19 November, 2024
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I disturbi del comportamento alimentare, le conseguenze socio-sanitarie ed eventuali azioni a contrasto del problema sono state al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina fra l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e la delegazione della Commissione regionale Pari Opportunità composta dalla presidente Annalisa Lai, la vicepresidente Barbara Congiu, e le commissarie Elena Secci e Rosa Maria Millelire.

«Parliamo di una piaga – spiega l’assessore Mario Nieddu – particolarmente grave dal punto di vista sanitario e sociale, che colpisce sempre più giovani e attorno alla quale ruotano altri fenomeni come il bullismo. Anche in Sardegna occorrono misure di contrasto e sostegno a chi soffre di questi disturbi e alle loro famiglie. Con la commissione Pari Opportunità ho preso l’impegno affinché possa essere convocato al più presto uno specifico tavolo di lavoro, che possa anche restituire la fotografia del fenomeno sul nostro territorio.»

In Italia si registrano circa tremila morti l’anno a causa dei disturbi del comportamento alimentare. L’età media delle persone che ne soffrono si è progressivamente abbassata negli ultimi anni e oggi i soggetti colpiti vanno dai 9 anni in su.

«Fenomeni come il cyberbullismo sui social network – dice la presidente della Commissione, Annalisa Lai – hanno portato a un aggravamento del problema. Modelli che propongono fra le ragazze e i ragazzi l’anoressia e la bulimia come indispensabili per essere socialmente accettati, continuano a diffondersi nonostante l’azione di contrasto delle forze dell’ordine. In Sardegna mancano centri in grado di accogliere i casi più gravi, che devono quindi rivolgersi ad altre regioni. Parliamo di cure che hanno una durata lunga e il peso per le famiglie diventa insostenibile.»

Il tavolo di lavoro avrà il compito di elaborare proposte attraverso un confronto allargato con il coinvolgimento delle associazioni, degli ordini professionali, quali medici, psicologi e assistenti sociali e il mondo delle scuole e dello sport.

“La prevenzione attraverso l’educazione e le leve sociali – dicono le componenti della delegazione – è uno dei nostri principali obiettivi. Abbiamo in progetto una campagna informativa, che, attraverso un video punta alla viralità di un messaggio di segno opposto rispetto a quelli diffusi dai “challenge”, sfide che spingono i giovani all’anoressia e alla bulimia. Vogliamo dare a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare e alle loro famiglie il supporto di cui hanno bisogno.»

 

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La seconda stagione del ristorante “Matsuhisa Cala di Volpe” è quello delle conferme. Nobu Matsuhisa, chef di fama mondiale, simbolo dell’evoluzione compiuta della cucina giapponese, nel 2019 ha scelto ancora una volta l’hotel Cala di Volpe, che Marriott Costa Smeralda gestisce per conto della proprietà di Qatar Holding, come regno della cucina giapponese in Sardegna. L’unico ristorante in Italia della sua catena, che vanta locali in tutto il mondo.

«La storia del mio primo ristorante è molto simile a quella del Cala di Volpe – racconta Nobu -. Dal 1987 si sono alternate diverse generazioni che vengono per i miei piatti, ma anche per condividere una esperienza. Per la cucina di qualità è fondamentale la genuinità del prodotto, per questo nei nostri menù stiamo introducendo più cibi sardi, per portare il concetto di Nobu sul territorio.»

Prodotti buoni, metodo semplice, energia che deriva dal cibo. Sono i principi alla base della filosofia di Matsuhisa Nobu, che rappresenta parte integrante anche del modello “Matsuhisa al Cala di Volpe”. «Molti clienti vengono al Cala di Volpe per provare l’esperienza di Matsuhisa, unico ristorante del noto chef giapponese in Italia – sottolinea Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda -. Siamo onorati e felici di un simile riconoscimento».

«Tutti i miei ristoranti utilizzano ingredienti locali, ma qui in Costa Smeralda ho fatto un’interessante scoperta – racconta lo chef giapponese -. L’immagine che avevo in mente era quella di una cucina locale basata soprattutto sul pesce, mentre mi hanno rivelato come in Sardegna sia importante anche la carne: dal porcetto all’agnello, la salsiccia, il pollo e altri salumi. Poi utilizziamo le verdure di stagione coltivate nell’orto del Cala di Volpe.»

Il concetto è quello di cucina giapponese e “Nobu style”. Una filosofia che nasce dalla vita di questo straordinario chef, che ha coltivato fin dall’infanzia il sogno di diventare un maestro della cucina. «Per me il cibo è sinonimo di felicità, deve fare felici le persone – racconta Matsuhisa Nobu -. Ho iniziato a lavorare nei ristoranti, senza entrare in cucina per tre anni. Ho saputo coltivare la pazienza e apprezzare la cultura del lavoro». Da lì è nato il mito di Nobu, con una forte motivazione e la cultura del lavoro di squadra.

Elementi unici che potrebbero farne un ambasciatore del cibo sardo nel mondo. «Una mia missione potrebbe essere quella di introdurre sempre di più la carne sarda nei miei menù – sottolinea lo chef giapponese -. Vorrei fondere il mio concetto di cucina con i cibi della tradizione sarda». Nobu riconosce alla Sardegna potenzialità straordinarie. «Ho deciso di trascorrere molto più tempo nell’Isola, per conoscere meglio questa terra e i suoi tanti prodotti di eccellenza. Per me diventare ambasciatore di un territorio significa fare qualcosa per promuovere quella destinazione». L’esempio è il Perù, dove Matsuhisa Nobu arrivò 40 anni fa. Un pesce povero come l’anguilla di mare, dopo che entrò ufficialmente nei suoi menù, seguito da altri chef giapponesi, si è trasformata in una delle qualità di pesce più esportate nel mondo.

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Il Gruppo Mondialpol comunica di aver firmato, attraverso la Vedetta2-Mondialpol S.p.A., un accordo preliminare vincolante per l’acquisto del ramo di azienda attivo nella Vigilanza privata armata e non armata e Servizi fiduciari di Vigilanza Cannas S.r.l., operante nel territorio di Carbonia Iglesias, di Cagliari e Sud Sardegna, con un fatturato pari a 4 milioni di euro e con l’impiego di oltre 100 Guardie Particolari Giurate e 10 addetti ai Servizi fiduciari.

Il closing dell’operazione è atteso per la fine di agosto 2019.

Vedetta2Mondialpol S.p.A. è già presente sul territorio sardo con tre sedi operative: a Cagliari, Sassari ed Arzachena, e con l’acquisizione del ramo di azienda dall’Istituto Cannas continua la politica di espansione sul territorio e consolida la propria posizione di leadership nel settore della Vigilanza Privata, Trasporto, Custodia e Contazione Valori.

«Con l’acquisizione del ramo Vigilanza e Servizi Fiduciari dalla Vigilanza Cannas S.r.l. – affermano Marco e Fabio Mura, proprietari del Gruppo Mondialpol – vogliamo consolidare il legame con la terra e la popolazione sarda che ha origini profonde e lontane. Investire su questo territorio per noi significa anche dare un ulteriore impulso allo sviluppo occupazionale e migliorare sempre più gli standard operativi al fine di garantire, ai nostri Clienti, livelli di sicurezza sempre maggiori. Essere propositivi, investire costantemente nell’innovazione e rafforzare gli standard di servizio sono i nostri obiettivi ed impegni quali professionisti della Sicurezza Privata. Riteniamo inoltre che le origini dell’Istituto fondato da Bruno Cannas vadano preservate e la figlia Claudia continuerà a operare in qualità di responsabile di area del Sud Sardegna per conto del Gruppo Mondialpol ed il fratello Roberto curerà i rapporti commerciali.»

Il Gruppo Mondialpol è fra i leader nazionali del settore della Sicurezza Privata e ha sedi operative a Milano, Como, Lecco, Novara, Brescia, Bergamo, Padova, Belluno, Udine, Pordenone, Jesi, Gattico, Torino, Treviso, Ancona, Macerata, Firenze, Livorno, Perugia, oltre a Cagliari, Sassari e Arzachena ed ha chiuso il 2018 con un bilancio consolidato pari a 200 Milioni, aggregato pari a 270 milioni, con circa 2.700 dipendenti diretti e 1.300 indiretti.

Nel 2019, a fronte di altre operazioni in corso, il fatturato aggregato raggiungerà i 370 milioni e i dipendenti diretti saliranno a circa 5.000, oltre gli indiretti.

Il Gruppo Mondialpol è stato assistito nell’operazione, in qualità di Advisor, dallo Studio Carone Commerciale Tributario e Legale, mentre Vigilanza Cannas è stata assistita dallo Studio del dottor Confalone.

Bruno Cannas.

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Da lunedì 15 sino al 20 luglio, Nuoro sarà luogo di richiamo di giovani provenienti da 12 Paesi: Brasile, Sudan, Austria, Germania, Francia, Turchia, Mauritius, Siria, Pakistan, Nigeria, Algeria, Olanda e, naturalmente, da tutta Italia. Il successo di presenze è dovuto alla ricca offerta didattica della International Summer School “The Future of Human Rights in Europe”, giunta alla quarta edizione, che si conferma un fiore all’occhiello per il Dipartimento di Giurisprudenza di Sassari e per UniNuoro in termini di internazionalizzazione.

Le attività didattiche si svolgeranno nella sede UniNuoro di via Salaris, che metterà a disposizione strumenti, aule e laboratori. Gli iscritti alla Summer School potranno inoltre godere delle stesse agevolazioni previste per gli studenti universitari di Nuoro in possesso della Carta dello Studente. Visiteranno  gratuitamente i luoghi di cultura della Città e vivranno momenti di socializzazione per promuovere lo scambio di buone pratiche e di esperienze nell’ambito della tutela dei diritti umani. In un momento storico così segnante come quello che stiamo vivendo, Nuoro si conferma territorio chiave per abbattere i muri dei pregiudizi, anche e soprattutto nei confronti dei soggetti deboli (minori, disabili e migranti) e per confrontarsi sui rischi connessi alla preoccupante ascesa dei nazionalismi con il conseguente rischio di un processo di “disintegrazione” europea (Brexit) e su tematiche quali il rapporto tra scienza e diritto (testamento biologico, eutanasia, fecondazione assistita, diritto alla privacy nel web). Tutti questi fondamentali argomenti sono il contenuto del programma della Summer School di quest’anno.

La buona riuscita dell’iniziativa è garantita dal sostegno del Consorzio UniNuoro e dall’impegno del direttore scientifico e del responsabile organizzativo della Summer: prof. Gabriella Ferranti e Maria Cristina Carta, dell’Università di Sassari.

Illustri i relatori tra i quali: Ezio Perillo, Giudice della Corte di Giustizia UE; Domenico Vallario, assistente giurista della Corte europea dei Diritti dell’Uomo; Carla Ciavarella, già Direttore del carcere di Tempio e Nuoro; Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo e presidente del Centro Studi sui Diritti della Persona e dei Popoli, recentemente istituito a Nuoro; Leone Rizzo, Parlamento europeo. Ed i docenti universitari Angela Di Stasi (Università di Salerno), Paolo Fois (Università di Sassari), Lina Panella (Università di Messina), Federica Rassu (Università di Poitiers), Federico Savastano (Università La Sapienza, Roma). Presenti  anche l’Organizzazione Internazionale Soroptimist con la  Presidente dell’Unione  italiana Patrizia Salmoiraghi e le Associazioni ACOS con la presidente Giustina Casu e  Up & Down con Giovanni Mura. Rappresentato anche il Foro di Nuoro dagli avvocati Stefano Mannironi e Fabio Varone e la Regione Sardegna con il dottor Marco Sechi del Coordinamento regionale per l’accoglienza ai migranti.

Sul piano internazionale sarà presente tra i relatori Alison Jones, rappresentante del Movimento British in Europe.    

Tra gli appuntamenti pubblici si segnala il workshop interattivo “Giovani in azione” di giovedì 18 luglio alle ore 16,30 (ingresso libero) che sarà tenuto da Maria Gabriella Lay, già funzionario ILO, Marina Castellini presidente dell’Università della Terza Età di Alghero e Silvia Serreli docente del Dipartimento di Architettura (Università di Sassari). Un format innovativo che si avvale di dinamiche di gruppo per favorire spirito critico e l’empowerment per una cittadinanza attiva e responsabile. L’evento rientra nelle iniziative celebrative del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sviluppate col Dipartimento di Giurisprudenza e di Architettura dell’Università di Sassari, Master Deca Pro e Università delle Tre Età di Alghero. L’evento vedrà una fase preliminare con la visita al Museo ISRE ove, per tutta la durata della Summer, sarà esposta la Tela di Pinocchio “C’era una volta… Grillo Parlante, dove sei?”, che costituirà lo spunto per aprire il dibattito sul tema “lavoro”, sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e su nuove dinamiche per una condivisa visione di futuro per soluzioni che siano economicamente valide, ecologicamente sostenibili e socialmente eque.

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In merito all’ordinanza n. 179, emessa in data 3 luglio 2019, avente per oggetto “Orari e disciplina dei trattenimenti all’esterno dei pubblici esercizi e degli spettacoli all’aperto su aree pubbliche per la stagione estiva 2019”, il sindaco Paola Massidda incontrerà pubblicamente i cittadini e gli operatori commerciali per dialogare con loro e spiegare i contenuti e le motivazioni che hanno portato a questo provvedimento.

L’incontro si svolgerà lunedì 15 luglio, alle ore 18.00, in sala polifunzionale.

Tutti i soggetti interessati sono invitati a partecipare.

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Hanno tra i 14 e i 17 anni i ragazzi che domenica mattina approderanno a Carbonia, provenienti dalla città tedesca di Oberhausen. Gli studenti tedeschi rimarranno nel comune minerario fino al 28 luglio, ospiti delle famiglie locali aderenti al progetto di scambio interculturale denominato “Multi” che unisce i comuni di Carbonia e Oberhausen, gemellati da oltre 15 anni. L’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione comunale in stretta collaborazione con la Pro Loco e con le famiglie dei ragazzi coinvolti.

L’Amministrazione comunale e la Pro Loco hanno predisposto un ricco programma che consentirà ai ragazzi tedeschi di poter visitare siti attrattivi della città e del territorio, tra i quali si segnala il Parco Archeologico di Monte Sirai, il Museo Archeologico di Villa Sulcis, il Parco Archeologico di Cannas di Sotto, il Museo dei Paleoambienti Sulcitani, Porto Flavia, le spiagge di Maladroxia, del litorale di Gonnesa, Is Solinas e Porto Pino, la Torre aragonese di Portoscuso, la Cattedrale e le catacombe di Sant’Antioco, l’Isola di San Pietro e le Grotte di Is Zuddas.

«L’obiettivo del progetto è potenziare il connubio tra due centri accomunati dalle radici minerarie, dalla storia e dalla cultura – ha detto l’assessore della Cultura e del Turismo Sabrina Sabiu -. Un rapporto di reciproca collaborazione testimoniato anche dalla gradita visita compiuta nel dicembre scorso a Carbonia dai rappresentanti di Oberhausen in occasione dell’80° compleanno della città.»
L’ospitalità prestata darà diritto a partecipare allo scambio culturale che si svolgerà il prossimo anno, quando i ragazzi di Carbonia saranno ospitati in Germania.

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Anche quest’estate si rinnova l’appuntamento con “Nottinsieme 2019”. L’evento clou della stagione più calda dell’anno è giunto ai nastri di partenza. L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

«“Nottinsieme” sarà caratterizzato dal coinvolgimento dei negozi del centro, aperti fino alle ore 24.00, dalla presenza di artisti di strada, spettacoli di animazione per bambini, esposizione di prodotti tipici, il mercatino delle pulci, opere di ingegno e street art», ha detto l’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

L’evento allieterà l’estate della città di Carbonia per 7 mercoledì consecutivi dei mesi di luglio ed agosto: 17-24-31luglio, 7-14-21-28 agosto.
Di seguito pubblichiamo il programma completo di “Nottinsieme 2019”.

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Mercoledì 10 luglio, la Sala Conferenze della Biblioteca Regionale di viale Trieste, a Cagliari, ha ospitato la riunione del Partenariato regionale allargato del POR FESR 2014-2020, il documento attraverso il quale la Regione Autonoma della Sardegna programma le risorse garantite dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per piani settennali.
Per quanto riguarda la Regione Sardegna, il programma è stato suddiviso in 8 aree tematiche, definite “Assi”:
– Asse 1 (Progetti scientifici, sviluppo tecnologico, innovazione).
– Asse 2 (Agenda digitale e digitalizzazione).
– Asse 3 (Competitività dei sistemi produttivi).
– Asse 4 (Energie sostenibili)
– Asse 5 (Tutela ambientale).
– Asse 6 (Utilizzo efficiente delle risorse e valorizzazione a fini culturali e turistici).
– Asse 7 (Inclusione sociale, contrasto alla povertà ed ai comportamenti discriminatori).
– Asse 8 (Assistenza tecnica).
Un incontro informativo, che precede e prepara la riunione del Comitato di Sorveglianza previsto per il 24 luglio, al quale hanno partecipato i rappresentanti del Partenariato: Istituzionali, economici, sociali ed appartenenti alle associazioni della società civile.
L’appuntamento, è stato l’occasione per fare il punto sull’attuazione del POR FESR 2014-2020, con la presentazione della Relazione di Attuazione Annuale per il 2018 redatta dall’Amministrazione regionale, dal Centro Regionale di Programmazione e dall’Autorità di Gestione del Programma Operativo.
2018 come anno fondamentale per il POR FESR, in quanto è stata applicata per la prima volta la regola “N+3”, che prevede il disimpegno automatico delle risorse in caso di mancato raggiungimento dei risultati previsti rispetto al target di riferimento, ed è stato verificato il raggiungimento degli obiettivi mediante il meccanismo premiale del “Performance Framework”, che predispone la conferma della dotazione finanziarie prevista per ogni singolo Asse.
Al centro degli interventi della prima parte dell’incontro, il report sull’annualità 2018, con la presentazione delle risorse disponibili (pari a 931 milioni di euro), il numero dei progetti finanziati (1.542 progetti relativi agli 8 Assi di intervento), il valore complessivo dei suddetti progetti (pari a 727 milioni di euro), i pagamenti effettuati dai soggetti beneficiari delle risorse del programma, ovvero Imprese, Enti Locali, Atenei, ecc. (pari a 219 milioni di euro) e le spese certificate per il raggiungimento dei due target finanziari di valutazione “N+3” e “Performance Framework”, (rispettivamente 163 e 165 milioni di euro).
Nel corso della prima sessione dei lavori, oltre all’analisi dei percorsi di verifica predisposti dalla Commissione Europea ed alle previsioni di spesa preventivate per l’anno 2019, è stato presentato il report sugli ITI (Investimenti Territoriali Integrati), relativi ad alcuni grandi Comuni della Sardegna, ed alla Programmazione Territoriale Integrata, che prevede il coinvolgimento delle Unioni dei Comuni e delle altre aggregazioni territoriali.
Il 2018 ha visto anche il monitoraggio e la revisione della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), rivolta alle imprese ed ai centri di ricerca, e finalizzata ad identificare le eccellenze territoriali in termini di innovazione, accompagnandone le potenzialità di crescita, principalmente in settori relativi al turismo, alla biomedicina, all’ingegneria, alla filiera agroalimentare e all’efficientamento energetico.
Al centro della seconda parte della riunione, un’informativa sulla Programmazione 2021-2027, per la quale è prevista un’implementazione delle risorse, nell’ottica di un’integrazione sempre maggiore tra soggetti Istituzionali comunitari, nazionali e locali, e secondo i principi di inclusività e redditività.
Programmazione territoriale come elemento fondamentale di sviluppo, vista anche la necessità di assecondare la vocazione produttiva ed occupazionale dei territori interessati, soprattutto in settori come quelli della cultura, del turismo e della filiera enogastronomica.
Una Programmazione 2021-2027 per la quale sono stati avviati i tavoli di negoziazione partenariale, e che prevederà nuovi fondi destinati a 5 obiettivi tematici, che intercetteranno gli attuali Assi del POR FESR su sostegno alle aree svantaggiate, sviluppo rurale, progettazione settoriale, incremento dei tassi di cofinanziamento e gestione virtuosa delle risorse certificata dai parametri “N+3” e “Performance Framework”, secondo i 4 temi unificanti che orientano la Programmazione (Lavoro, Territori, Servizi e Cultura).
Con nuovi regolamenti, in grado di inserirsi nel quadro già elaborato con la Programmazione 2014-2020, in accordo anche con le politiche europee di coesione, e nel rispetto delle linee guida sulla tutela ambientale sviluppate con gli accordi di Parigi e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Ampliamento ad altre realtà territoriali finora escluse, che sarà l’elemento fondamentale della nuova programmazione territoriale settennale, tema al centro dell’intervento del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, che ha presentato il caso del Sulcis, zona che finora non ha partecipato alla programmazione territoriale in quanto beneficiaria del Piano Sulcis, avviato nel 2012 ma ritenuto finora insufficiente ad un completo rilancio economico, produttivo ed occupazionale del territorio.
Il Sindaco Usai, facendosi portavoce anche delle istanze degli altri Comuni del Sulcis, ha chiesto di poter entrare a far parte della programmazione territoriale, elemento che in questi anni ha permesso ai territori beneficiari di attuare politiche di sviluppo in sinergia con l’Amministrazione regionale, con le direttive europee ed in collaborazione con soggetti della società civile come imprese, associazioni di categoria, rappresentanze sindacali, centri studi ed Università.
Un’analisi nel corso della quale il sindaco di Iglesias ha sottolineato come in molti casi i contratti di sviluppo stentino a partire, e siano necessari interventi che partano dal basso, dalla cooperazione tra i Comuni del territorio e tra i soggetti del mondo sociale e produttivo, dal lavoro alle imprese.
L’intervento, e gli spunti di riflessione, sono stati raccolti dall’assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino nella sua relazione conclusiva, che ha sottolineato la necessità di ampliare la Programmazione Territoriale, anticipando il futuro con scelte politiche che aprano scenari favorevoli per chi amministra e per chi fa impresa.
Un riferimento ai territori esclusi ed al Sulcis in particolare, ribadito citando l’intervento di Mauro Usai e mettendo al centro il ruolo delle imprese, per le quali sono necessari tempistiche certe e celeri, oltre ad uno snellimento della macchina burocratica, per costruire una Sardegna il cui sviluppo vada di pari passo con quelle delle altre regioni italiane ed europee.

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L’elicottero del Corpo Forestale proveniente dalla Base di Anela, sta intervenendo su un incendio di macchia mediterranea in località Rio Talei nel comune di Illorai, sul posto a coordinare le operazioni di spegnimento la pattuglia della Stazione forestale di Bono.

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A Iglesias sono state fissate le date per l’elezione dei rappresentati dei Comitati di quartiere.
Le elezioni si terranno nel mese di settembre con il seguente calendario:
– 3 settembre – CENTRO – SANT’ANTONIO
– 5 settembre – CENTRO STORICO
– 7 settembre – COL DI LANA
– 10 settembre – MONTEPONI – PALMARI – CASE OPERAIE – VERGINE MARIA
– 12 settembre – SERRA PERDOSA
– 14 settembre – FUNTANAMARZU – SU PARDU – MONTEFIGU
– 17 settembre – SAN BENEDETTO – MALACALZETTA
– 19 settembre – CORONGIU – TANI’ – BAREGA
– 21 settembre – CAMPO ROMANO – SA PERDERA
– 24 settembre – BINDUA – SAN GIOVNNI MINIERA – MONTE AGRUXIAU
– 28 settembre – NEBIDA – MASUA
– 30 settembre – CASE SPARSE (RESTO DEL TERRITORIO)
Ogni Consiglio del Comitato di quartiere, in relazione alla popolazione legale del territorio di riferimento è composto,
– 3 membri nelle Frazioni/Quartieri con popolazione inferiore ai 500 abitanti;
– 5 membri nelle Frazioni/Quartieri con popolazione compresa tra 500 e 2.500 abitanti;
– 7 membri nelle Frazioni/Quartieri con popolazione superiore ai 2.500 abitanti.
L’elezione verrà ritenuta valida nel caso in cui abbiano partecipato alle operazioni di voto almeno il 10% (dieci per cento) degli aventi diritto iscritti nelle liste elettorali del comune di Iglesias.
«L’elezione dei Comitati di quartiere, rappresenta un’importante occasione di democrazia partecipativa – ha sottolineato l’assessore del Decentramento Francesco Melis – nell’ottica di un contributo sempre maggiore da parte dei cittadini e di un’apertura al territorio, ai quartieri della città ed alle frazioni.»