19 November, 2024
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L’Associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, una serata dalla forte valenza storica, incentrata su Bacu Abis.

Domani, giovedì 25 luglio, alle ore 21.30, in piazza Santa Barbara verrà proiettato un murale che ripercorrerà le nostre radici ed il legame che unisce la popolazione locale alle miniere e al carbone. La proiezione “Storia di un murale” rientra nell’ambito del cartellone “Estiamoinsieme 2019”.

All’appuntamento di domani farà seguito quello previsto per lunedì 5 agosto, quando l’associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente organizzerà l’iniziativa “Gli anziani e i loro racconti di vita”, che consentirà di ripercorrere, anche attraverso la voce e le testimonianze dei suoi abitanti – alcuni dei quali centenari – le radici di Bacu Abis. In tale contesto, la memoria storica dei nostri anziani risulta una risorsa preziosa e insostituibile.

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Domenica 28 luglio 2019, alle ore 21.00, presso “Via Cervi – Spazio non conforme” (Via Cervi 7/b Cagliari), verrà presentato il libro “Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio” (Altaforte edizioni), al centro di tante polemiche al salone del libro di Torino 2019.
Sarà presente l’autrice Chiara Giannini. Introdurrà Matteo Fais di “Il Primato Nazionale”.

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Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha incontrato i vertici di Confcooperative Sardegna, il presidente Fabio Onnis, il vice Roberto Savarino ed il direttore Gilberto Marras.

I rappresentanti del mondo cooperativo hanno illustrato al presidente gli elementi principali della loro realtà economica, della quale fanno parte 700 aziende con 20.000 soci e 25.000 buste paga complessive per un fatturato di circa 650 milioni, proveniente da attività che vanno dall’agroalimentare al settore socio sanitario, dalla logistica alle telecomunicazioni.

Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il problema dell’inquadramento legislativo della cooperazione che, in Sardegna, risale ad una legge del 1957. In particolare, gli esponenti di Confcooperative Sardegna hanno sostenuto la necessità di portare sotto la competenza regionale tutte le funzioni di vigilanza e controllo sulle aziende associate, gestite a livello centrale dal ministero dello Sviluppo economico. La Sardegna, è stato sottolineato, è l’unica Regione Speciale che non ha legiferato in materia ed una nuova legge-quadro sarebbe una buona occasione non solo per riaffermare la competenza regionale sulle imprese cooperative ma anche per portare nuove risorse alla Regione e governare in modo più incisivo il mercato dove operano aziende che fanno una politica molto aggressiva sul piano dei rapporti di lavoro e dei contratti.

«In una Sardegna che ha molto bisogno di crescere e di diventare più competitiva – ha sottolineato fra l’altro il presidente Michele Pais – il mondo della cooperazione può svolgere un ruolo di primo piano sia sul piano culturale, favorendo forme maggiori di aggregazione che nella nostra terra hanno sempre fatto fatica, che su quello economico, diffondendo sempre più quel modello partecipativo che significa puntare sul capitale umano, sulla qualità del lavoro, sullo sviluppo di conoscenze e professionalità e, in definitiva, sulla buona occupazione.»

Per quanto riguarda il problema legislativo, il presidente ha assicurato tutto il suo impegno presso i gruppi consiliari, precisando però che il problema della competenza regionale sulla materia investe aspetti tecnicamente più complessi che dovranno essere definiti con lo Stato.

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«Siamo tutti impegnati a verificare, entro le prossime 72 ore, la fattibilità di un percorso tecnico amministrativo che ci consenta di fronteggiare l’emergenza e di pagare gli stipendi, assicurando nello stesso tempo la continuità del servizio.»

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Michele Pais al termine di un incontro con una delegazione di lavoratori e sindacalisti Aias al quale hanno partecipato il vice presidente della Regione Alessandra Zedda, l’assessore della Sanità Mario Nieddu ed i capigruppo.

Michele Pais ha però sottolineato che, per assicurare l’efficacia dell’intervento straordinario, occorre la collaborazione di Aias che, nella sua qualità di datore di lavoro, dovrà fornire in tempi rapidissimi tutta la documentazione necessaria.

I lavoratori ed i rappresentanti sindacali, dopo aver ripercorso i sintesi i passaggi principali della vicenda, hanno fatto appello alle istituzioni regionali perché risolvano, anche se in modo emergenziale, una situazione diventata pesantissima, che costringe tante famiglie in attesa di uno stipendio interno da ben 207 giorni, ad una sofferenza intollerabile.

Nel corso dell’incontro, hanno preso la parola anche i capigruppo del Pd Gianfranco Ganau, di Leu Daniele Cocco, del M5S Desirè Manca e del Psd’Az Franco Mula, oltre ai consiglieri Francesco Agus dei Progressisti, Michele Ennas della Lega e Piero Comandini del Pd.

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, denuncia un nuovo attacco sessista ai suoi danni.

«Un noto detto sassarese, che il presidente Solinas ricorderà avendolo sentito nei dieci anni nei quali ha frequentato l’ateneo di Sassari (subito dopo le fatiche di Bucarest), recita “ca si pecca Mali s’intendi (chi si offende, ha la coda di paglia)”. È di tutta evidenza, considerata la reazione scomposta, che ho colpito nel segno – scrive in una nota -. In questa vicenda, però, è un altro l’aspetto che merita oggi attenzione. La sottoscritta ha fatto un’osservazione in merito a una notizia diffusa sulla stampa che riguardava i curriculum di due consulenti di Solinas, e cos’è accaduto poco dopo? Su una pagina Facebook chiamata “Lega-Partito Sardo d’Azione” sono stata attaccata, non come esponente politica, bensì come donna. Il post dell’ignoto autore, recita “La signora Manca – nota alle cronache per essersi presentata in aula a tette fuori.»

«Ancora oggi devo constatare il bassissimo livello politico e la presenza di attacchi puramente sessisti, attacchi che l’estensore del post ha cercato di pennellare con ben poca maestria, quasi che essere donna e vestirsi a proprio gusto sia un limite da sottolineare, da censurare in nome della presunta superiorità del maschio-politico. Ancora: vorrei far notare all’autore del post che siamo nel 2019, in un Paese democratico, in cui i partiti si battono per il riconoscimento dei diritti, per la parità di genere – sempre che sappia di cosa sto parlando – e che dalla mia bocca mai sentirà attaccare un avversario politico riferendomi al suo modo di vestire o al suo aspetto fisico, ho ben altri argomenti da portare avanti per il bene dei sardi – aggiunge Desirè Manca -. Ho visto che il post è stato condiviso da Quirico Sanna, che mi risulta assessore. Prendo atto, con amarezza, che un autorevole esponente della Giunta regionale si trova in sintonia con quanto vergato dalla penna anonima che si diletta sulla pagina sardoleghista con espressioni di così basso livello.»

Desirè Manca si rivolge ancora all’ignoto autore del post: «Per sua informazione la parte anatomica femminile che cita con tanto disprezzo si chiama seno, se lo segni sull’agenda da super uomo, mentre in merito alla cifra dei miei emolumenti sbaglia sapendo di sbagliare. Noi del M5S abbiamo regolamenti piuttosto rigidi e restituiamo ai cittadini più della metà di quanto riceviamo, cercate di superarci in questo campo invece di mistificare».

«Caro chiunque-tu-sia – prosegue Desirè Manca – non ho intenzione di scomodare la matematica, è sufficiente l’aritmetica. Se scrivi su due colonne distinte per cinque volte l’importo annuale che dovrebbero ricevere i consulenti nominati, è sufficiente fare la somma di entrambe le colonne, sommare i due risultati e vedrai che si sfiora il milione di euro. Per quanto riguarda gli incarichi che ricopro, così come quelli che ricopre Luigi Di Maio, entrambi con i nostri curriculum ci siamo presentati davanti ai cittadini elettori che infine ci hanno premiato, mentre altrettanto non si può dire per almeno uno dei due amici del presidente NOMINATI nei giorni scorsi. I cittadini non sono stupidi, conoscono la differenza tra Eletti e NOMINATI. Chiudo ricordando a “Lega- Partito Sardo d’Azione” che se è vero che le retribuzioni per quel genere di incarico sono stabilite dalla legge, altrettanto accade per i requisiti di accesso agli incarichi stessi.»

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Sarà l’attrice e imitatrice Francesca Reggiani l’ospite della nuova tappa, sabato 27 luglio, a Calasetta, di Liberevento, il festival culturale organizzato dall’associazione ContraMilonga. L’appuntamento è alle 22.00, davanti alla Torre Sabauda, dove Francesca Reggiani, che ha esordito in Tv con il programma La Tv delle ragazze, presenterà il libro “Sono italiana ma voglio smettere”, in dialogo con il direttore artistico del festival, Claudio Moica.

Uscito nel 2018 per l’editore Ultra, e scritto insieme a Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, “Sono italiana ma voglio smettere” è una carrellata delle migliori performance della Reggiani, con i racconti dei suoi personaggi più riusciti (da Ornella Vanoni a Daniela Santanché, da Sabrina Ferilli a Donatella Versace) che l’hanno fatta entrare nel cuore di milioni di italiani.

Quello con l’imitatrice ed attrice romana non è il solo appuntamento del fine settimana di Liberevento. Venerdì 26 luglio alle 21,30, al Nuraghe Seruci di Gonnesa, lo scrittore e conduttore radiofonico Luca Bianchini presenterà il suo libro “So che un giorno tornerai,” e, a seguire, è attesa la pièce teatrale “Pian della tortilla”, di e con Simeone Latinia, ccompagnato dai musicisti Michele Sarti ed Enrico Travaglione.

Prosegue anche il tour di presentazione del romanzo “La ragazza inglese” di Beatrice Mariani: sabato 27 luglio, alle 21 l’autrice sarà in piazza Santa Croce a Bortigiadas, mentre domenica 28 luglio alle 21 l’appuntametno è in piazza Rockfeller, a Posada.

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E’ duro il giudizio del gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale sul nuovo rinvio delle nomine attese da settimane deciso dalla Giunta regionale.

Stamane il gruppo ha diffuso una nota nella quale scrive che «una non-decisione che non fa che aumentare il caos che regna, in particolare, nell’Azienda per la tutela della salute. L’azienda unica è senza guida da fine giugno, quando hanno presentato le dimissioni il Direttore generale e, contestualmente, il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo. L’Azienda, una delle più grandi del Sistema sanitario nazionale, è quindi senza rappresentante legale e senza che ci sia al suo interno un dirigente apicale titolato a prendere decisioni per conto dell’Ats, anche in merito all’ordinaria amministrazione. Il personale impiegato non può rapportarsi con il proprio datore di lavoro, nessuno può decidere in merito ai contenziosi, nessuno può intervenire sulle convenzioni, sugli accordi e nemmeno sugli atti deliberativi ordinari come quelli che riguardano gli acquisti. Anche perché i responsabili delle ASSL agiscono su delega e in assenza di Dg hanno un potere estremamente limitato. Anche le recenti decisioni in merito al finanziamento necessario per ridurre le liste d’attesa rischiano di essere totalmente inefficace in assenza di chi dovrebbe adottare l’atto. Una situazione di gravissima crisi la cui sottovalutazione ci preoccupa e ci allarma. Il Presidente, la sua Giunta, la sua maggioranza risolvano questo problema nelle prossime ore e evitino ripercussioni sulla tenuta dei servizi sanitari in tutta l’isola».

«Ma il caos e l’immobilismo non regnano solo in sanità – aggiungono i Progressisti -. La Sardegna sta affrontando questa difficile campagna antincendi senza che sia ancora stato nominato il responsabile della Protezione civile regionale. Nonostante la Giunta abbia deliberato il 28 giugno la revoca dell’incarico alla precedente Dg e l’attribuzione di funzioni al suo successore, per motivi a noi non noti né comunicati, a quest’atto non è mai seguito un decreto di nomina.  La Direzione generale della protezione civile è responsabile di una macchina complessa, strettamente interconnessa con altre strutture regionali e con il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, dal cui buon funzionamento dipende la salvaguardia dei luoghi e della sicurezza delle persone. Eppure questa è diretta da settimane da un facente funzioni che non può che attenersi all’ordinaria amministrazione in un periodo tutt’altro che ordinario, visto l’inizio drammatico di questa campagna antincendi. Perché tanta attesa? Pare che la nomina sia ancora al vaglio dell’Assessorato al Personale che, ai sensi della delibera di Giunta, ha il compito di verificare i requisiti previsti dalla legge e di adottare i provvedimenti conseguenti. E qui viene il bello: il controllore, infatti, è nella stessa situazione precaria del controllato. La direzione generale del Personale che dovrebbe dare una risposta è anch’essa senza guida per il medesimo motivo, così come risulta ancora vacante il ruolo di Dg della Presidenza della regione. Aspettando Godot che a sua volta sta aspettando Godot. Nemmeno Beckett sarebbe arrivato a immaginare una impasse simile.»

«Questi casi non sono altro che la rappresentazione plastica di come il governo regionale sia fermo, immobile e logorato da conflitti inspiegabilmente sorti al suo interno in appena quattro mesi di governo – rimarcano i Progressisti del Consiglio regionale -. Conflitti che lo portano a sottovalutare le gravi ripercussioni di questa inerzia che si stanno già verificando: l’assenza del responsabile del personale sta, nei fatti, lasciando al palo l’attuazione delle leggi regionali 43/2018 e 6/2019 la cui applicazione è stata sollecitata più volte da interpellanze della minoranza e della stessa maggioranza e per cui è già stata proclamata una giornata di sciopero dalle organizzazioni dei lavoratori dell’agenzia Forestas, altro attore fondamentale nella campagna di contrasto agli incendi boschivi. Di questi temi sarebbe necessario discutere con il Presidente Solinas per avere da lui rassicurazioni in merito ad azioni immediate e non più rimandabili. Purtroppo, come è noto, il Presidente continua a disertare sistematicamente le riunioni del Consiglio regionale di cui fa parte e a non rispondere alle interrogazioni e alle sollecitazioni presentate dalla minoranza e, sempre di più, anche dalla sua stessa maggioranza e dal partito di cui è ancora segretario nazionale. L’attendismo cronico di questa Giunta, aggiunto all’idea di poter scegliere i vertici amministrativi per logiche meramente partitiche, oltre a essere un comportamento platealmente illegittimo – concludono i Progressisti -, è una follia politica e burocratica che rischia di fare danni gravi e irreparabili, e contro la quale ci opporremo con tutte le nostre forze.»

 

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L’assessore Andrea Biancareddu ha chiesto di ricordare in Aula durante la seduta pomeridiana del 23 luglio il 36° anniversario del tragico incendio di Curraggia avvenuto alle porte di Tempio Pausania in Gallura il 28 luglio del 1983.

In un’aula visibilmente commossa, il presidente Michele Pais ha dato la parola all’on. Andrea Biancareddu (UDC), assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport che inizia il suo ricordo dei fatti di Curraggia con tutti i Consiglieri Regionali in piedi e in ossequioso silenzio.

«Era il 28 luglio ’83: è già da diversi giorni che il furore del fuoco sospinto dal maestrale imperversa in varie località della Gallura, Viddalba, Aggius, Trinità d’Agultu, Aglientu, Luogosanto, Bortigiadas, attaccando la collina di Curraggia a Tempio Pausania. Il bilancio è catastrofico: muoiono nove persone: Salvatore Pala, 40 anni, maresciallo del Corpo Forestale; Diego Falchi, 43 anni, maresciallo del Corpo Forestale, Mario Ghisu, 35 anni, operaio forestale; Tonino Manconi, 50 anni ex segretario comunale di Aggius e Bortigiadas; Tonuccio Fara, 36 anni, muratore; Claudio Migali, 37 anni, vigile urbano; Luigi Maisto; 24 anni, operaio tessile; Sebastiano Visicale, 32 anni, impiegato; Silvestro Manconi, 44 anni, muratore. Il bilancio finale è disastroso: sugli oltre 18.000 ettari di territorio incenerito si raccoglieranno le salme di nove uomini e tra i 15 feriti iniziali che si recheranno in ospedale sei di questi riporteranno gravissime ustioni, amputazioni in parti del corpo e traumi psicologici difficilmente riassorbibili. Tra gli eroi di Curraggia ci sono anche loro: Zara Antonio, Bisson Vanni, Forteleoni Antonello, Marchesi Mario, Mazza Giovanni Mario e Sotgiu Giuseppe.

Il 24 luglio del 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla memoria la medaglia d’oro al valor civile ai nove martiri. Le medaglie sono state consegnate alle famiglie delle vittime dal Prefetto di Sassari, dottor Salvatore Gullotta, il 28 luglio a Tempio Pausania nel corso della prima Giornata europea di sensibilizzazione contro gli incendi.

Il 26 luglio del 2009 il Presidente della Repubblica conferisce la medaglia d’oro ai sei feriti gravi.

Il 30 giugno 2011 questo Consiglio ha istituito il 28 luglio quale Giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna, quindi abbiamo fatto una legge che ricorda, in quella giornata, tutti i morti di Tempio e tutte le vittime che ci sono state in Sardegna, che sono tante.

La medaglia d’argento al gonfalone della città di Tempio Pausania nel 2011 per l’impegno civile dei suoi cittadini nella lotta agli incendi.

Dopo la tragedia di Curraggia la Regione Sardegna ha deciso di riorganizzare e potenziare il Corpo Forestale, con la legge regionale dell’85 diventerà anche responsabile della vigilanza ambientale.

L’idea del legislatore era quella di avere un corpo tecnico con funzioni di polizia per la tutela dell’ambiente naturale finalizzato ad esercitare il coordinamento e le attività operative nella prevenzione e lotta degli incendi boschivi in materia di protezione civile.

Presidente, concludo invitando Lei, questo Consiglio, gli Assessori, e tutti alla celebrazione sobria che si terrà a Tempio il prossimo 28 luglio perché la lotta agli incendi, come l’assessore della Difesa dell’Ambiente e noi tutti sappiamo, è estremamente attuale.»

Il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta chiedendo un minuto di silenzio per onorare il sacrificio di chi è morto per difendere la Sardegna dagli incendi.

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Una dotazione di 4 milioni di euro. È l’ammontare delle risorse inutilizzate dall’Ats che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha deciso di reimpiegare nell’anno corrente.

«Nello specifico – spiega Mario Nieddu – con la delibera approvata nel corso dell’ultima seduta di Giunta, assegniamo 3 milioni di euro all’Aou di Sassari. Risorse che serviranno a sostituire i medici andati in pensione e garantire i contratti a tempo determinato, in particolare di personale infermieristico, per i quali la precedente giunta non aveva individuato le coperture. Rispondiamo così all’esigenza di non disperdere forze importanti, salvaguardando così i livelli dei servizi erogati e l’occupazione.»

Nel riparto delle risorse, è stato individuato 1 milione di euro per l’Aou di Cagliari.

«Le risorse – dice l’assessore Mario Nieddu – saranno utilizzate per l’attivazione, per la prima volta in Sardegna, del Sistema di trasporto d’emergenza del neonato (STEN), progetto già varato nella passata legislatura, al quale però la Giunta precedente non aveva assegnato risorse, e rimasto quindi lettera morta. Ora, finalmente, diamo gambe a un servizio importante per mamme e bambini».   

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Domani, 25 luglio, dalle ore 19.00, a Porto Flavia, si terrà la presentazione del libro “Flavia’s end”, di Claudia Aloisi, edito da Condaghes.

Per chi vorrà, l’evento sarà preceduto (ore 18.00) da una visita guidata della galleria – su prenotazione a prezzo ridotto.
Interverranno l’Autrice Claudia Aloisi, l’editore Francesco Cheratzu, i rappresentanti dell’Associazione Mineraria Sarda, Associazione Periti minerari e Museo dell’arte Mineraria, e il Coro di Iglesias.
L’evento è organizzato grazie ad una collaborazione tra Consorzio Turistico per l’Iglesiente, Associazione Argonautilus e Fiera del Libro di Iglesias, con il patrocinio del comune di Iglesias.
Di “Flavia’s end” è stato scritto: «Bellissimo. Ben scritto. Ritmi incalzanti alternati ad altri, fermati in momenti di incanto senza tempo come una partitura musicale. Claudia Aloisi è stata”vampirizzata” dalla Sardegna e dal popolo dei danzatori di stelle».
Claudia Aloisi è nata e vive a Forlì, dove lavora come insegnante presso gli istituti superiori.