19 July, 2024
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Ieri pomeriggio l’Amministrazione comunale di Carbonia ha rivolto un caloroso saluto di benvenuto ai 15 ragazzi recentemente arrivati dalla Germania per partecipare al progetto di scambio interculturale denominato “Multi”, che unisce i comuni di Carbonia e Oberhausen, gemellati da oltre 15 anni. A fare gli onori di casa sono stati Sabrina Sabiu e Valerio Piria, rispettivamente assessore della Cultura ed assessore della Pubblica Istruzione del comune di Carbonia.

Gli studenti tedeschi, dell’età dai 14 ai 17 anni, rimarranno nel comune minerario fino al 28 luglio, ospiti delle famiglie locali aderenti al progetto. L’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione comunale in stretta collaborazione con la Pro Loco e con le famiglie dei ragazzi coinvolti.

L’Amministrazione comunale e la Pro Loco di Carbonia hanno predisposto un ricco programma che consentirà ai ragazzi tedeschi di poter visitare siti attrattivi della città e del territorio, tra i quali il Parco Archeologico di Monte Sirai, il Museo Archeologico di Villa Sulcis, il Parco Archeologico di Cannas di Sotto, il Museo dei Paleoambienti Sulcitani, Porto Flavia, le spiagge di Maladroxia, del litorale di Gonnesa, Is Solinas e Portopino, la Torre aragonese di Portoscuso, la Cattedrale e le catacombe di Sant’Antioco, l’Isola di San Pietro e le Grotte di Is Zuddas.

L’ospitalità prestata darà diritto a partecipare allo scambio culturale che si svolgerà il prossimo anno, quando i ragazzi di Carbonia saranno ospitati in Germania.

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Imperdibile anteprima, domani, giovedì 18 luglio, a Fordongianus, per la ventunesima edizione del festival Dromos: alle 22.00 (ingresso 20 euro + d.p.), sul palco allestito nel suggestivo scenario delle antiche terme romane, riflettori puntati sugli Snarky Puppy, di scena nel paese del Barigadu, a una ventina di chilometri da Oristano, per l’unica tappa sarda del tour all’insegna del nuovo disco, “Immigrance”, pubblicato lo scorso 15 marzo.

Guidato dal suo leader e fondatore Michael League (di ritorno a Fordongianus a un anno di distanza dal memorabile concerto con i suoi Bokanté, altra formazione di cui è artefice e guida, nella scorsa edizione di Dromos), il gruppo di casa a New York è considerato dalla stampa e dal pubblico tra le realtà più importanti nel mondo del jazz. Ma a ben vedere, gli Snarky Puppy non sono esattamente una jazz band, se si tiene conto delle diverse categorie per cui si è aggiudicata ben tre premi Grammy: miglior performance di rhythm & blues nel 2014, miglior album strumentale nel 2016 e nel 2017. Non è nemmeno una band di fusion, ma piuttosto un collettivo che si muove tra jazz, funk e R&b, musica scritta e improvvisazione totale, con ben venticinque membri in rotazione, tutti impegnati come sideman (con artisti come Erykah Badu, Snoop Dogg e D’Angelo), produttori (per Kirk Franklin, David Crosby e Salif Keïta) e solisti.

Gli Snarky Puppy incarnano al meglio l’attuale cultura musicale statunitense bianca e nera, con vari innesti provenienti da tutto il mondo: Giappone, Argentina, Canada, Regno Unito e Porto Rico hanno tutti una rappresentanza nel gruppo. Un melting pot musicale, dunque, caratterizzato dalla gioia di suonare insieme con il costante impulso di crescere creativamente. Otto gli strumentisti sul palco di Fordongianus accanto al basso del leader: Chris Bullock (sax e flauto), Justin Stanton (tromba e tastiere), Maz “Mike” Maher (tromba e flicorno), Bobby Sparks (tastiere), Bob Lanzetti (chitarra), Bill Laurance Martin (tastiere), Larnell Lewis (batteria) e Marcelo Woloski (percussioni).


 

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Con una serata che vedrà ospite il giornalista Andrea di Robilant domani, giovedì 18 luglio, a Carloforte si inaugura la quarta edizione di “L’Isola dei libri”, manifestazione tra vicoli e caruggi dell’isola tabarkina, organizzata dall’associazione culturale Saphyrina.

L’appuntamento è alle 20,30, in via Magenta, dove Andrea di Robilant parlerà del suo “Autunno a Venezia. Hemingway e l’ultima musa” (Corbaccio, 2018).

Nel 1948 Ernest Hemingway e la quarta moglie sono diretti in Provenza, ma a causa del mal tempo sono costretti ad approdare a Genova. Per lo scrittore è uno schock: manca dall’Italia da quando aveva combattuto sul fronte italiano. Tra incontri memorabili, drink e battute di caccia si spinge fino a Venezia, dove conosce una giovane aristrocratica, Adriana Ivanich, la sua “ultima musa”.

Andrea di Robilant ha lavorato come giornalista in Europa, negli Stati Uniti e in America latina. Tra i suoi libri: Lucia nel tempo di Napoleone, Un amore veneziano, Sulle tracce di una rosa perduta

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Appuntamento da non perdere domani, giovedì 18 luglio, a Calasetta, dove per il festival culturale Liberevento arriva Beppe Severgnini, una delle penne più brillanti del panorama giornalistico e letterario italiano.

Direttore del supplemento 7 del Corriere della Sera, editorialista per lo stesso giornale di via Solferino, ma anche scrittore, saggista e umorista, alle 22.00, davanti allo splendido scenario della Torre Sabauda, Beppe Severgnini porterà “Italiani si rimane”, spettacolo interamente tratto dal suo omonimo libro, pubblicato da Solferino editore.

Accompagnato dalle musiche dal vivo di Serena Del Fiore, Beppe Severgnini proporrà un viaggio ironico, sentimentale e istruttivo: dalla scuola di Indro Montanelli al Corriere della Sera, dal primo articolo per La Provincia di Cremona al New York Times, dai libri alla radio, da Twitter al teatro.

Organizzato dall’associazione culturale Contramilonga, Liberevento conta sulla direzione artistica dello scrittore e giornalista Claudio Moica, e di quella musicale del compositore e bandoneonista Fabio Furìa.

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Nuovi orari di apertura al pubblico a partire da lunedì prossimo 22 luglio per i Centri per l’impiego di Carbonia e Iglesias. Entrambi i CPI apriranno  dalle 9.00 alle 12.00, il lunedì ed il martedì anche dalle 15.00 alle 16.30. Solo per il mese di agosto i due Centri per l’impiego apriranno regolarmente di mattina mentre di pomeriggio Carbonia chiuderà al pubblico e Iglesias farà solo un’apertura pomeridiana il lunedì.
Info: 070.7593208 |340.2275801

 

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Mercoledì 17 luglio, a Cagliari, si terrà l’incontro di metà progetto del cluster SEMI, Sistemi Efficienti e affidabili per il Monitoraggio e la gestione Intelligente dell’energia elettrica, condotto dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE) dell’Università di Cagliari con la collaborazione di nove imprese del territorio. L’appuntamento è alle 11:00 nella sede del DIEE, in via Marengo 2 (edificio G, aula Mocci).

Il progetto ha l’obiettivo di fornire alle imprese sarde le competenze e gli strumenti per un utilizzo più intelligente, efficiente e consapevole dell’energia elettrica e degli impianti, attraverso lo sviluppo e la diffusione di metodologie e sistemi di misura, flessibili e a basso costo, che consentano il monitoraggio affidabile delle grandezze elettriche fondamentali e l’analisi della qualità dell’alimentazione elettrica, la cosiddetta Power Quality (PQ).

L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sullo stato d’avanzamento del progetto insieme allo staff tecnico, guidato dalla responsabile scientifica Sara Sulis, la referente di Sardegna Ricerche, Elena Lai, le nove imprese già coinvolte e le altre potenzialmente interessate a partecipare. Si procederà infine con la programmazione delle future attività da svolgere congiuntamente con le imprese.

SEMI è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per SEMI vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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La commissione d’inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell’AIAS, presieduta da Gianfranco Ganau,  si riunirà giovedì 18 luglio, alle ore 11.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale. Saranno poi sentiti i vertici dell’AIAS. Alle 15,30, i sindacati. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, hanno convocato l’assemblea dei lavoratori per le ore 15.00, sotto il Palazzo del Consiglio regionale.

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Tornerà il 5 e 6 ottobre, a Faenza, nell’ambito del Mei, la quarta edizione del Forum del giornalismo musicale. Un evento mai realizzato in Italia che ha suscitato nei primi tre anni grande interesse, con la presenza di tantissimi giornalisti, da quelli delle grandi testate a quelli delle webzine, delle radio e tv e di tutti i new media.

Anche quest’anno la due giorni, diretta da Enrico Deregibus, si terrà nel palazzo comunale di Faenza e vedrà diversi appuntamenti fra cui un incontro con Ginevra di Marco e Cristina Donà.

Ginevra di Marco e Cristina Donà

Si comincerà sabato 5 ottobre, dalle 14.00, con l’assemblea dell’AGIMP, l’Associazione dei Giornalisti e critici Italiani di Musica legata ai linguaggi Popolari.

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Il momento è ora.

E se il momento è ora – per quanti stanno chiedendo Giustizia e Verità – la Filiera Psichiatrica, ferita e dolorante, cerca, come ha sempre fatto in passato, un nuovo vestito da indossare per allungare i propri tentacoli.

Da un lato, l’intento è quello di spostare l’attenzione dalla cronaca, dalla stretta attualità.

Dall’altro, continuare ad alimentare il business più vergognoso, quello sui bambini.

Svelata Reggio Emilia (Bibbiano) – e la sua estensione e replica su tutto il territorio nazionale – il vestito nuovo della filiera diagnostica rispolvera merce che aveva temporaneamente messo in soffitta: i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (di cui, guarda caso, soffrono anche quasi tutti i bambini collocati in Case-famiglia e Case ad alto contenimento).

Ma ancora più velenoso è il fatto che, al momento dell’emanazione di tale orrida disposizione – quando buona parte anche della comunità scientifica vi si scagliò contro, paventando quelli che ne sarebbero stati gli effetti nefandi – sia i legislatori dell’epoca che i sostenitori passati e presenti sostennero a gran voce come con “DSA” non si intendessero disturbi della sfera sanitaria o “di interesse mentale”.

Invece – dal 2010 ad oggi – leggiamo dati progressivamente sempre più inquietanti. Già da noi documentati nel dossier “Troppi per essere vero” e in numerose altre ricerche, come anche nelle audizioni in Commissione Infanzia.

Oggi, per esempio, su Il Messaggero: “Scuola, boom di certificati: dislessici 177 mila ragazzi”. Proprio in un momento in cui la nostra attenzione è rivolta ai bambini fantasma, si parla abbondantemente di DSA, sistemi compensativi e dispensativi e, addirittura, si pone l’accento sui “risultati positivi” di questo abuso diagnostico. Si parla di un aumento del 450% di diagnosi in soli 7 anni, dal 2012 ad oggi.

Dunque il disagio (di chi?) è diventato malattia; ma, addirittura, si plaude al fatto che ci sia una estrema medicalizzazione della scuola e si gioisce nei casi in cui i Minori vengano dispensati dallo studio, come se li si stesse, così, “curando”.

Ma c’è di più. Addirittura, possiamo stare tranquilli, noi Italiani, perché al di sotto della media di altri Paesi! Non bastano le statistiche gravissime che ci riguardano, ma segue un invito a diagnosticare sempre di più i nostri ragazzi, a farli camminare attraverso i corridoi degli ospedali anche solo per una difficoltà di apprendimento (o di insegnamento?). E, soprattutto, ci si spinge ad affermare con entusiasmo il fatto che il Legislatore abbia “riconosciuto” i DSA: come se una norma potesse sancire l’esistenza di una patologia.

Non lo abbiamo mai visto accadere per il diabete, il colesterolo o per i calcoli alla cistifellea, che sono malattie statisticamente più ricorrenti nella popolazione italiana.

Il leone ferito sta cercando nuovi bacini?

Vuole rispolverare un vecchio vestito?

Lo abbiamo sempre scoperto, denudato e denunciato.

Quando praticava la lobotomia pre-frontale, quando faceva le docce ghiacciate, e ancora oggi, quando lega i ragazzi al letto, quando li elettro-shocka, quando ricorre a una puntura per domarli tutti.

E quando, con l’ausilio di 25 persone – fatto recentemente accaduto in una città del Piemonte – ha rapito un’adolescente, catturata davanti alla scuola, per portarla in una casa ad alto contenimento, soltanto perché litigava con sua madre.

E lì, ora, la stanno drogando con psicofarmaci.

Ecco perché non ci siamo stupiti quando il leone, oltre al vestito, ha indossato il grembiule, il colletto bianco e il fiocco. Ed è entrato nella scuola.

È entrato nelle scuole per l’infanzia, negli asili nido, fino ai bambini strappati dal seno materno: “I bambini senza latte”, peggio dei cani, dati in adozione ancora prima della nascita.

Non ci stupiamo di questi 177mila; e siamo preparati anche per aiutarli ad uscire dai reparti e dalle diagnosi opportunistiche.

L’Italia è una Nazione fatta di brave persone, di una comunità scientifica attenta e lungimirante, di politici che sanno metterci la faccia; di tecnici instancabili e di numerosi volontari totalmente dedicati alla causa, perché questo posto sia un luogo dove si possa vivere, ci si possa fidare e affidare. Che è il primo bisogno di ogni bambino.

Guardiamo con attenzione anche alle Commissioni di inchiesta che si stanno costituendo in alcune Regioni. Come in Emilia Romagna, dove notiamo il fatto che i membri di una Commissione istituita (e non certo gratuita) per la tutela dei Minori, a seguito dei fatti noti, siano neuropsichiatri e psichiatri esperti in dipendenze patologiche, che poco sono attinenti con l’Infanzia.

È come dire “il problema è affrontato da chi lo ha creato”.

Se non c’è Scienza, non può esserci nemmeno Verità. Ma se tutto questo fino a poche settimane fa era sottaciuto con l’idea che fosse impossibile fare qualunque cosa a riguardo, oggi non è più così. I riflettori rimangono accesi. La brava gente parla alla luce del sole, racconta, si organizza, manifesta, grida e scrive sui giornali, va in TV. E la luce dei riflettori si allarga fino al punto in cui diventa impossibile spegnerla. Un effetto domino inarrestabile.

Così è.

L’Italia s’è desta. Il momento è ora.

Vincenza Palmieri

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Mercoledì 17 luglio, a Carbonia, in occasione della manifestazione “Nottinsieme”, si terrà l’evento Carbonia: quartieri, piazze e strade del ‘900“, organizzato, dalla Cooperativa Sistema Museo, gestore del Sistema Museale di Carbonia.

Una visita guidata alla città di fondazione, con un percorso a piedi che, collegando le particolarità architettoniche ed i quartieri della città, farà scoprire le origini di Carbonia.

L’appuntamento è in Piazza Roma alle ore 22.00.