2 November, 2024
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Matsuhisa Nobu per il secondo anno al Cala di Volpe: «Puntiamo sui prodotti sardi nei nostri piatti».

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La seconda stagione del ristorante “Matsuhisa Cala di Volpe” è quello delle conferme. Nobu Matsuhisa, chef di fama mondiale, simbolo dell’evoluzione compiuta della cucina giapponese, nel 2019 ha scelto ancora una volta l’hotel Cala di Volpe, che Marriott Costa Smeralda gestisce per conto della proprietà di Qatar Holding, come regno della cucina giapponese in Sardegna. L’unico ristorante in Italia della sua catena, che vanta locali in tutto il mondo.

«La storia del mio primo ristorante è molto simile a quella del Cala di Volpe – racconta Nobu -. Dal 1987 si sono alternate diverse generazioni che vengono per i miei piatti, ma anche per condividere una esperienza. Per la cucina di qualità è fondamentale la genuinità del prodotto, per questo nei nostri menù stiamo introducendo più cibi sardi, per portare il concetto di Nobu sul territorio.»

Prodotti buoni, metodo semplice, energia che deriva dal cibo. Sono i principi alla base della filosofia di Matsuhisa Nobu, che rappresenta parte integrante anche del modello “Matsuhisa al Cala di Volpe”. «Molti clienti vengono al Cala di Volpe per provare l’esperienza di Matsuhisa, unico ristorante del noto chef giapponese in Italia – sottolinea Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda -. Siamo onorati e felici di un simile riconoscimento».

«Tutti i miei ristoranti utilizzano ingredienti locali, ma qui in Costa Smeralda ho fatto un’interessante scoperta – racconta lo chef giapponese -. L’immagine che avevo in mente era quella di una cucina locale basata soprattutto sul pesce, mentre mi hanno rivelato come in Sardegna sia importante anche la carne: dal porcetto all’agnello, la salsiccia, il pollo e altri salumi. Poi utilizziamo le verdure di stagione coltivate nell’orto del Cala di Volpe.»

Il concetto è quello di cucina giapponese e “Nobu style”. Una filosofia che nasce dalla vita di questo straordinario chef, che ha coltivato fin dall’infanzia il sogno di diventare un maestro della cucina. «Per me il cibo è sinonimo di felicità, deve fare felici le persone – racconta Matsuhisa Nobu -. Ho iniziato a lavorare nei ristoranti, senza entrare in cucina per tre anni. Ho saputo coltivare la pazienza e apprezzare la cultura del lavoro». Da lì è nato il mito di Nobu, con una forte motivazione e la cultura del lavoro di squadra.

Elementi unici che potrebbero farne un ambasciatore del cibo sardo nel mondo. «Una mia missione potrebbe essere quella di introdurre sempre di più la carne sarda nei miei menù – sottolinea lo chef giapponese -. Vorrei fondere il mio concetto di cucina con i cibi della tradizione sarda». Nobu riconosce alla Sardegna potenzialità straordinarie. «Ho deciso di trascorrere molto più tempo nell’Isola, per conoscere meglio questa terra e i suoi tanti prodotti di eccellenza. Per me diventare ambasciatore di un territorio significa fare qualcosa per promuovere quella destinazione». L’esempio è il Perù, dove Matsuhisa Nobu arrivò 40 anni fa. Un pesce povero come l’anguilla di mare, dopo che entrò ufficialmente nei suoi menù, seguito da altri chef giapponesi, si è trasformata in una delle qualità di pesce più esportate nel mondo.

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