Il 7 settembre al Villino Ricci di Sassari, filosofi, teologi, antropologi e operatori culturali si confronteranno sui valori della società contemporanea.
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Sono diversi i fenomeni della contemporaneità che disorientano l’uomo, a partire dai consumi indiscriminati, all’individualismo e le tendenze al “nuovismo”, inducendolo a cercare appagamenti in nuovi spazi di felicità illusori. “Il sacro, la memoria e il tempo” non sono soltanto le coordinate e i valori da contrapporre a questo smarrimento, ma anche il titolo del convegno che sabato 7 settembre alle 9.30, nella Sala Convegni del Villino Ricci di Sassari, metterà a confronto studiosi, teologi, antropologi e operatori culturali. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività promosse dall’Istituto Camillo Bellieni in occasione del trentennale dalla nascita.
Saranno presenti figure di primo piano della ricerca scientifica e filosofica di diversa provenienza e orientamento culturale, quindi operatori impegnati a vario titolo nel territorio, uomini di scuola e di Chiesa, nel tentativo di mettere sul tavolo della discussione elementi utili non solo al pubblico specialistico, ma all’uomo della strada, anche a quello più distratto o disorientato.
Tra i relatori interverranno Franca Deriu (Miur – Università di Sassari) con la relazione “Il tempo e la memoria in neuroscienze”, Daniela Masia Urgu (Acli Oristano) con “Il tempo liberato: la relazione tra tempo individuale e tempo collettivo nella contemporaneità”. Quindi monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri, che presenterà la relazione dal titolo “Il sacro è l’inutile che ci rende più umani”.
Subito dopo Michele Pinna (MIUR Liceo scientifico Spano di Sassari) che parlerà della “Sacralità del vivere e del morire. La memoria e il tempo ne ‘Il giorno del giudizio’ di Salvatore Satta”, quindi Gaspare Mura (Pontificia Università Urbaniana) con “L’ambiguo ritorno del sacro. Le radici nella cultura postmoderna” e, infine, Roberto Puzzu (ex dirigente scolastico Liceo artistico statale di Sassari) con “Arte, evento, creazione 2019. Il sacro, la memoria, il tempo nel parco di Molineddu”.
«I temi presi in esame sono quelli entro i quali l’uomo storicamente ha strutturato la propria esistenza – ha spiegato Michele Pinna – ma che oggi, in un momento in cui prevalgono rumori, voci e suoni anche sconosciuti che si accavallano disordinatamente e fuori dalle regole conosciute, oltre a creare frastuono e a disturbare la sensibilità dell’uomo producono paura e disorientamento. Confrontarci su queste tematiche – ha concluso il direttore scientifico del Bellieni – serve anche a mettere il dito sui nervi scoperti di una società e di una umanità indifese e oltremodo preoccupate per il proprio futuro.»
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