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Mercoledì 10 luglio, la Sala Conferenze della Biblioteca Regionale di viale Trieste, a Cagliari, ha ospitato la riunione del Partenariato regionale allargato del POR FESR 2014-2020, il documento attraverso il quale la Regione Autonoma della Sardegna programma le risorse garantite dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per piani settennali.
Per quanto riguarda la Regione Sardegna, il programma è stato suddiviso in 8 aree tematiche, definite “Assi”:
– Asse 1 (Progetti scientifici, sviluppo tecnologico, innovazione).
– Asse 2 (Agenda digitale e digitalizzazione).
– Asse 3 (Competitività dei sistemi produttivi).
– Asse 4 (Energie sostenibili)
– Asse 5 (Tutela ambientale).
– Asse 6 (Utilizzo efficiente delle risorse e valorizzazione a fini culturali e turistici).
– Asse 7 (Inclusione sociale, contrasto alla povertà ed ai comportamenti discriminatori).
– Asse 8 (Assistenza tecnica).
Un incontro informativo, che precede e prepara la riunione del Comitato di Sorveglianza previsto per il 24 luglio, al quale hanno partecipato i rappresentanti del Partenariato: Istituzionali, economici, sociali ed appartenenti alle associazioni della società civile.
L’appuntamento, è stato l’occasione per fare il punto sull’attuazione del POR FESR 2014-2020, con la presentazione della Relazione di Attuazione Annuale per il 2018 redatta dall’Amministrazione regionale, dal Centro Regionale di Programmazione e dall’Autorità di Gestione del Programma Operativo.
2018 come anno fondamentale per il POR FESR, in quanto è stata applicata per la prima volta la regola “N+3”, che prevede il disimpegno automatico delle risorse in caso di mancato raggiungimento dei risultati previsti rispetto al target di riferimento, ed è stato verificato il raggiungimento degli obiettivi mediante il meccanismo premiale del “Performance Framework”, che predispone la conferma della dotazione finanziarie prevista per ogni singolo Asse.
Al centro degli interventi della prima parte dell’incontro, il report sull’annualità 2018, con la presentazione delle risorse disponibili (pari a 931 milioni di euro), il numero dei progetti finanziati (1.542 progetti relativi agli 8 Assi di intervento), il valore complessivo dei suddetti progetti (pari a 727 milioni di euro), i pagamenti effettuati dai soggetti beneficiari delle risorse del programma, ovvero Imprese, Enti Locali, Atenei, ecc. (pari a 219 milioni di euro) e le spese certificate per il raggiungimento dei due target finanziari di valutazione “N+3” e “Performance Framework”, (rispettivamente 163 e 165 milioni di euro).
Nel corso della prima sessione dei lavori, oltre all’analisi dei percorsi di verifica predisposti dalla Commissione Europea ed alle previsioni di spesa preventivate per l’anno 2019, è stato presentato il report sugli ITI (Investimenti Territoriali Integrati), relativi ad alcuni grandi Comuni della Sardegna, ed alla Programmazione Territoriale Integrata, che prevede il coinvolgimento delle Unioni dei Comuni e delle altre aggregazioni territoriali.
Il 2018 ha visto anche il monitoraggio e la revisione della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), rivolta alle imprese ed ai centri di ricerca, e finalizzata ad identificare le eccellenze territoriali in termini di innovazione, accompagnandone le potenzialità di crescita, principalmente in settori relativi al turismo, alla biomedicina, all’ingegneria, alla filiera agroalimentare e all’efficientamento energetico.
Al centro della seconda parte della riunione, un’informativa sulla Programmazione 2021-2027, per la quale è prevista un’implementazione delle risorse, nell’ottica di un’integrazione sempre maggiore tra soggetti Istituzionali comunitari, nazionali e locali, e secondo i principi di inclusività e redditività.
Programmazione territoriale come elemento fondamentale di sviluppo, vista anche la necessità di assecondare la vocazione produttiva ed occupazionale dei territori interessati, soprattutto in settori come quelli della cultura, del turismo e della filiera enogastronomica.
Una Programmazione 2021-2027 per la quale sono stati avviati i tavoli di negoziazione partenariale, e che prevederà nuovi fondi destinati a 5 obiettivi tematici, che intercetteranno gli attuali Assi del POR FESR su sostegno alle aree svantaggiate, sviluppo rurale, progettazione settoriale, incremento dei tassi di cofinanziamento e gestione virtuosa delle risorse certificata dai parametri “N+3” e “Performance Framework”, secondo i 4 temi unificanti che orientano la Programmazione (Lavoro, Territori, Servizi e Cultura).
Con nuovi regolamenti, in grado di inserirsi nel quadro già elaborato con la Programmazione 2014-2020, in accordo anche con le politiche europee di coesione, e nel rispetto delle linee guida sulla tutela ambientale sviluppate con gli accordi di Parigi e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Ampliamento ad altre realtà territoriali finora escluse, che sarà l’elemento fondamentale della nuova programmazione territoriale settennale, tema al centro dell’intervento del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, che ha presentato il caso del Sulcis, zona che finora non ha partecipato alla programmazione territoriale in quanto beneficiaria del Piano Sulcis, avviato nel 2012 ma ritenuto finora insufficiente ad un completo rilancio economico, produttivo ed occupazionale del territorio.
Il Sindaco Usai, facendosi portavoce anche delle istanze degli altri Comuni del Sulcis, ha chiesto di poter entrare a far parte della programmazione territoriale, elemento che in questi anni ha permesso ai territori beneficiari di attuare politiche di sviluppo in sinergia con l’Amministrazione regionale, con le direttive europee ed in collaborazione con soggetti della società civile come imprese, associazioni di categoria, rappresentanze sindacali, centri studi ed Università.
Un’analisi nel corso della quale il sindaco di Iglesias ha sottolineato come in molti casi i contratti di sviluppo stentino a partire, e siano necessari interventi che partano dal basso, dalla cooperazione tra i Comuni del territorio e tra i soggetti del mondo sociale e produttivo, dal lavoro alle imprese.
L’intervento, e gli spunti di riflessione, sono stati raccolti dall’assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino nella sua relazione conclusiva, che ha sottolineato la necessità di ampliare la Programmazione Territoriale, anticipando il futuro con scelte politiche che aprano scenari favorevoli per chi amministra e per chi fa impresa.
Un riferimento ai territori esclusi ed al Sulcis in particolare, ribadito citando l’intervento di Mauro Usai e mettendo al centro il ruolo delle imprese, per le quali sono necessari tempistiche certe e celeri, oltre ad uno snellimento della macchina burocratica, per costruire una Sardegna il cui sviluppo vada di pari passo con quelle delle altre regioni italiane ed europee.
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