23 November, 2024
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Lettera aperta dell’associazione AMICI della VITA Sulcis ai Cittadini di Iglesias e ai Consiglieri Comunali: «Il mercato civico è di tutti».

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Lettera aperta dell’associazione AMICI della VITA Sulcis ai Cittadini di Iglesias e ai Consiglieri Comunali: «Il mercato civico è di tutti».

La nostra opinione sull’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Iglesias è nota così come il nostro incondizionato sostegno al COCIM e alla petizione che si contrappone alla privatizzazione del mercato civico.

La storia fa risalire al 1840 nel Corso Regina Margherita, attuale Via Gramsci, l’istituzione della beccheria (macelleria cittadina) dotata di nove caselle per la vendita e due rastrelli per la macellazione. Nel 1852 esordio per i pescivendoli e nel 1863 il primo “erbivendolo”. Dopo oltre un secolo e mezzo il mercato civico ha visto importanti e significative trasformazioni, ampliate le offerte merceologiche e proposte al suo interno iniziative di interesse nazionale come la Fiera Campionaria che dal 1947 per quattro edizioni anticipò quella cagliaritana. Alla fine degli anni ottanta si registravano 120 esercenti (oggi un terzo) di elevata professionalità, lealtà ma soprattutto si coltivava il rapporto di fiducia e amicizia con il cliente garantendo quella consulenza preziosa per la scelta più funzionale alle sue esigenze. Per noi l’essenza del mercato civico, travalica la semplice somma di banconi commerciali tipici della grande distribuzione, sta nella condivisione, disponibilità a comprendere i bisogni del cliente, ad ascoltare e condividerne incertezze e paure della vita che avanza; in sintesi: commercio certamente ma con solidarietà. Dieci anni addietro l’avvento del COCIM ha ottenuto la nostra approvazione poiché l’iniziativa si integrava perfettamente con la filosofia di solidarietà e auto-aiuto da noi proposta e trasformata in realtà dal consiglio comunale di iglesias il 17 settembre 2009 (Iglesias Città dell’Auto Aiuto delibera n. 39 potrebbe essere utile leggerla almeno una volta). Nel 2010 l’offerta alla clientela, sempre più anziana, rilievo demografico non trascurabile, si completa con l’apertura del market che non solo garantisce otto buste paga ma dall’indagine da noi realizzata offre alla comunità soprattutto del centro cittadino dove l’indice di invecchiamento ( ultra 65 enni ) è del 40% circa, a differenza della media iglesiente del 24%, un servizio non solo commerciale ma sociale non indifferente avendo il market garantito ai clienti anziani le consegne a domicilio in tempo reale. Intervistati i clienti del mercato civico, come nostra tradizione prima di esprimerci, riferiscono stupore e meraviglia per una “scelta senza bussola sociale”. L’iniziativa della maggioranza cittadina non appare come una riqualificazione e quindi adeguare, migliorare, perfezionare obiettivi che legittimamente una giunta comunale può intraprendere coinvolgendo cittadini e operatori ma sembrerebbe una trasformazione significativa della filosofia del mercato civico, variazione che una giunta comunale non può sentirsi autorizzata né idonea a intraprendere. Non essendo presente nel programma elettorale del Sindaco Usai l’iniziativa è arbitraria, discutibile, fantasiosa; una maggioranza illuminata prima di destinare 38.ooo euro per studiare la “Fattibilità Tecnico Economica” del progetto avrebbe dovuto utilizzare lo strumento referendario e indagare tra i fedelissimi clienti e operatori del mercato civico se fosse più utile la palestra o il market, se puntare sul ristorante tipo Barcellona o tavola calda con catering a domicilio per gli anziani del centro storico, indagare se i box attualmente vuoti non potessero dare lavoro e arricchire l’offerta merceologica, se proiettarsi verso una clientela giovanile abile a frequentare palestre di periferia o favorire la qualità della vita degli anziani e disabili che quando forniti di adeguati servizi non coltivano la tentazione di lasciare il centro storico. Potrebbe dimostrarsi un investimento fallimentare quello dei 38.000 euro che potevano per esempio abbattere le barriere architettoniche. I professionisti Granara e Migliavacca nella loro brillante, secondo la giunta d’Iglesias, relazione tecnica oltre alla “rimozione del supermercato esistente”(pag.3-2.2) si avventurano in ulteriori stravaganze, citiamo quanto sembra fantascientifico e quasi ridicolo: «Nella parte centrale( pag.4 2.4) verrà realizzata, ad altezza 5,50m, una piastra….che andrà ad ospitare eventi legati al settore enogastronomico ma non solo (teniamoci stretti) citando a caso ed in maniera non esaustiva: conferenze, proiezioni, attività di live cooking (cucina dal vivo per noi che frequentiamo gente semplice), presentazioni, eventi, feste private e che ospiterà in maniera fissa, un ristorante da circa 50 coperti di livello medio alto e ….” Francamente Granara e Migliavacca meritavano qualche informazione preliminare e passeggiare per la città ma pensando di progettare per l’amministrazione di Barcellona non possiamo criticarli, certo i 38.000 euro….

Restiamo in attesa di argomentazioni concrete e sostenibili, per il momento affianchiamo i clienti e gli operatori del Mercato Civico in compagnia degli oltre 3000 iglesienti che hanno sottoscritto la petizione, una realtà militante di insoddisfazione. Stupisce l’anemica accettazione, silenziosa, anestetica dei guerrieri comunali che dichiarano solidarietà a tutti: AIAS, RWM, Portovesme ma sembrano mettere alla porta 8 iglesienti “rimozione del supermercato esistente” sono lavoratori come gli altri o diversi?

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di Amici della Vita

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