Il Servizio Territoriale di Lanusei del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha fatto il bilancio su diversi eventi incendiari che hanno interessato l’Ogliastra.
[bing_translator]
Il Servizio Territoriale di Lanusei del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha fatto il bilancio su diversi eventi incendiari che hanno interessato l’Ogliastra durante la Campagna Antincendi 2019.
L’estate del 2019, e in particolare la seconda decade di luglio, è stata caratterizzata da diverse ondate di calore, temperature elevatissime e presenza di un forte vento di maestrale che hanno favorito il propagarsi dei roghi.
Il Corpo Forestale ha fronteggiato questi eventi, sia con l’attività di spegnimento che con l’azione investigativa, operata principalmente dal Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale (Nipaf) del Servizio Ispettorato di Lanusei
L’azione investigativa condotta dal Nipaf ha accertato che l’imprudenza, la negligenza, l’imperizia e il mancato rispetto dell’Ordinanza Regionale Antincendio, risultano essere le cause principali dell’insorgenza del rogo che, nel territorio costiero-marino di Tortolì, dall’entroterra di Figu e’ ua e San Salvatore e sino al litorale di Orrì, ha percorso oltre seicento ettari di superficie tra il 13 ed il 14 luglio.
Gli investigatori, appena giunti sul posto, avevano immediatamente proceduto a localizzare il punto d’innesco e propagazione dell’incendio sia sulla base della dinamica evolutiva, sia in base alle testimonianze raccolte.
Erano da subito risaliti al proprietario del frutteto che nella mattina del 13, coadiuvato da due suoi compaesani, aveva effettuato interventi agronomici.
L’attività investigativa è stata finalizzata ad accertare se in capo a quelle persone, o singolarmente a qualcuna di esse, emergessero responsabilità penalmente rilevanti per l’insorgenza del devastante incendio, soprattutto in relazione agli stringenti divieti e obblighi dettati delle Prescrizioni Regionali Antincendio durante il periodo di grave pericolosità, che va dal 1° luglio al 31 ottobre.
Si vuole evidenziare che, pur permanendo esigenze di riservatezza connesse alle indagini preliminari, è oggi possibile escludere che l’evento abbia una matrice dolosa ma sia piuttosto da ricondurre a imprudenza di persone incaricate dal proprietario per la cura del fondo.
In particolare, si ipotizza che le fiamme si siano sviluppate a causa di un mozzicone di sigaretta o residuo contenente brace attiva che, entrata in contatto con combustibile secco rappresentato da residui di potatura, nell’arco di pochissimo tempo, ha causato l’incontrollabile incendio del 13 luglio 2019.
In merito alle indiscrezioni della stampa, circa l’iscrizione di persone nel registro degli indagati, la Procura della Repubblica di Lanusei comunica, per il tramite del Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale di Lanusei, che vi sono state iscrizioni “tecniche” ma che l’eventuale formulazione di specifiche contestazioni potrà verificarsi solo a seguito della trasmissione della nota conclusiva delle indagini, attualmente in fase di redazione.
NO COMMENTS