19 November, 2024
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Si è svolta presso l’assessorato regionale dei Lavori pubblici la riunione per la messa in sicurezza della Strada Statale 387 “Del Gerrei”. Due i punti all’ordine del giorno: l’adeguamento degli impianti di illuminazione delle gallerie nel tratto Ballao-San Vito, realizzate più di 30 anni fa e mai dotate di impianti di illuminazione, ed il cedimento stradale dovuto all’alluvione dell’ottobre 2018.

Alla riunione, convocata dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, hanno partecipato, oltre ai dirigenti di Anas e di E-Distribuzione, i sindaci di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e di Ballao, Severino Cubeddu. In via di risoluzione l’annosa e urgente questione dell’illuminazione delle quattro gallerie, così come l’intervento di ripristino del tratto danneggiato dalla frana, per il quale verrà a breve avviata la progettazione.

«Oggi, grazie anche all’intervento dell’assessore Frongia, per la prima volta abbiamo avuto concretezza  delle soluzioni individuate per rispondere alle criticità che da sempre segnaliamo, prima fra tutte la sicurezza stradale relativa alla mancanza di illuminazione nelle quattro gallerie – spiegano i sindaci di San Nicolò Gerrei e Ballao, presenti all’incontro in rappresentanza non solo delle due comunità di appartenenza ma dell’intero territorio del Gerrei -. Trovare un punto di incontro con i soggetti interessati nell’interesse dei cittadini è sempre un risultato importante.»

Nel corso della riunione si è anche parlato degli “innesti irregolari” relativi alle proprietà adiacenti la Statale: Roberto Frongia ha chiesto ai Sindaci e ad Anas una valutazione delle misure da adottare per individuare a breve una soluzione che possa essere anello di congiunzione tra le richieste dei proprietari dei terreni e il rispetto delle norme di sicurezza richiamate da Anas.

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Si moltiplicano gli sbarchi nel Sud Sardegna. Dopo i tredici migranti, sbarcati questa mattina all’alba e rintracciati nel litorale di Porto Pino da carabinieri della Compagnia di Carbonia, verso mezzogiorno, nell’isola di Sant’Antioco, sono stati rintracciati altri tre uomini, adulti in apparenti buone condizioni di salute, di nazionalità algerina, mentre percorrevano una stradina in località “S’acqua e sa canna”. In lontananza è stato anche avvistato un barchino in fase di affondamento, che secondo quanto riferito dai tre migranti era il mezzo da loro utilizzato per approdare in Sardegna, dopo essere partiti dalla città di Annaba, in Algeria. Tale circostanza ha reso necessario disporre immediati accertamenti a terra e a mare, congiuntamente a personale della locale Capitaneria di Porto, al fine di verificare la presenza di ulteriori migranti.

Questo pomeriggio, la motovedetta della Capitaneria di porto di Sant’Antioco, ha rintracciato nell’isola del Toro, altri undici migranti, che confermando di essere connazionali e compagni di viaggio dei tre migranti precedentemente rintracciati, hanno spiegato di essere dovuti sbarcare in tale isolotto, perché l’imbarcazione, costruita artigianalmente, aveva iniziato ad imbarcare acqua rischiando il naufragio. Tutte gli occupanti dell’imbarcazione sono stati rintracciati. Al termine delle prime verifiche di rito, i migranti verranno trasferiti al centro di accoglienza di Monastir, per l’identificazione e le altre procedure conseguenti.

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis ha rivolto alle Province ed alla Città metropolitana di Cagliari, l’invito ad adempiere ai propri compiti istituzionali nei piani pluriennali di controllo della cornacchia grigia nell’Isola, al fine di evitare responsabilità politiche o amministrative.

«Sempre più spesso – ha spiegato l’assessore Gianni Lampis – giungono segnalazioni di inadempienza nell’attuazione dei piani di abbattimento delle cornacchie, con conseguenti ingenti danni in tutto il territorio regionale. La disponibilità manifestata dal Corpo forestale, nell’attuazione dei piani per il controllo delle popolazioni di fauna selvatica, è una concreta risposta alle criticità emerse e consente alle Amministrazioni di proseguire l’attività in corso. Quindi, non ravviso elementi che giustifichino l’interruzione del servizio che compete a Province e Città metropolitana.»

Nell’incontro dello scorso 8 maggio in Assessorato, era stata sottolineata la necessità di implementare il numero di coadiutori ‘proprietari o conduttori dei fondi’, attraverso l’urgente attivazione dei corsi di formazione, e per il conseguimento degli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di monitoraggio del virus ‘West nile’ le Amministrazione provinciali e la Città metropolitana erano state invitate a raccordarsi coi servizi veterinari dell’ATS dei vari territori per programmare il prelievo territoriale di cornacchie grigie e per individuare il personale da abilitare.

«Perciò – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – ho invitato le Amministrazioni a raccordarsi con gli ispettori del Corpo forestale per l’attuazione dei piani e ad attivarsi sin d’ora per verificare l’adeguatezza del numero dei ‘coadiutori-proprietari’ formati ed eventualmente di provvedere con sollecitudine a formarne nuovi.»

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Si è concluso il progetto “Epidemiologia delle malattie muscolari in Sardegna: lo studio epidemiologico come base per una rete assistenziale, sociale e formativa”, promosso da Parent Project aps, l’associazione di pazienti e genitori di bambini e ragazzi affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker (DMD/BMD).

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, ha coinvolto il Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Cagliari, nello specifico attraverso il lavoro della ricercatrice Rachele Piras, operante presso il Centro per le malattie muscolari del P.O. “Binaghi” di Cagliari. Al centro della progettualità uno studio clinico-epidemiologico dedicato all’area del Sulcis-Iglesiente, con gli obiettivi di disegnare una mappa dei pazienti affetti da malattie muscolari che permetta una corretta distribuzione delle risorse nel territorio e creare un modello di rete tra i centri di riferimento, le associazioni di pazienti e il territorio da utilizzare come “progetto pilota” per l’applicazione su più ampia scala a livello regionale.

Un obiettivo generale, più a lungo termine, è stato quello di ridurre il ricorso a strutture extraregionali,  rinforzando le capacità locali di diagnosi e presa in carico dei pazienti.

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«Un passo avanti grazie al dialogo e al buonsenso.»

Così l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, esprime soddisfazione per l’approvazione in Commissione degli stanziamenti per il Mater Olbia.

«Con questo spirito costruttivo – aggiunge l’assessore della Programmazione – ci avviciniamo verso un obiettivo che appartiene a tutti i sardi, grazie al quale daremo risposte più puntuali alla nostre comunità sul diritto alla salute e soprattutto ridurremo la piaga dei viaggi della speranza delle famiglie che hanno dovuto varcare il mare per curare alcune patologie. Il nostro Assessorato – sottolinea Giuseppe Fasolino – ha seguito gli aspetti finanziari ed abbiamo chiarito e garantito che non verrà sottratto neppure un centesimo agli enti locali. Ora restiamo concentrati sul tratto finale di questo percorso che, con il contributo di tutti – conclude Giuseppe Fasolino – può diventare una pagina di buona politica da scrivere insieme per la Sardegna.»

 

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E’ tutto pronto per la terza edizione dell’Arena Fenicia Festival che, dal 13 luglio al 17 agosto 2019, in controtendenza rispetto alla cronaca più recente, tornerà ad agitare la bandiera di un Mediterraneo come luogo di incontri tra popoli e culture diverse, nello scenario incantevole dell’area archeologica di Sant’Antioco.

Il festival, che ospiterà tra gli altri Vinicio Capossela, Carl Brave e un omaggio a Fabrizio De André della Polifonica Santa Cecilia con Antonella Ruggiero, si aprirà il 13 luglio con la prima nazionale di Palma de Sols di Mauro Palmas, con la formazione al completo che ha accompagnato il mandolinista sardo in questo suggestivo viaggio musicale nella storia e nel mito di una terra come la Sardegna che ha come santo patrono un migrante, Sant’Antioco, nato in una regione tra il Marocco e l’Algeria. Ed è ancora più emblematico che il tutto avvenga proprio a Sant’Antioco, l’isola delle migrazioni per antonomasia, alla quale Mauro Palmas ha dedicato tutto il suo ultimo lavoro: Palma de Sols era, infatti, la denominazione data all’isola dai catalano-aragonesi quando decisero di invadere la Sardegna.

Pubblicato da Squilibri e molto apprezzato dalla critica nazionale, Palma de Sols è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde. Di brano in brano, con la forza evocativa della musica, si profila così un viaggio senza tempo sulle antiche rotte di un mare testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita. Il “mare nostrum”, quel Mediterraneo una volta enclave di civiltà diverse e ora specchio di egoismi feroci, diventa pertanto protagonista di suoni e voci che, a loro volta, diventano racconto grazie al testo di Maria Gabriela Ledda che, scritto appositamente per questo lavoro e affidato alla voce di Simonetta Soro, si snoda come un seducente filo conduttore tra i diversi brani, nominando quanto la musica esprime ma non dice. Da tempo immemorabile, del resto, in quel mare si addensano vite e destini che Mauro Palmas ha deciso di raccontare, in dieci brani di grande suggestione, con la leggerezza del sogno e la potenza del linguaggio musicale, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni.

In un evento unico e, per molti versi irripetibile, sul palco dell’Arena Fenicia Festival, il 13 luglio, a Sant’Antioco, assieme al liuto e alla mandola di Mauro Palmas anche la voce di  Simonetta Soro, le cornamuse di Fabio Rinaudo, le percussioni e la batteria di Andrea Ruggeri, il basso di Silvano Lobina, il clarinetto e il sax di Marco Argiolas, gli Archaea Strings con Mauro Fabbrucci, Damiano Puliti, Riccardo Capanni e Marcello Puliti, le chitarre di Marcello Peghin, l’organo e il pianoforte di Alessandro Foresti  e, ancora, non pochi ospiti a sorpresa.

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La III (Bilancio) e la VI commissione (Sanità), riunite in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Paolo Truzzu (FdI) e Domenico Gallus (Udc) hanno dato il via libera stamane alla variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia. Dopo i chiarimenti forniti dagli assessori del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e della Sanità, Mario Nieddu, è arrivato il via libera al Disegno di legge n. 24, che autorizza la spesa di 25 milioni per il 2019, di 60,6 milioni di euro anni per il 2020 e di altrettanti 60,6 milioni per il 2021. Hanno votato a favore i commissari della maggioranza e Giuseppe Meloni (Pd). Si sono astenuti Carla Cuccu, Elena Fancello ed Alessandro Solinas (Movimento 5 Stelle), Gianfranco Ganau e Cesare Moriconi (Pd), mentre hanno espresso voto contrario i consiglieri Francesco Agus e Massimo Zedda (Progressisti), Eugenio Lai e Daniele Cocco (Leu).

I Parlamentini hanno respinto l’emendamento sostitutivo parziale al comma 3 dell’articolo 1 del disegno di legge, presentato dai consiglieri Gianfranco Ganau, Daniele Cocco e Francesco Agus, per destinare le eventuali economie «esclusivamente a interventi di miglioramento del sistema di assistenza della sanità pubblica».

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Ennesimo sbarco di extracomunitari a Porto Pino. 13 algerini sono stati intercettati stamane, alle prime luci dell’alba, dai carabinieri della Compagnia di Carbonia che, una volta espletate le formalità di rito, che si ripetono ormai quasi a cadenza quotidiana, hanno disposto il loro trasferimento al Centro di prima accoglienza di Monastir.

Mentre a livello nazionale il dibattito politico sale di tono, ogni giorno di più, con scontri anche all’interno della stessa maggioranza di Governo, sulle attività di salvataggio portate avanti dalle ONG nel Mar Mediterraneo, sulle coste del Sulcis (così come anche su quelle siciliane), gli arrivi di piccole imbarcazioni con a bordo decine di algerini e/o tunisini, si susseguono senza soluzione di continuità, con numeri complessivi notevolmente superiori a quelli contestati e contrastati delle ONG, senza che ci siano concrete iniziative per impedirli.

 

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«E’ un progetto che nasce con uno stanziamento di 130.000 inserito nella legge finanziaria dello scorso anno ed è molto positivo che la nuova amministrazione intenda proseguire su questa strada, non solo per un fatto di continuità ma perché crede nella scelta strategica di puntare sui giovani e sui piccoli Comuni, mettendoli in contatto con la grande realtà dell’Unione europea.»

Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio Piero Comandini, presentando il progetto “Young, Work and territory in Sardinia” che, grazie alla collaborazione con Focus Europe, permetterà a 20 giovani sardi (in maggioranza donne, di età media sotto i 30 anni, laureati e con buona conoscenza delle lingue) di frequentare un corso di alta formazione (compresa una settimana di full immersion presso le strutture Ue di Bruxelles) sui progetti finanziati dall’Unione europea, che potranno essere realizzati nelle loro comunità.

Si tratta, ha sottolineato l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna, «di una iniziativa che vogliamo sostenere con convinzione, perché da un lato esprime la volontà unitaria di tutta la politica di aiutare concretamente la Sardegna ad uscire dall’isolamento e dall’altro intende farlo puntando sui giovani e sui piccoli Comuni, quelli che hanno meno risorse e meno possibilità. Questo progetto – ha aggiunto – si inserisce poi in una azione complessiva di potenziamento dei nostri uffici di Bruxelles che presto metteremo a disposizione del sistema regionale e delle imprese sarde per provare a vincere la nostra sfida più grande, arrivare al tetto del 100% nell’utilizzo dei fondi europei».

I 20 giovani, selezionati con procedure ad evidenza pubblica con bandi predisposti dai singoli Comuni, saranno impegnati nel settore dei cosiddetti “fondi diretti”, quelli cioè che non prevedono l’intermediazione delle Regioni e degli Stati membri ma mettono in contatto le amministrazioni locali e le varie direzioni generali dell’Unione europea in progetti che dovranno essere co-finanziati dagli stessi Comuni e possedere il requisito della “trans-nazionalità”, in modo da poter essere realizzati in diverse realtà del continente.

Per i giovani, altro aspetto particolarmente significativo del progetto, sarà una esperienza formativa di grande valore con la quale potranno migliorare la loro professionalità ed allargare la loro visione del mondo del lavoro restando a stretto contatto con il territorio, contribuendo ad invertire la tendenza alla cosiddetta “fuga dei cervelli” che rappresenta uno degli aspetti più preoccupanti del processo di spopolamento della Sardegna.

I Comuni interessati sono quelli di: Ardara, Collinas, Decimomannu. Desulo, Escalaplano, Fonni, Iglesias, Mandas, Maracalagonis, Mogoro, Pula, San Nicolò Gerrei, Sant’Andrea Frius, Sarroch, Siliqua, Silius, Soleminis, Unione Anglona bassa valle del Coghinas e Villasor.

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Ha preso il via nei giorni scorsi il cantiere che punta alla valorizzazione del settore Nord della Necropoli Punica di Sulky, una delle più vaste del Mediterraneo e tra le aree archeologiche di maggiore pregio di Sant’Antioco.

«Il nostro obiettivo – spiega il sindaco Ignazio Locci – è rendere fruibile il sito, attraverso un percorso di visita protetto, sia nell’area esterna, sia nelle suggestive e ricche tombe che compongono gli spazi sotterranei. Il progetto, a cui si legano concrete ricadute turistiche, è il risultato della collaborazione tra la Soprintendenza, il comune di Sant’Antioco e la Fondazione di Sardegna.»

L’intervento, grazie anche alla accurata scelta dei materiali, oltre ad essere caratterizzato da una totale reversibilità, è in grado di garantire la completa fruibilità delle aree e delle tombe del settore Nord, restituendo al sito l’adeguato decoro che gli compete. Con questo progetto, infatti, si intende risolvere immediatamente la situazione in cui versa il sito archeologico di Is Pirixeddus, salvaguardandolo tramite tecniche non invasive e rispettose del contesto. I lavori si concentrano sul ripristino, la regolarizzazione e la stabilizzazione dei piani dei camminamenti interni al settore nord, con particolare attenzione alla sistemazione del tratto d’ingresso di via Castello, dove verrà posizionato il blocco servizi, info-point e biglietteria (struttura in legno di dimensioni contenute). Si procederà, inoltre, con la predisposizione dell’impianto di illuminazione segna passo del percorso di visita, interno ed esterno, e sempre lungo il percorso verranno collocati, in lingua italiana e inglese, pannelli didattici e informativi.

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