La Sardegna riceverà un contributo di 10 milioni e 733mila euro di risorse europee per i danni provocati dal maltempo nei mesi di ottobre e novembre 2018.
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In seguito della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale per il maltempo verificatosi nei mesi di ottobre e novembre 2018, la Commissione europea ha istituito un fondo di solidarietà (Fsue) a favore dell’Italia da suddividere tra le Regioni in quote proporzionali alla percentuale del danno stimato: alla Sardegna, che ha subito danni per oltre 256 milioni di euro, è stato assegnato un contributo di 10 milioni 733mila euro.
«In questi primi mesi della legislatura siamo stati impegnati in alcuni incontri istituzionali coi Ministeri e col Dipartimento nazionale di Protezione civile per ottenere un ristoro riferito agli ingenti danni subiti in quelle giornate – ha sottolineato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Abbiamo, comunque, il dovere di chiedere con maggiore insistenza al Governo nazionale i necessari stanziamenti per superare le situazioni emergenziali, iniziando a parlare di programmazione infrastrutturale e di mitigazione del rischio idrogeologico. Solo così potremmo salvaguardare i paesaggi della nostra Isola e consentire al nostro patrimonio ambientale di non essere più gravemente sfregiato, garantendo, nel contempo, la sicurezza e l’incolumità dei nostri concittadini.»
Le spese che rientrano nel contributo, già effettuate dopo l’evento o da effettuarsi entro diciotto mesi dalla data di erogazione del contributo, sono il ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell’acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione; la realizzazione di misure provvisorie di alloggio e finanziamento dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità della popolazione colpita; la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e misure di protezione del patrimonio culturale; la ripulitura delle zone danneggiate, comprese le zone naturali, in linea con approcci eco-compatibili e ripristino immediato delle zone naturali colpite al fine di evitare gli effetti immediati legati all’erosione del suolo. La proposta, all’esame del Parlamento europeo, dovrebbe essere approvata definitivamente nel mese di settembre.
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