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Domani, martedì 30 luglio, a Carloforte, l’Isola dei libri, la rassegna letteraria organizzata dall’associazione culturale Saphyrina, propone un incontro con Pietro Maurandi.
Docente universitario, scrittore e già deputato al Parlamento italiano, nell’appuntamento in programma alle 20,30 in via Magenta, Maurandi, in dialogo con Giovanna Vitiello, parlerà del suo ultimo libro, “Giovanna. La regina ribelle”, uscito quest’anno per Arkadia editore. Un travolgente romanzo storico in cui si ripercorre l’affascinante storia di Giovanna di Castiglia, nota come Giovanna La Pazza.
Gli appuntamenti della settimana con L’Isola dei libri vanno avanti anche il giorno dopo (mercoledì 31 luglio) quando sulla terrazza dell’hotel Villa Pimpina torna, incalzata dalle domande di Gabriella Olanda, la collaudata coppia di scrittori formata da Ciro Auriemma e Renato Troffa, per parlare dell’intrigante noir “Piove deserto” (Dea Planeta editore).
Giovedì 1° agosto, nel centro culturale ExMe, arriva invece il fotografo Enrico Spanu, per ripercorrere la Sardegna attraverso le pagine del suo libro “Sardegna, un mare da cartolina”. A dialogare con lui sarà la giornalista Emanuela Rosa-Clot.
Pietro Maurandi ha insegnato Storia del pensiero economico nelle Università di Cagliari e Sassari, per dedicarsi poi alla politica. E’ autore di “La ribellione e la rivoluzione, Hombres y dinero”, ambientato nella Cagliari del Seicento, “Isole e Falsi e bugiardi“
Ciro Auriemma – Renato Troffa hanno fatto parte del Collettivo Sabot, fondato da Massimo Carlotto. Sono coautori, con Francesco Abate e lo stesso Collettivo Sabot, del romanzo “Perdas de Fogu”, vincitore del premio Nori Ecologista “Jean Claude Izzo”, “Sette giorni di maestrale”, inserito nel trittico Donne a perdere, e “Padre nostro”.
Enrico Spanu è fotografo free lance ed editore; il suo lavoro è pubblicato su riviste e periodici italiani e stranieri. Le sue foto ritraggono il mare e le coste della Sardegna. E’ autore di guide di viaggio, mappe e numerose pubblicazioni sull’isola.
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Festival dei Tacchi, ventesima edizione. Raggiunge un traguardo importante la rassegna storicamente organizzata in Ogliastra da Cada Die Teatro. Da venerdì 2 fino all’8 agosto i comuni di Jerzu, Ulassai e Gairo diventerano ancora palcoscenico per il Festival internazionale che sposa teatro e arte con ambiente, paesaggio, tradizioni, sviluppo del territorio e del turismo locale.
Il ricco cartellone dell’edizione 2019 (già illustrato a Cagliari nello scorso maggio) viene presentato ancora, a ridosso dell’inizio del festival, mercoledì 31 luglio, alle 11.00, alla stazione dell’Arte di Ulassai. All’incontro con la stampa interverranno il direttore artistico del festival, Giancarlo Biffi, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte: il sindaco di Jerzu, Carlo Lai, l’assessore alla Cultura del comune di Jerzu, Fabrizio Contu, il sindaco di Ulassai, Gian Luigi Serra, il vicesindaco di Gairo, Sergio Lorrai. Parteciperanno, inoltre, il direttore artistico della Stazione dell’Arte di Ulassai, Davide Mariani, ed il presidente della Cantina Antichi Poderi di Jerzu, Marcello Usala. Saranno presenti anche alcuni partecipanti al laboratorio “Per un teatro di comunità”, condotto da Mauro Mou, in corso a Jerzu, e i rappresentanti delle Pro loco di Jerzu e Ulassai.
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La musica dell’Armeria dei Briganti sarà protagonista del nuovo appuntamento della Rassegna EstaTheatrOn, organizzata da MAB Teatro. Il concerto è in programma venerdì 2 agosto, alle 21,30, nel Cortile di Palazzo Ducale, a Sassari.
“Dateci un palco e vi solleviamo il morale“, questo il motto della band che ha nell’interazione con il pubblico e nell’ironia gli elementi portanti del suo modo di intendere la musica e lo spettacolo.
Armeria dei Briganti mette insieme la canzone d’autore italiana con la musica tradizionale, il jazz manouche, lo swing, spaziando da un genere all’altro. Presuntuosi all’eccesso, sono certi di riuscire in un arduo compito: rubare agli spettatori un’ora e mezza del loro tempo facendo in modo che non se ne accorgano. Energia allo stato puro con un repertorio “originale”, frutto di uno spudorato ladrocinio senza paragoni: brani fatti in casa si fondono a rifacimenti di canzoni altrui tradotte o stravolte nei testi. Viene fuori uno spettacolo coinvolgente e, alla faccia di chi crede sia “peccato“, anche divertente. La band è formata da Renzo Cugis alla voce, Samuele Dessì alla chitarra elettrica e voce, Andrea Murru alla chitarra manouche e voce, Stefano Piras alla chitarra manouche e voce, Andrea Lai al contrabbasso, basso e voce, Diego Deiana al violino e fisarmonica, Mario Marino alla batteria.
«Abbiamo fortemente voluto nel nostro cartellone il concerto dell’Armeria dei Briganti proprio perché si tratta di una band che non fa solo musica ma propone un vero e proprio spettacolo in cui anche le parole e l’ironia svolgono un ruolo fondamentale», afferma il direttore artistico della rassegna Daniele Monachella.
1Uno spettacolo originale, unico nel suo genere che il pubblico sassarese attendeva da tempo e siamo contenti di essere riusciti ad ospitarlo nella nostra rassegna.»
Anche questo concerto, come il resto della rassegna EstaTheatrOn è stato organizzato grazie anche al contributo della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Sassari.
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No al Mater Olbia! E’ la posizione della segreteria regionale di Articolo UNO rispetto alla decisione della Giunta regionale di procedere al finanziamento della struttura privata del Qatar in Gallura, decisione che dovrebbe essere ratificata nei prossimi giorni.
«Noi non possiamo permettere che si proceda proditoriamante a demolire la sanità pubblica per favorire potentati economici e mettere le basi per una reale privatizzazione della sanità regionale – afferma Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO -. Il finanziamento di questa struttura privata con denaro pubblico rappresenta il segnale della specifica attenzione che Solinas ed i suoi sodali hanno per gli interessi della sanità privata in Sardegna, a scapito delle strutture pubbliche e dei professionisti che vi operano, del tutto abbandonati a sé stessi e alle crescenti difficoltà nelle quali si trovano. Per questo ci opporremo a questa sciagurata decisione, he purtroppo ha radici lontane, con tutte le nostre forze.»
Il Mater Olbia riceverà dalla Regione circa 150 milioni di euro nei prossimi 3 anni per erogare prestazioni ambulatoriali e di ricovero (e effettuare attività di ricerca per circa 10 milioni di euro), tutte funzioni che già sono svolte dalla sanità pubblica e che nel progetto iniziale non erano previste. La struttura era stata inizialmente concepita come eccellenza nella cura delle malattie rare per bambini, ma nel tempo e sotto la pressione di gruppi di interesse (anche del passato governo Renzi), è diventata una vera e propria concorrente della sanità pubblica con gravissimi effetti attuali e potenziali sul Servizio Sanitario Regionale.
«Particolarmente grave è – aggiunge Luca Pizzuto – la possibilità di erogare attività specialistiche retribuite a prestazione che realizzerebbe di fatto un mercato incontrollabile autogestito dalla struttura, e la concessione di attività di ricovero oncologico, che, complice l’uscita pensionistica di molti medici di questo settore, sottrae risorse e spazi alle strutture oncologiche di eccellenza che il sistema pubblico in Sardegna può vantare.»
L’assemblea regionale di Articolo UNO ha pertanto deciso di dare mandato ai propri consiglieri regionali Eugenio Lai e Daniele Cocco di opporsi con tutte le energie possibili in ogni ambito ed in tutte le attività istituzionali alla decisione di finanziare il progetto attuale del Mater Olbia.
«Noi non siamo pregiudizialmente contrari alla Sanità Privata – conclude Luca Pizzuto -, se essa fa cose che il sistema pubblico non fa. Ma questo è intollerabilmente troppo. E Articolo UNO non ci sta.»
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Le note della musica pop e rock si diffonderanno lunedì 5 agosto a Carbonia nel Parco Archeologico di Cannas di Sotto, con uno spettacolo del tutto originale.
Alle ore 22.00, si esibiranno in concerto i Criminal Quartet & Percussions, un gruppo di musicisti sardi nati come quartetto d’archi (due violini, una viola e un contrabbasso), al quale si è aggiunta successivamente la batteria. La formazione rompe tutti gli schemi classici reinterpretando i più grandi successi di autori come Michael Jackson, Metallica, Bruno Mars, Verve, Coldplay, David Guetta, Aerosmith, Black Eyed Peas, Muse, Oasis, Radiohead.
L’ingresso al concerto è di 5 euro a persona. Per chi fosse interessato, è prevista la visita guidata all’area archeologica prima del concerto, alle ore 21.00. È gradita la prenotazione al 345 8886058.
I Criminal Quartet nascono per iniziativa di quattro professionisti diplomati al Conservatorio come progetto per diversificarsi, sperimentare nuove sonorità e cercare di avvicinare il pubblico agli archi, strumento che nell’immaginario collettivo appartengono al mondo classico.
I componenti del gruppo sono: Marco Castro e Massimiliano Marotto al violino, Giorgio Musio alla viola, Massimo Battarino al contrabbasso e Paolo De Liso alla batteria.
La particolarità dei Criminal Quartet & Percussions sta nel repertorio che propongono: rompono tutti gli schemi del tipico quartetto d’archi, inserendo la batteria e reinterpretando i più grandi successi della musica pop e rock. Grazie al talento, all’inventiva e alla collaborazione con tantissimi altri musicisti, diventano presto una parte importante e originale della scena musicale sarda.
Il Parco Archeologico di Cannas di Sotto è un parco interno al tessuto cittadino di Carbonia: l’estesa necropoli a domus de janas, realizzata a partire dal Neolitico Finale (dal 3700 a.C. circa), si compone di ben 26 grotticelle ed è particolarmente interessante per la sua estensione e per la varietà tipologica delle sue tombe. All’interno dell’area archeologica è presente l’antico Medau Sa Grutta, oggi restaurato e sede di esposizioni temporanee e manifestazioni culturali.
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«La Sardegna brucia ancora per colpa di vigliacchi senza scrupoli. Vanno individuati e messi in carcere. Niente sconti e nessuna attenuante per un crimine odioso che ha messo in pericolo la vita di tante persone, devastato la nostra terra e creato enormi danni agli allevatori e agli agricoltori.»
Lo ha affermato Pierluigi Saiu (Lega), presidente della Commissione Autonomia e Riforme in Consiglio regionale, dopo il maxi incendio divampato ieri nelle campagne di Siniscola lungo la 131 dcm e i roghi che hanno devastato parte del Cagliaritano.
«Un ringraziamento va ai vigili del fuoco, ai poliziotti, ai carabinieri, agli operai Forestas, agli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ai barracelli e ai volontari che hanno lavorato senza sosta per combattere le fiamme e mettere al sicuro tante vite in pericolo, rischiando la propria. Gli allevatori e gli agricoltori, colpiti da questo disastro ambientale e che hanno visto finire in cenere il proprio lavoro, non saranno lasciati soli – ha concluso Pierluigi Saiu -. Garantiremo la massima collaborazione per trovare soluzioni rapide ed efficaci che allevino i danni causati dagli incendi.»
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Domani, 30 luglio, alle 21.30, per il progetto di residenza artistica “Interconnessioni” a cura di Simonetta Pusceddu, sarà protagonista a Settimo San Pietro, nella suggestiva corte di Casa Dessy, il film-documentario “Funtaneris. Sulle strade dell’acqua” diretto da Massimo Gasole e prodotto da Marco Cadinu per l’Associazione Storia della Città. Un affascinante viaggio tra opere architettoniche e paesaggi culturali nell’entroterra della Sardegna alla ricerca di storie e tradizioni legate alle antiche fontane e all’acqua della Sardegna. Un film che prende vita da un progetto pluriennale di ricerca coordinata dal prof. Marco Cadinu (Università di Cagliari – Dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura DICAAR). Il film porta gli spettatori a condividere le centinaia di chilometri percorsi durante le riprese: in un’atmosfera da road movie i paesaggi ed i luoghi dell’acqua, le fontane, i lavatoi, i fiumi, diventano protagonisti di un racconto coinvolgente. Tra le immagini suggestive e momenti di riflessione su un bene così prezioso e sulle straordinarie architetture che conservano memorie e tradizioni della nostra isola e sul senso più ampio dell’occuparsi di beni culturali, si alternano le testimonianze vive ed emozionanti degli abitanti raccolte sul campo.