Fabio Enne (CISAL Sardegna): «Sulla RWM è iniziata la guerra tra poveri innescata dalle istituzioni».
[bing_translator]
Il Sulcis, ancora una volta vittima delle scelte sciagurate di una Politica distante dalle responsabilità verso la comunità, verso l’economia ed il lavoro.
Un Territorio devastato dall’indifferenza istituzionale, che prosegue a farsi scudo con le contrapposizioni tra Comitati e lavoratori.
Le diversità di opinioni, i contrasti, anche accesi, fra le popolazioni, esistono da sempre, sono esistiti per il comparto industriale di Portovesme, per le miniere, sono aspri nel sociale, per la sanità pubblica e privata, ma hanno tutti un comune denominatore. Chi li infiamma, sono le nostre Istituzioni, le vere responsabili dell’incuranza economica più assurda.
Anche sulla RWM, le scelte verso una stabilità economica territoriale, non possono essere addebitate ai lavoratori o ai comitati di turno, devono essere le Istituzioni a qualsiasi livello a guidare i processi economici, a garantire stabilità sociale, ad assumersi le responsabilità per cui sono chiamate ad esercitare.
Il lavoro, lo sviluppo territoriale è compromesso in tutti i comparti, non se ne salva uno, aggiungendo a questo disastro, l’assenza politica per ridare una giusta prospettiva al territorio, ai disoccupati e a tutti coloro che attendono una ricollocazione fra le vertenze dai tempi infiniti, sempre ad opera di chi deve decidere e non decide mai.
Adesso su questa nuova catastrofe sociale della RWM, ci auguriamo che si assumano forti posizioni e decisioni per evitare l’ennesimo disastro, auspicando che, chi ha precise responsabilità non si limiti a curiosare fra i social, per poi, a seconda di chi mostra più assenso o dissenso, prendere posizione.
La Regione Sardegna faccia comprendere come intende gestire questo massacro economico e sociale, dimostri di avere autorevolezza nei confronti di un Governo Nazionale e, soprattutto, dimostri un’azione politica seria per definire partite aperte evitando di incancrenirne altre.
LO DIMOSTRI A TUTTI, A TUTTE LE FORZE SOCIALI, perché il giochetto di dialogare con i soliti noti, evitando il confronto ed il coinvolgimento di tutti, è semplicemente assurdo oltre che banale.
Sulla RWM, serve decisione, quella che è mancata anche tra alcune forze sociali del livello Nazionale, perché altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. 160 posti di lavoro sono un’infinità, il destino di queste famiglie, soprattutto se sciagurato, non può essere scelto con pressapochismo e superficialità.
La CISAL non ha nessuna intenzione di registrare una nuova tragedia economica, insiste ed invita le Competenze Politiche Regionali a considerare un adeguato coinvolgimento ai tavoli di discussione.
Fabio Enne
Coordinatore regionale
CISAL Sardegna
NO COMMENTS