Appello della Cooperativa sociale Le Api di Sant’Antioco, sul ritardo nei pagamenti della legge 162 nel comune di Sant’Antioco.
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La Cooperativa sociale Le Api di Sant’Antioco ha pubblicato una nota sul ritardo nei pagamenti della legge 162 nel comune di Sant’Antioco. Di seguito, il testo integrale.
La Cooperativa sociale Le Api oltre a ciò che appare dai nostri canali di comunicazione è nella sostanza una realtà Economica e di Lavoro che, nel suo piccolo, produce 40 buste paga ogni mese, 40 lavoratori (il 90% donne), 40 famiglie che traggono sostentamento e danno ossigeno ad un territorio, la provincia di Carbonia Iglesias in cui la disoccupazione giovanile e femminile supera il 50%
La Cooperativa sociale Le Api, nell’ambito dell’attività di progettazione attinge a finanziamenti dall’esterno (per lo più oltre Sardegna), trasferendo fondi al territorio e cercando di immettere quante più risorse possibili in Paese, troviamo sia inconcepibile si possa solo pensare di agire in senso opposto.
Tutelare e supportare realtà simili (non siamo gli unici), in tempi bui come questi, dovrebbe essere la priorità di ogni istituzione ad ogni livello, in particolare nella nostra isola di Sant’Antioco da cui solo nei primi sette mesi di quest’anno (statistiche 2019 sito istituzionale) sono emigrati 147 antiochensi riprendendo un trend negativo (-43 saldo emigrati-immigrati) che non si registrava da anni, il tutto nel silenzio più assordante.
Non ci dilunghiamo oltre sugli ultimi indicatori quali occupazione, tassi di povertà e chiusura attività semplicemente perché, chi vive qui e decide di alzare la serranda della propria attività ogni giorno e troppo spesso di chiuderla, li vive sulla propria pelle.
Nonostante ciò, dal comune di Sant’Antioco ci giungono notizie preoccupanti che minano la serenità di tante famiglie, sembra che i pagamenti legge 162 potrebbero subire un forte ritardo, pur essendo i fondi trasferiti da tempo nelle casse comunali.
Facciamo un appello, poco Emotional ma non meno sentito, a tutte le forze politiche, in primis agli attuali amministratori, affinché questa questione contingente sia risolta nel più breve tempo possibile e invitiamo tutti a vigilare ed attivarsi perché questa condizione insostenibile non debba più ripresentarsi in futuro.
La Nostra vita e quella delle persone che usufruiscono della nostra opera è una vita in tempo reale, non in differita come i pagamenti che si prospettano.
Confidiamo che ognuno faccia il proprio dovere nel rispettivo ruolo che ricopre.
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