Sette Associazioni e Comitati sono in attesa degli sviluppi delle indagini relative alle segnalazioni presentate alla Procura della Repubblica di Cagliari, sul caso RWM.
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Sette Associazioni e Comitati che hanno sottoscritto il ricorso al TAR (Italia Nostra, Comitato Riconversione RWM, Unione Sindacale di Base USB, ARCI Sardegna, Centro Sperimentazione Autosviluppo onlus, Legambiente Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna) sono in attesa degli sviluppi delle indagini relative alle segnalazioni presentate alla Procura della Repubblica di Cagliari, sul caso RWM. Le motivazioni del ricorso sono sostenute anche da Confederazione Sindacale Sarda, Rimettiamo le radici di Fluminimaggiore, Cobas, ANPI, Cagliari Social Forum, Movimento non violento, Federazione Sulcis Iglesiente Partito Comunista Italiano.
«Lo scorso 12 luglio il TAR Sardegna, accogliendo la richiesta avanzata dai nostri legali, ha emesso un’ordinanza con la quale procede alla nomina di un consulente tecnico d’ufficio e fissa la nuova udienza per il giorno 20 gennaio 2020 per discutere dei numerosi vizi di legittimità sollevati dalle sottoscritte Associazioni e Comitati in merito alle autorizzazioni rilasciate alla RWM per l’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas-Iglesias-Musei – si legge in una nota delle Associazioni e dei Comitati -. Nell’ordinanza i giudici della prima sezione del TAR sostengono che “l’esatta qualificazione della natura dell’attività svolta dalla società RWM all’interno della fabbrica appare dirimente ai fini della corretta individuazione dell’iter procedimentale di rilascio dell’autorizzazione per cui è causa e, conseguentemente, ai fini della decisione del presente giudizio”.»
«Per meglio chiarire questo aspetto, e in particolare se nello stabilimento si producono o meno esplosivi attraverso un processo chimico, i giudici hanno quindi deciso di incaricare, attraverso il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, un docente di ruolo del Dipartimento di chimica industriale della stessa Università – conclude la nota -. I giudici del TAR intendono, dunque, far luce finalmente sulla legittimità dell’intricata vicenda autorizzativa che pone numerosi dubbi di regolarità, sollevati da ambientalisti e pacifisti.»
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