Fabio Usai (PSd’Az): «In attesa della riforma sanitaria, occorre intervenire subito con alcuni interventi mirati sulle emergenze più gravi».
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Il consigliere regionale del PSd’Az Fabio Usai interviene dopo il sopralluogo della commissione Salute e Politiche sociali (della quale fa parte) negli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale.
«Ai colleghi della Commissione in visita nel nostro territorio – spiega il consigliere Fabio Usai – ho evidenziato alcune delle più gravi problematiche che affliggono la sanità del territorio; dal fondamentale reparto salvavita di emodinamica, funzionante unicamente 8 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, a causa della carenza organica (nella struttura lavorano solo 2 cardiologi e 5 infermieri), al tema delle lunghissime liste d’attesa (al centro unico di prenotazione lavorano solo 3 operatori che quasi mai riescono a servire adeguatamente l’utenza), sino alla penuria di anestesisti che provoca gravi ritardi nelle liste operatorie con pazienti colpiti da traumi importanti obbligati ad attendere gli interventi anche per 10-15 giorni tra sofferenze e disagi, la situazione è diventata ormai ingestibile. Per non parlare poi delle carenze inerenti il personale medico nei reparti di Nefrologia-Dialisi (con soli 4 medici), di Ortopedia, di Chirurgia (dove il personale è sottoposto a un surplus di lavoro insostenibile e, al CTO di Iglesias, non viene garantita l’assistenza 7 giorni su 7) o Endoscopia dove ormai è rimasto solo un medico in turno e spesso non è presente l’endoscopista reperibile con tutto ciò che ne consegue in termini di assistenza per i pazienti gravi emorragici. Ma i problemi – ha denunciato Fabio Usai – riguardano anche le infrastrutture degli ospedali: sovente gli ascensori sono guasti ed anche il servizio di climatizzazione ultimamente ha lasciato a desiderare.»
Per affrontare queste che sono tra le criticità più evidenti il consigliere regionale sardista ha anche avanzato delle proposte, alcune delle quali già oggetto di confronto in ambito regionale.
«Prendiamo il caso di emodinamica – spiega Fabio Usai -. Nel breve periodo si potrebbe ampliare l’organico di almeno un medico ed un infermiere così da elevare il fondamentale servizio salvavita da 8 a 12 ore al giorno, garantendo la copertura tramite lo strumento della reperibilità, anche per il fine settimana. Fermo restando che l’obiettivo è quello di realizzare un servizio di emodinamica costante per le 24 ore, già questo primo intervento significherebbe un’inversione di tendenza e dunque un miglioramento dopo anni di progressivo depauperamento dei servizi sanitari. Ma identico ragionamento vale anche per gli altri reparti per i quali stiamo studiando interventi mirati in attesa della riforma più ampia che la nostra maggioranza realizzerà in ambito regionale per ricostruire realmente una sanità a dimensione di cittadino.»
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