19 November, 2024
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Questa mattina è stato riscontrato un nuovo e repentino aumento della torbidità nell’acqua grezza in arrivo dalla sorgente di San Salvatore. Il fenomeno hanno causato il fermo del potabilizzatore al servizio di Buggerru. I tecnici di Abbanoa sono a lavoro  per eseguire le attività necessarie al riavvio dell’impianto ed alla ripresa dell’alimentazione dei serbatoi che distribuiscono l’acqua potabilizzata nelle rete idrica cittadina. Per salvaguardare le scorte dei serbatoi, sarà necessario una chiusura dell’erogazione alle 18.00 di stasera sino alle 6.00 di domani mattina.

Nel frattempo, fino a quando l’erogazione non sarà nuovamente ristabilita, è stato attivato un servizio sostitutivo di autobotte. Qualsiasi anomalia può essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Sono in corso accertamenti anche sulle cause dell’aumento repentino della torbidità dell’acqua di San Salvatore: è probabile che nel sottosuolo, interessato in passato da un’intensa attività mineraria, si sia verificato un ulteriore smottamento i cui detriti sono finiti nella vena sotterranea che alimenta la sorgente causando l’intorbidimento temporaneo dell’acqua.

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Anche quest’anno il Parco Naturale Regionale di Porto Conte ospiterà la Giornata per la Custodia del Creato, che si svolgerà domenica 1° settembre, ad iniziare dalle ore 10.00.

Al centro della riflessione e del confronto, coordinato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro prof. Tonino Baldino, sarà il tema della biodiversità.

Nel merito, la Laudato Si’ offre (cfr 32-42) interessantissimi spunti sullo stato di salute del nostro pianeta e, soprattutto, sulla importanza che le varie specie naturali ed animali hanno nel mantenimento degli equilibri ambientali generali del Globo.

Interverranno, oltre al Vescovo Mauro Maria Morfino che terrà una Lectio Magistralis, il naturalista Francesco Guillot (Presidente LIPU Sardegna), Ermanno Mazzetti (Direttore Federazione Coldiretti Nord-Sardegna), Mariano Mariani (Direttore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte), Antonio Farris (Università degli studi di Sassari), Sergio Astori (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).

Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali ed animali che, perse per sempre, i nostri figli non potranno più conoscere né averne il beneficio.

Non va sottovalutato che alcune specie animali sono scomparse – e tutt’oggi ancora scompaiono – a causa di un uso sconsiderato dei pesticidi.

Sono gli effetti di un modo barbaro di intendere l’economia: le attività produttive e commerciali sono fortemente condizionate dalla cultura del lucro immediato ad ogni costo; tipica di un liberismo sfrenato e figlio di culture votate al principio della libera concorrenza, presentata come fattore essenziale per generare ricchezza diffusa e progresso sociale.

La realtà che oggi tocchiamo con mano è, invece, di risultato opposto: crescono gli squilibri economici all’interno degli Stati; la ricchezza va sempre più concentrandosi nelle mani di poche famiglie facoltose e le popolazioni, spinte dal bisogno ed in fuga dai conflitti locali, finiscono per migrare verso nuovi Paesi alla ricerca di benessere e di pace.

Sullo sfondo di un tale sistema campeggia la cultura degli egoismi, quella che tutti opportunisticamente condanniamo sotto l’aspetto ideologico, ma della quale siamo talmente imbevuti al punto che – spesso senza neanche renderci conto – finiamo per viverla nella quotidianità.

Non si bada nemmeno alle ripercussioni che queste politiche economiche hanno a nocumento delle future generazioni.

La Laudato Si’ pone questo problema come una emergenza intergenerazionale.

Un campanello di allarme che non può lasciarci indifferenti, quantomeno sotto le due dimensioni proprie di ciascun essere umano: 1. le relazioni di rispetto tra esseri viventi; 2. il rapporto di trascendenza con il divino.

Concetti che il Vescovo, Padre Mauro Maria Morfino, non cessa di porre alla attenzione quando afferma che «il vero garante dell’umano può essere soltanto il divino e quando il garante dell’umano diventa l’umano stesso, sappiamo che diventa distruttivo». Ecco, allora, la necessità e l’urgenza che l’uomo debba prendere coscienza della responsabilità che ha nei confronti delle altre creature, siano esse animali o vegetali.

Una responsabilità che non ha deleghe di sorta: essa è totale in ciascuno di noi per il ruolo, modesto o meno, che ricopre nella società.

Che ne sarà del nostro Pianeta fra 50 o 100 anni?

Sotto l’aspetto tecnologico sarà sicuramente progredito come neanche oggi immaginiamo; ma senza un autentico rapporto di trascendenza con il divino, la barbarie si estenderà e finirà per condurre alla autodistruzione.

La Giornata per la Custodia del Creato voluta dai Vescovi, ci ricorda che da Cristiani abbiamo il dovere di agire senza tregua nell’essere buoni continuatori delle Opere di Dio.

In questo contesto, il messaggio lanciato lascia indubbiamente riflettere su quelle azioni che noi tutti dovremmo intraprendere senza se e senza ma, rivolto soprattutto ad una nuova presa di coscienza verso questa nostra martoriata terra che ogni giorno di più invoca Aiuto.

E’ evidente che questa iniziativa è di estrema importanza per il ruolo che riveste e che la parola d’ordine è “Impegno”.

Armando Cusa

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Calato il sipario sulla ventunesima edizione di Dromos con la tre giorni ferragostana di Mamma Blues a Nureci, il festival vive la sua “coda finale” con gli ultimi due appuntamenti, in provincia di Oristano.

Domani sera, sabato 24 agosto, nella preziosa cornice dell’area archeologica di Tharros va in scena alle 21.30 il terzo e ultimo spettacolo della rassegna teatrale “Parole alla Luna”, inserita nel più ampio cartellone di Dromos: “Dalla Luna ai Menhir“, una produzione della compagnia cagliaritana Il Crogiuolo su testo di Bepi Vigna, con la voce recitante di Rita Atzeri accompagnata dalle launeddas di Nicola Agus. Il lavoro si presenta come un breve viaggio all’inizio della storia, per raccontare la più grande rivoluzione del periodo Neolitico: l’invenzione del linguaggio e quindi del narrare. Un racconto del mondo primitivo in cui il magico e il fantastico erano una parte importante della realtà quotidiana; un percorso alle origini della civiltà, dalle dea madre ai menhir, come recita il titolo. Biglietti a 3.50 euro in vendita alla biglietteria dell’area archeologica.

Per suggellare definitivamente la ventunesima edizione di Dromos, dopo quello di domani sera (sabato 24) a Tharros, resta ancora un ultimo appuntamento: il 31 agosto, a Bauladu arriva Giovanni Allevi per una tappa del suo “Piano solo tour” proposta in collaborazione con il ‘Du – Bauladu Music Festival. I biglietti si possono acquistare a 25 euro (più diritti di prevendita) online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428). Inizialmente previsto in piazza Giovanni Maria Angioy, il concerto (ore 21.30) si terrà invece all’Anfiteatro Comunale, in considerazione dell’importante numero di biglietti già venduti. Sede “storica” dei festival ‘Du e Dromos, l’Anfiteatro consente infatti di andare incontro alle esigenze dei numerosi fan che attendono il ritorno di Giovanni Allevi nell’Oristanese a distanza di otto anni.

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Il tema dell’insularità e degli svantaggi che frenano lo sviluppo economico e sociale della Sardegna non abbandona l’azione politica dei Riformatori sardi. Il gruppo consiliare ha presentato questa mattina una nuova iniziativa finalizzata al superamento del gap infrastrutturale con le regioni più ricche della penisola. L’attenzione, questa volta, si concentra sul digital divide, il divario digitale che in Sardegna è più sentito che altrove e rappresenta un punto fondamentale della battaglia sull’insularità.

«Non è solo una questione tecnica – ha spiegato il consigliere regionale Michele Cossa – la Sardegna è nel gradino più basso della scala nazionale dell’infrastrutturazione digitale, condizione indispensabile per lo sviluppo economico e sociale dei territori. Per questo abbiamo presentato una mozione urgente in Consiglio che chiede un intervento della Giunta per consentire alla Sardegna di allinearsi alle regioni più avanzate d’Europa. Negli anni scorsi sono stati spesi 140 milioni di euro per la posa e il collaudo della fibra ottica. Ora si tratta di attivarla e di renderla fruibile soprattutto nelle aree più marginali dell’Isola. In Sardegna ben 310 comuni su 377 sono inseriti in ultima fascia tra le zone individuate dal Mise come più appetibili per i mercati.»

Concetto condiviso dal coordinatore dei Riformatori di Cagliari Giacomo Fantola: «Una buona infrastrutturazione digitale è un ottimo strumento per combattere il fenomeno dello spopolamento delle zone interne il digital divide è strettamente connesso ai diritti civili e di cittadinanza».

La mozione depositata in Consiglio regionale segue una proposta di legge per il rilancio delle zone interne presentata nei giorni scorsi dal Gruppo dei Riformatori sardi: «E’ un documento strettamente collegato a quella iniziativa e al tema dell’insularità – ha detto il coordinatore regionale Aldo Salaris – questa  battaglia fondamentale per la Sardegna deve partire dalle amministrazioni locali. Se si vince, saranno soprattutto i piccoli centri a trarne beneficio con un taglio ai costi dei trasporti e dell’energia. Per questo, nelle prossime settimane, partirà una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i piccoli centri dell’Isola».

Una sollecitazione alla Giunta regionale per ottenere da Telecom “l’illuminazione” della fibra ottica è arrivata anche dal vicesindaco di Armungia, Antonio Quarto: «Nel mio comune e in tutti i paesi del Gerrei è stata posata la fibra ma ancora non è stata attivata. Questa infrastruttura è importantissima per il futuro dei nostri paesi. Serve un’azione decisa della Giunta nei confronti di Telecom che, come tutte le aziende, rivolge le sue attenzioni verso le aree più popolate».

«La banda larga consentirebbe inoltre di vigilare sul territorio e di rafforzare la sicurezza – ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio regionale Giovanni Antonio Satta – gli attentati agli amministratori locali hanno subito un’escalation preoccupante negli ultimi mesi. Il sistema di sorveglianza con la fibra ottica avrebbe un impatto molto positivo. Stessa cosa per la prevenzione degli incendi nelle zone agricole.».

Sulle ricadute economiche e sociali del divario digitale si sono, infine, concentrati gli interventi del coordinatore del Comitato per l’Insularità Matteo Rocca e dell’imprenditrice Marina Adamo.

«La mozione rafforza la nostra proposta di legge contro lo spopolamento – ha detto Matteo Rocca – “il digital divide” accentua le diseguaglianze sociali e frena lo sviluppo delle aree più deboli. Se vogliamo una Sardegna più attrattiva per i mercati occorre superare il gap infrastrutturale.»

«La Sardegna punta a diventare una regione smart ma per far questo servono passi concreti – ha affermato Marina Adamo – occorre impostare un nuovo paradigma di sviluppo legato all’innovazione tecnologica e mettere le imprese nelle condizioni di offrire servizi digitali ai cittadini. Solo così si può favorire la crescita e creare occupazione.»

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Muros ospiterà il primo centro specializzato in Sardegna nell’idrokinesiterapia, la cura del movimento in acqua utile per la riabilitazione sportiva e sanitaria. Nel centro del paese sarà infatti realizzato un polo attrezzato, con piscina coperta e strutture all’avanguardia, unico nell’isola per caratteristiche tecniche e strutturali.
Il progetto conta su un finanziamento di circa 750mila euro concesso dalla Regione Sardegna all’Unione dei Comuni dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas e all’Unione dei Comuni del Coros unite nel grande progetto di sviluppo territoriale “Anglona-Coros, Terre di tradizioni” che interessa 24 comuni. Ulteriori 200mila euro saranno messi a disposizione dal comune di Muros per interventi complementari.
La struttura, di circa 450 metri quadri, ospiterà una piscina coperta, palestra, sale fisioterapiche, spogliatoi e un’infermeria, oltre ai locali amministrativi e tecnici; sarà costruita su misura per i diversamente abili e, grazie al microclima controllato, sarà fruibile per tutto l’anno. Il cuore del nuovo polo sarà l’idrokinesiterapia, la cura del movimento in acqua utile per la riabilitazione ortopedica, neurologica, post-traumatica, cardiologica, sportiva, delle disabilità fisiche sensoriali e intellettivo-relazionali, per le patologie a carico del sistema linfatico e per la prevenzione sugli anziani. La particolarità del centro di Muros sarà la piscina, unica in Sardegna per profondità, temperatura dell’acqua e dotazione di attrezzi. Sarà inoltre possibile svolgere attività integrative, come il nuoto neonatale, in gravidanza e della prima infanzia.
«Confidiamo di creare tra due anni a Muros il punto di riferimento per l’idrokinesiterapia in Sardegna – spiega il sindaco Federico Tolu – a fronte della carenza di centri del genere nell’isola. È un progetto ambizioso che non vuole essere il classico “riadattamento d’uso”, ma un centro d’eccellenza nuovo di zecca costruito su misura per i pazienti.»
Il complesso che sorge attualmente sull’area individuata, l’ex scuola elementare di via Battisti, è dichiarato inagibile dal 2015. Il nuovo polo sarà costruito seguendo le più moderne tecniche di architettura e ingegneria sostenibile, un vero modello di riqualificazione urbana e sociale. Grazie al progetto del centro riabilitativo, quindi, un’area strategica del paese sarà restituita – ampiamente valorizzata – alla comunità, in particolare a vantaggio dei soggetti più deboli come gli anziani ed i soggetti affetti da handicap motori o intellettivi. Ma non solo: per la sua realizzazione sono previsti elevati standard ingegneristici e architettonici, che sfruttino al massimo il risparmio energetico, le rinnovabili e la compatibilità ambientale.

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Ieri sera i carabinieri della stazione di Capoterra, della compagnia di Cagliari, al termine di un’impegnativa attività investigativa, hanno eseguito un ordine di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato classe 1984 che, dal mese di luglio scorso e sino al 15 agosto circa, ha costretto ad un difficile rapporto di convivenza, costituito da vessazioni psicologiche, ingiurie, minacce e violenze fisiche, la compagna convivente classe 1981. Infatti, proprio a ridosso del Ferragosto, la giovane donna si è recata presso la stazione carabinieri di Capoterra per porre fine ad una difficilissima relazione che era ormai divenuta comprensibilmente insostenibile, dati i comportamenti vessatori del compagno. I militari della stazione carabinieri hanno immediatamente percepito l’urgenza determinata dalla pericolosità del soggetto e, pertanto, hanno subito richiesto l’emissione di una misura cautelare.

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Un sabato all’insegna delle musiche e dei ritmi africani grazie a Andrea Morelli e Silvia Belfiore, e i loro strumenti: pianoforte, sassofono e flauto. Sono i Black Lands “A tribute to Africa” che si esibiranno domani sabato 24 agosto, alle ore 21.30, nel bellissimo scenario di Torre di Cala D’Ostia, nell’ambito della manifestazione Festival Pula, voluta dal Comune ed organizzata dall’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Le musiche africane risuoneranno per il pubblico nella suggestiva Cala d’Ostia. Un modo per coniugare musica e ambiente e portare l’attenzione delle persone su un genere musicale colto dell’Africa odierna, che lascia emergere le enormi dicotomie sussistenti tra regioni diverse del continente, tra campagna e città, tra senso collettivo ed individuale, tra tradizione e modernità, tra natura e cultura. La musica d’Africa è caratterizzata da incessanti misture metriche, sincopi complesse e contrappunti ritmici. Inoltre il pianoforte, unito alla musica africana in un binomio relativamente recente risalente agli anni Venti del secolo scorso, si rivela un mezzo di espressione particolarmente adeguato per la possibilità di ricreare timbri e ritmi rievocanti i patrimoni tradizionali delle culture autoctone. La scelta del repertorio di Black Lands inizia dagli studi condotti da Silvia Belfiore sulla musica colta dell’Africa subsahariana. Su queste produzioni calano le improvvisazioni di Andrea Morelli, a giocare con i ritmi e le armonie generati dalla tavolozza del flauto e dei sassofoni.

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Nella Gazzetta Ufficiale del 9 agosto è stato pubblicato un concorso per il reclutamento di 1.052 unità di personale non dirigenziale di assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, gestito dal Ripam (Commissione per l’attuazione del Progetto), che saranno inseriti presso gli uffici del Ministero presenti nelle diverse regioni italiane. I candidati devono essere in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado. Il concorso sarà espletato attraverso 3 fasi: una prova preselettiva, una prova scritta e una prova orale. La domanda deve essere presentata entro il 23 settembre 2019. Qui di seguito pubblichiamo un estratto del bando di gara: Art. 1 Posti messi a concorso 1. È indetto un concorso pubblico, per esami, per il reclutamento di 1.052 (mille e cinquantadue) unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, da inquadrare nella II Area, posizione economica F2, profilo professionale di Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali, per la copertura di posti presso gli uffici del Ministero ubicati in diverse Regioni. Art. 2 Requisiti di ammissione 1. Per l’ammissione al concorso sono richiesti i seguenti requisiti: a) essere cittadini italiani o di altro Stato membro dell’Unione europea; b) avere un’età non inferiore a 18 anni; c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado; d) idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni cui il concorso si riferisce; e) godimento dei diritti civili e politici; f) non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo. l concorso sarà espletato in base alle procedure di seguito indicate, che si articolano attraverso le seguenti tre fasi: 1. una prova preselettiva, ai fini dell’ammissione alla prova scritta; 2. una prova selettiva scritta riservata ai candidati che avranno superato la prova preselettiva; 3. una prova selettiva orale … 
L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_mibac_agosto_2019.html .

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Prima uscita stagionale ufficiale per la Dinamo Banco di Sardegna 2019-20, i ragazzi di coach Pozzecco, da ieri al Geovillage Sport & Wellness Resort di Olbia per la seconda parte di ritiro, hanno incontrato in esclusiva questa mattina i giornalisti di carta stampata e televisioni per il tradizionale “Welcome Day” nel dehors a bordo piscina. Unico assente Stefano Gentile, rimasto in hotel per una sindrome influenzale.

Coach Gianmarco Pozzecco ha aperto le danze ed ha fatto gli onori di casa: «L’anno scorso abbiamo provato insieme allo staff ad andare in una certa direzione, cercando di dare più spazio ai giocatori che stavano meno in campo. Questi giocatori erano prevalentemente italiani, quest’anno abbiamo proseguito semplicemente il lavoro iniziato».

A coadiuvare il lavoro del coach i due assistenti Edoardo Casalone e Giorgio Gerosa che hanno raccontato un po’ il dietro le quinte della costruzione della nuova squadra: «Quando si prendono i giocatori la prima cosa da fare è conoscerli di persona, il nostro obiettivo era quello di trovare giocatori esperti che potessero essere funzionali alla nostra idea di gioco». Hanno proseguito sottolineando come sia importante iniziare la preparazione precampionato con il gruppo al completo sin da subito: «Ci darà il vantaggio di far integrare tutti i nuovi nei sistemi e nel nostro modo di giocare».

Jack Devecchi, alla quattordicesima stagione biancoblu, è stato il primo tra i giocatori a parlare: «Ripartire con una base solida è fondamentale, sarà un aiuto in più ripartire con un roster compatto e più italiano. Sono contento di questa scelta societaria perché son dell’idea che aiuti a fare gruppo più in fretta, soprattutto quando si gioca due volte a settimana e inevitabilmente ci si allena di meno. Proveremo a ripeterci su tutti i fronti provando a far meglio della passata stagione».

Il fiorentino doc Lorenzo Bucarelli, dopo le due annate da capitano alla Cagliari Dinamo Academy, torna a Sassari in pianta stabile: «Per me è un’enorme possibilità, occasioni del genere vanno colte al volo, farò il massimo per sfruttarla al meglio».

Le chiavi della regia saranno quest’anno affidate a Marco Spissu: «Mi piacciono le responsabilità, dovrò trasformare la pressione in energia e positività, i compagni sono certo che mi daranno una mano».

Tra i confermati della passata stagione Daniele Magro: «Sono rimasto qui perché mi son trovato bene e non c’erano motivi per dover lasciare tutto quello che c’è di bello in quest’Isola».

Dwayne Evans è uno dei volti nuovi del Banco: «Non ho preferenze sul mio ruolo, sono un giocatore versatile, cercherò il modo migliore per essere d’aiuto alla squadra».

Alla terza stagione sassarese Achille Polonara esordisce così: «Voglio subito un altro trofeo, son felice di essere rimasto in Sardegna. Spero che questo buon inizio ci porti a far meglio della passata stagione».

Primo tra gli stranieri a firmare per la nuova stagione il centro croato Miro Bilan che già conosceva coach Pozzecco: «Mi ricordo del coach ai tempi del Cedevita, lui era il nostro assistente e devo ammetterlo, era abbastanza selvaggio come allenatore».

Terzo anno biancoblu anche per Dyshawn Pierre: «Ho deciso di rifirmare con carica e voglia perché qui sto veramente bene».

Aggregato al gruppo per la preparazione Marco Maganza: «Conoscevo già Achille da tempo perché abbiamo giocato insieme anche in Nazionale, sto cercando giorno dopo giorno di apprendere più cose possibili da un giocatore come lui».

Michele Vitali reduce dalla stagione ad Andorra sa qual è la ricetta per recuperare dalle lunghe trasferte: «Riposo, alimentazione, reintegrazione. Sono queste le piccole cose che poi aiutano sul campo».

Atterrato ieri pomeriggio sull’Isola, Curtis Jerrells conosce bene la Dinamo da avversario: «Qui in Sardegna ho sempre trovato un grande ambiente familiare con i tifosi che sostenevano sempre la squadra. Son sempre rimasto impressionato dall’esterno, ora sono contento di farne parte».

In chiusura presentati i tre giovanissimi del settore giovanile aggregati alla prima squadra in questo ritiro 2019: Marco Antonio Re, Christian Martis e Luca Sanna.

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Due stelle del firmamento musicale internazionale assieme per una serata di grande jazz. Ospiti della diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival, venerdì 23 agosto arrivano a Castelsardo il pianista Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il grande sassofonista statunitense Dave Liebman. Appuntamento alle 21.30 nella Terrazza della Sala XI del castello dei Doria per un appuntamento straordinario che vedrà i due artisti avventurarsi tra nuovi brani originali ed alcuni standard. Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, Faraò è senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Dave Liebman è invece uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di John Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock.

Il loro concerto è tra gli eventi della stagione jazz italiana, ma la seconda giornata del festival organizzato dall’associazione Jana Projecte con la direzione artistica del musicista Enzo Favata proporrà anche il jazz flamenco dello spagnolo Antonio Lizana, il virtuoso del clarinetto basso Sauro Berti, l’incontro “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” con Franco Bergoglio, e le jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto Jain.

Il programma di venerdì 23 agosto si aprirà alle 11.30, presso la Sala XI, con la musica di Sauro Berti. Clarinetto basso del Teatro dell’Opera di Roma, il musicista vanta collaborazioni con le più importanti orchestre italiane, è apprezzato all’estero e ha suonato con artisti di fama internazionale come George Prêtre, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Pierre Boulez e Zubin Mehta. Vero virtuoso dello strumento, Berti ha inoltre partecipato come solista al ClarinetFest 2008 di Tokyo e agli ultimi sei ClarinetFest svoltisi a Porto, Austin, Los Angeles, Lincoln e Assisi. Nutrita anche la produzione in studio, tra cui spiccano i cd “Suggestions” (Edipan) e “Solo Non Solo” (Parma Records).

Alle 19.00 protagonista in Piazza della Misericordia l’Antonio Lizana Trio. Cantante flamenco e sassofonista allo stesso tempo, capace di interpretare entrambi i ruoli con una grazia e una coerenza che lo rendono inimitabile, Antonio Lizana sarà accompagnato da José Manuel León alla chitarra flamenca ed Adrián Trujillo alle percussioni. Nella sua performance l’artista ripercorrerà il viaggio dei suoi tre album “De Viento”, “Quimeras del Mar” e “Oriente”. La sua musica attraversa il mondo intero, mescolandosi in maniera omogenea a flamenco e jazz, ricca della sua caratteristica sonorità, in una formazione che arricchisce la potenza espressiva dei singoli musicisti.

Non solo concerti ma anche momenti di riflessione sulla musica e su come opere e artisti hanno influenzato la società della loro epoca. “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” è il tema dell’incontro con Franco Bergoglio, autore del libro “I giorni della musica e delle rose” (Stampa Alternativa 2018). Sarà una conversazione che si arricchirà di ascolti guidati in cui Bergoglio parlerà delle musiche degli anni ’68 e ’69 e racconterà un pezzo della nostra storia attraverso quel potentissimo cocktail di rock, blues, prog, avanguardia, jazz, soul e funk che ha cambiato per sempre il nostro universo sonoro e non solo. Appuntamento alle 20.00, presso Piazza della Misericordia. dopo il concerto di Antonio Lizana.

Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, il festival Musica sulle Bocche ha l’onore di accogliere lo straordinario pianista italiano Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il sassofonista statunitense Dave Liebman, uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock. Sarà una serata dove Faraò e Liebman (affiancati da Ameen Saleem al contrabbasso e Bruce Ditmas alla batteria), si avventureranno in una esplorazione senza limiti tra di nuovi brani originali e alcuni standard.

Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Non a caso nel 2015 e nel 2018 è stato invitato a Parigi e a San Pietroburgo all’International Jazz Day, evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite, assieme a Herbie Hancock, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau, Branford Marsalis, Kurt Elling e molti altri artisti della scena jazz mondiale.

La carriera di David Liebman ha attraversato quasi cinquant’anni, all’inizio degli anni settanta come sassofonista / flautista dei gruppi di Elvin Jones e Miles Davis, continuando da allora come band leader. Ha suonato in oltre cinquecento registrazioni con quasi duecento sotto la sua guida e co-leadership. Le sue band nel corso degli anni hanno incluso musicisti famosi come John Scofield, Richie Beirach, Bob Moses, Billy Hart ed altri. Attualmente insegna alla Manhattan School of Music ed è un docente ospite al Berklee College of Music. Nell’insegnamento jazz è un rinomato docente e autore di numerosi libri di riferimento, mentre l’autobiografia “What Is Is – La vita di un artista jazz” è uno sguardo affascinante sulla sua carriera.

La grande notte della musica a Castelsardo proseguirà dalle 23 in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night (ingresso libero). Un appuntamento che sarà animato dalle jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe e che prevede la permanenza in Sardegna per dieci giorni, dal 20 al 30 agosto, di trenta giovani musicisti che saranno impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session, accompagnati dai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project.