Il presidente ed il direttore del Geoparco intervengono nell’attesa del pronunciamento definitivo ed ufficiale della Commissione dell’UNESCO.
[bing_translator]
L’occasione della pubblicizzazione del verbale istruttorio delle ispettrici UNESCO, prima del pronunciamento definitivo e ufficiale della Commissione, quasi a volerne determinare gli esiti infausti per il geoparco sardo, ci dà ancora una volta l’opportunità di ribadire l’immane difficoltà e la solitudine in cui il Parco Geominerario si è trovato ad operare, per ribaltare una situazione incancrenita da anni di gestione impropria dei rapporti, delle scelte, delle azioni per riunire, in un sistema integrato la vasta realtà dei geositi della Regione, tutti nominalmente facenti capo al Parco Geominerario, ma abbandonati a se stessi ed esistenti solo sulla carta. Una situazione che ci ha visto operare nell’assenza quasi totale delle altre istituzioni, per confrontarci con i rappresentanti dell’Ente internazionale di riferimento, l’UNESCO.
Circa venti anni di commissariamenti, 3.840 kmq., 87 Comuni, pochissimi dipendenti, un lavoro immane – che richiederebbe una presenza di quaranta unità di personale a tempo indeterminato – svolto cercando di ignorare chi da sempre ha remato contro una decisione positiva della Commissione, chi da sempre ha tifato per un cartellino rosso, perché tifa contro il Parco e perché il Parco non riesca ad uscire dalle secche e dalle inefficienze in cui noi l’abbiamo trovato.
Ce la stiamo mettendo tutta per dare al Parco una dignità di Ente autonomo, motore di una valorizzazione del patrimonio storico e ambientale di cui la Sardegna deve essere fiera rappresentante.
Il fatto che l’UNESCO possa – eventualmente – ritenerci non ancora in grado di proporci come sistema integrato, non toglie niente all’impegno che abbiamo di perseguire gli obiettivi di ottimizzazione e di maggior coinvolgimento istituzionale, di enti e associazioni, della costruzione di Centri visita attraverso una reale Rete dei laboratori Ceas e del variegato sistema museale esistente fino alla promozione dei geositi e delle aree ad alta valenza mineraria e ambientale.
L’esperienza dell’UNESCO ci insegna che senza il concorso politicamente consapevole e all’unisono, di tutte le istituzioni locali e nazionali, oltre che l’interessamento costante dell’associazionismo e della cittadinanza attiva, nessuna promozione delle nostre ricchezze e del nostro patrimonio potrà avere il successo che merita in qualsivoglia consesso internazionale.
Il Presidente
Prof. Tarcisio Agus
Il Direttore
Dott. Ciro Pignatelli
NO COMMENTS