieraschi devono provvedere ad apporre la segnaletica dei divieti su aree demaniali marittime in ogni accesso ricadente nella propria giurisdizione, ai sensi del D.D.G. 1113 del 20.05.2019 della Regione Sardegna, secondo il format allegato alla presente ordinanza di sicurezza balneare (Cfr. All. 5).

L’articolo 3 prevede le Zone di mare riservate alla balneazione.

Nell’ambito del Circondario Marittimo di Sant’Antioco, nel tratto di mare che si estende da Punta Trettu (inclusa) a Capo Teulada (escluso), la zona di mare per una distanza di 200 metri dalle spiagge e coste sabbiose e 100 metri dalle restanti zone (scogliere e coste a picco) è interdetta alla navigazione, in quanto destinata prioritariamente alla balneazione come disciplinato dall’ordinanza n° 55/2018 della Capitaneria di Porto di Cagliari in data 04/05/2018.

Il limite di tale zona deve essere segnalato, dai concessionari di strutture balneari con il posizionamento di gavitelli di colore rosso saldamente ancorati al fondo, con adeguati corpi morti, posti a distanza di metri 50 l’uno dall’altro, parallelamente alla linea di costa, in corrispondenza delle estremità del fronte a mare della concessione. In caso di scarroccio e/o spostamento eventuale del gavitello, i concessionari hanno l’obbligo, nelle 24 ore successive, tempo permettendo, di provvedere al loro tempestivo riposizionamento. Ove la configurazione litoranea dei fondali non consenta il posizionamento a detta distanza, i gavitelli dovranno essere posizionati ad idonea distanza minore, previa comunicazione a questo Ufficio Circondariale Marittimo.

Analoghi obblighi sono posti a carico dei Comuni rivieraschi ricadenti nel Circondario Marittimo di Sant’Antioco per gli specchi acquei antistanti le spiagge libere frequentate da bagnanti. Se i Comuni non provvedono a mettere in opera talesistema di segnalazione, devono apporre, sulle spiagge libere frequentate dai bagnanti, un’adeguata segnaletica ben visibile  (redatta in più lingue) con la seguente dicitura “ATTENZIONE – LIMITE ACQUE INTERDETTE ALLA NAVIGAZIONE NON SEGNALATO” (metri 300 dalla battigia ovvero metri 100 dalle coste cadenti a picco sul mare)

I concessionari, per le aree in concessione, nonché i Comuni rivieraschi, nelle spiagge libere, devono segnalare, il limite della zona di mare ove i non esperti nel nuoto possono effettuare la balneazione. Il limite di tali acque sicure (mt 1,60 di profondità) deve essere segnalato mediante l’apposizione di galleggianti di colore bianco, collegati da una cima ad intervalli non superiori a metri 5, le cui estremità sono ancorate al fondo, seguendo un andamento rettilineo e parallelo alla linea di battigia.

Qualora, per cause di forza maggiore, per effetto di mareggiate o di qualsiasi altra causa, si verifichi la mancanza della prevista segnalazione, i concessionari e le Amministrazioni Comunali, ognuno per il tratto di spiaggia di rispettiva competenza, devono provvedere tempestivamente a ricollocare la stessa ed i relativi corpi morti nella posizione determinata dai commi precedenti e comunque non oltre il primo giorno successivo al ristabilirsi di condizioni meteomarine corrispondenti al mare calmo sino al completo ripristino della segnalazione prevista . Qualora i Comuni non provvedano a tale sistema di segnalazione, devono apporre sulle relative spiagge adeguata segnaletica, ben visibile dagli utenti (redatta in più lingue) con la seguente dicitura: “ATTENZIONE – LIMITE ACQUE SICURE NON SEGNALATO (metri 1,60) oppure “INESISTENTE”.

Nelle predette zone di mare prioritariamente destinate alla balneazione, nelle ore comprese tra le 8.30 e le 19.30 E’ VIETATO:

a. il transito di qualsiasi unità navale, Kitesurf e Windsurf compresi, ad eccezione dei natanti da diporto tipo jole, canoe, pattini, mosconi, lance, nonché pedalò e similari. A quest’ultimi è consentito di circolare entro i 300 metri dalla battigia, a condizione che vengano usati gli accorgimenti atti ad evitare disturbo ed incidenti ai bagnanti, nonché collisioni con altri  scafi. Da tale divieto sono esentati i mezzi che effettuano i campionamenti delle acque, ai fini della loro balneabilità, e che dovranno essere eseguiti in aderenza al D.P.R. 470/82. Tali mezzi dovranno essere riconoscibili a mezzo apposita dicitura  chiaramente leggibile “Servizio campionamento”. I bagnanti dovranno tenersi ad almeno 10 metri dai suddetti mezzi impegnati nelle operazioni di campionamento;

b. L’ormeggio o l’ancoraggio di qualsiasi unità navale, salvi i casi regolarmente autorizzati con apposita concessione demaniale marittima rilasciata dalla competente Amministrazione Regionale o Comunale;

c. E’ altresì vietato l’atterraggio dei surf , windsurf e di kitesurf nei tratti di arenile in spiaggia libera e in concessione per strutture balneari. In tali tratti i concessionari, appositamente autorizzati, devono aver cura di separare tali aree da quelle

Per l’emergenza in mare e sulle spiagge… destinate ai bagnanti, con appositi corridoi di atterraggio, aventi le caratteristiche descritte all’Art. 6 della presente ordinanza e, per i kitesurf, quelle descritte nell’apposita ordinanza relativa alla disciplina delle attività ludico – diportistiche;

6. Per i tratti di costa a picco sul mare soggetti a fenomeni franosi e/o erosivi, sarà cura delle competenti Amministrazioni Comunali provvedere all’emanazione di apposite ordinanze di interdizione, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 54 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n° 267, nonché provvedere alla conseguente affissione di idonea cartellonistica. L’eventuale conseguente interdizione degli antistanti specchi acquei sarà disciplinata con apposita ordinanza dell’Autorità Marittima, ai sensi dell’Art. 59 del Regolamento di esecuzione al Codice della navigazione.

7. È consentito, invece, l’atterraggio sulle spiagge libere di Surf e Kitesurf nelle zone di bagnasciuga e nel tratto di mare non interessato dalla presenza di bagnanti. Altresì, le zone di mare prospicienti spiagge o litorali scarsamente frequentati da bagnanti possono essere attraversate, ai soli fini dell’atterraggio per imbarco e sbarco di persone e/o cose, fermo restando il divieto di sosta sulla spiaggia e di ancoraggio entro la zona destinata alla balneazione, dalle unità navali su indicate unicamente a remi.

8. Chiunque compia immersioni subacquee, (anche al di fuori della zona di mare riservata alla balneazione) ha l’obbligo di segnalarsi con un galleggiante recante una bandiera rossa con striscia diagonale bianca, visibile ad una distanza non inferiore a 300 metri; se il subacqueo è accompagnato da mezzo nautico di appoggio, la bandiera deve essere issata sul mezzo nautico.

Il subacqueo deve operare entro un raggio di 50 metri dalla verticale del mezzo nautico di appoggio o del galleggiante portante la bandiera di segnalazione. Di notte il segnale è costituito da una luce lampeggiante gialla visibile a giro d’orizzonte, presente sull’unità di appoggio o, qualora sia assente, fissata sull’asta del segnale galleggiante. I segnali diurni e notturni, in condizioni normali di visibilità, devono essere di caratteristiche tali da potersi vedere a non meno di 300 metri di distanza. In prossimità dei predetti segnali le unità in transito, se propulse a vela o a motore, devono moderare la velocità e mantenersi a una distanza non inferiore a 100 metri. Il nuotatore che si trovi al di fuori delle acque riservate alla balneazione ha facoltà di utilizzare i medesimi segnali (con sagola non più lunga di 3 metri), previsti per il subacqueo.

Tra gli altri articoli, il n° 4 riguarda le zone di mare vietate alla balneazione.

Fermo restando i divieti di balneazione negli specchi acquei interdetti con appositi Decreti dall’Assessorato Regionale alla Sanità per i quali i Comuni hanno l’obbligo di apporre idonea segnaletica, la balneazione è vietata:

a. nei porti, approdi e porticcioli turistici;

b. nel raggio di 100 metri dalle imboccature e dalle strutture portuali, con esclusione degli specchi acquei prospicienti spiagge libere abitualmente frequentate da bagnanti ovvero strutture balneari regolarmente autorizzate, eventualmente ubicati ad una distanza inferiore e, comunque, a condizione che la balneazione non interferisca con il regolare e sicuro transito delle unità navali in ingresso ed uscita dai porti;

c. entro 100 metri da opere di presa e restituzione acque dove è altresì, vietato qualsiasi tipo di pesca. Dette opere devono essere opportunamente segnalate a cura dei titolari degli insediamenti stessi con idonea cartellonistica che indichi il divieto di avvicinamento e di balneazione, opportunamente posizionata a terra in modo ben visibile;

d. all’interno dei corridoi di atterraggio regolarmente autorizzati e opportunamente segnalati;

e. sulle rotte dirette di entrata/uscita dai porti; fuori dai porti, in prossimità di zone di mare dove sono posizionati pontili o passerelle destinate all’attracco di unità per un raggio di metri 200;

f. negli specchi acquei antistanti le foci dei fiumi e dei canali navigabili fino ad una distanza di metri 50 dalla costa, salvo che l’Autorità Comunale o Sanitaria non impongano una superiore estensione per ragioni igienico-sanitarie;

g. a meno di metri 200 dalle navi all’ancora;

h. all’interno degli specchi acquei assentiti in concessione per strutture asservite alla nautica da diporto o alla pesca marittima o per campi boe opportunamente segnalati. Durante la fase di raggiungimento di questi ultimi, i conducenti delle unità da diporto dovranno mantenere un comportamento estremamente prudente evitando di utilizzare mezzi di propulsione meccanica e posizionando, se possibile, una persona di vedetta a prua dell’unità;

i. nelle zone di mare permanentemente o temporaneamente sottoposte a divieto di balneazione con apposite ordinanze dell’Autorità Comunale, che dovranno essere segnalate con appositi cartelli redatti in più lingue, posizionate a cura dei Comuni interessati;

j. nelle zone di mare indicate da apposite ordinanze di interdizione emanate dall’Autorità Marittima.

Una seconda ordinanza disciplina le attività ludico-diportistiche.